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Autore: Iamnotperfect    29/04/2013    4 recensioni
New York e madri inesistenti.
Il mio incubo è in america.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kilari Tsukishima
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Siamo arrivati a New York da più o meno due ore,stiamo uscendo dalla macchina non posso credere di essere nella città più desiderata del pianeta terra.

Perchè New York finchè uno non c'è stato la può sognare,ma il mio più che un sogno è un incubo che mi perseguita da tantissimo tempo.

Hiroto mi risveglia dai miei pensieri

H:”Kilari muoviti! Meglio non rimanere indietro New York è è pericolosa”

K:”Sì hai ragione andiamo”

Hiroto sembra un po' sconvolto dal mio comportamento freddo,infatti dopo poco tempo si ritrova a chiedermi:”Kilari che hai? Sei strana da quando siamo atterrati”

K:”Niente lascia stare” dico per poi tirare su col naso come quando si fa appena finito di piangere probabilmente per fargli capire che non sto molto bene,ho bisogno che qualcuno che se ne accorga e chi meglio di lui?

Lo nasconde ma io so che ha capito,lui mi capisce sempre.

Camminiamo per Central Park indisturbati,mentre la signora Kumoi e il signor Muranishi ci spiegano cosa andremo a visitare,più che altro lo spiegano a Seiji che è accanto a loro e a Hiroto che cammina accanto a me ma a differenza mia lui ascolta.

Ora non ce la faccio più devo andarmene di lì quel immenso parco risveglia in me troppi ricordi,già forse è per questo che adesso sto scappando con i miei accompagnatori che mi inseguono e mi chiamano dietro.

Dopo mezz'ora di corsa sono arrivata qui,sì esatto davanti a un negozio di abiti da sposa,sento la signora Kumoi che mi sgrida mi avevano seguito per tutto il tempo.

Mi accascio a terra e piango,piango e piango voglio che tutto il dolore se ne vada e poi dicevano che un abito da sposa doveva rendere felici le persone.

Sento Hiroto che mi si avvicina e mi circonda con un braccio le spalle per consolarmi e fare in modo che non mi bagni perchè siccome le cose possono andare sempre peggio ora ha pure iniziato a piovere.

Circondo il collo di Hiroto con le mie braccia devo sfogarmi e così ci ritroviamo bagnati fradici,su un marciapiede a New York davanti ad un negozio di abiti da sposa,mentre fra un singhiozzo e l'altro inizio a calmarmi.

Inizio a calmarmi,mi stacco da lui ma continuo a stargli molto vicina era come un tranquillante in quel momento e il lui il più preoccupato di tutti mi chiede:”Stai un po' meglio adesso?”

K:”Sì grazie mille Hiroto e scusa se ti ho fatto prendere la pioggia” gli dico mi sento quasi in debito con lui.

Arrivano gli altri tre

S:”Kilari ma cosa ti è preso?” chiede Seiji con fare preoccupato

K:”Quell'abito è l'abito da sposa di mia madre,quella che non ho mai conosciuto praticamente” dissi indicando la vetrina più grande del negozio con al centro il vestito bianco,sena spalline,ampio e con una decorazione ad onda sul bustino di colore celeste.

K:”Io sono nata qui a New York,ho abitato qui per 4 anni fin quando mia madre non ci abbandonò e decidemmo di portare tutte le nostre cose e le nostre vite a Tokyo”

Sento che Hiroto mi abbraccia dicendomi:”Kilari ora ci siamo noi con te” lo ha detto con una dolcezza infinita per poi guardarmi negli occhi chiedendomi:”Ti fidi di me?”

Io rispondo:”Certo Hiroto” con una convinzione mai sentita prima.

Lui è il mio angelo custode,forse perchè chi doveva proteggermi se ne è andato molti anni fa.

  
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