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Autore: Beb270987    18/11/2007    2 recensioni
Yu fa consegne a domicilio per il ristorante di ramen del padre.Una sera di ritorno a casa alla fine di un turno,fa uno strano incontro...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La neve cadeva silenziosa quella sera nella periferia di Tokyo.Yu pedavalava affannosamente lungo la salita che portava alla casa della signora Tenma.
Come ogni sera il ragazzo doveva aiutare il padre,che possedeva un ristorante di ramen,effettuando le consegne con la sua sgangherata bicicletta.
La città sembrava addormentata...non una persona lungo le vie,non una luce accesa nelle case...solo la neve che ricadeva soffice sul paesaggio,rendendolo quasi fatato.
Mancava poco alle nove e il giovane sapeva che se non fosse arrivato in tempo quella vecchia megera si sarebbe rifiutata ancora di pagare l'ordinazione.
Al padre di Yu non interessava:se quella donna non avesse voluto pagare,il costo di quella cena sarebbe stato detratto dallo stipendio del figlio.
Il moro fermò la bicicletta per riprendere fiato,sentiva come un fuoco in gola.Faceva un freddo cane e di lì a poco si sarebbe beccato un accidente se non avesse immediatamente ingurgitato qualcosa di caldo.
Stette qualche secondo ad alitarsi sulle mani per riscaldarsi e nel frattempo si guardò intorno.La sua attenzione fu catturata da una casa che aveva già visto tante volte salendo quella strada,ma che quella sera,complice il biancore della neve era molto più spettrale del solito.
Era un edificio a due piani in stile occidentale.Le lavorazioni erano gotiche e al piano terra,vicino al portone d'ingresso,vi erano due grandi finestre molto elaborate.
L'interno della casa non si poteva vedere in quanto delle pesanti tende grigie preservavano la privacy di quel luogo contro ogni sguardo indiscreto.
L'erba del piccolo praticello situato davanti alla struttura era completamente imbiancata ma i pochi ciuffi,che erano riusciti a beffare la neve,spuntavano sottili e rachitici a dimostrare che il posto non era curato(e tanto meno abitato)da anni.
Quand'era bambino gli amici di Yu gli avevano detto che quella casa era infestata e che una volta che qualcuno ci entrava non ne usciva più...eppure lui un giorno,quando aveva 10 anni cercò di entrarvici.Era appena tornato da scuola quando passando lì davanti,si era fermato a guardare le grandi finestre e fattosi un po' di coraggio aveva forzato il grosso cancello di metallo ed era entrato nel giardino.Aveva fatto solo qualche passo quando gli sembrò di sentire una strana forza richiamarlo a quel luogo.Le gambe avevano iniziato a tremargli e lo stomaco a stringerglisi.Era stato preso dallo spavento ed era scappato.
Il giovane sorrise a quel buffo ricordo e inforcata nuovamente la sua bici riprese a pedalare.

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"Alla buon ora!"sbuffò la signora Tenma vedendolo arrivare.
"Mi scusi...ma con questo freddo non è facile arrivare fin qui!"si giustificò il ragazzo cercando di riprendere fiato.
La vecchia gli strappò la scatola che conteneva la tazza di ramen:"Non intendo pagare per del cibo che sarò costretta a mangiare freddo!"
"Ma signora,non è colpa mia!!!La vede anche lei questa neve???Ci saranno 2° gradi qua fuori!Cosa si aspettava??Che le alitassi sulla cena per tenergliela in caldo?"
"Non mi interessa!La prossima volta imparerai a pedalare più veloce!"
"Ma lei abita in cima ad una lunga salita!Come faccio a pedalare più veloce???"
"Sono le lezioni della vita figliolo,forse a forza di essere sgridato da tuo padre imparerai a diventare più responsabile!"
"Ma..."
Senza neanche dargli il tempo di controbattere l'anziana signora gli sbattè la porta in faccia,lasciandolo lì come un mammalucco a prendere freddo.

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"Stramaledettissima vecchiaccia!!"mugnugnò il ragazzo percorrendo la strada del ritorno,camminando a fianco della propria bicicletta per riprendere fiato.
"Dirò a papà di non pendere più le sue ordinazioni...va sempre a finire che mangia a scrocco!"
Il vento iniziò ad alzarsi e a spirare più gelido e pungente che mai.
In lontananza si sentì il solitario abbaiare di un cane.
Andare in giro a quell'ora non era certo rassicurante ma per fortuna quella era l'ultima consegna di Yu!
Arrivato a casa si sarebbe buttato sul divano e si sarebbe ingurgitato almeno tre tazze di latte caldo!
Improvvisamente,in mezzo al candore della neve che ricopriva le piccole stradine del quartiere,il ragazzo vide muoversi qualcosa.Si avvicinò lentamente e vide sbucare dal buio di una villetta un cane completamente bianco.Rimase immobile per un instante ad osservare l'animale...non era un cane...sembrava più...un lupo...un lupo candido come la neve.
Era magro e slanciato,il suo pelo(anche se poteva solo immaginarlo)sembrava morbidissimo e i suoi occhi parevano fatti di ghiaccio.
I due si fissarono in silenzio,poi l'animale scappò via scomparendo nel buio da cui era venuto.

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"Etciù!!!"starnutì il giovane mentre il padre gli porgeva una tazza di thè.
"Visto?Ti sei preso una bella influenza!Copriti un po' di più quando vai a fare le consegne!"lo rimproverò l'uomo.
"Non è colpa mia se la signora Tenma mi ha lasciato fuori al freddo e al gelo!"
"Della signora Tenma parleremo domani!Ora pensa a riposare!"rispose nervosamente il padre chiudendo la porta della camera del ragazzo.
Il giovane si tirò su le coperte,sin sopra al naso.Si sentiva febbricciante e intontito,tutto l'ambiente intorno a sè gli sembrava come ovattato.
Ripensò all'incontro che aveva fatto quella sera...a quell'animale misterioso e affascinante che lo aveva trafitto col suo sguardo gelido e severo.
Sentì la pressione alzarglisi e il viso infuocarsi improvvisamente...forse aveva sognato tutto...forse era stato un delirio a causa della febbre...eppure era così bello.
In quel preciso istante aveva sentito come un calore al cuore...gli era sembrato di non sentire più le gelide mani dell'inverno punzecchiargli le guance.
Gli sarebbe tanto piaciuto rivederlo...almeno una volta...per provare ancora quella sensazione di quiete e di pace...

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"Svegliaaaaa!!!Chi dorme non pilia pesci!"urlò allegro il padre di Yu alzando le tapparelle della sua stanza.
"Mmm..."il giovane si rigirò svogliatamente nel letto.Chi glie lo faceva fare di separarsi dal dolce tepore delle coperte?"Ah,sì...papà!"pensò.
"Forza Yu,se non ti alzi,chi le farà le consegne oggi?"
"Adesso mi alzo..."rispose lui con voce impastata.
L'uomo uscì dalla stanza e si diresse canticchiando in cucina.
"Che palle..."bofonchiò il ragazzo alzandosi:"Anche di domenica si lavora...quell'uomo è un vero schiavista!"

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"Allora Yu,oggi abbiamo un bel po' di consegne!Ti ho preparato il carico e te l'ho già attaccato alla bicicletta!Questo è l'elenco delle destinazioni!Buona giornata!"sorrise il padre con un sorriso che non ammetteva repliche.
Il ragazzo si girò la sciarpa intorno al collo,si mise i guanti e montò in sella borbottando.
Quel giorno fece almeno 15 chilometri sotto la neve,che ovviamente non aveva certo smesso di cadere per pietà sua.
Il cielo era plumbeo e anche se erano da poco passate le due del pomeriggio,sembrava già sera.Il moro guardò la lista degli indirizzi che gli aveva lasciato il padre.
Strabuzzò gli occhi quando vide che l'ultimo posto in cui doveva andare era la casa in stile gotico situata lungo la salita che portava a casa della signora Tenma.
Ci doveva essere un errore...lì non ci abitava gente da anni!Probabilmente il padre aveva sbagliato a prendere nota della via!Lo rilesse...non era possibile!
Iniziò a pedalare dubbioso in quella direzione.
"Di sicuro non ci sarà nessuno!Se qualcuno avesse comprato la casa,si sarebbe saputo.Bè,in tal caso...me lo mangerò io il ramen"sorrise.
Il giardino della grossa casa era ricoperto di neve come la sera prima e su quello che una volta era il vialetto che portava al portone principale non c'era alcun tipo di

impronta.
Yu stette qualche secondo a fissare titubante l'edificio.Forse non era stata una buona idea andare lì.
Al pensiero di dover varcare quella soglia,l'ambiente gli pareva ancor più inquietante del solito.
Spostò delicatamente la porta metallica del cancello e si avviò verso la casa.
L'unico rumore che risuonava nell'aria era quello ovattato dei suo passi nella neve.
"Ma sono andati tutti in letargo??Com'è possibile che non ci sia anima viva in giro a quest'ora?"si domandò,ma una vocina dentro di lui non tardò a dargli risposta:"Non c'è nessuno perchè le persone intelligenti di domenica se ne stanno a casa,ben coperti a guardarsi qualche bel programma alla tv!"
Il giovane si pentì amaramente di trovarsi in quel luogo,dentro di sè sentiva un'angoscia e una paura crescente che sembravano non volerlo abbandonare.
Arrivò davanti al pesante portone di legno e bussò un paio di volte.
Non ebbe risposta.
Trasse un bel respiro di sollievo e senza pensarci due volte,fece per girare i tacchi ed andarsene.
Improvvisamente sentì un cigolio alle sue spalle.La porta si stava aprendo.
Si voltò quasi terrorizzato.Un serial killer,o ancora peggio...un fantasma l'avrebbe strattonato dentro a quella casa e l'avrebbe ucciso!Questa fu l'unica cosa a cui riuscì a pensare in quel momento.
La porta si era aperta di poco.Dal buio della casa spuntò un ragazzo.
Aveva forse qualche anno in meno di Yu ed era molto bello.I suoi capelli avevano uno strano colore.Sulle prime al moro erano sembrati bianchi,ma poi vi aveva visto dentro anche dei riflessi argentati.I suoi occhi erano di un azzurro molto tenue...quasi ghiacciato.Le linee del suo viso erano molto delicate...efebiche.Il corpo era esile e slanciato e portava un candido vestito bianco.
"S...salve...è lei che ha ordinato il ramen...?"balbettò goffamente il fattorino.
L'altro annuì silenziosamente porgendogli una banconota.
"G...grazie"rispose imbarazzato Yu strappandogliela quasi di mano.E senza troppi giri di parole ripercorse la strada che aveva fatto sino al cancello,senza voltarsi.Non aveva bisogno di vederlo per accorgersi che lo sguardo del misterioso estraneo era ancora posato su di lui.
Salì sulla bici e iniziò a pedalare a perdifiato verso casa propria.

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"Yu,tienimi la scala mentre cambio questa lampada...sento che balla troppo!"gli urlò il padre dal salotto.
"Arrivo!"rispose pensieroso il figlio.
Non riusciva a pensare ad altro...com'era possibile che qualcuno abitasse in quella casa fantasma?Lui ci passava davanti da quando era bambino e non ci aveva mai visto nessuno dentro.Per di più quel ragazzo non poteva avere più di sedici...diciasette anni!Dov'erano i suoi genitori?E il colore dei suoi capelli...i suoi occhi...gli ricordavano terribilmente...
"Ahhhhhhhaaaa!"
Il padre di Yu era caduto rovinosamente a terra.
Il giovane corse immediatamente in suo soccorso:"Oddio papà!"
"Oddio un corno!"gridò rovente lui:"Se fossi venuto quando ti avevo chiamato,non sarei caduto!"
"Mi dispiace...ti fa male da qualche parte?"gli chiese lui costernato,esaminandolo.
"Ah!"urlò l'uomo quando il figlio gli toccò il braccio.
"Mi sa che si è rotto!"sentenziò guardandolo.

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"Stai seduto papà,il dottore a detto che devi tenere il braccio a riposo per almeno una settimana!"
"Sta a vedere che mi faccio dire proprio da te quello che devo fare!"rispose scocciato l'uomo.
"Ci penserò io al ristorante e alle consegne,non ti preoccupare!"lo rassicurò il figlio.
I primi giorni di lavoro furono per Yu come l'inferno.Non si era mai reso veramente conto di quanto lavoro facesse suo padre.La mattina la passava tutta a prendere le ordinazioni e a pranzo doveva correre a fare le relative consegne,giusto in tempo per tornare al ristorante e iniziare ad annotarsi le prenotazioni serali da recapitare tutte entro l'ora di cena.L'unica cosa che lo manteneva attivo e allegro era che durante quella settimana era andato tutti i giorni a consegnare il ramen a quello strano ragazzo che abitava nella casa fantasma e ciò pareva essere l'unico avvenimento degno di nota in quelle monotone e faticose giornate.Quel giovane dai capelli argentati non gli aveva mai rivolto la parola,neanche una volta...ma i suoi occhi lo guardavano in modo strano.Lo scrutavano,lo studiavano e lo ipnotizzavano.Erano estremamente affascinanti e ogni volta che Yu si fermava a fissarli sentiva come un tuffo al cuore o un buco nello stomaco...gli sembrava di soffrire e di essere felice allo stesso tempo.
Ormai anelava a quegli incontri come un bambino che non vede l'ora che arrivi natale per ricevere un regalo.
Anche quella sera il moro bussò alla porta in attesa di vedere il suo misterioso cliente,il quale non si fece attendere molto.
Aprì delicatamente la porta e guardò il fattorino,questa volta però gli fece segno di entrare.
Yu,anche se un po' intimorito accetto l'invito...era come se le sue gambe si muovessero da sole.
La casa era buia.Solo qualche filo di luce filtrava dalle tende alle finestre.
Il padrone di casa prese il ramen dalle mani del ventenne e si diresse verso quella che doveva essere la cucina.L'altro lo seguì.
Accatastate su un tavolo c'erano una ventina di ciotole(probabilmente quelle che Yu gli aveva portato nei giorni precedenti),ma nessuna di esse era stata minimamente toccata,il cibo era ancora tutto lì.
"Non hai mangiato il ramen che ti ho portato...?"domandò quasi involontariamente l'ospite:"...perchè?"
Senza ascoltarlo l'altro poggiò la ciotola in mezzo alle altre.
"Per quale motivo hai ordinato tutto quel ramen se poi non l'hai mangiato?Che te ne fai di lasciarlo lì a marcire?"continuò lui.
Il ragazzo si voltò verso di lui guardandolo intensamente con quei suoi occhi azzurri.
"Possibile che lui lo facesse unicamente per vedere me?Che non gli importasse niente del cibo?"ipotizzò il moro.
Come se avesse letto nei suoi pensieri l'altro gli si avvicinò sfiorandogli le labbra.
Yu rimase immobile,come stregato.Sentì l'inebriante profumo dei capelli del suo amico avvolgerlo dolcemente.
Entrambi si diressero in salotto,mano nella mano.
Il ventenne si sedette sul divano e l'altro gli si mise sopra a cavalcioni.Gli sfiorò nuovamente le labbra,poi iniziò a mordicchiargliele e a baciarlo più appassionatamente.
Che cosa stava succedendo?Sembrava tutto così strano...così inverosimile...così ovattato...come in un sogno.
Si spogliarono lentamente entrambi.
La pelle del misterioso ragazzo era candida e morbida quanto i suoi capelli.Yu lo stese per terra ed iniziò ad accarezzarlo.
Sembrava un essere così fragile da potersi spezzare da un momento all'altro.
Continuarono a baciarsi nel silenzio della casa sino a ritrovarsi completamente nudi.
L'altro ragazzo sfiorò sorridendo il corpo del moro sino ad arrivare sotto il suo ombelico.Yu non capiva più nulla...si sentiva stordito...come ubriaco di emozioni.
Sentì l'amico toccarlo e baciarlo come nessuno aveva mai fatto in vita sua.Lo guardò e vide solo un mucchio di soffici capelli argentati muoversi ristmicamente tra le sue gambe.
Sentiva la sua calda saliva addosso...la sua lingua...il suo respiro.
Gli scappò un gemito,poi venne.
Il giovane padrone di casa alzò lo sguardo,i suoi occhi brillavano di un'eccitazione che Yu non aveva mai visto.Era bellissimo.
Lo prese per la vita e lo mise di schiena accarezzandogli i morbidi capelli bianchi,lo afferrò per i fianchi e lo penetrò.All'altro non potè fare a meno di scappare un piccolo gemito di dolore.
Iniziarono entrambi a muoversi,febbrilmente accaldati.
Il moro guardò l'amico sotto di lui ansimare silenziosamente mentre la sua pelle delicata si imperlava di sudore,gli mise una mano in mezzo alle cosce per aumentare il suo piacere.
Vennero entrambi più di una volta ed infine stremati si accasciarono a terra.
Stettero lì abbracciati per un po' ascoltando i propri respiri.
Improvvisamente dallo zaino del ventenne si sentì provenire lo squillo di un cellulare.
"Ehi Yu!"urlò suo padre quand'egli rispose:"Quando diamine pensi di tornare?Hai visto che ore sono?"
Il ragazzo guardò l'orologio:le 23.00
Ma quanto tempo aveva passato in quel posto?Non se n'era reso conto.
Si voltò per dire al compagno che era ora di andare e che sarebbe tornato il giorno dopo per vederlo ancora,ma il misterioso amico era scomparso.
"Sto arrivando"rispose sbrigativamente al padre e chiuse la comunicazione.
Si rivestì frettolosamente e corse in giro per tutta la casa a cercare l'amante.Niente.
Dopo una mezz'oretta di ricerche,stanco e perplesso Yu andò a casa.

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Nei giorni seguenti,nel mese seguente Yu tornò più di una volta a cercare il suo misterioso amico ma sembrava che in quella casa le uniche anime vive ad abitarci fossero i topi.
Una sera mentre tornava da una consegna a casa della signora Tenma al ragazzo parve di vedere un lupo bianco fissarlo dal giardino della vecchia casa gotica,ma non aveva fatto in tempo a tornare sui suoi passi che il bell'animale era sparito.


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"Yuuuu!"lo chiamò il padre dalla cucina:"Ti ho messo la lista delle consegne sul tavolo!"
Quel giorno il giro era corto,solo tre case.
Al giovane mancò quasi il respiro quando lesse tra le destinazioni la casa gotica in cui abitava il suo amico.
Inforcò la bicicletta e si diresse immediatamente lì.
La mollò senza cura in mezzo alla strada e corse a perdifiato verso l'ingresso,si mise a bussare quasi istericamente alla porta sino a che questa si aprì.
Una donna dai capelli lunghi e neri lo guardò stranita:"Lei è quello del ramen?"chiese dubbiosa.
Imabarazzato da quella situazione Yu riuscì solo ad annuire silenziosamente.
"Bè...il mio ramen?"domandò scocciata lei
Il fattorino corse verso la sua bicicletta,controllò l'ordinazione e prese dal cestino una piccola scatola di cartone:"Ecco a lei"
Dopo averlo pagato la donna fece per chiudere la porta.
"Mi scusi..."la fermò il ventenne:"che lei sappia qui ci ha mai abitato un ragazzino?"
"Io mi sono appena trasferita qui,quindi non lo so...però l'agente immobiliare non mi ha parlato di nessun ragazzino."
Poi sussultò come se si fosse ricordata di qualcosa:"Mi hanno detto che questa casa è disabitata da almeno quindici anni e che nessuno l'ha mai comprata perchè infestata dai fantasmi,ma io non ci credo."
"Quali fantasmi?"continuò il moro.
"Dicono che molto tempo fa qui ci abitava un uomo col suo cane,un cane lupo.Questo tizio non aveva nè amici nè parenti,aveva solo il suo lupo.Un giorno questo signore,anche se giovane,morì di infarto.Il suo cane rimase a vegliarlo per giorni,finchè i vicini dell'uomo non vedendolo più chiamarono la polizia che scoprì il cadavere del poveretto.Lo portarono via,ma nessuno badò all'animale che gli aveva fatto compagnia per tutto quel tempo.Quel cane rimase a vegliare la casa aspettando il ritorno del padrone e morì così,nella speranza di rivederlo.Dicono che questa casa sia infestata dal fantasma di quell'animale e che egli resosi conto che il suo padrone non tornerà più,cerchi qualcuno che sia disposto a rimanere con lui qui...per l'eternità."
"Ma sono solo sciocchezze!"ridacchiò lei:"Chi vuole che ci creda?!"
Così dicendo chiuse la porta dietro di sè.
Yu abbassò lo sguardò e si diresse verso la propria bici.
Com'era possibile che quello che gli era successo fossero state solo sciocchezze?Lui l'aveva sentito,l'aveva toccato...aveva udito il suo respiro!
Probabilmente Yu non avrebbe mai più visto quel misterioso ed affascinante ragazzo dagli occhi di ghiaccio...forse non era mai esistito...forse l'aveva veramente sognato...
Si voltò per guardare un'ultima volta la casa e gli sembrò che da una delle finestre del primo piano qualcuno lo guardasse con occhi tristi...ma forse era solo una magra speranza...forse era un semplice scherzo della sua immaginazione...


FINE

 

PICCOLA ONE-SHOT CHE MI E' VENUTA IN MENTE ASCOLTANDO UNA CANZONE DELL'ANIME DI LOVELESS(SE LO CONOSCETE).
SPERO VI SIA PIACIUTA...O PER LO MENO SPERO DI AVER ALLIETATO QUALCHE MINUTO DELLA VOSTRA GIORNATA.
ALLA PROSSIMA E SIATE CLEMENTI CON LE CRITICHE >////<

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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