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Autore: Conny Guitar    30/04/2013    1 recensioni
-Non puoi andare avanti così per il resto dei tuoi giorni. Non dureresti un anno. Che ti piaccia o no, un giorno o l'altro dovrai uscire, rifarti una vita. Non devi sentirti in colpa a ricordare con un sorriso la tua vita con lei. L'hai amata molto, no?-
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mi odio, MI ODIO!!!!!! Voglio farla finita!-
-Che cazzo stai dicendo?- la prese per le spalle e la tirò su, costringendola a guardarlo dritto negli occhi. Olivia distolse lo sguardo, piangendo.
-E guardami negli occhi quando ti parlo! Non puoi mollare!!!! Perché ti odi? Pensi che sia colpa tua? Ma che cazzo dici?-
-è morta, santissimo nome, è morta, te ne rendi conto?!?!?- disse buttandosi di nuovo sul pavimento sporco.
-Questo non vuol dire che debba morire pure tu! Ti sei bevuta il cervello?-
La trascinò sul divanetto, facendola sedere accanto a lui. Poi la prese per le spalle, questa volta con delicatezza.
-Ascoltami: non puoi desiderare la morte per le prove a cui ci sottopone la vita. Non essere così egocentrica da pensare che il mondo debba crollare. Hai ancora tanto davanti a te!-
-Anche lei aveva ancora tanto davanti a se!!!! E invece è morta!! E tu mettiti nel culo la tua fottutissima filosofia zen, Danny!- strillò al massimo della sua estensione vocale. Dopodiché tornò a piangere a dirotto, con la faccia affondata nello schienale del divano. Danny la guardò, semiscoraggiato. Tuttavia, vivendo nella sua "fottutissima filosofia zen" (era buddhista), non avrebbe mai lasciato perdere. La sua migliore amica aveva appena perso la fidanzata. Anche a lui mancava Sarah, erano stati molto amici, ma Olivia era a pezzi. Da quando Sarah era morta, quella terribile sera di un mese prima, lei aveva smesso quasi del tutto di mangiare, riducendosi ad un grissino. Si era tappata in casa, era passata dall'essere una maniaca della pulizia ad essere la persona più sporca di questo mondo e dell'altro.

Sarah era stata uccisa mentre usciva con la sua fidanzata ed altri amici, tra cui Danny. C'era stata una rapina qualche isolato più lontano, e la polizia stava inseguendo il ladro. Questi era passato vicino a loro, proprio mentre quel poliziotto sparava. Sarah era stata colpita in testa, il suo cervello si era sparso sul marciapiede ed addosso agli astanti. Olivia era finita in ospedale sotto shock. Per tre giorni era stata in un letto, con lo sguardo fisso sul soffitto. poi si era ripresa. Quando le avevano ricordato cosa era successo, era caduta nella più profonda depressione. Non aveva voluto vedere nessuno. Danny era la prima persona con cui aveva un discorso che non fosse il prezzo della spesa.
-Ollie...-
Olivia si tirò su, gli occhi gonfi e rossi, le guance segnate da un trucco vecchio di chissà quanto. Sembrava Alice Cooper.  -Non credevo possibile che esistesse un dolore così grande. Penso a lei ogni giorno ed ogni notte. A volte mi ricordo di qualche episodio divertente e mi viene da ridere. In quei momenti vorrei uccidermi, penso "dove trovi il coraggio di ridere ancora ricordando una persona morta, insensibile che non sei altro? Dovresti stare a piangere tutto il giorno!" Eppure una parte di me vorrebbe uscire, vorrebbe ricominciare a comporre musica come prima, vorrebbe rifarsi una vita. Eppure mi sembra un insulto a Sarah- si accasciò tra le sue braccia, stringendolo a sua volta in un forte abbraccio.
Danny la guardò negli occhi. Le aveva sempre fatto effetto questo suo modo di fare, di fissarti dritto negli occhi mentre ti parlava. Come se avesse voluto leggere nella tua anima, per sapere la verità.
-Non puoi andare avanti così per il resto dei tuoi giorni. Non dureresti un anno. Che ti piaccia o no, un giorno o l'altro dovrai uscire, rifarti una vita.  Non devi sentirti in colpa a ricordare con un sorriso la tua vita con lei. L'hai amata molto, no?-. Olivia rispose con un cenno affermativo.
-Appunto. Lo sai com'era. Era una ragazza solare, ottimista. Non voglio farti il solito discorso melodrammatico su quanto era brava e buona la tua fidanzata. A volte era anche una gran rompipalle. Certi giorni l'avrei uccisa. Ma aveva un buon cuore, non ci piove. Mi capita di ricordare una delle sue battute idiote e rido, rido come un matto. E non mi sento in colpa. Immagino che lei sorrida, da dov'è adesso. Non avere paura di vivere e di amare ancora. Non avere paura di portarti dietro il suo spirito per il resto della vita. Chi dice che dovrai portarlo sulle spalle? Portalo nel tuo cuore. Ci starà più comodo-.
Olivia sorrise. Quel ragazzo aveva una capacità straordinaria. Riusciva sempre a tirare fuori il buono dalle cose, a sorridere e mantenere la calma nei momenti di peggiore difficoltà. Zen rinzai. Di quelli fissati con queste teorie orientali. Che passano delle ore ogni giorno a meditare e ti preparano il té alla giapponese.
-Sarà dura- commentò lei.
-Chi ti ha detto che sarebbe stata facile? Ti ho sempre detto che in ognuno di noi c'è uno scontro tra titani. Tu e la coscienza influenzata dall'esterno. Devi spuntarla tu. Adesso vado a preparare il té-.
Lei sorrise, un sorriso largo e spontaneo. Prima che lui si alzasse, gli diede un bacio sulle labbra.
-Ma...-. Danny era un po' sconcertato. Non era lesbica?
-Non pensarci. è stata solo un'eccezione. Non sapevo come ringraziarti in modo efficace... Rimango comunque gay-.
Danny andò in cucina a cercare del té, sicuramente ne aveva. Quella ragazza gli piaceva, anche lui l'avrebbe fatto con un uomo. Era un ringraziamento libero, senza tutte le cazzate della società che ci divide in questo e quello.

The corner: non chiedetemi come mi sia venuta in mente una storia del genere. Mi è venuta l'ispirazione. Come dico io: "Quando l'ispirazione c'è, io mi sento come un re. Non pensare a me, scriverò per tre!". Spero che a qualcuno piaccia :)
Ah, e non voglio omofobi del cazzo, grazie.
   
 
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