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Autore: hermy_posi    19/11/2007    1 recensioni
...Un'altra song fic, la mia seconda per la precisione, dedicata ad un amico, a cui tengo tantissimo, tirati su mi raccomando... Posina!!
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Ginny Weasley, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sala Comune dei Grifondoro, un ragazzo è steso su un divano e guarda con sguardo vitreo il soffitto, la delusione e la tristezza dipinte sul volto, le sofferenze d'amore alle volte sono quelle che ci fanno stare peggio di tutto. E anche per questo ragazzo che tutti consderano un eroe è giunto il momento che non si augura a nessuno: la prima dura delusione.

L'unica cosa a cui pensa il ragazzo, non uno qualsiasi bensì Harry Potter, sono le parole che gli ha detto la sua, ormai tristemente ex-ragazza, l'idillio si è concluso il sogno ad occhi aperti anche e ciò che gli rimane è una canzone nella quale si sente rappresentato in modo a dir poco "spaventoso".

"È difficile tenerti ancora qui, sei un fardello troppo grande da portare e io giuro che non posso farne a meno, ma il mio cuore ora no non ce la fa..."

Inizia a canticchiarla, non riesce a farne a meno quelle parole gli si addicono perfettamente in quel momento, sì, ha bisogno di riflettere, sparire dal mondo, ma ancora la canzone gli ritorna in mente:

"E non dico che hai sbagliato in qualche cosa , perché tu mi hai dato tutto quel che hai..."

"No, forse ha sbagliato, si mi ha lasciato... Dicendo che beh... La rattristavo con i miei musi... IO?! E lei?! Non passava che tutto il suo tempo a compiangersi per qualche cosa di assolutamente fittizio che si era costruita in testa: essere grassa, antipatica, sgrammaticata... Va beh l'ultima cosa forse solo un pochino,ma comunque ogni scusa era buona per piangersi addosso... Ma mi manca... Mamma mia se mi manca, non so come farò..."

I suoi pensieri erano concentrati sul suo volto, mentre la ragazza gli stava dicendo:

*Basta Harry, non si può continuare così...-

-Ma così come?-

-Tu, sei sempre lì che pensi al Quidditch, ai tuoi amici... E a me non pensi mai?-

-Beh a te penso durante tutta la giornata! SEMPRE!-

-No, se no io non sarei arrivata a questo punto!-

-Tu ti stai inventando una tua realtà, Cho!-

-Non è vero... Non è vero...- la voce un sussurro -Mi deprimi, Harry, mi deprimi...- la voce sempre più bassa e addolorata.

E lì il gesto più difficile, alzarsi sotto gli occhi di tutti da quel maledetto tavolo di Madama Piè di Burro e avviarsi al castello...*

"...E già so che piangerai e che piangerò..."

Il ricordo di tutta la vicenda gli fa male, sta soffrendo come mai ha sofferto in vita sua.

"...Poi ti cercherò dovunque andrai, e non stringermi così, chiudi gli occhi e pensaci io non voglio farlo per poi perderti..."

"Già ma ora che l'ho persa?" le domande affiorano nella mente del ragazzo ancora steso sul divano, il suo viso si riga di lacrime, "...Lo sapevo che avrei pianto, non ci voleva molto in fondo..."

La disperazione totale è dipinta sul suo volto, non riusce che a pensare a cose tristi, lei, le sue parole, la canzone che continua a riecheggiargli nella testa, e le parole di quella canzone, ciò che avrebbe fatto lui, ne era sicuro.

"...Sparirò, contaci, non saprai più dove sono..."

Intanto qualcuno era entrato nella Sala Comune senza che lui se ne accorgesse una ragazza, capelli rosso fiammante, Ginny. Aveva fatto in tempo a sentire quell'ultimo pezzo di riflessione cantata a squarciagola.

Lei si avvicina al divano dove Harry ora è seduto non più sdraiato, sul suo viso le lacrime hanno smesso di cadere, ma hanno lasciato i segni sulla sua pelle. Ginny fa il giro del divano, si ritrova faccia a faccia con un Harry sconvolto, triste, più triste che mai, quel volto che lei aveva sempre visto sorridere era stato fatto cambiare da qualcosa, o meglio qualcuno: Cho Chang.

"Come ha potuto?!" le domande affiorano alla mente della ragazza a sua volta straziata dal vedere Harry in quello stato, ma soprattutto per quello che forse lei provava per lui.

"Come ha potuto farlo soffrire così?!"

Harry alza lo sguardo e si tuffa in un verde profondo: gli occhi di Ginny, l'imbarazzo è tanto sia da una che dall'altra parte, ma alla fine riescono a parlare entrambi.

-Harry...-

-Ginny, scusa, ma non sono dell'umore adatto per le ramanzine...- detto questo tira sul col naso.

-Ma quali ramanzine, Harry, ma cosa vai a pensare??- e gli passa un fazzoletto pulito.

Ma quel punto ciò che riaffora alla mente dei due è l'ultimo pezzo di canzone cantato quasi urlando da Harry.

"...Sparirò, contaci, non saprai più dove sono..."

Harry lo sussurra di nuovo, di nuovo e di nuovo, come per convincersi che quella sia la soluzione migliore.

"Già la soluzione migliore, per me e per tutti..."

Ma Ginny le ha sentite quelle parole e non può credere alle sue orecchie:

"Harry non può fare un gesto tanto sconsiderato" ma a quel punto decide che è meglio parlargli.

-Harry, credi che sia quasta la soluzione migliore?! ...Sparire...?- quell'ultima parola pronunciata con tanta stizza, fa venire la pelle d'oca ad Harry.

- S-si... Credo proprio di si...-

-Harry, tu sei il ragazzo che è sopravvissuto, un ragazzo con sempre il sorriso sulle labbra, un ragazzo solare, un ragazzo che non si perde mai d'animo... Non farti abbattere dalla prima difficoltà...!-

Quelle parole colpiscono il ragazzo dritte al cuore, parole misurate, ma allo stesso tempo violente, forti, chiare nel loro concetto chiave.

-Ma lei... Io...-

-Harry, non sei il tipo che si fa abbattere dalla prima difficoltà, non farti togliere quel bel sorriso che hai da una che non capisce ciò che ha perso perdendo te...!-

-Ma...-

"Ok, forse mi sono spinta un po' troppo in là... Ora Harry mi ammazza..."

Ma la ragazza viene colta di sorpresa quando il ragazzo la prende per la vita, la stringe forte a sè, le schiocca un bacio sulla guancia e le dice:

- Grazie, Ginny, ti voglio bene...!- il suo tono è tornato sereno i suoi occhi sono di nuovo lucidi, ma per la felicità finalmente ritrovata e per avere affianco una persona veramente cara.

-Anche io ti voglio bene, Harry!- e gli schiocca un bacio sulla guancia ormai asciutta.

  
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