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Autore: HikaHika    30/04/2013    1 recensioni
E se si potesse tornare indietro? Se si potesse modificare il passato a nostro piacimento? Chi avrebbe il coraggio di farlo, avendone la possibilità?
Arko Lennox lo farà. Lui tornerà indietro.
Genere: Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arko Lennox
 



Nell'anno 2020, un'asteroide si scontra con la Terra, incendiando parte del territorio Africano, dove si è scontrata.

A quanto pare all'interno dell'asteroide si trovava una presenza sovrannaturale. Nessun alieno, nessun mostro.

Emanava una luce potentissima, accecante. Nessuno scienziato è riuscito a trovare la fonte di tale forza ed energia.

Sul posto si reca un anziano appassionato dell'argomento, Lennox Arko.

Conoscendo la fama che si era guadagnato l'uomo, non si fanno problemi a lasciarlo investigare.

Ma Arko trova qualcosa che gli interessa realmente: il frammento mancante della sua macchina del tempo. La luce dell'asteroide l'aveva aiutato nella sua ricerca.

Nulla da dire.

Sapeva già dell'arrivo di un'asteroide, non era un dilettante. In fondo Arko non era altro che un viaggiatore del tempo, arrivato dal lontano 1899.

Un incidente di percorso aveva fatto in modo che non morisse facilmente. Infatti solo un avvenimento sarebbe stato in grado di farlo fuori: il termine della sua missione, lasciata in sospeso da tempo.

Il bastardo non ne poteva più di quella vita infernale, fatta di alcol e lavoro.

Tornato nel suo paese natale, Oxford, Arko si reca nel suo laboratorio, oscuro e indifferente alle persone esterne alla vita dell'uomo.

Utilizza il frammento ritrovato per completare la sua Macchina Del Tempo, chiamata affettuosamente Bessie.

Bessie non era ancora stata testata, ma non c'era più tempo. Arko doveva sbrigarsi.

Si infilò nella macchina del tempo, pigiando molti tasti.Li pigiava in modo sicuro, deciso. Come quando si è sicuri della cosa che si sta facendo. Ma solo una cosa era fondamentale. La più importante. DATA: 1899.

-

Il viaggio con Bessie, in un'aria quasi surreale, filò liscio come l'olio. Apparte quando polverizzò i vestiti di Arko, rimasto nudo come un verme, con la sua argenteria in piena vista.

Così, si ritrovò nella sua vecchia casa di famiglia nella Oxford di fine ottocento.

Riconobbe quasi subito il salotto, con la vecchia poltrona su cui era solito sedersi e su cui di solito imprecava per quanto era scomoda, il caminetto, il tappeto e la grande finestra che affacciava su un piccolo giardino infestato da insetti e erbacce di vario genere. Era tutto tranquillo. Era a casa.

Vagò nudo per la stanza cercando di ricordare dove fosse la sua camera. Nel frattempo aprì un'altra porta, scrutandone l'interno. Era un bagno. Il pavimento non era tra i più puliti, ma ci si poteva stare. Una vasca da bagno allettava molto l'uomo, che aveva bisogno di una lavata. Non ne faceva una da quando era tornato da quel fortunato viaggio in Africa, dove si era schiantato l'asteroide.

Arko si annusò un'ascella, capì che non occorreva fare lo stesso con l'altra. Fare un bagno non era una cattiva idea.

L'uomo si fermò a riflettere. Mancava qualcosa. Certo, i rubinetti. Purtroppo in quel periodo certe comodità non c'erano. Le sue ascelle dovevano aspettare.

Uscendo dal bagno, notò che di fronte a quella che appariva a tutti gli effetti una cucina, c'era una rampa di scale. Erano di legno, e al tocco ruvide. Ad ogni passo i gradini scricchiolavano, emettendo rumori sinistri, che in quel silenzio rendevano l'atmosfera leggermente inquietante.

Arrivato al piano superiore Arko, guardandosi intorno, non potè fare a meno di notare la grandezza dello spazio che si trovava davanti a lui. C'erano altre tre stanze, più un altro soggiorno composto da due poltrone e un basso tavolino.

L'uomo aprì la porta di una delle stanze, e vi trovò una camera da letto. C'era un letto, abbastanza grande da farci stare due o tre persone, un armadio e una scrivania di legno. C'era anche una grande finestra, chiusa con delle travi di legno, che facevano comunque entrare qualche raggio di sole. Arko aprì l'armadio, e vi trovò dentro alcuni completi da uomo. Variavano dalla biancheria agli abiti per le grandi occasioni. Vi trovò anche varie ragnetele e polvere nelle tasche di un completo scelto dall'uomo.

Si infilò la biancheria e il completo, sistemandoselo come meglio poteva.

Gli mancavano delle scarpe, e anche altre cose che per adesso non avevano importanza.

Con difficoltà, riuscì in qualche modo a rimuovere le travi di legno, e ad aprire la finestra. La spalancò, facendosi colpire dalla luce del sole, che era più forte di quanto pensasse. La stanza si illuminò completamente, come se si beasse di quel calore che gli era stato negato per chissà quanto tempo.

Oxford era molto diversa da come, ormai, era abituato a vederla Arko. Non c'erano più i classici autobus rossi a due piani stracolmi di turisti armati di cartine e zainetto, gruppetti di ragazzi e ragazze girovagare senza una meta precisa, niente di tutto questo. La strada era occupata soltanto dai mercanti con la propria merce, le persone del luogo e le carrozze degli aristocratici. Anche il panorama era un tantino cambiato. Arko si era quasi dimenticato di essere tornato così indietro. Beh, non aveva importanza, dato che non sarebbe comunque tornato al presente. Finita la missione, avrebbe goduto dei privilegi che il Paradiso gli avrebbe offerto, se Dio avesse avuto voglia di farlo entrare. Non voleva pensare all'Inferno. Aveva già passato una cosa del genere, perchè ritornarci?

Arko, non amava parlare o semplicemente ricordare l'accaduto che gli segnò l'esistenza.

Era il 1905. Arko si trovava in uno dei locali che di solito frequentava per bere della buona birra e per stare in compagnia di belle donne disponibili, soprattutto se ben pagate.Proprio in uno di quei locali incontrò Elvira. Batteva per le strade di Oxford, come tante altre. Per qualche motivo Arko si ritrovò a volerla sposare. Forse per la sua bellezza particolare, forse per fare del bene. Neanche lui lo sapeva. Sta di fatto che la portò all'altare, e la chiesa prese fuoco. Ci stava per rimettere le penne, lui, come i presenti, chi sopravvisse. A scatenare l'incendio sembrava essere stata una candela che cadde su uno dei teli dell'altare per poi propagarsi, fino a distruggere tutto. La storia della candela non convinse proprio tutti, e nemmeno Scotland Yard, che accusò Elvira di aver dato vita all'incendio per soddisfare la sua sete di sangue e distruzione. Elvira aveva comunque commesso altri reati in passato, che si collegavano a delle sette che erano state fondate in quel periodo, legate a Satana. Elvira negò tutto, ma venne comunque condannata. Arko, confuso, ignorò anche le urla della donna, che lo scongiurava di aiutarla. Poco tempo dopo, venne avvisato dell'esecuzione della "promesa sposa", che si sarebbe tenuto in segreto, per non turbare i civili. Avrebbero esorcizzato la donna, accusata di vampirismo, pugnalata con un paletto e fatto di lei un cumulo di cenere, che avrebbe poi tenuto Arko, come ultimo gesto di umanità.
Di questa storia non disse mai niente a nessuno, ma sembra che le ceneri disposte sul camino della sua dimora, gli abbiano procurato una maledizione da parte di Elvira, punendolo per non aver fatto niente per salvarla. L'urna contenente ciò che rimaneva della donna, era scomparsa e Arko ignorava dove fosse finita.

Scese le scale e arrivato all'ingresso, spalancò la porta, urtando qualcosa che si trovava all'esterno. Arko uscì e trovò un pacco. Un pacco parecchio grande, poteva contenere benissimo una poltrona, non che gliene servisse un'altra. Spinse quel misterioso pacco all'interno, notando che non era per niente pesante, nonostante le dimensioni. Lo aprì, cercando di indovinarne il contenuto.
Rimase esterrefatto per quello che si ritrovò davanti.


___

Salve a tutti! Forse, e ripeto forse,qualcuno mi ha già visto da qualche parte, dato che fino ad ora ero nella sezione FF. Vabbè, lasciamo stare, è la prima volta che scrivo una storia originale, e devo dire che sono contenta di questo... avevo un briciolo di ispirazione e quindi ho buttato giù quello che avete letto (spero che l'abbiate letto se siete qui..) beh, fatemi sapere che ne pensate, e non abbiate paura ad offendermi pesantemente.. no dai, scherzo, siate buoni :)
Baci, alla prossima!!

-HikaHika




 

  
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