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Autore: Stray cat Eyes     20/11/2007    10 recensioni
Una bambina. Un quasi-padre. E un lecca-lecca un po’ troppo vistoso e zuccherato.
Semplice formula, risultato strabiliante. O forse no?..
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Christmas Curse


- Maledizione di Natale -


Natale. O quasi, certo.
In realtà, non ne conosceva la data con precisione, ma uomini e donne d’ogni risma continuavano ad agitarsi con allegria per strade illuminate da piccole luci e negozi addobbati per l’occasione - dunque, Sesshoumaru deduceva da quel loro insulso comportamento che la festività era vicina. Oh, sì, fin troppo.

E quella sdolcinata frase che gli umani solevano ripetere in simili circostanze, oramai era ben nota anche a lui. Perché a Natale sono tutti più buoni.

E, tanto per restare in tema, anche lui era stato costretto ad abbassarsi a certi usi.
Costretto da chi, beh, era meglio che la sua nobile mente non lo ricordasse.
...
Dannazione a quell’infimo essere dalle lunghe ciglia, corporatura esile e dall’eleganza discutibile! Non avrebbe mai dovuto prestarle ascolto! Non avrebbe dovuto lasciarsi abbindolare a quel modo!
...
Come non detto.
Ma era fin troppo umiliante comunque, per quante volte tornasse a fare la giostra con il coltello nella sua piaga dalle proporzioni infinitesimali, che prendevano piede di giorno in giorno.

“Sesshoumaru-san! Sesshoumaru-san!” Una manina innocente gli strattonò con dolcezza la manica della giacca, alla quale era solita aggrapparsi.

Eccola lì, la sua piaga. Piccola, su questo non c’erano dubbi. Ma, Kami-sama, era fastidiosa almeno il doppio delle sue dimensioni!

“Sesshoumaru-san!” Squittì ancora lei, tenendo d’occhio il suo prezioso lecca-lecca a forma di alberello di Natale alla mela verde, addobbato con glassa alla fragola e - forse - vaniglia.
“Sesshoumaru-san!” E troppo tardi il possente signore comprese di non poter semplicemente fingere di non sentirla. Tanto quella vocina cinguettante e infantile avrebbe seguitato invocare il suo nome finché lui non le avesse risposto.

Ma come aveva fatto a mettersi in un simile guaio? Soprattutto, ci si era magistralmente ficcato dentro da solo?
...
Ah, già.
Dannazione a quell’infimo essere dalle lunghe ciglia, corporatura esile e dall’eleganza discutibile! Dannazione a lui e al tragico momento in cui aveva deciso di accontentarla, per togliersela di torno!
...

“Sesshoumaru-san?”

Finalmente, chinò lo sguardo d’ambra e miele ad osservarla. E dovette notare con dispiacere che la bambina, infagottata nel suo piumino color caramella, con tanto di sciarpa, cappellino e guanti, aveva una luce di sconfinata curiosità ad illuminarle gli occhi color della notte.

Brutto segno, brutto segno davvero.

“Cosa c’è, Rin?”
La piccola - Kami-sama, quanto era piccola in confronto a lui.. - gli indicò qualcosa a poca distanza da loro. Meglio, gli indicò qualcuno.
Sesshoumaru storse il naso, reprimendo il moto di rivoluzione atto dal suo stomaco.

Una giovane coppia d’innamorati che si scambiavano un dolce bacio.

“Cosa stanno facendo quei due, Sesshoumaru-san? Sembra una cosa carina!”
Lui grugnì qualcosa fra sé e sé, poi le agguantò la manina paffutella, passando buste varie a quella libera, e la condusse via.
“Quello si chiama bacio, Rin.” Spiegò, evitando di pensare alle sue parole di poco prima.
Ma lei sorrise, con dolcezza innata.
“Ah, ecco! Ne avevo sentito parlare dalla maestra, una volta, però non ne avevo mai visto uno!”

Fosse stato un comune mortale, un sempliciotto (un essere umano, in pratica), Sesshoumaru avrebbe sorriso. Magari allo stesso modo felice e sorpreso con cui l’aveva fatto la bimba, con qualche nota ironica in più.

Ah, piccola orfana ingenua. Quante cose avrebbe dovuto insegnarle? Quante lei ne avrebbe dovuto imparare?
...
Dannazione a quella donna malfidata che gli aveva proposto l’adozione! E perché diamine lui aveva accettato? Cosa gliene sarebbe venuto, eh? Cosa?
Maledizione, maledizione, maledizione!
...

“Sesshoumaru-san? Quand’è che due persone si baciano?”

Maledizione, maledizione, maledizione!

Il grande e nobile demone sentì la gola secca, e deglutì, per la primissima volta in vita sua assalito da qualcosa di lontanamente simile al timore.
Paura? Terrore.
Orrore!

“Voi umani lo chiamate affetto. Quando pensi di volere bene a qualcuno, allora puoi farlo.”
Almeno, era ciò che aveva sentito dire.
D’altro canto, Rin parve più che soddisfatta della risposta, dato che lo sguardo nerissimo le luccicò in modo vistoso.
Certo, la cosa sarebbe stata meno preoccupante, se la bambina non l’avesse di nuovo richiamato a sé con una strattonata euforica.

“Sesshoumaru-san! Sesshoumaru-san!” Chiamò, dieci volte più allegra e più fastidiosa di prima. Lui si voltò a prestarle attenzione, tanto per abbreviare la sofferenza, ma lei gli fece vergognosamente segno di abbassarsi. Abbassarsi, lui!
Ciononostante, il demone l’assecondò.

Non certo aspettandosi quel che - purtroppo per il suo orgoglio sproporzionato - avvenne.

Rin mise a parte il suo appariscente lecca-lecca, si alzò in punta di piedi con le scarpine nuove, e posò le labbra sulle sue, in un tocco appena accennato che sapeva di bimba e mela verde.

Maledizione, maledizione, maledizione!

Quando poi si staccò, parve quasi stranita dal fatto che il suo nuovo tutore fosse divenuto una statua di sale congelata sul posto.

“Sesshoumaru-san!” Lo scosse, felice di aver potuto dimostrare quanto tenesse a lui.
“Torniamo a casa? Io ho fame!” Al che, il povero, scioccato demone si raddrizzò, recuperando un minimo di dignità. Aveva imparato una lezione, che correggeva - meglio, perfezionava la precedente.
“Rin. La prossima volta.. assicurati che l’altro sia d’accordo.”




***

Niente, solo una piccola cosetta vagamente natalizia che ho scritto ascoltando ripetutamente una canzone che di natalizio non ha praticamente nulla. ^^ Come al solito ho superato me stessa in inutilità, vero?.. E vabbè, ogni tanto bisogna pur vaneggiare un pochino! E poi, io non posso stare lontana dal mio Sesshoumaru-sama per più di qualche giorno! ^///^
Oh, a proposito: ho cambiato il suffisso onorifico “-sama” in un “-san”, con l’unico scopo di rendere i discorsi un po’ più familiari.
E, naturalmente, questa è una AU, forse anche OOC, ma non importa.
Ciò che a voi deve importare è che nella mia mente malata è scattata una strana fantasia, che richiederebbe di dare un sequel alla suddetta fanfiction.. che Dio solo sa quando verrà.. ma voi fuggite lo stesso, e più lontano che potete!

Ah, ma prima, mi direste cosa ne pensate?.. Sempre se ne avete voglia, claro!

Sayounara!

Stray cat Eyes
  
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