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Autore: Forbidden Colors    01/05/2013    9 recensioni
Un bianco e sottile pezzo di legno cadde a terra.
La cantina era l'unico luogo in cui riusciva ad estraniarsi un po' da tutto e tutti.
Era diventato il suo rifugio,un rifugio che però serve a poco se non chiudi la porta a chiave. Sospirò.
One Shot post Revenge.
Spoiler :)
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Everything is Tiva and nothing hurts'
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It only hurts if you let it.
Una goccia di sudore le scese lungo la guancia.
Faceva male. Terribilmente male.
La mano le doleva al tal punto da non sentirla più ma lei era Ziva,Ziva David e non aveva altro modo per sfogare la sua rabbia se non chiudersi in quella minuscola palestra.
Lei e Tony erano usciti vivi e senza gravi danni dall'incidente del giorno prima ma nonostante questo,niente riusciva a darle pace.
Era colpa sua se Tony si era ferito al naso.
Bodnar quella sera l'aveva visto,ce l'aveva proprio davanti agli occhi,a un metro di distanza e non era riuscita neanche ad alzarsi.
"Dannazione!"
L'urlo,seguito dal rumore dei sacchi da boxe, riempì la stanza.
Gli agenti del Mossad sono forti.
Lei non lo era stata abbastanza.
Un bianco e sottile pezzo di legno cadde a terra.
La cantina era l'unico luogo in cui riusciva ad estraniarsi un po' da tutto e tutti.
Era diventato il suo rifugio,un rifugio che però serve a poco se non chiudi la porta a chiave.
Sospirò. 
"Cosa c'è DiNozzo?"
L'ombra si fece avanti
"Io,niente volevo solo salutarti"
"Davvero?" 
Gibbs sorrise. 
Non riusciva proprio a mentire quando si trattava di lei.
"Sono preoccupato capo. Hai visto i lividi che Ziva ha sulle nocche?"
"Certo."
"Ho paura che possa fare qualcosa di azzardato,lei vuole.."
"Vendetta. So pure questo."
Gibbs appoggio' lo scalpellino che rotolò fino all'angolo del tavolo e si girò,guardando negli occhi il suo agente.
"C'è qualcosa che devi dirmi riguardo a Berlino Tony?"
Oh si che c'è qualcosa,forse il fatto che abbiamo dormito nello stesso letto?
Che ho ballato con la donna più meravigliosa dell'universo?
Che ci siamo tenuti le mani e che si è finalmente aperta con me?
Siamo quasi morti e non le ho ancora detto di amarla. 
Vorrei che mi aiutassi capo,ma so che non pronuncerò mai queste parole.
Squilla il telefono..
Sono proprio un vigliacco.
L'ansia è tangibile nello squad room.
McGee ha capito che si è sbagliato,Bodnar non si trovava a Central Park.
Ho male ovunque,ogni passo,ogni minimo movimento che faccio mi provoca una fatica enorme. Eppure continuo ad andare a correre e mi sono persino tolta la benda dal braccio.
Non me ne frega proprio niente,voglio uccidere quel bastardo e lo farò con o senza l'uso della mia mano destra.
Stiamo guardando tutti da ore lo schermo e il biglietto che Gibbs ha trovato poco prima.
McGee e Tony stanno arrivando alla conclusione giusta,alla pista definitiva da seguire,io l'avevo già intuito.
Sto solo aspettando il momento giusto per andarmene.
Il mio corpo freme,nei miei occhi solo uno sconfinato desiderio di vendetta.
Lo sento,sta riemergendo in me la vecchia Ziva,quella sepolta da anni,quella spietata,senza freni inibitori,quel robot addestrato a combattere fino alla morte,quel l'essere inanimato che ero prima di arrivare all'Ncis.
Vorrei chiedere aiuto.
Vorrei che qualcuno afferrasse la mia anima e la ritrascinasse in superficie.
L'unico che potrebbe riuscirci sarebbe Tony ma non voglio che si preoccupi ancora.
Ormai Israele è di nuovo dentro di me.
Mio padre. Mia madre.
Tali,Ari.
Tutti.
Niente può fermarmi.
McGee e DiNozzo stanno andando ad avvisare Gibbs.
Io e Tony ci guardiamo.
Un'occhiata breve ma intensa,come sempre.
Forse non tornerò vincente da questa battaglia e non ho neanche parlato con lui.
Sono una vigliacca.
Ma gli agenti del Mossad non hanno rimpianti.
Esco veloce e raggiungo in pochi minuti il porto.
Con uno stratagemma salgo sulla nave e do inizio  alla caccia.
Vada come vada,in questo momento non ho niente se non la morte nel cuore.
Un sorriso mi si dipinge sulle labbra.
Carico la pistola appena in tempo per trovarmi davanti Ilan.
Lui dice qualcosa ma non lo ascolto nemmeno.
Devo solo trovare la forza per premere il grilletto.
Non lo faccio e iniziamo a lottare.
Vecchio stile,tipico degli agenti del nostro paese.
Era da mesi che aspettavo questo momento ma mentre lo picchiò è come se la mia nuova me riemergesse.
Mi sta strozzando e non è come credevo.
Non ho solo la morte nel cuore perché quel che sto provando adesso è paura,forse perché ho troppo da perdere,forse perché tremo all'idea di non salutare la mia squadra..
Vorrei piangere ma gli agenti del Mossad non piangono,dannazione!
Un ultimo sforzo,con un guizzo di energia improvvisa riesco a liberarmi e a spingerlo verso  il ponte.
E sparo.
È caduto giù.
Mi affaccio,piena di lividi,sangue,con le idee troppo confuse per riuscire a far previsioni su cosa accadrà ora.
Ma è morto. E per mano mia.
Vedo Gibbs,McGee e Tony salire.
Forse immaginavano come sarebbe andata a finire,forse avrei dovuto aspettarli ma io sono sempre stata così impulsiva,terribile,spietata.
Sono Ziva David,la Ziva che ora,davanti a Vance,non riesce a parlare perché è troppo distrutta,la stessa che sta per cadere a terra e mettersi a piangere,la stessa che desidererebbe avere suo padre vicino.
Sono Ziva David e,nonostante ho appena detto al direttore che è finita,nel profondo so che non è così.
Tutto è appena cominciato.
E non sarà così facile questa volta.
Siamo davvero così indistruttibili noi agenti del Mossad?
N.D.A
Ma perché faccio queste cose??
Scusate per la schifezza,è colpa di questo telefilm!
Mi costringe a scrivere una Fanfiction a settimana ahaha
Revenge mi è piaciuto molto,forse anche più di Berlin perché hanno dato il giusto spazio a tutti,anche se la fine è stata alquanto sbrigativa.
L'ansia aumenta!
Ora Ziva è nei guai fino al collo..
Non ho seguito il corso naturale degli eventi,l'ho buttata giù come è venuta :)
Sabato aggiorno la long :)
Commentate e fatemi sapere
Buon Primo Maggio a tutti!! (Speriamo che le cose cambino in questo paese).
Bacioni
P.s. Questa la dedico a Meggie,lei sa perché <3
Ti voglio bene <3 


It only hurts if you let it.

 


Una goccia di sudore le scese lungo la guancia. Faceva male. Terribilmente male.

La mano le doleva al tal punto da non sentirla più ma lei era Ziva,Ziva David e non aveva altro modo per sfogare la sua rabbia se non chiudersi in quella minuscola palestra.

Lei e Tony erano usciti vivi e senza gravi danni dall'incidente del giorno prima ma nonostante questo,niente riusciva a darsi pace.

Era colpa sua se Tony si era ferito al naso.

Bodnar quella sera l'aveva visto,ce l'aveva proprio davanti agli occhi,a un metro di distanza e non era riuscita neanche ad alzarsi.

"Dannazione!" L'urlo,seguito dal rumore dei sacchi da boxe, riempì la stanza.

Gli agenti del Mossad sono forti.Lei non lo era stata abbastanza.

 

Un bianco e sottile pezzo di legno cadde a terra.

La cantina era l'unico luogo in cui riusciva ad estraniarsi un po' da tutto e tutti.

Era diventato il suo rifugio,un rifugio che però serve a poco se non chiudi la porta a chiave. Sospirò. 

"Cosa c'è DiNozzo?"

L'ombra si fece avanti

"Io,niente volevo solo salutarti"

"Davvero?" Gibbs sorrise. Non riusciva proprio a mentire quando si trattava di lei.

"Sono preoccupato capo. Hai visto i lividi che Ziva ha sulle nocche?"

"Certo."

"Ho paura che possa fare qualcosa di azzardato,lei vuole.."

"Vendetta. So pure questo." Gibbs appoggio' lo scalpellino che rotolò fino all'angolo del tavolo e si girò,guardando negli occhi il suo agente.

"C'è qualcosa che devi dirmi riguardo a Berlino Tony?"

Oh si che c'è qualcosa,forse il fatto che abbiamo dormito nello stesso letto?

Che ho ballato con la donna più meravigliosa dell'universo?

Che ci siamo tenuti le mani e che si è finalmente aperta con me?

Siamo quasi morti e non le ho ancora detto di amarla. Vorrei che mi aiutassi capo,ma so che non pronuncerò mai queste parole.

Squilla il telefono..
Sono proprio un vigliacco.

 

L'ansia è tangibile nello squad room.

McGee ha capito che si è sbagliato,Bodnar non si trovava a Central Park quando mi ha chiamata.

Ho male ovunque,ogni passo,ogni minimo movimento che faccio mi provoca una fatica enorme.

Eppure continuo ad andare a correre e mi sono persino tolta la benda dal braccio.Non me ne frega proprio niente,voglio uccidere quel bastardo e lo farò con o senza l'uso della mia mano destra. Stiamo guardando tutti da ore lo schermo e il biglietto che Gibbs ha trovato poco prima. McGee e Tony stanno arrivando alla conclusione giusta,alla pista definitiva da seguire,io l'avevo già intuita.

Sto solo aspettando il momento giusto per andarmene. Il mio corpo freme,nei miei occhi solo uno sconfinato desiderio di vendetta.

Lo sento,sta riemergendo in me la vecchia Ziva,quella sepolta da anni,quella spietata,senza freni inibitori,quel robot addestrato a combattere fino alla morte,quel l'essere inanimato che ero prima di arrivare all'Ncis.Vorrei chiedere aiuto.Vorrei che qualcuno afferrasse la mia anima e la ritrascinasse in superficie.L'unico che potrebbe riuscirci sarebbe Tony ma non voglio che si preoccupi ancora.

Ormai Israele è di nuovo dentro di me.

Mio padre.

Mia madre.

Tali,Ari.

Tutti.

Niente può fermarmi.

 

McGee e DiNozzo stanno andando ad avvisare Gibbs.

Io e Tony ci guardiamo.Un'occhiata breve ma intensa,come sempre.

Forse non tornerò vincente da questa battaglia e non ho neanche parlato con lui.

Sono una vigliacca.

Ma gli agenti del Mossad non hanno rimpianti.


Esco veloce e raggiungo in pochi minuti il porto.Con uno stratagemma salgo sulla nave e do inizio  alla caccia.

Vada come vada,in questo momento non ho niente se non la morte nel cuore.


Un sorriso mi si dipinge sulle labbra.

Carico la pistola appena in tempo per trovarmi davanti Ilan. Lui dice qualcosa ma non lo ascolto nemmeno.

Devo solo trovare la forza per premere il grilletto.

Non lo faccio e iniziamo a lottare. Vecchio stile,tipico degli agenti del nostro paese.

Era da mesi che aspettavo questo momento ma mentre lo picchiò è come se la mia nuova me riemergesse.

Mi sta strozzando e non è come credevo.

Non ho solo la morte nel cuore perché quel che sto provando adesso è paura,forse perché ho troppo da perdere,forse perché tremo all'idea di non salutare la mia squadra..Vorrei piangere ma gli agenti del Mossad non piangono,dannazione!

Un ultimo sforzo,con un guizzo di energia improvvisa riesco a liberarmi e a spingerlo verso  il ponte.

E sparo.

È caduto giù.

Mi affaccio,piena di lividi,sangue,con le idee troppo confuse per riuscire a far previsioni su cosa accadrà ora.

Ma è morto.

E per mano mia.

Vedo Gibbs,McGee e Tony salire.

Forse immaginavano come sarebbe andata a finire,forse avrei dovuto aspettarli ma io sono sempre stata così impulsiva,terribile,spietata.

Sono Ziva David,la Ziva che ora,davanti a Vance,non riesce a parlare perché è troppo distrutta,la stessa che sta per cadere a terra e mettersi a piangere,la stessa che desidererebbe avere suo padre vicino.

Sono Ziva David e,nonostante io abbia appena detto al direttore che è finita,nel profondo so che non è così.


Tutto è appena cominciato.E non sarà così facile questa volta.


Siamo davvero così indistruttibili noi agenti del Mossad?



 

 

N.D.A

Ma perché faccio queste cose??

Scusate per la schifezza,è colpa di questo telefilm! Mi costringe a scrivere una Fanfiction a settimana ahaha

Revenge mi è piaciuto molto,forse anche più di Berlin perché hanno dato il giusto spazio a tutti,anche se la fine è stata alquanto sbrigativa.

L'ansia aumenta! Ora Ziva è nei guai fino al collo..

Non ho seguito il corso naturale degli eventi,l'ho buttata giù come è venuta :)

Sabato aggiorno la long :)

Commentate e fatemi sapere

Buon Primo Maggio a tutti!! (Speriamo che le cose cambino in questo paese).

Bacioni,Alessia.

P.s. Questa la dedico a Meggie,lei sa perché <3Ti voglio bene <3 

 

  
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