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Autore: axonitum    01/05/2013    8 recensioni
Salve! una mini long senza pretese da leggere tranquillamente yey. spero vi piaccia.
dal primo capitolo: "Ancora due minuti e cinquantadue e quarantotto secondi.. quarantanove.. cinquanta..
Ancora due minuti per uscire da questa cazzo di classe. Non vedo l’ora di tornarmene a casa e mettermi al computer per parlare con il mio Gerard.."
[FRERARD] [POV misto]
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi descritti in questa storia non mi appartengono (tranne Frank Iero MUHAHAH) non voglio offendere nessuno in alcun modo. Contiene espliciti riferimenti Slash (uomoxuomo) se non gradite non leggete, e linguaggio scurrile (ma daje mica tanto pff).

 

README *faccia da cucciolo*
Salve Gente! Allora.. come avrete notato (o forse no) non scrivo da un sacco di tempo. Evitiamo di dire il motivo perché lo sappiamo tutti. Quei quattro coglioni si sono sciolti. Bene. Molto bene. Fottutamente bene. Penso di aver superato lo shock iniziale ed essermi ripresa ma quelle due storie che ho in corso mi ricordano troppo quei momenti in cui non facevo altro che piangere. Quindi direi che per ora le lasciamo in mano al destino(?). Probabilmente le continuerò, solo non ora. Per questo ho pensato a questa OS, un po’ lunga forse(?), assolutamente senza pretese.. un po’ meno impegnativa da leggere e da scrivere, con la nostra coppia preferita.  *FRERARD FEELS*
Spero che vi piaccia e mi perdoniate per le altre storie e.. Boh se mi lasciate una recensione anche piccola piccola su cosa ne pensate mi fate felice.. e magari riuscite a suggerirmi un titolo migliore di quello che ho dato io perché fa cagare hahaha.
Apparte ciò volevo rendervi partecipi del fatto che ho iniziato ad ascoltare i Pierce the Veil e gli Sleeping with Sirens.. e sono asdfghjkl :D Mi piacciono un casino! Qualcuno di voi li ascolta o li conosce??
Perdonatemi ancora per gli “orrori” grammaticali e.. ciao!
 
 
Ah.. la dedico a Marta che mi ha sopportata tutto il giorno mentre la scrivevo. Ora puoi leggerla finalmente <3



                                                          
 


 

Stay Awake.

 
 
*Frnk POV*
 
Ancora due minuti,  cinquantadue e quarantotto secondi.. quarantanove.. cinquanta..
Ancora poco e potrò uscire da questa cazzo di classe. Non vedo l’ora di tornarmene a casa e mettermi al computer per parlare con il mio Gerard.
Gerard Way. Che gran figo. Lasciatemelo dire, è uno di quei ragazzi che tutti amano, bellissimo e popolare, così.. così.. perfetto. E poi quei capelli quasi bianchi, che si è tinto da poco, gli incorniciano il viso pallido quasi quanto i capelli.. me lo fanno diventare duro solo immaginandolo. Diciamo che mi sono preso una bella cotta per Way, da un anno gli sbavo dietro neanche fosse Brad Pitt. Ovviamente nessuno lo sa. Immaginatevi la scena: Frank Iero, nerd sfigato del secondo anno si è preso una cotta per il ragazzo più popolare della Newark High. Mi prenderebbero per il culo fino alla morte.
Almeno sono sicuro di non sbavare per un ragazzo etero. Gerard è riuscito a fare coming-out l’anno scorso, ovviamente è stato accettato senza obbiezioni da tutti perché Gerard Way è figo. Ed ovviamente mi piaceva pensare che forse avevo una possibilità. Che gran coglione, tra centinaia di ragazzi sicuramente non avrebbe mai scelto me. Sicuramente neanche sa che esisto.
 
“driiiiiiiiin!”
 
Era ora, non ne potevo più di stare seduto.
Ripongo nella borsa le poche cose che ho sul banco –ergo: una penna e un foglio- e mi avvio verso l’uscita. Mentre mi infilo le cuffie nelle orecchie con i Green Day a tutto volume, scorgo vicino al cancello dell’entrata Gerard ed il suo gruppetto di amici.
Ray Toro e Bob Bryar sono così fottutamente grossi. Sono giocatori di football e sono praticamente le guardie del corpo di Gerard. Mi fanno venire la pelle d’oca solo a guardarli.
Passo li vicino e nessuno mi degna neanche di uno sguardo, neanche uno piccolino e neanche il fratello di Gerard con cui frequento il corso di spagnolo. Quel tipo deve avercela con me dato che non mi ha mai rivolto una parola. Si, sicuramente.
Che poi mi scappa una risatina mentre guardo il cul.. ehm.. Gerard andarsene verso casa con Mikey. Tra neanche mezz’ ora starò comodo sul mio letto con il computer sulle gambe a parlare beatamente con lui. E neanche lo sa.
Che bella prospettiva.
Hey non guardatemi così. Non ho altri modi per stargli vicino.
È cominciato tutto così, per gioco. E poi siamo diventati praticamente inseparabili. Beh, lui pensa di parlare con un ragazzo che abita “nelle vicinanze”, non sa assolutamente chi sono.
Okay il mio nome lo sa.. ma quanti Frank ci saranno in New Jersey? Tantissimi. Quindi non giudicatemi.
Se gli avessi detto chi sono mi avrebbe evitato. Ne sono sicuro. Quindi ho optato per la soluzione migliore: omettere un piccolo dettaglio di me: che vado alla sua stessa scuola e che sono innamorato cotto di lui. Erano due dettagli? Naah.
 
drin drin
 
“hey Frankie! Come va?”
 
Cristo è Gerard.. calmo Frank.. respira, lentamente. Oddio mi ha chiamato Frankie!!
 
“ciao Gee! Tutto bene, tu?”
 
“anche io, sai queste ore a scuola mi annoiavo a morte senza le chiacchierate con te :)”
 
Aaaaaw oddio che carino! Praticamente ha detto che gli sono mancato.. potrei piangere.
“anche io mi sono annoiato e mi sei mancato. Ci sentiamo dopo pranzo?”
 
“certo :) a dopo.”
 
Una settimana fa ci siamo scambiati i numeri di telefono e da allora mi manda sempre dei messaggi appena esce da scuola e prima di andare a letto. A volte sono molto dolci, a volte amichevoli. Ma non sa che così mi uccide. Cazzarola, parlargli tutti i giorni ed essere amici e non poterlo neanche sfiorare a scuola. Che maledizione.
A vederlo Gerard è il tipico ragazzo snob, che ha tutti ai suo piedi –compreso me- e a cui non importa niente degli altri. Una volta mi è  venuto a sbattere e, tralasciando il fatto che sono quasi svenuto e venuto, non mi ha neanche chiesto scusa, non si è neanche girato. Niente. Come se fosse andato a sbattere con un muro. Vabbè che sono alto un metro e un cazzo ma non pensavo di essere anche trasparente.
Invece quando parliamo in chat è totalmente diverso. È più socievole e simpatico ed è anche dolce, un amore aw.
Che sia bipolare?
 
Appena tornato a casa mi metto a tavola con mamma che ha preparato la sua fantastica frittata con le salsicce, che non mangerò mai perché sono vegetariano.
 
-ciao ma, lo sai vero che non mangerò mai la frittata con un animale morto dentro vero?
 
-Frank.. quante volte ne abbiamo parlato? Non puoi diventare vegetariano da un giorno all’altro.- ma che si è fumata?
 
-un giorno all’altro? Mamma è un anno che non tocco carne, e tu ti ostini ancora a cucinarmela..-
 
Mi guarda stranita e alza un sopracciglio e quando vedo che sta per aprire bocca per dirmi qualcosa la precedo alzandomi da tavola e andando al piano superiore, non prima di aver afferrato una mela naturalmente. Già sono magro.. non vorrei ridurmi a pesare venti chili.
 
Accendo il computer totalmente impaziente. Non vedo l’ora di parlare con il mio Gee.. no aspettate. Non è mio. O almeno non ancora.
Addento la mela mentre apro la chat. Di questo bellissimo color azzurro vomito. Che schifo. Mi serve solo per scopi puramente Gerarduali (?) altrimenti neanche ci entrerei mai.
Mentre finisco la mela e accendo con il telecomando lo stereo arriva alle mie orecchie il meraviglioso –quando mai- segnale acustico dei messaggi.
È Gee.
Non so se è normale ma dopo quattro mesi mi batte ancora il cuore a mille quando parlo con lui. Ehm.. chatto con lui.
 
 “Frankie!”
 
 “ciao Gee”
 
 “oddio Frankie amo quando mi chiami Gee lo sai <3”
 
Un cuore? Mi vuole morto? Eppure non sembra così checca a guardarlo.. ma quando scrive.. non c’è nessuno più gay di lui.
 
 “anche a me piace Frankie, non mi ci ha mai chiamato nessuno.”
 
 “sono il primo? Sono fortunato allora hahahaha :)”
 
 “si.. da morire.. hahahaha come stai?”
 
 “bene, ma starei meglio se ci incontrassimo”
 
 “Gee lo sai che non possiamo. Abitiamo lontani -seeeh- e poi.. no niente”
 
 “e poi che?!?”
 
 “nulla! Assolutamente nulla!”
 
 “Franklin dimmelo subito”
 
 “niente G. è che mi vergogno.” Sono una checca, una fottuta femminuccia! Ma non me ne potevo uscire con un’altra cosa? Che ne so.. una qualsiasi cavolata! Che ho le gambe di cavallo e un fottuto corno in testa per esempio..
 
“e di cosa?”
 
“geeeeeee!!”
 
“Frank possibile che non capisci che non mi interessa l’aspetto fisico?”
 
“ma a me si!”
 
“e allora mandami una foto!”
 
“no”
 
“Frankie.. dai..”
 
“no Gee. No.
 
“cazzo! possibile che ti vergogni di me?? Dopo essere diventati così amici? sei un bambino..” -Non ci posso credere.. mi ha dato del bambino? Non capisce che se gli rivelo chi sono, la nostra amicizia finirà?
 
“devo andare.. ci sentiamo”
 
Chiudo in fretta il computer e lo butto dall’altra parte del letto ricacciando le lacrime indietro. Non è la prima volta che facciamo questa discussione ma non era mai arrivato a dirmi che sono un bambino.
 
drin drin
mi è arrivato un messaggio..
 
“Frankie scusami non volevo.. perdonami non sei un bambino.”
Rimetto il telefono nella tasca dei pantaloni senza rispondere e cambio canzone ma mi arriva un altro messaggio.

“capiscimi, la voglia di incontrarti è troppa.. a volte perdo il controllo di quello che dico. Scusa.”
 
Sono ancora indeciso se rispondergli o no ma prima che possa decidere qualsiasi cosa me ne arriva un altro
 
“ti prego Frank.. sei importante per me <3”
 
Okay.. seriamente? Svengo.. oddio.. che amore dolce. Ora non posso non rispondergli dai! Non posso fingermi ancora incazzato con lui dopo questa.
 
“anche tu per me sei importante.” Semplice e conciso. No?
 
 
 
*
 
 
Oggi è una fottuta mattina di merda. Piove. Non ho l’ombrello. Mi sono alzato tardi perché mi sono addormentato alle due di notte aspettando il fottuto messaggio di Gerard. Che non è arrivato. Devo correre per non fare tardi. Quindi mi bagno ancora di più. Ve l’avevo detto che era una mattina di merda.
Entro subito nel portone principale e ovviamente nel corridoio non c’è nessuno. Sono tutti a lezione. Tanto ormai ho saltato mezz’ora, tanto vale prendermela con comodo.
Arrivo al mio armadietto e mi accorgo che sto lasciando una scia bagnata per il corridoio. Che si fottano. Almeno imparano a pulire i pavimenti schifosi di questa scuola.
Mentre cerco di aprire l’armadietto suona la campanella e centinaia di studenti mi circondano. Quasi non riesco a respirare.
Chiudo lo sportellino e mi volto. Faccio per correre via da quel maledetto corridoio ma è pieno di gente e sbatto contro qualcuno.
 
-porca.. troia!- sento dire dal ragazzo che ho investito. Porca vacca gli ho fatto cadere tutti i libri.
 -scusa! Oddio non volevo, non ti ho visto!- cerco di aiutarlo. Sapete che significa che mi si è fermato il cuore? È Mikey. Il fratello –figo anche lui- di Gee. Merda.
-Mik! Cazzo stai bene? Hai fatto un volo..- sorride. Ed ecco Gee che arriva ad aiutarlo. Doppia merda.
-si sto bene..-
Finisco di aiutarlo con i libri e me ne resto zitto a testa bassa. Improvvisamente ho una paura folle che possa riconoscermi. Non mi ha mai visto ma abbiamo parlato qualche volta al telefono. Cazzo cazzo cazzo.
-e tu piccoletto stai attento la prossima volta che cerchi di uccidere qualcuno!- Mikey mi ha chiamato piccoletto? Che stronzo. Annuisco facendo finta di niente, voglio andarmene.
-hey non sai parlare?- mi chiede Gerard.
Lo guardo per un secondo negli occhi e nella testa mi nasce la voglia di dirgli chi sono, di abbracciarlo e di dargli uno schiaffo e chiedergli perché ieri sera non mi ha mandato un messaggio. Mi nasce la voglia di prendere il suo viso tra le mani e baciarlo allo sfinimento.
Cazzo mi viene in mente?
-i-io.. si.. cioè.. scusanonvolevooradevoandare- dico tutto d’un fiato e poi faccio retro front e sparisco tra i ragazzi nel corridoio. Penso di essere diventato di un color pomodoro fluorescente.
 
 
 
*G. POV*
 
-Gerd! Heeeey ci sei?- Mikey mi agita una mano davanti al viso per catturare la mia attenzione che al momento è completamente rivolta al ragazzino che è appena scomparso tra il fiume di ragazzi. Mik mi da un pizzicotto sul braccio e purtroppo devo donargli la mia preziosa attenzione. Come no.
-che c’è Mik?
-Gerd ma ti vedi? Hai fissato quel ragazzo per due ore!
-non è vero..- cerco di negare, ma evidentemente è lampante che lo stessi fissando.
-ma chi vuoi prendere in giro? Non è che ti sei preso una cotta?
-u-una cotta?- ma che è scemo? –ma sei scemo?- ecco appunto.
-da come lo guardi sembrerebbe..- mi dice con aria sognante mentre ci avviamo verso la mia classe.
-no.. non mi piace- anche se devo ammettere che non è poi così male –è solo che la sua voce mi ricorda qualcuno..
-ecco. Meglio per te.. perché è uno sfigato. E non vorrai vedere la tua reputazione crollare a picco vero?- mi squadra mentre dice queste ultime parole, con sguardo fin troppo duro. Ho quasi timore. Stupido fratello.
Annuisco e il suo sguardo si addolcisce leggermente..
-bene, Gee ci vediamo dopo a pranzo- sparisce nell’aula di algebra ed io entro nella mia.
Mi ha chiamato Gee. G.E.E. Come mi chiama Frankie, chissà che sta facendo.. Mi manca tanto in questi momenti.
Vorrei chiamarlo e dirgli che mi manca, dirgli che mi dispiace per ieri sera perché non mi sono fatto sentire.
Perché sono solo un coglione. Nella mia testa ho mille fottuti dubbi e mi faccio mille mila problemi esistenziali e l’unico che ci rimette è lui.
Ieri sera avevo la testa che scoppiava mentre ho guardato per ore lo schermo del telefono con quella frase di “buona notte” diretta a Frank. E alla fine ho pigiato il tasto rosso e ho deciso di non mandarlo. Sono un codardo. Ed ho paura. Si perché probabilmente mi sono preso una bella sbandata.
Lo chiedo a voi gentili telespettatori(?): è possibile innamorarsi di un ragazzo senza averlo mai visto? Io penso di esserlo. E se non ne sono innamorato allora sono fottutamente dipendente da lui. Vorrei incontrarlo ma ogni volta che torniamo sul discorso finisco per incavolarmi e lui si offende e litighiamo. Ed io odio litigare con lui.
Entro in classe e mi aspettano due ore di cazzeggio totale essendo già stato interrogato a storia dell’arte. Perfetto, così ne approfitto per mandare un messaggio a Frank, spero di non disturbarlo.
 
“buongiorno Frankie! Scusa per ieri sera, non mi sentivo molto bene..- cazzata epocale -..spero di non averti disturbato.”- uno smile ce lo metto? Si. No, no meglio di no.. anzi.. si okay. Una stupida faccina non cambierà di molto, o no? Aggiungo la faccina che sorride e lo mando. Quanto mi sento squallido in certi momenti.. mi faccio delle seghe mentali per inviargli una stupida faccina quando dovrei dirgli che lo amo. Cazzarola.
 
“ciao G. non preoccuparti per ieri.. e comunque non mi disturbi..”
 
È incazzato? No perché sembra incazzato. Cazzo.Neanche.Una.Stupida.Faccina. okay partiamo con il piano “addolcisci Frank”, più che altro è “fatti perdonare da Frank” ma dettagli.
 
“Frankie davvero, mi dispiace. Che stai facendo a scuola?”
 
“sono a Inglese. Due palle.”
 
“che carino che sei Frank quando usi le parolacce. Lol”
 
“Gee! Smettila che mi fai arrossire in mezzo alla classe. E poi non puoi saperlo.”
 
“lo saprei se mi mandassi una tua foto!”- porca vacca. Ho fatto una cazzata, non dovevo mandarlo. “Scusa Frank, so che non vuoi.. fa niente. Fingi che non ti abbia detto niente.”
 
“no Gee hai ragione.. prima o poi, solo non adesso. Ora devo andare. Ci sentiamo dopo?”
 
“si ti mando un messaggio a pranzo :)”
 
Oggi purtroppo mangiamo a scuola, chi è questo genio che ha inventato i rientri pomeridiani? Lo fucilerei volentieri.
 
*
 
-Gee vuoi il latte?
 
-no Ray grazie.. dove sono gli altri?
 
-sono andati già a sedersi.
 
-‘kay- ci avviamo al nostro tavolo. Anche se sono tutti pieni quello è sempre vuoto. Nessuno osa solo avvicinarcisi perché lo occupiamo noi, i “fighi” come ci considerano a scuola. Io mi considero un normale ragazzo che vuole un posto dove sedersi a pranzo, ma devo ammettere che questa popolarità mi fa comodo a volte.
Ci sediamo io vicino Mikey e Ray vicino Bob, davanti a me. Comincio a pizzicare un po’ di insalata ma fa veramente schifo. Alzo gli occhi e a qualche tavolo dal mio noto il ragazzino basso che ha investito mio fratello sta mattina. Riesco a vederlo solo di profilo ma noto che ha un viso molto carino, aggraziato. Forse quasi femminile, deturpato solo dai due piercing che ho potuto vedere sta mattina. È seduto da solo al tavolo, no aspetta.. una ragazza carina, più o meno bassa come lui si è appena seduta davanti a lui e gli sorride dolcemente.
Questa scena mi fa venire in mente che avevo promesso a Frank di mandargli un messaggio a pranzo. Tiro fuori il telefono e mando un messaggio piccolo e conciso.
 
“Frankie sono a pranzo. Tutto bene?”- lo invio e mi rimetto a spizzicare l’insalata nel piatto, osservo ancora il ragazzino. Sta tirando fuori il telefono dalla tasca dei jeans neri. Sta scrivendo un messaggio. Mi arriva un messaggio.
 
“tutto bene. Tu?”
 
Vorrei dire che anche io sto bene ma non ne sono molto sicuro. Ne mando un altro.
 
“anche io. Vorrei abbracciarti”
 
Il ragazzino apre il messaggio che gli è appena arrivato e posso vedere da quaggiù che le sue guance sono diventate rosse fuoco.
 
“anche io vorrei farlo, non sai quanto. Ora vado che devo ripassare. A dopo :)”
 
Si alza e se ne va. Con un libro in mano.
Ohporcamerda.
Non è possibile. No. No. Dai, no. È tutto un fottuto equivoco. Un malinteso. Una coincidenza! Vero? Sono fottuto.
 
 
 
*Frank POV*
 
Porcaccia la miseria! Non è possibile! A parte il fatto che sono diventato rosso fuoco, e non va bene, ma proprio a me doveva capitarmi che Gerard fosse seduto proprio a pochi tavoli da me? Mi avrà visto di sicuro. Ho notato come mi stava studiando da lontano. Spero solo che non abbia capito niente. Altrimenti devo cambiare città, no che dico, stato, continente, pianeta.
Spero solo che sta sera arrivi in fretta. Questa situazione sta diventando insostenibile.
 
 
*
 
Ma perché i venerdì mattina devono essere tutti così brutti? No, questa mattina non piove ma il cielo è grigio, no, grigio topo. Che schifo.
Che poi mi chiedo chi è che ha deciso di mettere –molto intelligentemente- ginnastica il venerdì. Il venerdì ci si dovrebbe riposare! Non sgobbare. Pff.
Mi siedo sulla sedia in attesa che passino queste tre ore di noia mortale per poi sgobbare due ore prima del pranzo. In palestra. Dove nove volte su dieci le prendo.
Si perché non sono gay dichiarato ma alcuni bulletti si divertono a chiamarmi Pansy, effemminato, per puro divertimento. E non sono poche le volte che oltre ad offendermi mi picchiano anche. Che sfigato.
 
*
 
Mi avvio verso l’uscita della palestra. Dire che il prof ci ha fatto sgobbare è poco. Ho fatto dieci giri di campo seguiti da cento flessioni per cinque volte. Cinque. Comprendete? Ecco.
Sono spompatissimo. Ovviamente non me ne potevo andare a casa in pace oggi. No. Arrivano Craig Anderson e i suoi fedeli cagnolini che si vogliono divertire un po’. Ti pregotipregotiprego sii veloce e indolore.
 
-hey Pansy!
 
Vaffanculo Craig penso. Ovviamente non rispondo. Non vorrei farmene dare di più.
Mi afferra per un braccio e mi sbatte violentemente contro il muro, mi strappa la borsa dalle mani e rovescia tutto a terra.
Poi mi guarda, sogghigna con quella sua faccia da cazzo e se ne va. Ommioddio! Se ne è andato! Anche se penso proprio che mi rimarrà un livido grosso quanto il culo della prof di biologia, sono sollevato dal fatto che si è limitato a sfracellarmi contro il muro.
Vedo dalla porta a vetri che da all’interno della scuola che stanno arrivando degli alunni, o peggio un professore o ancora peggio Craig che ci ha ripensato a vuole darmele.
Raccolgo in fretta i libri e li butto letteralmente dentro allo zaino per poi correre fuori dalla palestra. Voglio tornare a casa.
 
 
 
*G. POV*
 
Quello che ho appena visto a scappare dalla palestra è il ragazzo dell’altro ieri? Mmah.. direi di andare a vedere cosa lo ha spaventato così tanto da scappare via. Entro con cautela, ho anche lasciato Bob e Ray in corridoio come due coglioni.. poveri.
A terra vicino a gli spogliatoi vedo un oggetto nero abbastanza piccolo. Mi avvicino e lo raccolgo. È un telefono.
Ma non faccio in tempo neanche a sbloccarlo che una voce mi fa prendere un colpo.
-Way! Qual buon vento?
 
Mi volto.
 
-Anderson!- sorrido. Mi sta anche sul cazzo questo però meglio tenerselo buono. È un armadio. Potrebbe benissimo uccidere me, Ray e Bob insieme. Mikey non lo conto nemmeno perché con un mignolo puoi scaraventarlo a terra.
 
-che ci fai qui?
 
Menti, menti, menti!
 
-mmah niente. Sono venuto a vedere se ho lasciato una maglietta nello spogliatoio.- bravo Gerard! Sei un attore nato. Lui annuisce. –tu invece?- ma perché non mi sto zitto? Tanto che me ne frega?
 
-io… cercavo una.. persona.- Che sia il ragazzo di prima che cercava? Beh se è così non deve essere molto amichevole visto come stava scappando via. –ora vado. Ciao Way.
Rimango un attimo con il cuore in gola. Ho sempre avuto una paura fottuta di Craig. E non mi so spiegare il perché. Aspetto che esca dalla porta e mi assicuro che sia in corridoio prima di sedermi sulla panchina che costeggia la palestra e tirare fuori il telefono dalla tasca.
È un modello abbastanza vecchio ma è comunque in buone condizioni. Lo sblocco e subito vedo la foto di Billy Joe Armstrong sullo sfondo. È l’idolo del mio Frank.
Entro nel menù e poi nei messaggi, sono anche senza password. Più facile di così di muore.
 
Fino all’ultimo ho sperato di sbagliarmi. Di aver visto male, ma quando leggo l’ultimo messaggio mandato alle sette e venticinque di questa mattina ad un destinatario rinominato: “Amore mio” con scritto “buongiorno Gee”, il nodo che avevo in gola mi è espanso fino allo stomaco e alla testa. Non riesco più a formulare un pensiero coerente. So solo che Frank è qui. Il mio Frank è in questa stessa scuola. Ho il suo telefono in mano. Ma soprattutto il mio cervello forma un unico pensiero che diventa assordante e si fa largo prepotentemente nella mia testa: non mi ha voluto vedere, e mi chiedo il perché. Avremmo potuto incontrarci già da un sacco di tempo e invece lui ha preferito farmi rimanere all’oscuro di tutto.
Sto pensando se non sia tutto un fottuto scherzo. Magari architettato da Mikey e gli altri per farmi innamorare e per poi prendermela in culo quando Frank mi avrebbe rifiutato.
Non ci sto capendo assolutamente nulla. Fatto sta che devo chiedergli ad ogni costo delle spiegazioni. Deve darmele.
 
Mi rimetto il telefono nella tasca dei jeans e mi avvio all’uscita dove mi sta aspettando mio fratello per tornare a pranzo da nonna Helena. Di solito a questo punto non vedrei l’ora di essere in camera mia con il computer sulle gambe a parlare con Frank di tutte le cazzate possibili. Ora vorrei solo che domani non arrivasse mai. Sabato. Devo trovare Frank e parlargli.
 
*
 
Mi ricordo che circa un mese fa Frank mi aveva detto che quando voleva pensare o stare un po’ da solo andava in un parco giochi poco lontano da casa sua a rilassarsi. Qui di parchi giochi ce ne sono solamente tre. Ed uno è sempre troppo affollato per uno che vuole starsene da solo. Il campo si restringe agli altri due. Ho estorto a Mikey delle informazioni preziose su di lui, dato che frequenta con lui il corso di spagnolo, ho capito che abita nella zona periferica di Newark. Abbastanza lontana sia dalla scuola sia dagli altri due parchi quindi me ne rimane uno. Sono un fottuto genio. E se non fosse li? Ma no.. dove vuoi che vada un ragazzo per starsene da solo se non ha neanche il telefono? Al massimo, se non c’è, gli parlo lunedì a scuola.
Dopo aver setacciato il parco in lungo e in largo mi sto quasi arrendendo quando noto una macchietta nera che spicca tra l’erba verde chiaro del prato.
Frank se ne sta li seduto a contemplare non si sa cosa e mi da le spalle. Prendo un lungo respiro profondo e mi incammino verso di lui molto lentamente. Non voglio che si accorga che sto andando da lui. Ho paura che scappi via, da me.
Mi siedo lentamente vicino a lui. Appena mi vede sgrana gli occhi ma non parla.
 
-sai.. ho trovato questo in palestra- dico porgendogli il telefono. Frank lo prende senza guardarmi negli occhi e punta lo sguardo sul prato. –Frank guardami.- un tuffo al cuore ecco cosa. È la prima volta che lo chiamo per nome mentre lo posso guardare e se mi sporgo anche toccare. Vorrei baciarlo.
Finalmente mi guarda e capisco che sta per piangere così mi affetto a posargli una mano sulla spalla e a implorarlo di non farlo. Sta per piangere e la causa sono io. Quanto posso essere stato coglione a dubitare di lui? Come ho fatto a pensare che non mi volesse davvero bene? Perché qui si parla di bene. Di affetto. Lui non mi ha mai detto che mi ama. Beh in realtà neanche io, ma è palese che sia stracotto di lui. Su, Solo con lui divento una checca isterica!
 
-Frank.. cazzo Frank non sai quanto ho sognato di poter ripetere il tuo nome non solo attraverso la cornetta del telefono..- mi sento tanto poetico al momento.
Lui continua a guardarmi e non ha ancora aperto bocca. Non ha detto neanche una fottuta sillaba. Così decido che è ora di prendere in mano la situazione. Dai Gerd fatti valere. Al massimo ti prendi un ceffone e un calcio nelle palle. Ma almeno avrai avverato il tuo sogno. Quello che ti tormenta da quattro mesi. Da quel fottuto giorno in cui ti sai iscritto in quella chat.
Faccio scorrere la mia mano dalla sua spalla al suo collo e con l’altra gli carezzo la guancia. Respira G. ce la puoi fare.
Mi avvicino pericolosamente a lui ma non accenna a muoversi quindi continuo nella mia missione e riesco a toccare il mio naso con quello di Frank.  La vicinanza con lui è una sensazione così strana. Perfetta. Chiudo gli occhi e annullo tutte le distanze. Lo bacio. Fuochi d’artificio? Qui sono scoppiate delle bombe nucleari! Le labbra di Frank sono così sottili e belle, sono rosa e sono morbidissime. Sento sulle mie il freddo del piercing che ha al labbro inferiore, che in tutta onestà non vedo l’ora di mordere. Non sono un cannibale che vi credete!
Non è un bacio particolarmente erotico o eccitante. In verità è solo stato un bacio labbra su labbra, che sta durando da decisamente tanto tempo. Non ho quasi più ossigeno quando decido che è ora di staccarmi dalla sua meravigliosa bocca.
Rimango con la fronte attaccata alla sua e lo vedo ansimare. Non gli ha fatto schifo vero? Vero??
Apre gli occhi. Ommioddio non avevo mai visto i suoi occhi così da vicino. Sono bellissimi.
 
-Gee..- soffia. Finalmente ha parlato. Ho sentito la sua voce. Mi viene quasi da piangere dalla felicità. Che c’è? Vi ho detto che sono una checca quando si tratta di Frank.
 
-Frankie.. oh Frankie.. quanto mi piace quando mi chiami Gee..- ridacchio –ti prego ripetilo ancora..
 
Sorride e poi ripete –Gee- sorrido anche io e gli carezzo a guancia. –Gee puoi perdonarmi? Ti prego..
 
-Per cosa?
 
-per.. non averti detto tutto, fin dall’inizio.- scuoto la testa e sorrido. Non capisce proprio che sono perdutamente innamorato di lui? Potrei perdonarlo anche se mi avesse tradito.
 
-Frankie non c’è niente da perdonare.. davvero..- ora che l’ho tutto per me non voglio perderlo per niente al mondo. -solo… vorrei sapere perché..
 
-io.. Gee avevo una paura fottuta che dicendoti chi sono mi avresti rifiutato come tutti gli altri.. ed è perché sono innamorato di te da un anno. Cazzo, non potevo permettermi di perderti dopo che ero riuscito ad averti, almeno come amico.- penso di aver sentito le parole più belle in vita mia. Non posso fare a meno di ridere, di felicità.
Frank mi guarda stranito mentre io mi accascio sull’erba fresca e dopo aver smesso di ridere me lo tiro dietro. Ora è steso a pancia in su sul prato e in due secondi mi ritrovo sopra di lui. Spero di non schiacciarlo.
 
-sei arrossito.. sei bellissimo quando arrossisci lo sai?
 
-G-gee.. dai sai che mi metti in difficoltà così..- cerca di coprirsi in viso con le braccia ma gliele blocco cul prato e lo guardo. Lo bacio ancora. Ancora e ancora. Chiedo l’accesso alla sua bocca e quando me lo da posso già sentire le campane suonare.
La sua lingua con la mia si muovono in sintonia. Come se avessero passato tutta la vita ad accarezzarsi. Sento Frank gemere leggermente nella mia bocca quando mi accorgo di aver cominciato a muovermi e a strofinare la mia già nascente erezione sulla sua coscia. Ma non è questo il momento. Prima devo chiarire. Tutto.
 
-Frank dal primo momento in cui ho sentito la tua voce ho capito che tu sei quello giusto. Sei perfetto e sembra che tu sia stato fatto per me. Sei bellissimo e.. no. Non dire cazzate. Lo sei. Non so davvero di cosa ti preoccupavi ma se per stare con te devo rinunciare alla popolarità, agli amici, a tutto.. io lo faccio senza pensarci due volte. Ti sto aspettando da troppo tempo..- gli schiocco un bacio sulle labbra e poi continuo prendendo un bel respiro –quindi.. beh.. Frank non-so-nemmeno-il-tuo-cognome, io ti amo.
 
Frank mi guarda incredulo. Ha detto si e no dieci parole da quando mi sono seduto e adesso sa solo guardarmi negli occhi  piangere. Comincia a singhiozzare ed io lo stringo a me.
 
-a-anche io t-ti amo.. oddio.. volevo dirtelo da troppo tempo che ormai avevo perso la speranza.. ti amo Gerard Way. Ed il mio cognome è Iero, Frank Iero.
 
-ti amo Frank Iero.
 
E ci baciamo per un altro tempo interminabile. Quando ci alziamo il sole sta già tramontando. Lo riaccompagno a casa e prima di andarmene gli schiocco un bacio sulle labbra e lui sorride. Io l’ho fatto sorridere, sta sorridendo per me, oddio.
Ed è stata la giornata più bella della mia vita.
 
 
 
*Frnk POV*
 
 
Una settimana dopo..
 
Io e Gee stiamo insieme da una settimana. E non sono esagerato se dico che è stata la settimana più bella della mia fottuta esistenza. Quel pomeriggio, mentre ci siamo finalmente dichiarati pensavo di non poter essere più felice. Invece mi sbagliavo. Due giorni dopo Gerard mi ha portato a cena fuori, una pizza e una coca cola, ma erano migliori di qualsiasi ristorante di lusso in cui avrebbe potuto portarmi. Poi mi ha riaccompagnato a casa con la sua macchina scassata e.. abbiamo fatto l’amore.
È stata la mia prima volta con un ragazzo anche se sono gay da circa un paio d’anni ed anche se eravamo su quei sedili grigi e rovinati è stato bellissimo. Semplicemente due corpi fatti per essere incastrati l’uno con l’altro.
 
Sto andando a scuola e l’unica cosa che mi rattrista un po’ è il fatto che non posso baciare Gee davanti a tutti. Abbiamo, o meglio ho, deciso di comportarci come prima davanti gli altri. Nonostante lui abbia detto il contrario non voglio che lo allontanino per colpa mia. Infondo sono sempre uno sfigato. Anche se sto con il più figo della scuola.
Vedo Gee che mi aspetta davanti al portone e mi sorride. Vorrei baciarlo con tutto me stesso ma mi tengo a bada. E lo tengo a bada. O potrei essere stuprato anche in corridoio. Si, perché Gerard si è dimostrato un fottuto ninfomane. Non so se è per il mio adorabile culetto o per altro ma vorrebbe farlo ovunque. E a me non dispiace. Solo che vorrei arrivare vivo alla fine della giornata.
 
-ciao G.
 
-Frankie..- si sporge verso di me e per un attimo ho avuto il terrore che mi baciasse ma prosegue verso il mio orecchio e mi sussurra –quanto vorrei baciarti.. andiamo al bagno?
 
Ed io acconsento. Ci avviamo verso il bagno e mentre percorriamo il corridoio gremito di gente la mia mano sfiora la sua e mi sale un brivido per tutta la spina dorsale. Momento idilliaco direte.. eh no! Perché c’è sempre un fottuto coglione che deve rovinare le cose. Ma questa volta gliene sono grato.
Gerard si stacca leggermente da me e comincia a camminare ad un metro da me. Non dobbiamo dare nell’occhio.
Purtroppo Craig si avvicina a noi e poi mi fissa.. ho paura.
 
-hey pansy.. ti sei trovato una nuovo amichetto? Hahahaha peccato che Way non starà mai con uno come te.. lui è un vincente.. mentre tu sei solo uno sfigato.
 
Fisso Craig e vedo con la coda dell’occhio Gerard irrigidirsi, si volta e con due falcate è accanto a me, a fronteggiare Craig.
 
-io non sono la sua “amichetta” Craig.- ecco lo sapevo.. ma chi me lo ha fatto fare? –io sono il suo ragazzo.- BUM, era il mio cuore. Spalanco gli occhi e lo guardo con la bocca aperta. Lui mi sorride tranquillissimo e mi prende la mano. Mi sorride prima di girarsi con sguardo glaciale verso l’altro, sorpreso almeno quanto me.
 
-ti avverto.. stai lontano da Frank o te la vedrai con me.. come hai detto tu sono un vincente. Ed io ottengo tutto quello che voglio. Non ci metto tanto a farti ammazzare di botte da Ray e Bob se ti vedo a solo un metro di distanza dal mio ragazzo. Sono stato chiaro?
 
Craig a bocca aperta annuisce spaventato e poi biascicando uno “scusa” se ne va tra la folla che era rimasta impietrita a fissarci.
Gerard mi guarda sorridente. Non capisce che mi ha fatto perdere dieci anni di vita?
 
-che c’è?- e poi mi bacia a stampo. Li davanti a tutti.
 
-c’è che ti amo- rispondo.
 
Uno scroscio di applausi si leva dalla folla intorno a noi, sento appena qualcuno fischiettare e urlare “bravo! Se lo merita!” e “siete una bella coppia” prima di riconoscere la voce del vicepreside che minaccia tutti con una sospensione se non entriamo immediatamente in classe.
Da quel giorno io e Gerard siamo una coppia. Alla luce del sole.
Devo ringraziare sinceramente un fottuto social network per aver fatto in modo che incontrassi l’amore della mia vita.
 
 

Fine.

   
 
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