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Autore: Amaryllys    01/05/2013    2 recensioni
Farah è una ragazza ricciuta del terzo anno di Tassorosso, con cui Harry Potter non ha mai parlato.
Vi dice niente questa cosa? Nemmeno se vi dico che c'entra... Il Ballo del Ceppo?
Una OS un po' dolce un po' sciocca sulla cotta di una tredicenne svampita...
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Vuoi venire al ballo con me?

-Sì, Harry Potter. E allora?- esclamai alzandomi e correndo in dormitorio. Una volta varcata la porta mi lanciai sul mio letto a baldacchino, cercando di trattenere le lacrime. Perché nessuno mi prendeva sul serio? Perché credevano tutti che scherzassi?
Sentii la porta aprirsi alle mie spalle.
-Farah-.
-Vattene via! Voglio essere lasciata in pace!-.
Ovviamente, per quanto mi ascoltavano i miei amici, avrei anche potuto stare zitta, o rivolgermi al bicchiere sul mio comodino. Sarebbe stato più gratificante. Lui sì che avrebbe saputo ascoltarmi.
Una mano familiare si posò sui miei riccioli.
-Farah- ripeté.
-Non ho voglia di parlare con te, Chloe- mugugnai.
-Dovrai pure parlarne con qualcuno- disse quella che era stata appena esonerata dal ruolo di migliore amica, sedendosi ai piedi del mio letto.
-Ne stavo giusto discorrendo con Cupper-.
-Cupper?- ripeté lei perplessa.
-E' il mio migliore amico. Lui capisce cosa si prova ad essere invisibili- esclamai, mettendomi seduta e afferrandolo tra le mani, abbracciandolo.
-Farah, quello è un bicchiere-.
-Un bicchiere che si chiama Cupper, Chloe. E che mi ascolta più di te-.
-Avanti, Fafh, sai benissimo che io e Moe non volevamo assolutamente offenderti. E' che... Cerca di capire...-.
-Voi non mi prendete mai sul serio- esclamai, alzandomi. -Vi siete presi gioco dei miei sentimenti-.
-No, Fafh, questo non è vero. Solo... Insomma, è di Harry Potter che stiamo parlando! Dovresti capire che è difficile prenderti sul ser...-.
-Cosa vorresti dire?-.
-Insomma... Tu salti su da un giorno all'altro e dici che ti piace Harry Potter? Ma ci hai mai almeno parlato, con quel ragazzo?-.
-Io... No. Ma tu non puoi capire, Chloe- dissi, appoggiandomi al muro.
Ed era vero. Chloe non poteva capire. Nessuno poteva capire.
Nessuno aveva visto quello che avevo visto io in Harry.
Tutti lo vedevano solo per il ragazzo-che-è-sopravvissuto, un quattordicenne non troppo alto, non granché a scuola, con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. E, in particolare, lo vedevano come un imbroglione che aveva usurpato contro regolamento il titolo di campione della scuola a Diggory.
Solo io ero riuscita a vedere la verità dietro a quegli spettinati capelli neri e a quei delicati occhi verdi, l' insicurezza e la fragilità che nascondevano. Essendo di Tassorosso, avrei avuto tutti i diritti per avercela con lui come ogni altro membro della mia Casa, ma non ci riuscivo. Sapevo che diceva la verità, che era stato trascinato a forza in quell'assurdo Torneo. Bastava guardarlo in quegli splendidi occhi per  capirlo.
-Fafh? Scendi dalla tua nuvola rosa e torna nel mondo reale, se non ti dispiace-.
Scossi la testa e focalizzai il mio sguardo su Chloe. La bellissima Chloe, mia migliore amica da quel primo viaggio sull'espresso di Hogwarts. Lunghissimi, lisci capelli biondo paglia e incantevoli occhi grigi che mi squadravano con espressione critica e un po' perplessa.
A volte la odiavo per la sua bellezza e per la sua aria da civetta, ma in fondo era la persona che mi voleva più bene al mondo... Dopo Cupper.
Sapevo a cosa stava pensando: avevo la leggera tendenza a prendere sbandate per ragazzi affascinanti e più grandi di me che tendevo a idealizzare senza provare a far nulla per conquistarli.
Ma stavolta era diverso.
Puntai i piedi per terra e incrociai le braccia, ispirata.
-Ho intenzione di invitarlo al ballo, sai?- esclamai, prima di uscire dal dormitorio, dove lasciai una Chloe completamente esterrefatta.

In realtà, era più facile a dirsi che a farsi. Per quale assurda ragione uno come Harry Potter, che potrebbe avere chiunque al suo fianco durante l'attesissimo Ballo del Ceppo, avrebbe dovuto scegliere me?
-Se vuoi ti sto vicino mentre glielo chiedi, per darti un po' di coraggio- si offrì Chloe. Sapeva che dopo avermi derisa per la mia cotta avrebbe dovuto faticare un bel po' per rientrare nelle mie grazie.
-No, meglio di no- risposi, afflitta, saltellando su un piede per cercare di guardare lungo il corridoio fra la folla.
Se avessi cercato di parlare con Harry con al fianco la statuaria bellezza di Chloe, probabilmente lui non si sarebbe nemmeno accorto della mia presenza. Essere alti appena un metro e cinquanta e avere ridicoli ricci color cioccolato e un paio di comuni occhi marroni  non era sempre un vantaggio.
Be', diciamo quasi mai.
-Eccolo, Fafh!-.
L'avevo visto. Stava uscendo dall'aula di Trasfigurazione in compagnia di quel suo amico alto coi capelli rossi, parlottando a mezza voce con lui. Era così bello...
Passò a meno di mezzo metro da me e, per qualche assurda ragione, incrociò per un istante il mio sguardo. Gli rivolsi un sorriso che sperai fosse accattivante e malizioso. Lui mi fece una specie di automatico mezzo sorriso, prima di tornare a parlare col suo amico.
La cosa bastò per farmi svolazzare felice per il resto della giornata.

-Fafh. Fafh. Fafh-.
-Eh? Cosa?-.
Moe scosse la testa, a metà tra il divertito e lo spazientito. Capelli biondo sporco, occhi grigi, Moe frequentava il quinto anno. Anche lui Tassorosso, era il mio migliore amico, insieme a Chloe. E Cupper, ovviamente.
-Dovresti proprio crescere, Fafh, sai? Insomma, cosa ti aspetti da quel montato di Potter?-.
-Non è un montato!-.
-Oh, Fafh, capisco che sia la tua nuova cotta, ma davvero, non ti rendi conto che uno come lui non guarderà mai una come te?-.
-Cosa vorresti dire?- esclamai alzandomi in piedi, scossa da quelle parole.
Sembrò rendersi conto di quel che aveva detto. -No, Fafh, mi sono espresso male. Intendevo...-.
-Lo so benissimo che cosa intendevi!- urlai. La sala comune non fece nemmeno caso al dramma che stava avvenendo davanti al rassicurante fuoco del camino. Nessuno, ormai, dava più peso alle mie sfuriate. Nemmeno Chloe, che rimase seduta a leggere come se io non mi fossi mai mossa.
-Volevi dire che non sono abbastanza per lui, vero? Abbastanza bella, abbastanza alta, abbastanza intelligente per essere considerata da lui, è così? Che lui sceglierebbe sempre e comunque una come Chloe piuttosto che una come l'inutile, stupida Farah!-.
-Fafh, non tirarmi in mezzo, io non c'entro nulla-.
-C'entri eccome invece! Siete sempre lì a smontare i miei sogni, ogni singola volta che mi piace qualcuno!-.
-Se tu scegliessi qualcuno alla tua portata, invece che andare sempre a prenderti cotte per gente come Potter...-.
-Che cos'ha Potter che non va?-.
-Ma non te ne rendi conto, Farah? Di come se la tira, solo perché ha lottato con uno stupido basilisco un paio di anni fa? Ora crede di essere il padrone della scuola e di poter fregarsene delle regole, a dispetto di gente come Cedric, che si è conquistato il titolo di Campione lealmen...-.
-Lui ci è stato tirato dentro in quel Torneo, Moe! Se voi tutti apriste gli occhi e riusciste ad andare oltre la sua cicatrice, vi rendereste conto che non è diverso da te o da me! E' un povero ragazzo, con tanta tristezza nel cuore, che si è ritrovato incastrato in qualcosa più grande di lui!-.
-Farah, tu vedi sempre il lato nobile delle persone, ma devi capire...-.
-Io non devo capire un bel niente! Sono stufa delle tue continue ramanzine, Moe!-.
-Non è colpa mia se non capisci niente!-.
-Non è colpa mia se non ti fai mai i fatti tuoi!-.
-Non è colpa mia se...-.
-Sentitemi un po', voi due- esclamò Chloe, spazientita, mettendosi tra di noi che ci eravamo avvicinati sempre di più man mano che alzavamo la voce. Moe era molto alto, tanto che io gli arrivavo appena alle spalle. E in quel momento ciò mi dava fastidio.
In quel momento, tutto di lui mi dava fastidio.
-E' ora di risolvere questa cosa. Farah, domani vai da Potter e lo inviti al Ballo, così questa vicenda sarà conclusa. In caso dica di sì, io e Moe non proferiremo più parola su di lui. Va bene?-.
-D'accordo!- esclamammo in coro io e Moe, adirati.

Era arrivato il mio momento. Le gambe mi tremavano e continuavo ad aggiustarmi la cravatta quasi come fosse un tic nervoso. Ero stata una stupida ad accettare la proposta di Chloe. Ero stata una stupida a dire Chloe che volevo invitarlo al Ballo solo per chiuderle il becco.
In effetti, ero davvero stupida.
-Prima lo fai, meglio è- mi sussurrò la mia amica con aria complice, versandomi un bicchiere di succo di zucca. Lo tracannai tutto d'un sorso e mi girai per la millesima volta a guardare il tavolo dei Grifondoro. Proprio in quel momento, Harry, il ragazzo rosso e alcuni altri suoi compagni si alzarono.
Deglutii a vuoto e mi alzai, rischiando di inciampare più volte nei miei stessi piedi mentre mi dirigevo quasi di corsa fuori dalla sala Grande, all'inseguimento del mio sogno.
Si stava dirigendo verso le scale.
-Harry!- esclamai raggiungendolo. Come si scioglievano in bocca quelle due dolci semplici sillabe...
Lui si fermò, un piede sul primo gradino, e si girò a guardarmi con aria interrogativa. Mi sembrava di annegare nei suoi occhi verdi. Lo sguardo di tutti i suoi amici era puntato su di me.
Raccolsi tutto il coraggio che avevo nel mio piccolo corpo minuto ed esclamai, con voce più acuta del normale:- Vuoi venire al ballo con me?-.
Un istante lungo un'eternità si dilatò tra noi, interminabile.
-No-.
Fu come un pugno, dritto al cuore. Deglutii con fatica, cercando di reggere il suo sguardo, e scrollai le spalle. -Ah, ok- dissi, indietreggiando e poi voltandomi per andarmene, cercando di mantenere un minimo di dignità.
-Farah...- sussurrò Chloe, appoggiata alla porta della Sala Grande. Aveva assistito a tutta la scena, ne ero certa.
Le passai accanto senza degnarla di uno sguardo e presi a correre.
Lontano da lì, dallo sguardo sconsolato della mia amica, dalle risate degli amici di Harry Potter.

Ero tornata in sala comune, vuota a quell'ora mattutina prima delle lezioni, e me ne stavo rannicchiata in una poltrona a piangere.
Era finita come tutte le altre volte. Praticamente non mi aveva nemmeno guardata, forse non aveva nemmeno pensato prima di parlare. Aveva sputato quel "no" come se fosse stato automatico.
-Farah-.
Sobbalzai, ma era solo Moe.
-Che ci f...Fai... Qui?- singhiozzai, senza guardarlo.
-Ho ora buca. Tu, che ci fai qui?-.
-Non fare finta di non saperlo, quell'oca di Chloe ti avrà già spifferato tutto-.
-"Quell'oca di Chloe", come la chiami tu, è la tua migliore amica, ed è solo preoccupata per te-.
-Lo so, lo so... Non intendevo... Mi dispiace. Ma non c'è bisogno che vi preoccupiate per me, no? E' solo un'altra delle stupide cotte della stupida Farah, passerà- esclamai, condendo il tutto con una risata aspra e molto falsa. Alzai lo sguardo e rimasi stupita dalla tristezza negli occhi di Moe.
-Lo so che non è così, Fafh. Lo so che ci metti il cuore in quello che fai, e so che ti piaceva davvero-. Notai che aveva una mano dietro la schiena.
Lui intercettò il mio sguardo e sorrise, porgendomi un bicchiere pieno d'acqua.
-Pensavo che dopo questo brutto colpo ti avrebbe fatto piacere vedere un'amico-.
Sbarrai gli occhi. Non era un semplice bicchiere; era Cupper. Mi misi a ridere in mezzo a tutte quelle lacrime, prendendo il bicchiere e bevendo avidamente, una risatina gorgheggiante che intenerì l' espressione di Moe.
Si inginocchiò di fronte a me e mi sorrise.
-Sto bene, davvero- dissi, passandomi una manica sotto il naso come una bambina di quattro anni per cercare di ricompormi un po'.
-E' solo che... Pensavo che lui fosse diverso-.
-Non sa cosa si perde, quello stupido-.
Rimasi sorpresa da quelle parole. Da quando conoscevo Moe, non aveva fatto altro che ricoprirmi di insulti amichevoli o commenti sarcastici. Era la prima volta che mi diceva qualcosa di carino.
-Io... Io sono solo delusa. Adesso non potrò nemmeno andare al ballo. Nessuno potrebbe mai voler portare al ballo la stupida Farah-.
Lui rimase a guardarmi per un istante e poi, con mio immenso stupore, mi fece una carezza. Il cuore prese a battermi fortissimo quando i suoi bellissimi occhi grigi si fermarono dritto dritto nei miei.
-Tu non sei stupida- disse, e la sua voce non mi era mai sembrata tanto dolce e bella.
-Farah, vuoi venire al Ballo con me?-.

Una ragazza ricciuta di terzo anno del Tassorosso con cui Harry non aveva mai parlato gli chiese di andare al ballo con lei proprio il giorno dopo. Harry fu colto così alla sprovvista che disse "no" prima ancora di aver preso in considerazione la possibilità.

SPAZIO ALL'AUTRICE!

Era molto che volevo scrivere questa OS, da quando mi sono soffermata su quelle due righe che ho riportato qui sopra e mi sono chiesta "chissà chi era quella ragazza? Chissà cosa provava per Harry?"

Spero vi sia piaciuta e vi faccia sorridere nella sua stupida dolcezza. Riguardo la coppia Moe/Fafh... Chissà se ci sarà un seguito?

Lasciate una recensione se vi va, per domande, chiarimenti o qualsiasi cosa vi venga in mente :)









  
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