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Autore: bsalvatore    01/05/2013    4 recensioni
Caroline ed Elena Gilbert.
Due sorelle molto diverse, il giorno e la notte, il sole e la luna.
La prima è ingenua, frizzante di sogni, ma vulnerabile, spesso incompresa e sottovalutata.
L'altra è coraggiosa, determinata, ma se si trovasse a dover scegliere tra amore e famiglia?
Due sorelle divise per l'amore del Re d'Inghilterra.
Dal capitolo 10:
“Amate la musica?” chiese la ragazza speranzosa.
“E voi amate respirare?” rispose l’uomo senza pensare e infatti si riprese subito cercando di notare qualcosa tra i suoi occhi.
Lei sorrise.
Era davvero quello che sentiva sempre quando si parlava di musica: era la sua aria, il suo respiro.
E ora sembrava che quel respiro lui glielo avesse tolto, era stato così diretto e sincero … non se lo sarebbe aspettato da lui.
Damon invece era rimasto abbagliato da quel sorriso e soprattutto si era sentito felice di averla fatta ridere.
Elena lo osservava un po’ perplessa e per qualche istante, che sembrava intriso di magia, i due si guardarono occhi negli occhi.
Poi il Re si diresse verso il piano, sfiorandolo con un dito, esattamente come faceva sempre Elena ...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alaric Saltzman, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era una strana notte quella, ma non meno delle altre che l’avevano preceduta in luglio e per giunta la pioggia sembrava non voler dar tregua alla bella città di Londra.
 
 
Le strade erano piene di pozzanghere e le luci dei lampioni si riflettevano in esse.
Le gocce di pioggia inzuppavano i tetti delle case e, cadendo, andavano a infrangersi sui vetri delle finestre.
 
 
Gli abitanti erano rintanati nelle loro abitazioni, cercando di dormire o intrattenendosi con altre attività nell’attesa che l’acquazzone terminasse.
 
 
Anche a Buckingham Palace si sentivano gli effetti della persistente pioggia inglese.
I servi avevano cessato le loro attività ed erano andati a riposare dopo un’altra lunga giornata di lavoro.
Così le stanze erano vuote e tutte le luci erano state spente, dalla cucina, dove si sentiva ancora il profumo del pollo alla Wellington appena cucinato, alla Stanza da Ballo dove le note del valzer viennese, suonato la sera precedente, sembravano ancora rimbombare per i corridoi.
 
 
Solo una luce era ancora accesa, quella dell’ultima stanza all’ultimo piano dell’enorme palazzo.
 
 
Un uomo dai capelli corvini sedeva alla finestra e scrutava attentamente le gocce di pioggia che si infrangevano sui vetri.
Esse sembravano attratte da una forza magnetica verso l’oceano che costituiva gli occhi dell’uomo.
 
 
Egli era concentrato su qualcosa di indefinito, di immateriale, qualcosa che pareva non esistere sulla Terra  e che perciò si inoltrava nell’infinito dello spazio.
 
Quegli occhi, quell’oceano di un blu immenso, sembravano ricercare qualcosa che potesse salvarli dalle frivolezze, dalle contraddizioni e dal protocollo  della società londinese.
Qualcosa che andasse al di là del prendere decisioni per tutti che comunque venivano sempre considerate sbagliate da una parte o dall’altra.
Qualcosa che alla fine, quando tutta la finzione sarebbe svanita, lo avrebbe salvato.
Così come la terra diventa l’unico desiderio per un marinaio che ha passato tanti mesi in mare.
 
 
All’improvviso, una calda voce femminile interruppe i pensieri del giovane, che venne richiamato dalla ragazza: “Sire.”
 
 
Damon Salvatore si voltò verso la porta e scrutò attentamente la massa di capelli biondi che li si presentavano davanti.
Quel corpo caldo era fasciato da un provocante vestito bourdax ampliamente aperto sul davanti, ma sembrava essere poco adatto a quella ragazza dal fare un po’ grossolano.
Lo sguardo del re assomigliava a quello delle donne quando osservano il pesce al mercato, ne scrutano ogni parte per controllarne la qualità.
Non si ricordava di lei, ma sicuramente doveva essere la figlia di qualche borghese di bassa categoria che sperava di far entrare la figlia nelle grazie del re, non sapendo che a egli non interessava di nessuno, tantomeno delle donne di corte, le quali tutte, prima o poi, passavano per il suo letto.
 
E come il commerciante parla al suo futuro acquirente, allo stesso modo il sovrano d’Inghilterra accompagnò la ragazza nel suo morbido e reale letto.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti!
Dunque, questa storia è ambientata nella Londra di fine ‘800.
Non ho molto da dire a riguardo poiché questo è solo il prologo e non voglio svelare nulla.
Quindi spero di avervi incuriosito e vi invito a passare al capitolo 1.
 
  
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