Piccola anticipazione dell’autrice: questa NON È una storia Niley. È una Flashfic demenziale e assolutamente insensata, con lo scopo di prendere per il culo il povero, caro Nicola. Questa Flash è nata dalla mente malata di una mia cara amica, che ha recitato la battuta “clou”.
(Per favore, non offendetevi, è una storia a scopo comico che non intende assolutamente degradare o in qualche modo offendere i protagonisti. Grazie).

 
Eccolo, era arrivato.
Era il grande giorno.
Osservai Miley attraverso lo specchio del camerino: era bellissima.
Il vestito da sposa, candido, le fasciava perfettamente il busto, scendendo poi morbido dai fianchi fino alle caviglie.
I capelli, ora lunghi fino alle spalle, erano raccolti in uno chignon, decorato con nastri argentei.
Seppur fosse felice, il suo volto era teso.
Il matrimonio era un passo importante, e, si sa, i dubbi ti assalgono sempre poco prima di salire all’altare.
Le poggiai una mano sulla spalla.
«Tutto a posto?» le chiesi.
«Non lo so, Demi... E se non fosse quello giusto?!»
«Liam è un ragazzo meraviglioso, state insieme da tanto e state bene insieme. Quanto vuoi aspettare ancora? Se non è oggi, è domani, o dopo domani, o fra anni, anche, ma il tuo lui sarà sempre Liam.»
Mi sorrise, riconoscente.
«Grazie, ma sono sempre molto nervosa...» disse.
«Lo so, sono la tua damigella d’onore, mi sto crogiolando anch’io nel nervosismo!»
Bussarono alla porta.
«Sì?» chiedemmo all’unisono.
«È ora di uscire, la cerimonia comincia!» disse uno dei wedding planner.
Vidi Miley fare un respiro profondo, dopodiché si sistemò il velo sulla faccia e uscì dal camerino.
Non appena mise piede nella navata, la musica cominciò imponente, e tutti gli invitati si girarono a guardarla affascinati.
Io, dietro di lei, stretta nel mio vestito, mi guardavo intorno imbarazzata, attenta a non fare qualche passo falso.
La accompagnai fino all’altare e mi sedetti sulla prima panca.
Mi guardai intorno.
C’erano tutti i nostri amici, tutti.
O forse... no?
In effetti, qualcuno mancava.
Nick.
I suoi fratelli c’erano, poche panche più indietro della mia, ma di lui nessuna traccia.
Non si era visto neanche prima della cerimonia.
Povero, pensai, doveva stare davvero male.
La voce del prete rimbombò in tutta la chiesa.
Parola per parola, il momento più importante si stava avvicinando.
«Liam Hemsworth, vuoi tu prendere come tua sposa la qui presente Miley Ray Cyrus?»
«Lo voglio.» rispose, la voce carica di emozione.
«E tu, Miley Ray Cyrus, vuoi prendere come tuo sposo il qui presente Liam Hemsworth?»
«Lo voglio.» rispose lei.
«Bene» ed ecco uno dei momenti maggiormente carichi di tensione «Se qualcuno vuole opporsi a questo matrimonio, parli ora, o taccia per sempre.»
Silenzio.
Poi un botto.
Le porte della chiesa si erano aperte rumorosamente.
Nicholas.
In jeans, t-shirt bianca e converse, se ne stava dritto in piedi con i pugni stretti.
Miley impallidì ed io istintivamente mi alzai dalla panca.
«FERMI TUTTI!» urlò.
Oh no!, pensai.
«Sono gay!» esclamò.
Le mascelle di tutti toccarono terra.
Svenni.
 
 
 

E dopo questa colossale cazzata, me ne vado.
Peace&Love.