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Autore: Hearts_ET    01/05/2013    1 recensioni
Questa è la storia di 4 vite interamente uguali, ma diversamente diverse in tutto e per tutto.
Ian, Paul, Blake e in fine una semplice ragazza neo cantante chiama Inna nonchè Elena Alexandra Apostoleanu.
Ian il solito bastardo dagli occhi di ghiaccio è uno dei più grandi amici di Blake Lively, star del fantastico telefilm Gossip Girl. Potrà mai la nostra bella attrice, unire la vita di Ian a quella di una cantante e nello stesso momento, unirsi al bell'attore dalla mascella pronunciata e dagli occhi verdi smeraldo come il bellissimo Paul Welsley??
E' una storia basata su intrecci amorosi, divertimenti e passioni.
I 4 ragazzi, verranno catapultati in qualcosa che nessuno sapeva, ma che solo il sorprendente destino poteva sapere su quelle vite che cercavano una sola cosa: la normalità!
Normalità intesa come: amicizia, amore e pace.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Paul Wesley
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 9… Riconciliazione…

 

 

 

 

POV INNA

 

 

 

 

Dalla mia partenza da Atlanta, di Ian nuovamente non c’era traccia. Era la seconda volta che gli davo fiducia, ora doveva sparire dalla mia vita.

Quattro lunghissimi giorni ad aspettare una sua chiamata o un semplice sms.

Finalmente la settimana era quasi finita, infatti erano le 4 del pomeriggio di un ennesimo venerdì, e come al solito ero alle prese con le interminabili prove con il mio gruppo.

Per mia fortuna, dopo una settimana di pioggia, a Los Angeles, città dove vivevo, era soleggiata.

Decidemmo così che quel giorno avremmo finito prima, infatti alle 5, ero già sotto casa.

Non feci caso, che un auto simile alla mia Audi era parcheggiata proprio accanto al fioraio che c’era tra il mio palazzo e quello del mio chitarrista.

Come sempre, salutai Daniel.

-Ciao Dan! Ci vediamo domani…- gli diedi un semplice bacio sulla guancia.

-Si piccola!- mi schiaffeggiò il sedere.

-Così mi fai male, cretino- mi sorrise.

-Amo quando mi chiami cretino, lo sai?-

-E io adoro dirtelo, visto che lo sei!- mi schiaffeggiò con entrambe le mani tutto il mio sedere.

Così decisi di saltargli in braccio e mordergli le orecchie.

-Nooooooo, le orecchie nooooo- mi disse protestando ciò che stavo facendo.

-Siiiiiii….meriti tutti i morsi di questo mondo sulle tue orecchie- dissi diabolicamente.

-morsicami di nuovo le orecchie e ti bacio…- lo guardai perplessa, smettendo ciò che stavo facendo.

-Perché dovresti baciarmi, Daniel?- lo guardai serenamente.

-Perché…- rimase la frase in sospeso. –nulla, Elena- mi sorrise.

Per non prenderla alle lunghe, decisi di scendere dalla sua presa e ritornare al mio portone.

-Ciao Dan!- lo risalutai.

-Ciao… Elena!- mi sorrise, fino a quando non entrò nel suo portone di casa.

Prima di entrare del tutto, decisi di guardare per l’ennesima volta il cellulare e come al solito di Ian nessuna traccia, così presi le chiavi dalla borsa e aprii il portone.

-Mi scusi signorina- un ragazzo mi picchiettò la spalla.

Feci un salto, spaventandomi, e nel farlo portai la mano vicino al cuore.

-Si?- in quel momento pensai di tutto, poteva essere un barbone, un drogato o tanto meno un ladro. Mi girai con estrema lentezza, avevo seriamente paura.

Quando mi girai completamente, feci scorrere i miei occhi dalla punta delle sue scarpe fino all’ultimo capello.

Era impossibile.

-I…i…ian- mi portai una mano alla bocca, non potevo crederci.

-Elena- mi guardò negli occhi prima di presentarmi davanti agli occhi un mazzo enorme di rose rosse.

Rimasi qualche minuto a fissare prima i suoi occhi e poi quel mazzo di fiori.

-Sono…per me?- forse quella era la domanda più stupida del secolo.

-Si- rispose con il viso color porpora.

-Sei sparito nuovamente...- cercai di fare la dura.

-In realtà era tutta una tattica quindi…sorpresa- senza pensare a nulla, presi il mazzo di rose e lo poggiai sulla soglia del portone e guardando Ian, mi fiondai tra le sue braccia.

-Sei…sei…un cretino!- dissi con occhi lucidissimi.

-Questo cretino vorrebbe fare una cosa…- mi staccai dal suo petto per guardarlo.

-Cosa?- gli chiesi con occhi da cucciolo.

Lui non rispose, semplicemente prese il mio viso con entrambe le mani e dolcemente premette le sue labbra sulle mie. Fu un bacio casto…molto casto, ma in quel momento volevo di più da lui, così schiusi le mie labbra e aspettai che Ian facesse la seconda mossa.

Non passò molto tempo che subito Ian approfondì il bacio, le nostre lingue sembravano conoscersi da sempre si incastravano perfettamente come due pezzi di un puzzle. Quel bacio poteva essere quasi paragonato a due ballerini di fama mondiale.

Decisamente il mio bacio migliore.

Le mie mani percorrevano i capelli di Ian attorcigliandoli intorno alle mie dita, non mi sarei mai staccata da lui, in quel momento.

-Mi perdoni?…- mi chiese riprendendo fiato.

-Non basta così poco per perdonarti…- sorrisi maliziosa.

-Posso ripetere…se vuoi-

-Mi dispiace, ma la porta è chiusa…- strinsi le labbra come non mai.

-Sicura?- si avvicinò furtivamente, prendendomi per i fianchi.

Mi guardò qualche secondo negli occhi poi riprese a baciarmi, questa volta con più passione. Accarezzandomi la schiena con le sue grandi mani calde.

-Mi fai salire?- mi sussurrò sulle labbra.

-Vieni…- aprii il portone, presi le rose appoggiate a terra e gli feci strada.

 

Cosa avrei dovuto fare?... Mah…il destino deciderà per me.

 

 

 

POV IAN

 

 

 

Speravo tanto di averla sorpresa, vista la sua reazione ero quasi sicuro di esserci riuscito.

La guardavo salire le scale, probabilmente aveva un appartamento a piani bassi, visto che non avevamo usato l’ascensore, infatti come previsto, Elena aprì la porta di un appartamento al secondo piano.

L’ingresso fu un enorme salone, con grandi divani bianchi e un tappeto ai loro piedi di color rosso fuoco. Di fronte vi era una grande TV con tanto di videogiochi e su alcune mensole vi erano centinaia di libri, di tutti i tipi. Un salone con colori caldi, infatti era di un colore simile all’arancione, ma molto più chiaro.

Elena depositò le chiavi dell’auto e del portone di casa in un porta cenere su di un mobiletto accanto alla porta.

-Accomodati Ian…fa come se stessi a casa tua.- mi destò dai miei mille pensieri. –Vuoi qualcosa da bere?- mi chiese.

-mmmmmh…una birra?- le sorrisi.

-Ubriacone…- sorpassò un grande arco e dopo cinque minuti Elena era davanti ai miei occhi con una birra tra le mani.

-E io sono un ubriacone? Tu cosa sei?- le chiesi facendola ridere.

-Sono per Paul…mi ha obbligata a comprare birra da quando l’ho conosciuto, visto che ogni volta che è qui, beve solo quella.- mi disse ammiccando un sorriso.

-Beh allora d’ora in poi dovrai comprare la mia marca preferita di birra…-

-Perché mai?- mi chiese Elena.

-Beh, verrò più spesso di Paul…quindi penso di meritarmela…-

-E se non ti volessi?- mi disse poggiando un cardigan color militare sul divano, e restando solo con i suoi shorts neri e una camicia legata con un grande nodo sotto al seno.

Mi avvicinai a lei cercando di non far notare le mie gambe tremolanti.

-Hai una bella casa- affermai guardando fuori da una grande vetrata.

-Non l’hai vista tutta…- mi ricordò lei. –non puoi sapere se è bella o no…-

-Se tu non me la mostri…- lasciai la frase in sospeso, infatti poco dopo, Elena mi prese per mano e mi portò con se in tutte le stanze.

-Allora?...cosa ne pensi della mia piccola e umile dimora?- mi chiese lei sedendosi sul divano.

Accavallando le gambe come per provocarmi.

Ci stava…riuscendo!

Decisi così di sedermi anche io, visto che qualcuno oltre a me si era risvegliato.

-Non ti ho mica detto che devi sederti…- mi disse ridendo.

-Sono troppo stanco, ho guidato parecchio per arrivare fino a qui…- inventai una scusa, sperando che Elena mi credesse.

-Dal tuo viso, sembra proprio che questa è una grande palla…-

-Si…grandissima palla-

Stavo veramente facendo battute ironiche su quella mia parte del corpo? Dovevo raffreddare i miei ormoni. Ma lei non era del mio stesso avviso. Infatti dopo qualche minuto si avvicino a me sfiorandomi la gamba.

-Sai che le bugie non mi piacciono…- mi guardò tra le gambe, allontanandosi poi, ridendo.

Istintivamente presi un cuscino lì vicino e mi coprii le parti basse.

-Non fare così, sembri un cane maschio in calore…che prende tutto e tutti pur di strusciarsi sopra…- si sedette nuovamente ridendo.

Mi stava per caso prendendo in giro?

*SI*

Il diavoletto era nuovamente qui.

-L’hai voluto tu…- portai il cuscino mostrando il mio “piccolo” segreto.

-Io?- mi guardò e non curandosi della mia situazione, si strappo la camicetta, mostrando sotto di essa un reggiseno di pizzo nero.

-Fa caldo oggi…vero Ian?-

Dalla mia bocca non uscì nulla se non un immaginario filo di bava. Era la prima volta che mi trovavo a sbavare dietro una ragazza…forse ero veramente un cane in calore.

-Vado…un…secondo…in bagno!- mi alzai a fatica e tenendomi le mani sulla parte bassa, raggiunsi il bagno.

Non notai che quel bagno, aveva due porte.

Mentre mi asciugavo la faccia, che avevo appena lavato, la porta del bagno si aprì.

Una Elena in tutto il suo splendore, era nuda davanti ai miei occhi.

Penso che in quel momento il mio cuore non perse solo un battito, ma ne perse molti altri.

Elena fece una strana faccia, per poi coprirsi con un telo enorme.

-E…l…e…n…a- dissi a fatica.

-I…a…n- disse anche lei a fatica. –credevo stessi nell’altro bagno…- mi disse arrossendo.

-ehm…no…non proprio-

-Ok, sono indecente…- si guardò.

-No, sei indecentemente bella- sospirai rumorosamente.

-Scusa…- disse, prima di scappare nella sua stanza.

Rimasi altri dieci minuti in bagno, cercando di calmare la tensione che si era creata nuovamente nei miei pantaloni…

Cosa dovevo fare ora?...ero seriamente in difficoltà!

Sentii dei rumori provenire dalla cucina, così mi recai lì.

Una Elena tremolante, era indaffarata a preparare del caffè.

-Ne…vuoi…?- mi chiese notandomi alle sue spalle.

-Si, grazie- andai a sedermi sugli sgabelli che si trovavano accanto alla penisola della grande cucina interamente rivestita di alluminio grigio e mobili di color prugna.

-E adesso che facciamo?- gli chiesi guardandola.

-In che senso?- mi chiese tremando ancora.

-Ti ho appena vista nuda e tu hai intravisto qualcosa di me…- le lasciai intendere il rigonfiamento.

-Quando riparti?- cambiò argomento.

-lunedì mattina…ho prenotato un hotel a pochi km di distanza da qui- le dissi abbassando la testa.

-Hotel?...puoi restare qui…ho la stanza degli ospiti ancora vergine…-mi sorrise.

-Non voglio dare fastidio…- le sorrisi altrettanto.

-Non dai fastidio, e quello che prima è successo non capiterà più…tranquillo.-

-Peccato- mi lasciai scappare involontariamente.

Elena sgranò gli occhi. –allora, potrebbe ricapitare in questi giorni…- ammiccò maliziosamente.

-Lo spero…-

Ero decisamente in paradiso, forse veramente quella ragazza mi aveva perdonato, ora era tutto nelle mani del destino.

 

 

 

 

Salve a tutti!

Ok, siamo indecenti…non pubblichiamo da parecchio è ormai…tutti avranno dimenticato la nostra storia! Spero vivamente di no…perché io e l’altra scrittrice siamo molto legate a questa storia…dopotutto, noi scriviamo i nostri sogni soprattutto…e ci farebbe veramente piacere ricevere qualche recensione per farci sapere se piace o meno questa storia!

Finalmente un capitolo di calma…ma quanto durerà? Tanto o poco?

Scusateci veramente…ma i problemi ci hanno assalite!

Ringraziamo tutti! <3

Bacini

  
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