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Autore: S_ Lily _S    02/05/2013    0 recensioni
Sirius, Marlene.
Dieci attimi, dieci sprazzi della loro storia accompagnati da un pizzico di malinconia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marlene McKinnon, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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1 - Fork (forchetta):

Aveva notato fin da subito la sua mania di giocherellare con le posate. Durante il primo anno, aveva catturato la sua attenzione facendo tintinnare la forchetta sulla superficie lucida del bicchiere: guardava un punto imprecisato della Sala Grande, oltre le teste dei compagni di Casa, e si mordicchiava nervosamente un labbro.

Era restata a fissarlo per tutta la durata del pranzo, senza toccare cibo, poi era tornata in Dormitorio più frastornata del solito. Non aveva notato che, dall'altro capo della tavola, Sirius Black aveva puntato gli occhi su di lei e si era aperto in un meraviglioso sorriso.


2 - Crumbs (briciole):

Se c'era una cosa che aveva imparato a conoscere, nel corso della loro storia, era la sua passione sregolata per i dolci. Durante le notti insonni, ancor prima di contare le pecore in preda alla disperazione, era solita ricordare la loro prima notte insieme: dopo una buona dose di esercizio fisico era crollata, tenendogli un braccio attorno alla vita, e al mattino seguente si era ritrovata in un mare di briciole. Al suo risveglio, con il viso sporco di cioccolato, era riuscito a farfugliare "Avevo bisogno di uno spuntino notturno" prima di scoppiare a ridere insieme a lei.

3 - Paranoia (paranoia):

Non voleva ammetterlo ma sì, era quel tipo di ragazza con mille paure e stupide paranoie. Se ad ogni suo addio si mostrava attonita, ai suoi baci manteneva la solita, distaccata freddezza, dentro sentiva il cuore bruciare. Sapeva che, lontano da lei, sarebbe tornato il Sirius Black di sempre; sapeva che, col passare del tempo, avrebbe trovato colei in grado di fargli desiderare un vero amore.


4 - Swimming pool (piscina):

Non aveva mai amato le feste in piscina, quelle dove tutti scorrazzano in cerca di alcool e l'imbarazzo è garantito – se non assicurato. Quando Tyler Johnson, nato babbano più conosciuto della scuola, aveva dato una festa a tema natalizio nel giardino della sua villa, era stata costretta ad indossare un bikini e un ridicolo soprabito a pois. Il viaggio era durato circa tre ore e, arrivata a destinazione, era restata a fissare il via-vai di ragazzi in piena crisi di ormonale, accovacciata su una vecchia sediolina di paglia. Era sul punto di addormentarsi lì quando una mano gelida le si era posata sul collo, seguita poi da una fragorosa risata. Senza alcun dubbio si era voltata e, raccolta la borsetta di perline che si era inutilmente portata dietro, aveva gridato "Va' al diavolo, Black!".


5 - End (fine):

Nessuno dei due ne aveva mai avuto il coraggio, ma c'era davvero bisogno di mettere la parola 'fine' alla loro storia. Non sarebbe durata, lo sapevano entrambi; era una storia basata sul sesso e le piccole attenzioni del momento, una relazione palesemente senza alcun futuro. Più e più volte aveva provato a lasciarlo andare, ma era sempre stato un grosso fallimento: quando la prendeva per mano e la stringeva a sé, accarezzandole distrattamente la nuca, sentiva le parole bloccarsi in gola e scivolare lentamente giù, esponendosi ingenuamente a nuove, inevitabili delusioni.


6 - Past (passato):

Non sapeva molto sul suo passato; una sera l'aveva portata in cima al tetto e, mangiucchiando una ciambella ricoperta di zucchero, le aveva indicato un punto del cielo: "La stella in basso al centro si chiama Sirio, della costellazione del Cane. A destra c'è Orione e, più in basso, Regulus" le aveva spiegato, con un sorriso a fior di labbra.

Per ore erano rimasti, insieme, a fissare il cielo notturno, poi lui si era alzato e l'aveva invitata a rincasare. Quella notte, ne era sicura, lo aveva sentito sussurrare "Regulus". Poi ancora, e ancora "Regulus".


7 - Cup (tazza):

Durante la prima notte al Quartier Generale, lo ricordava benissimo, aveva preso lo spavento più grande della sua vita. A notte fonda, tra un russare e l'altro, aveva avvertito dei passi in lontananza; poi, qualche secondo più tardi, un rumore sordo provenire dal corridoio. Nel panico più totale, l'intero Ordine si era armato di bacchetta e aveva lasciato il proprio letto, pronto ad affrontare chissà quale male oscuro; aveva proseguito quatto quatto fino al corridoio e aveva puntato il getto di luce davanti a sé: Sirius Black se ne stava piegato in due, scalzo, sui cocci di una vecchia tazza; tutt'intorno si espandeva una grossa macchia di caffé ancora bollente.


8 - Tourist (turista):

C'era stata un'altra morte, aveva detto Moody: un nato babbano era stato aggredito a Godric's Hollow senza alcuna possibilità di difendersi. Chinò la testa, tenendosi il capo e chiudendo gli occhi: la tensione iniziava a farsi sentire più del previsto, portando stanchezza e una fortissima voglia di dimenticare. Ripensò ancora a quella proposta: l'aveva presa da parte, tenendole le mani; l'aveva guardata negli occhi e aveva sorriso. "Partiamo insieme, Lene. Andiamo via da qui, lasciamoci questa guerra alle spalle. Saremo turisti solo per un po'". Fissò gli occhi su quel sorriso e un'improvvisa voglia di fuggire l'attanagliò; ma, suo malgrado, fu costretta a scrollarsela velocemente di dosso. Scosse la testa e lo guardò, gli occhi pieni di delusione; lo strinse in un veloce abbraccio e si allontanò. Non esistono turisti in una guerra, non se altre pedine del tuo stesso gioco stanno rischiando la vita per i vostri ideali.


9 - Zip (zip):

Era strano come un uomo superificiale quanto Sirius Black amasse perdersi nei dettagli quando si trattava di sesso; lambiva ogni parte del suo corpo, con passione e un pizzico di vivacità, sfiorava con la punta delle dita la sua pelle bollente e la stringeva a sé come se temesse che qualcuno potesse portargliela via. Non ne era a conoscenza ma, nell'attimo in cui la zip del suo vestito scorreva giù – lenta fino alla vita, Marlene si sentiva solo ed esclusivamente sua. Ed era strano almeno quanto il suo perdersi in lei il desiderio che aveva di sentire il suo tocco sulla pelle; un tocco che Sirius Black non riservava a nessun'altra.


10 - Hour (ora):

Ad un'ora dalla sua morte, Sirius Black si era allontato in fretta dalla sua abitazione. Ad un'ora dalla sua morte, non si era curato della porta che sbatteva violentemente alle sue spalle. Ad un'ora dalla sua morte, aveva lasciato che le lacrime le scorressero lente sulle guance e si perdessero sul calore della sua pelle. Le aveva accolte tra le labbra, assaporandone con amarezza il sapore e trattenendole sulla lingua per un po'; aveva aspettato, in piedi dietro la porta, che tornasse da lei; aveva pianto e pianto ancora, accovacciata con la testa fra le gambe e le spalle al muro. Ad un'ora dalla sua morte, Sirius Black le aveva dato le spalle sicuro di rivederla una volta voltatosi; ad un'ora dalla sua morte, Sirius Black aveva lasciato che il suo rancorse si consumasse solo, così come quegli ultimi attimi di vita che passò senza di lui. Quando tornò sui suoi passi, pronto ad asciugare ogni sua lacrima, era davvero troppo tardi.


NdA:
*piange*
Non so davvero perché ho scritto questa cosa, non è nemmeno un granché. Ma boh, sto shippando convulsamente Blackinnon e volevo condividere il mio dolore con voi.
Anyway, sono le 00.15 e vi lascio alle vostre letture/recensioni/dormite/ripassate dell'ultima ora. Un bacione! :3


 

  
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