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Autore: 86vale86    02/05/2013    6 recensioni
Post 10x22. Ziva e Tony hanno finalmente un confronto. Riusciranno a dichiararsi una volta per tutte?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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"Per oggi abbiamo finito Signorina David. Riprenderemo l'interrogatorio domani"

Finalmente. Finalmente posso uscire da questa stanza. Non ce la facevo più, sono ore che sono chiusa qui dentro a rispondere a mille domande. Domande sul Mossad, su Bodnar, su Ari.. sulla mia vita professionale e privata! Sono stanca, anzi sono a pezzi.

Talmente a pezzi da non accorgermi di Tony appoggiato al muro fuori dalla sala interrogatori.

"Hai finito Occhioni Belli?"

"Tony.. Si, per oggi si.. Che ci fai ancora qui?"

"Ti stavo aspettando. Ho bisogno di un passaggio, ricordi? Sono senza macchina e McGee non ne voleva sapere di accompagnarmi di nuovo a casa"

Non è vero. Ho bisogno di stare da solo con te, ma sembri credere a questa patetica scusa.

"Va bene Tony, ti porto io. Però.. potresti guidare tu? Mi fa male la spalla e sono abbastanza stanca"

"Non c'è problema Occhioni Belli"

 

 

"Ton.." Mi mette un dito sulla bocca per non farmi parlare. Lo odio quando fa così.

"Scusa Ziva ma ho un brutto ricordo di quando inizi una frase con il mio nome. L'ultima volta ci ho rimesso la macchina. Ti prego"

Sposto il suo dito ancora sulle mie labbra.

"Volevo solo chiederti se ti va di salire da me a bere qualcosa prima di andare a casa"

"Oh.. Ok, salgo"

 

 

 

"Dico sul serio quel tipo è decisamente inquietante!"

Stiamo chiaccherando seduti sul divano di casa mia. Tony si è tolto la giacca e allentato il nodo alla cravatta. Lo osservo mentre beve il suo bicchiere di vino con le gambe appoggiate al tavolino di fronte a lui.. Sembra fatto apposta per questa casa. Sembra quasi che gli appartenga, che ne faccia parte. Devo essere totalmente impazzita.

"Ah Ziva.."

"Mmm"

"Il Capo mi ha chiesto se c'era qualcosa che avrei voluto dirgli riguardo Berlino..."

Questo non va affatto bene. Prendo un sorso di vino decisamente troppo lungo.

"Che gli hai risposto?"

"Niente. Il pivello ha chiamato in quel momento per dirci che Bodnar ci aveva teso una trappola. Ben fatta, mi azzarderei a dire"

"Ah"

"Tutto qui quello che hai da dire Ziva? Ah?"

"Preferisci Oh?"

"Non mi prendere per il culo"

"Non ho voglia di parlarne, Tony"

"Come sempre del resto.." L'aveva sussurrato ma l'avevo sentito comunque.

"Prego?"

"Fai sempre così Ziva.. Quando devi affrontare un terrorista pazzo ti ci butti ad occhi chiusi! Gli vai addirittura incontro! A braccia aperte! Quando si tratta di QUESTO.. Quando si tratta di NOI DUE.. Scappi dalla situazione"

"Io non sto affatto scappando! E non c'è nessun.. QUESTO, di cui parlare!"

"Ah no?"

"No"

"Allora guardami in faccia e dimmi che non provi niente per me. Dimmi che a Berlino non è cambiato niente"

Non risponde. So che la sto ferendo gridandogli addosso, ma dobbiamo arrivarne a una. E ci dobbiamo arrivare stasera. Perchè non ne posso veramente più.

"E' sempre così tra di noi.. Fai un passo verso di me e poi ne fai altri cento indietro"

"Scusami tanto se in questo momento ho altro per la testa!"


"Non è solo questo Ziva! Lo so che hai altro per la testa! Cazzo c'ero anch'io quando Bodnar è volato giù dal pontile! Ma possibile che ci sia sempre qualcosa tra noi? Qualcosa che rovina sempre il momento? Ziva dobbiamo.. Per un attimo, solo per un attimo.. Parlare di noi"

"Non.. io non so cosa dirti Tony! Non so cosa ti aspetti da me!"


"Mi aspetto che tu sia sincera! Per una volta apriti su quello che senti! Smettila di nasconderti dietro quel muro che ti sei costruita tu! Non posso sempre essere io a cercare un contatto con te! Non posso sempre essere io a venirti incontro! Non posso essere io a salvarti tutte le volte!"

ERRORE. ERRORE MADORNALE. Me ne rendo conto appena dico quella frase.

"Fuori da casa mia. Adesso"

"Ziva lo sai che non intendevo quello.."

"E cosa intendevi dire allora? Non ho bisogno di essere salvata! Ne da te, ne da nessun altro! Posso benissimo cavarmela da sola!"

"Si certo! Continua a ripetertelo, magari poi ci credi davvero"

"Hai passato il limite Tony, di nuovo"

"E tu ti sei nascosta, di nuovo"

"Non ho bisogno di te"

"Vaffanculo Ziva"

 

Prende la giacca e esce di casa sbattendo la porta. La sbatte talmente forte da farmi sobbalzare.

Non riesco a respirare. Non piangere. Non piangere.

Ho appena dato un pugno al muro delle scale di Ziva. Sono così sconvolto che se mi mettessi in macchina adesso andrei a sbattere dopo un paio di minuti. Finisce sempre così. O litighiamo di brutto o succede qualcos'altro che ci interrompe. Tipo un Suv che ci viene addosso. Sono emotivamente e fisicamente a pezzi. Questa situazione mi sta portando alla pazzia. Lei mi sta portando alla pazzia.. Ma.. ma non posso vivere senza di lei. Nemmeno se mi fa impazzire così.

Sento bussare alla porta. Sono ancora devastata dalla lite con Tony che neanche chiedo chi è, apro e basta. E mi ritrovo di fronte lui. Di nuovo.

"Sto aspettando"

"Cosa"

"Una risposta"

"Cosa vuoi che ti dica Tony? Cosa vuoi sentirti dire?!"

 

"Che mi ami quanto io amo te"

"Ed esattamente quanto mi ami, Tony?"

 

"Tanto da uccidere il tuo ex-fidanzato che ti stava usando. Tanto da voler buttare al cesso la mia carriera. Tanto da venirti a cercare in Somalia nonstante credessi fossi morta. Tanto da imparare l'ebraico solo per farti sentire più vicina a casa. Tanto da partire con te per Berlino, in una missione suicida, per cercare l'assassino di tuo padre. Ti basta? Ti basta tutto questo Ziva?"

Sono senza parole. Senza parole e senza fiato. Non so cosa rispondergli perchè.. perchè ha ragione. Ha rischiato tutto per me. Rischierebbe tutto per me.

Ziva sta piangendo. Dai suoi occhi cominciano a cadere dieci, cento, mille lacrime. Ma non è un pianto come un altro. E' un esplosione atomica. E' un meteorite che si scaglia sulla Terra. Non ero pronto a questo. Pensavo di esserlo, ma non è così. Mi si butta tra le braccia e piange tutte le lacrime che non ha versato in questi anni. Lacrime di dolore, di rabbia, di disperazione, di rancore. Mi siedo sul divando tirandomela in braccio mentre continua nel suo sfogo e riesco solo a toccarle i capelli con una mano mentre con l'altra le accarezzo la schiena. Ha bisogno di sfogarsi.

Dopo un tempo che mi sembra infinito Ziva inizia a calmarsi. Adesso fa solo dei gemiti sommessi. La tempesta è finita, almeno sembra.

"Mi basta, Tony.."

"e' vero, quando sono arrivata all'NCIS ho costruito un muro. Ma probabilmente le fondamenta c'erano già. Tu sei stato acqua su quel muro. Hai scavato nella roccia fino ad aprire piccole fessure che facevano passare la luce. E più quelle fessure si aprivano più io diventavo vulnerabile a te. A noi. Poi quelle fessure sono diventate spiragli, aperture, voragini. E a Berlino.. è stato un terremoto. E' crollarto tutto. Hai fatto crollare tutto"

Devo respirare. Devo ricordarmi di respirare. Sono sopraffatto. Sopraffatto da questa confessione. Ho mille cose che vorrei dirle nella testa ma non riesco a collegare i pensieri.

L'unica cosa che mi viene da fare è baciarla. Sono mesi, anni che aspetto di farlo. E forse è il modo migliore per farle capire quello che sto provando in questo momento.

E' un bacio tanto dolce e tanto tenero.. ma non è quello che voglio adesso. Voglio lui. Ma forse Tony ha paura che io lo respinga. Devo fargli capire che sono pronta al passo successivo. Che sono pronta anche adesso.

Inizio a slacciare uno a uno tutti i bottoni della sua camicia, mentre con l'altra mano gli accarezzo il petto. E lui finalmente capisce.

Le sfilo la maglietta e la guardo. E' bellissima. Ci alziamo dal divano e senza rendermene quasi conto la sbatto praticamente contro il muro. E' amore, su quello non ho alcun dubbio.. ma è anche urgenza. E' passione. E' qui e subito. Sento la sua mano tra i miei capelli, le sue labbra sul mio collo, sto per impazzire. Quando mi afferra la cintura perdo definitivamente il controllo.

"Ziva.." Mi sta accarezzando le spalle, le braccia, le gambe. Ho i brividi. Quando mi sfiora la pancia con la bocca mi sento come se fossi sul ciglio del burrone. E mi ci butto. Di testa.

Siamo stesi sul letto. Abbiamo fatto sesso. E poi abbiamo fatto l'amore. O forse abbiamo fatto sempre e solo l'amore. Ci stiamo guardando negli occhi, con una mano a reggerci la testa e le altre impegnate in uno strano intreccio di dita.. come in macchina prima dell'incidente.

"Come sei silenzioso.."

"Ho paura di dire qualcosa che possa rovinare tutto. Che possa farti scappare via"

"Non scapperò Tony, promesso"

"Mi dispiace per prima.. sai che non intendevo quello"

"Lo so"

"Io ho bisogno di questo Ziva. Ho bisogno di te che mi stai vicino così. Ho bisogno di sentire la tua mano nella mia. Di sentire il tuo corpo appoggiato al mio di notte. Del tuo sorriso al mattino quando suona la sveglia. Io.. io non posso tornare domani al lavoro e fingere che non sia successo nulla"

"Nemmeno io.."

"E quindi? Cosa facciamo adesso? Cosa vuoi fare adesso?'"

"Adesso dormiamo perchè tra circa due ore ho un altro interrogatorio. Tu mi aspetti come hai fatto stasera e torniamo a casa. Insieme"

"Ok"

E' il suo modo per dirmi che stavolta non va da nessuna parte. Che vuole vivere davvero la nostra storia. Sono l'uomo più felice di questo mondo.

Non vado da nessuna parte Tony. Non stavolta. Sono stanca di scappare. Non voglio più rinunciare alla nostra storia. A NOI.



Note autrice

Questo telefilm mi sta uccidendo. Seriamente.
Aspetto commenti e ringrazio già da adesso chiunque leggerà la storia!

Un bacio!

vale

 

  
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