Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Hekissedme    02/05/2013    0 recensioni
E' tutto basato sul credere nei propri sogni, inizialmente si pensa sempre a come farli avverare, ma poi, si sa, i sogni si avverano sempre solo se ci credi realmente.
Tori è un'adolescente, lei inizialmente penserà solo ai suoi di problemi senza capire che è lui la ragione nascosta della sua felicità.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come al solito ero in ritardo per la scuola e ovviamente, andava di male in peggio: c'era un temporale da paura, i miei mi avevano sequestrato il motorino, non avevo un ombrello e stavo correndo come un'idiota per la strada. Sarei dovuta entrare a scuola alle 8:30 ma erano quasi le nove e, no.. non andava affatto bene. Continuavo a correre, dovevo farcela, dovevo arrivare in tempo, dovevo vedere Ed, il mio ragazzo. Non ci vedevamo da tantissimo, era partito per l'Italia e aveva passato qualche mese lì. Continuavo ancora a correre, le strade erano vuote, non c'era un'anima in giro. Sembravo un cagnolone bagnato che corre saltellando con la lingua di fuori e sbavando dappertutto. Ero fradicia, dalla testa ai piedi. Dalla canotta si intravedeva il reggiseno allora chiusi la camicia per non fare brutte figure più di quante ne stessi facendo in quel momento. Poi sentii un'auto arrivare da dietro. "Oh, no. Figura di merda ore due" pensai. Sentivo l'auto avvicinarsi sempre di più ed io rallentai il passo, cercavo di non voltarmi verso la strada; continuavo a guardare in basso e poi dritto, in basso e poi dritto. Sentii bussare il claxon e poi un "Oh, merda, ci siamo" mi tornò in mente. Continuavo a non voltarmi e a camminare poi sentii una voca maschile che mi diceva "Dov'è il tuo ombrello, sfigata?". Era arrivato il momento, non potevo non rispondere e, girandomi, tirai un sospiro di sollievo. "E' andato a farsi fottere" risposi. Era il mio migliore amico, Tod. Ridendo mi chiese di salire in macchina, io non esitai ed aprii lo sportello. Mi sedetti sul sediolino e mi sbottonai la camicia, c'era molta confidenza tra me e lui e non mi vergognavo anche se ormai il reggiseno rosso a cuoricini neri era del tutto visibile da sotto la canotta bianca. "Vuoi farmi arrapare oggi?" "Zitto, stronzo. Intanto dimmi che ci fai in giro invece di andare a scuola" "Questa scuola è una merda, oggi non mi andava di andarci. Vuoi che ti accompagni in classe con la manina?" Mi misi a ridere e guardai l'orologio. Ormai era troppo tardi per andare a scuola e glie lo dissi. "Vuoi che ti riaccompagni a casa? O vuoi fare un giro?" "Meglio che mi riaccompagni a casa non sono in vena di fare giri oggi!" Scappo una risata ad entrambi e Tod mi riaccompagnò a casa. Appena arrivati fuori il mio giardino gli chiesi se voleva entrare a bere una cioccolata calda e lui accettò. Mia madre non si arrabbiò molto perché Tod le disse che mi aveva trovata che correvo come una drogata per la strada sotto la pioggia, e che mi sarebbe venuto una bronchite. Lei guardò Tod ridendo e poi me e disse "Va bene signorina, ok. Lunedì ti accompagno con la macchina". Passammo la mattinata a bere cioccolata calda e a vedere un film poi Tod tornò a casa sua per pranzo. Era sabato e non avevo per niente voglia di studiare e decisi di connettermi su Facebook per vedere se Ed era connesso ma purtroppo anche le mie speranze di parlargli o di mettermi in contatto con lui erano andate a farsi fottere insieme all'ombrello di quella mattina. Non mi aveva scritto per tutto il periodo che è stato via, nemmeno un messaggio, un'e-mail.. NIENTE! Ma ci passavo avanti. Decisi di andarlo a trovare a casa sua quel pomeriggio. Mi feci una doccia calda, mi asciugai i capelli e indossai un jeans attillato, un paio di stivaletti neri, una canotta blu e un giubbino di pelle nera. Non faceva freddo, non pioveva più ormai anche se il cielo era nuvolo ma si intravedevano quegli spicchi azzurri. Presi la borsa e mi avviai e per tutto il tratto di strada parlai a telefono con Tod. Appena arrivata fuori casa sua chiusi gli occhi, sospirai e bussai alla porta. Mi aprii la madre, con lei avevo molta confidenza. "E' con una ragazza" mi disse "Stanno studiando". Ed che studia!? E da quando!? Non ci credevo.. non so perché non mi fidavo. Mi avvicinai in silenzio alla sua stanza, in fondo al corridoio, isolata dal resto della casa. Appoggiai l'orecchio e si sentivano risate, un po' di urla che mi facevano fraintendere. Aprii leggermente la porta ma vidi tutto ciò che non avrei mai voluto vedere. Era lì, con una troia, con un altra! Sinceramente? Mi sembravano due canguri in calore. Comunque, ero ovviamente scioccata, mi trattenevo le lacrime, lasciai cadere il telefono, lo ripresi velocemente e scappai via. Jan, la mamma di Ed mi vide scappare e non riuscì che a dire "Dove corri Tori?" ma purtroppo non ebbe risposta visto che in pochi secondi ero già fuori la porta. Bene, Victoria Evans era stata appena tradita, sputtanata, usata come ruota di scorta, scartata, buttata via come un inutilissimo fazzoletto usato pieno di microbi. Ok, mi sentivo decisamente una merda. "Complimenti Tori, sei così insopportabile che nemmeno un ragazzo ti riesce a tenere, sei così insopportabile e stupida da farti tradire, brava, brava". Era ufficialmente il sabato peggiore della mia vita, sembravo una fontana, peggio della pioggia di quella mattina, davvero, serviva un ombrello anche per le mie lacrime. Incominciavo a riflettere, ecco perché non mi scriveva, non si faceva mai sentire, non gli mancavo, per niente! Nemmeno un po'! Doveva passare le ore a scoparsi quella troia che ovviamente si era portato dietro in Europa. Dovevo stare calma anche se avrei voluto urlare come un'indemoniata parolacce contro di lui, la gente mi avrebbe preso per pazza, avrebbero chiamato anche la polizia, ne sono certa, ma vabbe', oltrepassiamo, evito altre figure di merda. Arrivai a casa, anche mia mamma come Jan mi chiese se c'era qualcosa che non andava, ma ovviamente, nemmeno lei ricevette una risposta visto che in un attimo ero già in camera mia, buttata sul letto a pancia in giù. Poi alzai la testa, presi il telefono, misi le cuffiette, modalità aerea (in modo che nessuno potesse scassarmi il cazzo in quel momento abbastanza difficile), musica a tutto volume e stop, via dal mondo. Cullata dalla voce del mio idolo, dalle note di quel pianoforte, di quella chitarra, da tutto. Mi sentivo rinata... Andavi avanti così per circa 30 minuti, era fantastico. "Let me tell you a story about a girl ad a.. TOC TOC" (???) Toc toc? Boh. "He fell in love for her best TOC TOC" Ok, ok. "CHI ROMPE? E CHE PALLE, NON SI PUO' STARE UN PO' TRANQUILLI QUI!" Urlai innervosita. La porta si aprì e... "Che cazzo ti viene Tori? Stai calmina eh!". Era Lola, la mia migliore amica, eppure per un attimo avevo pensato che fosse Ed, strano, no? "Ehi, Lol. Scusami, è che sono ALQUANTO nervosa, cioè, non nervosa, diciamo un po' arrabbiata. No, no, non arrabbiata, diciamo.. mmmh... come si dice... ? Ah, già! FURIOSA!". Presi il libro di italiano e lo lanciai per terra. "Fanculo allo studio, che cazzo ti metti a fare in mezzo? Uff, tutte a me" "Ehi,ehi,ehi. Victoria Evans, adesso stai calma e mi racconti cos'è successo OK? Comunque ti ho chiamata una decina di volte ma il mi dava sempre la segreteria, volevo avvertirti che sarei venuta, tua madre mi ha aperta dicendo tipo <> quindi, ora dimmi, CHE TI PRENDE?!" Anche se non avrei voluto parlarne, misi in pausa il mio Justin Bieber ed iniziai a parlare, con le lacrime agli occhi. "Non puoi immaginare, Lol. Ho avuto una giornata pessima, iniziando dal fatto che non son.." "Tori a proposito perché non sei venuta a scuola? Inizialmente mi sono preoccupata non vedendoti ma visto che non c'era nemmeno Ed ho pensato che potevate stare insieme e.." "Lol, cazzo fammi finire di parlare e non osare nominare Ed. OK?! Allora, dicevo, ho avuto una giornata pessima. Ero in ritardo per la scuola, sotto la pioggia senza un ombrello, ringraziamo Tod che mi ha salvata, unica cosa buona della giornata. Beh, siamo arrivati a casa, abbiamo preso una cioccolata calda, bla bla bla, arrivo al punto ok? Sono andata a casa di Ed, beh.. lui... lui era con una ragazza". Iniziai a ridere per nascondere le lacrime, ridendo continuavo a parlare. "Se la faceva come se non sapesse di avere una fidanzata!" Continuavo a ridere mentre le lacrime mi sfioravano il viso. "Eh, beh, io sono scappata via e lui non si è nemmeno accorto..." "Oh, tesoro...". Lola mi abbracciò, sentivo la sua energia, sentivo che volesse passarla tutta a me per rendermi ancora più forte di quanto lo sembrassi. Eppure no, non ero forte in quel momento. Non ero forte, ero distrutta, semplicemente distrutta.
  
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