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Autore: strongfordrew    02/05/2013    5 recensioni
In guerra e in amore tutto è concesso, è vero.
Ma sei disposto a giocare sporco per conquistare colei che ti ha insegnato a volare?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Take this broken wings and learn to fly.



“Questo fottuto armadietto ha qualcosa contro di me, ne sono sicura.” Rose era nervosa quella mattina, e il suo armadietto difettoso non faceva altro che peggiorare il suo ormai cattivo umore. I suoi boccoli rosso fuoco rimbalzarono dolcemente sulla schiena, mossi dai suoi movimenti frettolosi e resi violenti dalla giornata.
“Vaffanculo.” Chiuse l’armadietto con così tanta forza che alcuni studenti si voltarono a guardarla, curiosi e confusi dal suo atteggiamento. Quell’estate il campus era più affollato delle precedenti e questo a Rose solitamente sarebbe piaciuto. Non quella mattina, però. Era raro vedere la ragazza nervosa, soprattutto in compagnia di Justin, il suo migliore amico.  Quest’ultimo, appoggiato agli armadietti accanto a lei, la guardava divertito, con le labbra strette nel tentativo di non riderle in faccia. La guardò arricciare il naso, segno che era infastidita da qualcosa, e si beò di quella vista, così dolce e buffa allo stesso tempo.
Tuttavia, sapeva alla perfezione ciò che aveva reso Rose così arrabbiata, e non le piaceva.
La gelosia di Rose nei confronti di Logan Williams, un loro compagno alle lezioni di storia della musica, lo logorava dentro. Non riusciva ad accettare che gli occhi dell’amica, limpidi e del colore dell’oceano, guardassero Logan come lui, da sempre ormai, faceva con lei.
Justin avrebbe voluto che quegli sguardi, così caldi e profondi, fossero rivolti a lui e non al moro con cui Rose tanto bramava di uscire.
“Fallo ingelosire, no?” Sputò acidamente quelle parole, sicuro che la rossa non avrebbe mai preso in considerazione una proposta del genere.
“Justin, quando la tua testolina comincia a pensare, diventi un fottuto genio.”
Justin deglutì, consapevole di averle dato la base per qualche idea strampalata. Sperava davvero che non avesse preso la sua affermazione alla lettera. La sua migliore amica, con quell’aria innocente e il suo atteggiamento da eterna bambina, poteva essere potenzialmente pericolosa. E con questo intendeva che molti maschi, già in precedenza, erano caduti ai suoi piedi. Non voleva ripetere l’esperienza di vederla tra le braccia di un altro ancora una volta. Anche se, ora, era colpa sua: aveva offerto a quel Williams la ragazza che amava su un piatto d’argento.
Rose, invece, saltellava nell’andito, eccitata al pensiero di ciò che avrebbe fatto il giorno dopo. Schioccò un bacio sulla guancia a Justin e, salutandolo frettolosamente, corse i dormitori femminili, per chiudersi nella stanza che condivideva con delle ragazze del campus.
 
La mattina dopo, Rose e Justin erano seduti all’ombra di un albero di pesco del giardino del campus. Non avevano alcuna lezione quel giorno, e ne avevano approfittato per godersi un po’ di tranquillità all’aria aperta, lontano dagli occhi indiscreti e severi degli insegnanti.
“Justin?” Lo chiamò Rose, con la schiena appoggiata al tronco dell’albero e un libro poggiato sulle gambe. Il biondo si voltò a guardarla, in attesa che la rossa continuasse.
“Si?”
“Mi aiuteresti a trovare un finto fidanzato per far ingelosire Logan?”
Chiese velocemente Rose, arrossendo un po’ e facendosi più piccola per la paura di un rifiuto.
“C-cosa?”
“Mi aiuteresti a trovare un finto fidanzato per far ingelosire Logan?” Lo ripeté più lentamente, chiedendosi se il suo migliore amico non fosse entrato in standby dalla sorpresa o fosse semplicemente troppo sconvolto dalla sua richiesta per formulare una frase di senso compiuto.
A Justin sembrò di svenire: i suoi timori del giorno prima si erano realizzati. Rose lo guardò con uno sguardo pieno di aspettative e il biondo capì che non poteva fare niente per impedire la sua imminente rovina. Il danno era fatto e lui non avrebbe potuto rifiutare alla richiesta della rossa: dicendo di no, infatti, l’avrebbe offesa e si sarebbe dimostrato un pessimo migliore amico. Che dovesse dichiararsi? Impossibile. Non avrebbe sopportato un rifiuto da parte di Rose. Preferiva rimanerle accanto il più possibile, anche se questo significava esserle soltanto amico.
Allora, pensò che se doveva giocare sporco per conquistare il cuore della rossa, e complottare quindi contro Williams, l’avrebbe fatto. In guerra e in amore tutto è concesso,dopotutto, pensò.
Rose lo guardava imbarazzata e un po’ preoccupata dal silenzio in cui si era rinchiuso il suo migliore amico. Lanciando l’ennesima occhiata nella sua direzione, Justin annuì, in segno di risposta. La rossa sorrise a trentadue denti e lo abbracciò, cominciando a raccontargli della lista dei candidati che aveva stilato la notte precedente.
 
Mezz’ora dopo, Rose trascinava per un braccio Justin, andando verso l’aula di musica.
Schiuse la porta della stanza quel tanto che bastava per vedere un ragazzo alto, con i capelli biondi pettinati in stile Zack e Cody, che suonava il violino. Justin pensò amaramente che fosse uno di quei ragazzi con la fila di ragazze dietro, il massimo, quindi, cui Rose e le altre potevano aspirare.
Lanciò uno sguardo a Rose, chiedendole in silenzio maggiori informazioni sul biondino.
“Alex Miller, 19 anni, frequenta il mio stesso corso di musica contemporanea.” Spiegò sottovoce la rossa. Poi spalancò la porta e vi entrò, seguita da Justin.
Il violinista, che all’inizio non si era accorto della loro presenza, spalancò gli occhi e gettò via lo strumento, portandosi una mano al cuore dallo spavento e lanciando un piccolo urlo.
Justin sollevò un sopracciglio, mentre Rose si morse un labbro, cercando di non ridere.
“Ciao Alex, sono Rose Wright, del corso di musica contemporanea.” Si avvinò a lui, tentando di sembrare seducente con la camminata. E ci riuscì, giacché il ragazzo, affascinato dalla rossa, fece un passo avanti e inciampò sul violino che aveva gettato sul pavimento, e trascinò con sé Rose, che finì schiacciata dal suo peso.
Justin lo scostò subito dal corpo dell’amica, infastidito solo al pensiero che quello del ragazzo l’avesse sfiorato per più di quanto era stato concesso a lui in quegli anni.
“Forse è meglio che vada.” Rose strofinò un poco i jeans che indossava, rimuovendo lo sporco del pavimento dal tessuto e prese per mano Justin, trascinandolo fuori dall’aula.
Alex le fece un sorriso imbarazzato e la salutò con la mano, gridando di perdonarlo per averla travolta nella caduta.
Una volta in corridoio, Rose e Justin si guardarono per qualche secondo, poi scoppiarono a ridere, sorreggendosi l’un l’altro per non cadere.
“Troppo imbranato, direi che possiamo scartarlo.” Disse il ragazzo ridacchiando.
“Già.” Poiché la rossa era d’accordo, si lasciò condurre per il campus, pensando a come sabotare il candidato seguente. Per il primo non ce n’era stato bisogno, si era fregato da solo. Justin doveva ringraziare la goffaggine di quel Miller, se poteva considerare fuori gioco almeno uno dei suoi rivali.
Rose gli fece segno di entrare in biblioteca con lei. Il biondo la guardò salutare la bibliotecaria, alcuni loro compagni di storia della musica e dirigersi verso i reparti più nascosti della biblioteca.
Si nascose dietro uno scaffale e si appoggiò al suo corpo per non farsi notare da un ragazzo, che non riuscì a vedere bene, seduto in un tavolo isolato dagli altri.
Justin, cercando di non pensare al petto di Rose, morbidamente appoggiato contro il suo,si sporse per vedere meglio. Guardò il tipo con una smorfia: indossava un paio di occhiali da nerd, una polo a righe e un paio di bermuda a quadri.
“Thomas Walker, è lo studente con la media più alta in tutti i corsi che frequenta, e pare che sia stato già ammesso all’Università di Harvard.” Sussurrò Rose all’orecchio del biondo, guardando verso lo studente intento a leggere un volume di almeno 500 pagine.
“Il nerd? Vuoi far ingelosire Williams con un nerd?” Chiese Justin divertito, pensando,nel frattempo, a qualcosa che potesse convincere la rossa a scartare il nerd.
Rose fece spallucce, mordendosi il labbro nell’attesa che dicesse qualcosa.
Al biondo venne un’idea e sorrise malizioso, poggiando le mani sui fianchi della ragazza.
Quest’ultima arrossì violentemente, ma non si sottrasse alla sua presa.
“È troppo passivo,gli manca solo la cintura di castità e può farsi prete.” Ridacchiò l’amico.
“Come lo sai?”
“Ora te lo dimostro.”
Justin le prese il viso tra le mani e la baciò con trasporto, facendole schiudere le labbra per approfondire il bacio. La rossa non si fece pregare e immerse le mani tra i capelli del biondo, tirandoglieli per chiedere di più. Lui la sollevò per le gambe e la fece sedere sul tavolo, dove stava il candidato, infilando le mani sotto la maglietta che la ragazza indossava. Le accarezzò le cosce mentre continuava a baciarla e, lei, gemendo, ricambiò i baci. Justin si staccò di malavoglia dalle labbra di Rose, respirando su di esse e riprendendo fiato.
“Capito che intendevo?” Rose annuì, ancora con il fiato corto e le labbra gonfie di baci.
Scese dal tavolo con un balzo e si sistemò la canotta bianca che Justin aveva stropicciato con le mani. S’incamminò in silenzio fuori dalla biblioteca, seguita dal biondo.
Entrambi non riuscivano a smettere di pensare ai baci di poco prima, alle carezze che si erano regalati qualche minuto prima, senza pensare alle conseguenze.
Justin non sapeva se dopo questo Rose sarebbe rimasta ancora la sua migliore amica, eppure non riusciva a pentirsi di quello che avevano condiviso nella biblioteca, anche se, in cuor suo, sperava che ciò non avesse compromesso la loro amicizia.
Teneva troppo alla ragazza per non accontentarsi di rimanerle amico.
Rose, intanto, camminava precedendolo lungo i corridoi del campus e ogni tanto si fermava per salutare le sue amiche, a volte i professori e altre, semplicemente, si girava verso di lui, sorridendogli dolcemente. Lui ricambiava quei sorrisi, chiedendosi, stupidamente, se non fossero gli ultimi rivolti a lui che avrebbe visto da parte di Rose.
Salirono le scale, che portavano ai dormitori maschili, e si fermarono davanti ad una stanza che stava proprio accanto a quella di Justin, che dormiva solo.
Justin strinse i pugni: la stanza apparteneva a un certo Scott Jones, un ragazzo arrogante e puttaniere, che negli anni passati, così il biondo aveva sentito, aveva avuto problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti.
Da quando Rose era attratta dal classico “bello e dannato”? Ma soprattutto, pensava seriamente che avrebbe lasciato che frequentasse personaggi del genere?
Prima che la rossa potesse bussare, le bloccò un polso e tirandola per i fianchi la trascinò in camera sua, chiudendo la porta a chiave e buttando l’amica sul letto.
“Lasciami, devo vedere se mi può aiutare!” Rose agitò le mani in cerca di liberarsi dalla presa di Justin, ma questo le bloccò i polsi sopra la testa e le gambe tra le sue quando la rossa cominciò a scalciare nel tentativo di colpirlo e sfuggire.
Allora Rose si arrese, rilassando i muscoli sotto il peso del corpo dell’amico.
“Sei uno stronzo.” Disse mettendo il broncio e cercando di sembrare arrabbiata con Justin.
“Se lo fossi, ti avrei lasciato nelle grinfie di quel puttaniere, non credi?” Chiese lui cominciando a lasciarle una scia umida di baci sul collo, fino alla mandibola, passando poi alle clavicole. Più volte si era avvicinato alle labbra di Rose, quasi a sfiorarle, aspettando che lei si avvicinasse per baciarlo e poi, una volta che era ad un centimetro di distanza da esse, si era tirato indietro, ridacchiando nel vederla impaziente.
“Per colpa tua, comunque, non ho ancora un finto fidanzato.” Disse Rose mentre gli sbottonava la camicia leggera, gliela sfilava e la buttava in un angolo della stanza.
“Per farmi perdonare, mi offro come candidato.” Sospirò Justin sulle sue labbra, prendendo poi a baciarle e a morderle.
“Allora dovrò testare le tue capacità.” Ribatté Rose, sorridendo maliziosa e accarezzando dolcemente il petto del suo migliore amico, lasciando che lui la liberasse degli ultimi indumenti che indossava.
 
 
 
“Quindi devo fare il finto fidanzato per far ingelosire Williams?”
Chiese un po’ scocciato Justin, mentre la copriva con il lenzuolo e le baciava la spalla nuda.
“Vuoi saperlo un segreto?” Annuì con la testa, deglutendo, poi, quando Rose salì a cavalcioni su di lui, si accovacciò fino ad arrivare all’altezza del suo viso, solleticandoglielo con i suoi morbidi boccoli rossi.
“A me non piace Logan.” Justin aggrottò le sopracciglia, confuso, sbuffando poi quando la vide ridere a crepapelle per un motivo a lui sconosciuto.
“Era tutto un pretesto per arrivare a te.” Allora comprese,ghignò malizioso e ribaltò le posizioni, ridendo insieme a lei.
Rose non sarebbe più stata la sua migliore amica, è vero: sarebbe stata molto di più.
E questo le piaceva più di quanto fosse lecito.


Note dell'autrice.

Okay, finalmente sono tornata all'opera.
Premettendo che questa è la mia prima one shot, che vi sembra?
Ho letto una storia simile nella categoria libri e volevo provarla con Justin.
A me sembra caruccia, dai OuO
Che ne pensate della trama? Dei personaggi? Dell'intestazione? L'ho fatta io OuO
Mi sento molto realizzata, in effetti, asdfghjk.
Per qualsiasi cosa contattatemi su twitter, sono @mariescoconut.
Lasciatemi qualche recensione please, fatelo per il mio povero cervellino che ha faticato
tanto per scrivere questa piccola piccola storiella.
Grazie per aver letto bellezze,
Lovemelikeyodo_

   
 
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