Va bene. Ammettiamolo pure...
Un detto babbano dice: “Il mondo è bello perché è vario”. Non potrei essere più d’accordo di così...in parte. È il “vario” che a volte lascia a desiderare.

Ho passato undici anni della mia vita oppresso dai miei zii e mio cugino, una specie di surrogato di famiglia.
Undici anni in cui ho dovuto lottare per la mia sopravvivenza. Non fisica, precisiamo. Direi piuttosto psicologica.
Undici anni a domandarmi il perché di tanto mistero legato ai miei genitori.
Undici anni di emarginazione da parte dei ragazzini a scuola.
Undici anni, in poche parole, di solitudine e infelicità.
 
Sapete, a volte ci sono dei momenti nella nostra vita che cambiano per sempre il nostro percorso.
Come quando lanciamo una monetina per prendere una decisione...vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se invece di uscire testa fosse uscito croce?
 
Uno dei miei momenti chiave è accaduto proprio allo scoccare del mio undicesimo compleanno. Su un isolotto nel mare d’Inghilterra durante una tempesta (si, lo ammetto...molto suggestivo), un omone barbuto mi ha detto che ero un mago. Un mago...io. Era più facile credere che in realtà Hagrid fosse la Regina travestita e che mi stesse tirando un bello scherzo.
Comunque di fronte alla scelta di rimanere con i Dursley o andare con Hagrid non ci ho pensato due volte. E ammettiamolo...non lo avreste fatto neanche voi.

Entrato così, d’un tratto, nel mondo magico mi sono sentito spiazzato.
Pensando a quando sono entrato per la prima volta a Diagon Alley mi viene da sorridere. Se solo avessi potuto vedere la mia faccia!
 
Vogliamo parlare del treno per Hogwarts? I Dursley mi lasciano alla stazione di King’s Cross con i miei bagagli, una civetta delle nevi e un biglietto con su scritto “Treno per Hogwarts: Binario 9 e 3/4”.
Ancora una volta mi sentivo spaesato...la cosa si stava facendo ripetitiva.
Fortunatamente ho incontrato i Weasley che mi hanno dato una mano con la barriera...
Oh si! Ron, il figlio maschio più piccolo dei Weasley è diventato il mio primo e unico migliore amico.

Un bel cambio di direzione no? Da povero orfano qualunque a Harry Potter, neo-mago con amici!
Le cose strane che ti riserva la vita sono infinite.

Ma naturalmente questi anni ad Hogwarts sono stati tutt’altro che calmi. Voglio dire...perchè vivere una vita calma e tranquilla? Non ha senso...soprattutto se non sei tu a volerla.

Fammi pensare al mio primo anno ad Hogwarts...
Beh, ho conosciuto Hermione e siamo diventati amici dopo aver sconfitto un Troll di montagna (teoricamente io e Ron l’abbiamo salvata) ma parafrasando una scrittrice piuttosto famosa nel mondo dei babbani: “Non si possono vivere certe avventure senza diventare migliori amici. E certamente sconfiggere un Troll di montagna era una di queste avventure.” ed è così che Hermione è entrata di prepotenza nel mio mondo.
Come un altro personaggio del resto. Lord Voldemort o Tom Riddle, come preferite.
In quello stesso anno cercò di impossessarsi della pietra filosofale.
L’anno seguente cercò di uccidermi attraverso un ricordo custodito in un diario (devo, ammetterlo. Come trovata è astuta).
Durante il quarto anno riusci a impossessarsi del suo corpo e io riuscii ad evitare la mia morte prematura.
Così come feci nei tre anni a venire.
 
Vi ho mai detto qual è la definizione di follia?
Follia. Fare e rifare la stessa cosa, sperando che qualcosa cambi.
 
Riflettendo il comportamento di Tom rientra perfettamente in questa descrizione. Ma potrebbe essere benissimo applicata ad ognuno di noi..nella nostra routine quotidiana potrebbe essere vista una piccola dose di follia.
Guardate me per esempio. Sono stato tre anni scappando e cercando un modo per uccidere Voldemort...per fortuna qualcosa poi sono riuscito a cambiarla.
 
Ho vissuto tutte queste vicessitudini con Hermione e Ron al mio fianco. Ho sempre potuto contare sull’appoggio di Ron (a parte qualche alto e basso...) e sulla presenza di Hermione al mio fianco.

Hermione. Che strano rapporto che ho con lei. L’ho sempre considerata come una sorella, un’amica. La verità è che il nostro rapporto era qualcosa oltre la semplice amicizia. Era complicità, affidamento.
Ho cercato di consolarla quando soffriva per Ron. Sono stato lì quando piangeva sulla mia spalla.
Ho sempre fatto in modo di fargli capire che io ci sarei sempre stato per lei.
 
Mentre la verità è che non ho saputo dire ciò che avrei voluto.
Le parole sono scivolate via, come un sussurro nel vento...
 
Sto girando per Grimmauld Place cercando una cosa. Mi ci sono trasferito dopo la morte di Voldemort (beh, alla fine uno dei due doveva morire. Sono contento che non sia stato io) e ora sono cinque anni che vivo qui con Kreacher. Ginny si trova alla tana...non ha funzionato con lei. Quando mai avrebbe potuto?
Finalmente la trovo dentro un cassetto. Non mi piace tenerla in bella vista.
Guardo la cornice. Ci sono io vestito in smoking e accanto a me Hermione e Ron, durante il loro matrimonio.
Si avete capito, matrimonio. Si sono sposati un annetto fa, per la gioia dei Weasley e dei Granger.
Guardo ancora la mia faccia. Dietro il mio sorriso tirato scorgo tutta la tristezza che c’era in me quel giorno.
Guardo ancora la foto impolverata prima di gettarla contro il muro.
 
Sono stato uno stupido. Ho trovato il coraggio per affrontare il mago oscuro più potente di tutti i tempi ma non ho mai saputo gestire i miei sentimenti.
 
La verità è che durante questi anni ho capito una cosa...





“Quando capisci la complicità, questa diventa amore.”
 
 
 
 
 
 
Note:
Salve ragazzi. Piccola one-shot scritta di getto e venuta su ispirazione da parte di Lights.
 
Ps per Natsumi: consideralo un piccolo regalo per capitolo che tarda ad uscire :D

Ciao spettinati!