Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: GirlsWithOneEye_    02/05/2013    1 recensioni
Due ragazze in una casa abbandonata . L'arrivo inaspettato di cinque ragazzi, dei teppisti.
La vita cambia e con loro la gente che ti sta intorno...
Sarà così? Se ne andranno anche loro come un temporale estivo?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1


 

ROXANNE'S POV

Uscimmo dal nostro appartamento in velocità, evitando l'interrogatorio dei nostri genitori e iniziammo a camminare.
Dopo pochi minuti arrivammo al campo di tulipani vicino alla casa abbandonata.
Lo attraversammo cercando di non lasciare molte tracce e fissammo nello stesso momento le due case.
La prima era veramente spaventosa, con i suoi muri di cemento e il divano e il baule distrutti all'aperto. C'eravamo entrate solo una volta ed eravamo morte di paura: proprio davanti a noi si trovava una scarpa, un maglione e tanti carrelli per la spesa.
Sharon mi aveva preso in giro dicendomi di immaginare se ci fosse stato un cadavere e io ero scappata trascinandola con me.
Lei aveva riso e io mi ero arrabbiata così tanto che non le avevo parlato per due ore.
Se pensate che sia poco... beh per due sorelle è davvero un tempo infinito.
Tornando alla seconda casa: era più alta della prima e l'ultimo piano ricordava un parcheggio sotterraneo, con grosse colonne di cemento armato.
Percorremmo il giardino posteriore agli edifici disseminato di detriti e di vetri.
Passammo nelle varie stanze, salimmo le scale esterne e raggiungemmo il terzo piano.
Le nostre voci si spensero quando notammo quattro ragazzi appoggiati al muro in fondo.
Voltarono le teste verso di noi e uno di loro sorrise maliziosamente e mosse leggermente le dita della mano destra in segno di saluto.
Incominciammo ad indietreggiare, ma due mani si posarono sulle mie spalle.
Sharon mi rivolse uno sguardo d'intesa e io mi ricordai i pochi insegnamenti di autodifesa.
«Gomito sullo stomaco, pugno sul naso- ripetei assorta- ginocchiata sulle parti basse e per finire pesto il piede» dissi mentre il tizio si piegava in due per il dolore e io e mia sorella correvamo lungo le scale.
Eravamo veloci e riuscimmo a raggiungere il piano terra molto prima dei cinque.
Alzammo lo sguardo e vidi quello che prima ci aveva salutato che aiutava l'amico distrutto.
Sorrisi compiaciuta e ricominciammo a correre ridendo.

 

Due giorni dopo ci trovavamo di nuovo nello stesso luogo e stavamo scrivendo quello che avremmo voluto diventasse un romanzo di successo.
In quel momento sentimmo dei passi sulle scale e pochi istanti dopo comparvero quei dannati ragazzi.
Io mi alzai, guardia alta e Sharon mi seguì. Il primo alzò le mani in segno di resa e tutti lo imitarono.
«Ehi, ehi stiamo calmi.» disse.
Aveva corti capelli castani e grandi occhi scuri, un fisico asciutto e un'espressione dolce in viso.
«Cosa cazzo ci fate qui?» sibilò Sharon sprezzante.
«Calma zuccherino» commentò un ragazzo moro sorridendo sghembo.
Mi immaginai il pugno di mia sorella arrivare direttamente sul suo bel nasino e quando questo non avvenne mi sorpresi.
«Levatevi dai coglioni» sputai io infastidita. «Questa è proprietà privata, non avete letto il cartello?»
«Ed è vostro? Mmmh mmh non penso proprio dolcezza» ribatté il riccio del gruppo.
Anche lui era alto e snello, con occhi verdi e una faccia da bambino.
«Beh è nostra!» ribadii io«E chiamami dolcezza un altra volta e ti ritrovi donna»
«Perché non lo dividiamo? C'è spazio per tutti.» cercò di mediare il biondo.
«Per te no, sei troppo ingombrante.» replicò Sharon.
«Forse qualcosa di me è ingombrante. Qualcosa di basso. Molto basso.» sorrise malizioso.
Sharon fece scivolare lo sguardo sul biondo, fermandolo in basso: «Sì, i piedi.» Io annuii convinta, completamente d'accordo con lei.
«Siamo un po' stronzette...»commentò un tizio con un ciuffo alzato sulla testa.
«Ciao koala!»lo salutai, sorridendo malignamente.
«Eh?»
«Ciuffo! Ti chiami ciuffo, no? Sì, bene, Mr. Ciuffo.» proseguii imperterrita. «Ora, smammate.»aggiunsi.
«Sì, esatto. Fatelo se non volete che vi rifacciamo quei bei faccini» disse Sharon.
«Siamo cinque contro due.»ci ricordò il moro che aveva chiamato mia sorella “zuccherino”.
«Fate un cervello in cinque...mi pare che questo basti.» ribattei io.
Sharon intanto era andata a prendere il computer in cui stavamo scrivendo e scansando i ragazzi per scendere le scale.
Io la seguii e salutai i ragazzi con un cenno del capo.
«La prossima volta che vengo qui non voglio trovarvi, se no chiamo la polizia.» dichiarai.


HARRY'S POV

Quella pazza scatenata che mi aveva quasi castrato ci salutò con un sorriso inquietante in faccia e una minaccia poco velata.
L'ultima cosa che scorsi di lei furono i capelli multicolori.

Lanciai uno sguardo d'intesa a Louis e le andammo dietro.
Loro non se ne accorsero e continuarono a camminare ridendo.
Zayn tirò fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca della giacca e le distribuì a tutti. Vidi Niall che fissava la mora in modo strano...molto strano.
Schioccai le dita davanti al suo naso per risvegliarlo e lui tornò in sé sobbalzando.
Mi sorrise sfacciato e riprese a camminare un po' più indietro.
Le ragazze svoltarono per alcune vie poco trafficate e si fermarono davanti ad una bella casa con terrazza.
Suonarono al cancello in ferro battuto ed esso si aprì lasciandole passare e automaticamente chiudendoci fuori.
Le vedemmo correre incontro ad una ragazza con i capelli di sfumature azzurre e vestita elegantemente.
«Ehi!» urlò Louis agitando le mani.
Tutte e tre si voltarono verso di noi e sussultarono.
«Ma DIO CANE! Ci dovete seguire come degli stalker?» gridò di rimando quella con gli occhi verdi e i capelli multicolor.
Sorrisi maliziosamente.
“Mi piace il suo modo di fare. Perfetta per uno come me” pensai.
«ANDATEVENE SUBITO!» strillò la mora.
«CHI SIETE?» domandò nello stesso momento quella elegante.
«Ci fai entrare? Ti prego!» le chiesi io, intuendo la sua posizione di padrona di casa.
Lei si voltò a parlottare con le due, ma data la distanza non riuscivo neanche a udire i bisbigli.
Le tre si avviarono verso il cancello e uscirono. La mora ci venne incontro con il dito indice puntato
«Che problemi avete, cazzo? Dovete andarvi a curare!» sibilò con gli occhi azzurri che sprizzavano scintille, l'altra ridacchiò sotto i baffi.
«Ragazzi, questa è casa mia e non mi sembra che per loro- disse la tizia con i capelli azzurri, indicando le due pazze- siate i benvenuti, ma non ci tengo ad avervi sotto casa per un anno, quindi... io mi chiamo Dawn.» continuò porgendomi la mano pallida.
Io le sorrisi: «Io sono Harry» le risposi grato.
Gli altri uno ad uno si presentarono sotto lo sguardo attento delle ragazze.
Mi avvicinai a quella che mi aveva picchiato.
«Devi ancora scusarti per il dolore che mi hai causato.» le sussurrai all'orecchio.
Lei sorrise sghemba.
«Non me ne frega un'emerita minchia» rispose tirandomi un pugno sul braccio.
Io risi. “Questa sarà mia”
«Non abbassi mai la guardia vero?»
«Ho capito le tue intenzioni e non ho nessuna voglia di essere scopata da un demente»
Io sbarrai gli occhi. “No, DEVE essere mia!”
«Non verrò con te neanche se mi compri una casa come questa» ribadì.
Dawn in quel momento fece aprire il cancello ed entrammo.
Eravamo con le ragazze più toste che avessi mai conosciuto.

 

SPAZIO AUTRICI: 
Allora.... Vorrei ringraziare The_Death 
perchè è grazie a lei se continuo a scrivere e sinceramente
questo capitolo mi fa cagare, ma tralasciando questo
fatto direi che è tutto da vedere!
Ok mi sto dilungando per niente quindi...
Bye
Gaia
PS. Questa storia è scritta da LaRagazzaUnicorno_ e da The_Death

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: GirlsWithOneEye_