02/05/2013
2 recensioni
Capitolo 1,
dove il servizio sveglia e
la colazione a letto non sono richiesti
Una vena bluastra pulsava sulla fronte di Shizuo, le palpebre degli occhi ermeticamente chiuse come a cercare una calma nascosta dentro di sé. Era decisamente nascosta bene quella calma. Un leggero ringhio scivolò fuori dalle sue labbra, incurvate in una smorfia infastidita dovuta allo spostamento d’aria al suo fianco, o meglio, alla causa dello spostamento d’aria al suo fianco.
« Ti ammazzo, piantala, ti ammazzo… » mormorò incrociando le braccia al petto, stringendo le dita attorno alle sue stesse braccia nude. Poteva giurare che il ragazzo al suo fianco stesse sorridendo beffardo, mentre smetteva di saltellare come un bambino a cui stava per scoppiare la vescica.
« Ma ho freddo Shizu-chan, non senti che arietta? » chiese lui, alzandosi sulle punte e soffiando aria fredda nell’orecchio del biondo. Rabbrividì, alzando la spalla verso l’orecchio come a riparlarlo e aprì gli occhi, fulminando con lo sguardo il suo… Il suo… Compagno. Di squadra.
Già. Una squadra. Composta da sette elementi più l’allenatore.
Già. L’allenatore, colui che li aveva ingannati, in una maniera o nell’altra, ad entrare nella squadra.
Già. Una squadra. Di pallavolo.
« Cosa?! Perché dovrei entrare nella tua squadra per questa stupida partita!? »
« Shizuo non ha soldi giusto? Tu aiutare nostro locale a non chiudere quindi! » spiegò Simon, il solito sorriso da gigante buono stampato in volto.
« Ma neanche morto! E poi chi ha mai giocato a pallavolo??? » l’ultima parola uscì quasi con disprezzo dalle labbra del biondo. Non aveva nulla contro questo sport, semplicemente non gli andava di provarlo. La cosa gli puzzava, e solitamente il suo fiuto non sbagliava.
« Allora Shizuo risarcisce danni » disse il russo, facendo sparire il sorriso dalle labbra. Shizuo lo osserva da dietro le lenti degli occhiali, poi spostò lo sguardo sul tavolo che, per colpa di una ragazzina troppo petulante, aveva una gamba in meno. Ah sì, e la sedia che si poteva usare come legna da ardere. E i diversi bicchieri trasformati in cocci. E… Oh, non importava, non aveva comunque i soldi per ripagarlo.
Sospirò capendo che accettare era l’unico modo « Quindi vuoi che vi giochi in questa partita… »
« No, tu aiutare noi a vincere! »
« Stessa cosa… E come mai ora questa fissa per la pallavolo? »
« Perché risse no buone. »
Il biondo alzò un sopracciglio « Che c’entra? »
« Persone hanno deciso di aprire nuovo locale di sushi qui vicino. Molto vicino. Troppo vicino, ci danneniggerebbero affari. Dannenigerebbero? »
« Danneggerebbero… » sbuffò Shizuo osservando il locale semi deserto, non dovuto solo alla sua scenata di prima. No, un nuovo locale di sushi non gli avrebbe solo danneggiato gli affari, li avrebbe sicuramente fatti chiudere.
« Quello lì. E io provato a far cambiare idea ad altre persone. Ma loro hanno proposto incontro di lotta, ma violenza no buona. Così io proposto loro di fare partita a pallavolo e giocare il luogo. Bella idea vero? »
« Stupenda… »
« Ottimo, allora Shizuo partecipa con noi e ci aiuta a vincere! »
« Ehi non ho accettato! – esclamò il ragazzo, poi notò il luccichio del coltello nelle mani dell’uomo dietro il banco e il suo sguardo puntato contro. Per un momento deglutì – Accetto… »
E ovviamente, il suo fiuto non aveva sbagliato. Quella stramaledettissima domenica mattina, precisamente alle ore otto e tredici minuti, la tv si accese misteriosamente sul canale musicale, il volume al massimo, le note di una canzone metal che rimbombavano nella piccola stanza, facendo vibrare appena il lampadario. Shizuo sobbalzò, guardandosi attorno stordito dalla musica che gli martellava nelle orecchie, lo sguardo che guizzava da una parte all’altra della stanza. La luce del sole filtrava dalla finestra stranamente aperta, accecandolo, cosa che gli impediva di capire cosa stesse accadendo nel suo appartamento. Sapeva solo che la musica si era improvvisamente zittita e che qualcuno se la stava ridendo da qualche parte nella stanza.
« Forza Shizu-chan, in piedi! » canticchiò la voce divertita di lui.
Il suo nemico.
No, nemico non bastava.
Il suo peggior nemico.
No, non rendeva l’idea….
La pulce.
Ecco, era la parola perfetta.
Odioso e fastidioso come una pulce.
Che vorresti schiacciare con tutta la forza che hai in corpo.
Shizuo pensava che se Izaya fosse vissuto ai tempi dei cowboy, come si vedeva nei film western, lui sarebbe assolutamente stato un bandito. Si vedeva il manifesto da ricercato, col suo volto sghignazzate e sotto il suo nome.
Orihara Izaya, la Pulce.
Perfetto.
« Forza Shizu-Chan, alzati, non mi dirai che vuoi fare tardi? » esclamò la sua odiosa e pungente vocetta mentre la confusione iniziava a sparire dalla mente di Shizuo, la lucidità che pian piano rendeva meno misteriosa l’improvvisa accensione della Tv. Spostò lo sguardo sul ragazzo dal fisico esile e un ringhio sommesso uscì dalle sue labbra « Izaya, che cazzo fai a casa mia, e come sei entrato?! »
« Ma come come? – ridacchiò divertito, dondolandosi sui piedi, infilando le mani nelle tasche della giacca – Non credi più nella mia capacità di teletrasportarmi da un luogo all’altro? »
« Cosa fai qui?! »
« Non hai richiesto il servizio di sveglia? » disse, un’espressione confusa in volto, ovviamente finta. Fece una semi giravolta e si diresse a passo spedito nella cucina « Non è che per caso hai richiesto anche la colazione a letto? »
« NO. » esclamò infastidito, prima che qualunque cattiveria avesse partorito la mente di Izaya avesse avuto il tempo di essere messa in atto.
« Peccato… » ridacchiò Izaya sedendosi sul tavolo e osservandolo che si alzava a fatica dal letto « Però ho fame, mi offri qualcosa? »
« Un buono per un braccio rotto? » sbuffò infastidito grattandosi la testa, troppo assonnato per provare sul serio a scacciarlo. Insomma, ancora non aveva fatto niente di male… Tranne svegliarlo, che era stata una mossa molto azzardata. Tutto sommato decise che quella mattina si sentiva infinitamente buono e chiuse un occhio.
Uno sbuffo che forse nascondeva una risata divertita uscì dalle labbra del moro, incurvate in un sorriso beffardo « Devi migliorare le tue capacità di accoglienza… E i gusti in fatto di abbigliamento, però ti concedo che gli orsetti sono carini »
Shizuo alzò un sopracciglio confuso, poi realizzò e avvampò, maledicendosi per quello stupido pigiama che non sapeva bene come era finito nel suo cassetto. Raccolse i primi vestiti che trovò e si catapultò in bagno. Si vestì velocemente, gettando in un angolo il pigiama incriminato, appuntandosi mentalmente di buttarlo il prima possibile. Si passò una mano tra i lunghi capelli biondi, tirandoli all’indietro, in un vano tentativo di domarli e uscì massaggiandosi il collo indolenzito, sbadigliando, rimanendo però a bocca aperta, bloccato « C… Che cazzo stai facendo?!? »
« La colazione a letto » disse tranquillamente, smettendo di rovesciare il latte dalla bottiglia ormai vuota sul suo letto, lasciandocela cadere « Cereali o biscotti? » fece divertito.
« Io ti ammazzo! » esclamò con tutto il fiato che aveva in corpo, stringendo la presa sulla prima cosa che gli capitò tra le mani, una scopa, e lanciandola contro il moro che la evitò agilmente, osservando un vaso di terracotta posizionato sopra il frigo cadere e frantumarsi in mille pezzi dopo essere stato spinto dal manico della scopa.
« Che ingrato! Io mi prendo la briga di venirti a svegliare, farti la colazione e tu mi tratti così? Questo mi ferisce, proprio qui dentro, sai, Shizu-chan? » ridacchiò indicandosi il pettorale sinistro. Sgusciò velocemente alle spalle del biondo, tirando fuori il coltello e usando la lama per percorrergli la schiena con essa, facendolo inarcare. Lo vide girarsi, lo sguardo che aveva ogni volta che stava per iniziare un inseguimento e Izaya sorrise compiaciuto. Ottimo, davvero ottimo pensò, lanciandosi di corsa fuori dall’appartamento, il biondo che lo seguiva di corsa, infuriato, urlando il suo nome.
Sclero dell'autrice dopo il primo capitolo
Hello!! ^w^
Sono io, la tipo nuova arrivata che sta pubblicando troppe fiction xD
Scusate u.u" Ma ho visto l'anime e le idee escono da sole ^^"
COMUNQUE! Non siamo qui a giocare a shangai con le lumache u.u (?)
Questa fiction mi è venuta in mente andando ad allenarmi (sì, gioco a pallavolo u.u) e riflettendo su quale ruolo potessero avere questi due tipi che sono i protagonisti della fiction x3
Ne ho parlato con un'amica che mi ha detto di scriverci una ff e... Eccola qui xD
Spero che sia venuta fuori una cosa simpatica u.u
Inizialmente doveva essere una one-shot, ma stava venendo lunga come cosa e a me non piacciono l ff/capitoli TROPPO lunghi u.u"
Questo capitolo raggiunge le 1300 parole e va benissimo così :)
Sono abbastanza soddisfatta dell'insieme del capitolo, anche se non lo trovo molto divertente, ma mi spiace tanto, scusate!!! ç_ç
I capitoli saranno 2/3, 4 al massimo massimo u.u
Quindi, dato che ho intenzione di postare una volta a settimana (questo in teoria, in pratica chissà quando lo farò -.-) questa fiction durerà un mesetto...
Spero vi sia piaciuto il capitolo e che vi abbia strappato un sorrisino ^^"
Ringrazio chi ha letto la fiction e chi, se coltò da uno spirito di bontà, recensirà...
E faccio un applauso a chi arriva fino a qui a leggere xD Congratulazioni xD *clap clap*
Bene, metto fine allo sclero che nessuno leggerà xD
Un bacione
Cocol