Gemel  li  

 

 

 

 

La notte scorreva lenta agli occhi di Denise che si era appena svegliata.
Non le era mai capitato una cosa del genere, di solito la notte dormiva beatamente nel suo letto. Doveva essere l'emozione.

Il giorno dopo avrebbe avuto il suo primo torneo di pallavolo.

Si ritrovò a sorridere: dopo tanta fatica, lei e la sua squadra erano riuscite a classificarsi seconde al mini-torneo di preparazione. Finalmente potevano diventare qualcuno.

Mentre era immersa nei suoi tormentati pensieri sulla pallavolo, quando qualcuno bussò alla porta. Poichè i suoi genitori erano andati a cena fuori, dovette andare lei ad aprire. 

Arrivata davanti alla porta di casa, allungò la mano sulla maniglia ed aprì la porta. 

Si ritrovò davanti, un bambino. Aveva la pelle bianca, sporca di terriccio, gli occhi verdi cerchiati da enormi occhiaie grigie.Preoccupata, Denise lo fece entrare, gli offrì del cibo e poi gli chiese come mai si trovasse lì.

Il bambino, dopo attimi di silenzio parlò: << Sono scappato >>

<< E da dove? e come mai? >> chiese la ragazza, avvolgendo il bambino in una coperta. Lui continuò a fissarla: << Da casa mia. Perchè ho una sorella. E' gentilissima come te... >>

<< E allora perchè sei scappato, se questa sorella è così buona e gentile? >>

<< Perchè non mi ha permesso di vivere >> Denise, perplessa, fece stendere il bambino sul divano, gli augurò la buona notte e tornò a dormire.

La mattina dopo scese nel salottino dove la sera prima aveva lasciato il bambino.

Non c'era.

Raccontò l'accaduto ai suoi genitori che la rassicurarono.

"E' stato solo un sogno Denise, era solo l'ansia per la partita di oggi" le avevano detto.
Eppure era stato tutto così reale...

 

 

Verso le undici, la ragazza, insieme ai suoi, arrivarono al campo dove si sarebbe svolta la partita. Dopo il riscaldamento, le ragazze cominciarono a saltare e a lanciare il pallone. 

Denise era la più agile fra tutte le sue compagne. Si divertiva un mondo, stavano vincendo. 

Secondo tempo.

Le avversarie si preparano per tirare. 

Un'ultimo sguardo alla panchina su cui erano seduti i suoi genitori. Li salutò con la mano.

Proprio mentre stava per rigirare la testa e riconcentrarsi sulla partita, il suo sguardo cadde sulla persona seduta accanto ai suoi genitori. Il bambino della sera prima.

Era venuto a vederla? 

E perchè i suoi genitori non si erano accorti di lui?

Persa nei suoi pensieri, non fece caso alle avversarie che lanciavano il pallone per aria.

Se ne accorse solo quando questo, piombò sulla sua testa.

 

 

Tutto fu buio e dolore.

 

 

 

<< Denise...Denise! Svegliati >> 

Lei aprì gli occhi. Capì di trovarsi in infermeria.

<< Oh, santo cielo Denise! Ci hai fatto prendere un colpo...ma...i tuoi occhi... >>

<< I miei occhi cosa?! >> chiese la ragazza, profondamente spaventata. Si alzò dal lettino su cui era stesa e si avvicinò allo specchio attaccato al muro.

I suoi occhi, una volta entrambi verdi stavano cambiando.

Uno era verde, come al solito, l'altro marroncino chiaro. Spaventata volse lo sguardo al dottore: << Cosa mi è successo?! >> quello le posò una mano sulla spalla e l'aiutò a sedersi ancora una volta sul lettino: << Calma, è assolutamente normale. Succede spesso quando si ha un fratello gemello. >>

<< Ma io sono figlia unica! >> urlò lei, voltandosi verso i genitori.

Loro si scambiarono uno sguardo: << Veramente tesoro, tu avevi un fratello gemello... >>

<< E dov'è?! >> chiese lei, sconvolta.

Ancora una volta, i due si guardarono: << E' morto nell'utero, quando ero incinta....

 

 

 

 

 

.... non gli hai permesso di vivere. >>