Author: Ino chan!
Fandom: Heroes.
Rating: Arancione
Genere: Oneshot. Incest.
Paring: Claire
Bennet/Peter Petrelli
Disclamer:Purtroppo
i personaggi in questione non mi appartengono,"per
fortuna di Sylar e Peter!
*ç* " non ci guadagno un soldo bucato a scrivere questa storia, ma almeno soddisfo la
mia voglia di pucciosità! >////<
Avvertenze: In questa storia si
tratta la tematica dell'incesto, tematica che di solito non sopporto, ma questi
due mi piacciono troppo, quindi al diavolo! Colpa
degli
sceneggiatori che hanno concepito questi personaggi come parenti!
"Ti
amo...MALEDIZIONE!"
Si...Aveva
decisamente bevuto troppo.
Fitte di nausea si irradiavano dalla
bocca dello stomaco fino alle tempie, dove martellavano furiose, mentre ondate
di conati saturi di acidità gli raggiungevano ad ondate la bocca.
-Sono
decisamente sbron ... IHC! e ho
pure il singhiozzo.-
Si puntellò al muro, chiudendo gli
occhi, tentando di controllare i capogiri che la facevano sembrare una reduce
dell'ottovolante...No, bere per dimenticare non faceva per lui dato che
bastavano due bicchieri per mandarlo al tappeto.
-Oh mamma...-
Sangue italiano un accidenti!
Non reggeva l'alcool.
Non riusciva a tenere gli occhi
aperti, lo steriotipo dell'oriundo italiano attaccato
al fiasco di vino non poteva essere più lontano dalla sua persona. Si appoggiò
al muro , puntellandosi con le mani, mettere due passi
in croce non gli era mai sembrato tanto difficile...Scivolò finendo a sedere
per terra, la testa fra le ginocchia.
Gemette battendo disperatamente le
palpebre nella speranza di tornare lucido, allentandosi il nodo della cravatta,
boccheggiando a causa delle vampate calde che gli raggiungevano la testa
facendolo ondeggiare sul posto.
-Peter?-
Quella voce...
Si volse.
Le sopracciglia di Claire erano talmente vicine che quasi si toccavano mentre lo fissava
sbalordita -Cosa? Sei ubriaco?-
domandò, grattandosi la testa
confusa.
-Un pochino...-
-Un pochino? Un pochino tanto.-
Guardandosi prima attorno
lo trascinò dentro poggiandolo al
muro mentre lei chiudeva la porta guardinga per poi donargli un altra occhiata
scettica per poi scoppiare a ridere quando lui scivolò ancora a sedere con un "paff! " e un -Uhmmmm....
- di
stizza.
Claire attraversò la stanza e prese un bicchiere dal comodino,
lo riempì d’acqua in bagno e lo fece scivolare fra le mani del ragazzo,
accovacciandosi fra i suoi piedi, sedendosi sui calcagni-
Perchè hai bevuto tanto?- gli chiese mentre lui cercava di bere , sbrodolandosi in una maniera adorabile per poi fissare senza capire prima l'alone umido che era
andata a formarsi sulla sua giacca poi la ragazza che stava facendo sudando
tutte le proverbiali sette camice per non scoppiare a ridere.
-Sono per metà italiano.-
-E allora?-
-Gli italiani bevono
per dimenticare, non lo sai?-
Le restituì il bicchiere cercando di
tirarsi su, per poi sentirsi sbilanciare all'indietro, cercando, in un barlume
di lucidità, ad aggrapparsi a
tutto quello che gli veniva sotto mano "aria
compresa" per poi finire di nuovo per terra stavolta con un " oof! "
Claire gonfiò le guance, Peter mosse
una mano mormorando - Non
ridere!- , lanciandogli
uno sguardo assassino dal basso.
La ragazza si sedette al materasso cercando
disperatamente di accontentarlo. Affondò
il mento fra le mani studiandolo.... -Come facciamo
se non riesci ad alzarti? Dormi per terra?-
-Buttami una coperta.-
-Io scherzavo!- non poteva certo farlo dormire nella sua stessa camera,
che avrebbe detto Nathan o quella vecchia megera di
sua madre se fossero entrati?...Oh, ma perchè doveva
così essere così cucciolo...
Peter le stava rivolgendo uno sguardo da cucciolo implorante
che avrebbe piegato una barra di ferro, Claire sentì
il cuore andarle praticamente in pappa a quella vista, si alzò, prese una
coperta dall'armadio, ma poi parve ripensarci - Andiamo non
posso mica farti dormire per terra, fa un freddo della miseria!- gli tese le mani, lui le fissò come se non avesse saputo
che farne, lei si chinò prendendogli i polsi, tirandolo su, cercando di reggerlo quando fu in piedi, per
poi venire sbilanciata a parte indietro.
-Oooops!-
strillarono in coro
prima di finire sul letto uno sopra l'altra con un cigolio delle molle .
Peter si tirò su puntellandosi al materasso, e Claire
inarcò un sopracciglio, come se si stesse chiedendo che diavolo aspettasse a
togliersi da lei.
-Stai aspettando un invito scritto?- chiese la ragazza. Rise e Petrelli
sentì lo stomaco volare in gola, stazionare lì per un paio di secondi per poi
scendere con un carpiato nella sua sede naturale.
-A togliermi dici?-
-Si...-
Lui la squadrò per un istante
sembrava soppesare l'idea se togliersi o no, lei attese che si togliesse, lo
osservò in attesa, trasalendo sorpresa quando invece
che scendere da lei le afferrò il mento fra due dita portando le labbra alle
sue.Dopo i primi secondi di shock rispose al bacio,
passandogli le dita fra i capelli, avvicinandolo a lei accarezzandogli
dolcemente la mascella, per scendere fino al collo.
-E'
decisamente una pessima idea Peter.- mormorò contro le labbra dell'infermiere..
-Si infatti...-acconsentì lui accarezzandole i capelli, sollevandole il
capo dal materasso, baciandola sempre più insistentemente, sistemandosi su di
lei, mentre Claire si affaccendava a sfilargli la
giacca -
Credo che stia facendo una delle più grandi stronzate
della mia vita.-
...No...Non era una semplice stronzata... Era un peccato contro
di Dio, un abominia, bella e buona, erano parenti,
erano zio e nipote, quello che era accaduto fra loro e quello che volevano che
accadesse era orribile...Eppure, il sorriso innocente che si era aperto sul
viso di Claire era lo specchio di quello che stava
cercando di reprimere sul suo viso.
-Claire
ho sbagliato,io...-
-Sbaglio? Tu questo lo chiami sbaglio?-
-Perchè?...Tu
come lo chiami? -
...Un sogno che si avvera.
...Un orribile sogno, reso orribile
da fattori esterni a loro, non puoi scegliere con cui dividere sangue e DNA
e allo stesso tempo non puoi scegliere
di chi innamorarti, intrecciò le gambe attorno a quella che Peter
aveva fatto scivolare fra le sue impedendogli così di alzarsi.
-Oltretutto sei pure minorenne...-
Perchè doveva sempre cercare di fare
la cosa giusta?
Cercò di staccarsi da Claire, ma la piccola non sembra intenzionata a lasciarlo
andare, sbuffò fra l'infastidito e il divertito "
divertito...divertito"
lasciando cadere la testa accanto a
quella della ragazza, perdendosi fra quella chioma bionda che sapeva di buono.
-Mollami...- disse cercando di sembrare convincente .
-No.-
-Sono ubriaco...-
singhiozzò cercando di alzare la
testa per guardarla in viso, cercando di sembrare quasi minaccioso -
Potrei non rispondere delle mie azioni... Cappuccetto!-
Claire alzò una mano facendo scivolare un dito lungo la curva
del naso di Peter fermandosi sulla punta premendola
leggermente - ...Cappuccetto?
E tu saresti il lupo cattivo?- chiese
per poi arrivare a lambirgli le labbra.
-Ragazzina buona con quella mano.-
-Soffri il solletico?- gli chiese sentendolo irrigidirsi sopra di lei.
-Te l'ho già detto...Sono sbronzo...E non
potrei rispondere delle mie azio...-
Tirandolo per il colletto della
camicia Claire aveva riportato le labbra alle sue,
zittendo le sue proteste, rotolando al contempo per il materasso facendolo
finire sotto di lei- Pesi.- giustificò quell'assalto.
-Sono un falso magro.-
Era
tutto sbagliato...
Era
tutto così giusto...
-Mi stava mancando l'aria.-
Peter spostò lo sguardo dal viso di Claire
al tetto affrescato incontrando lo sguardo della dama con l'unicorno che
prendeva quasi tutto il soffitto con i suoi lunghi capelli neri, i tratti
delicati e lo sguardo duro e freddo come il ghiaccio.
-Sai quella è mia madre.- disse cercando di spezzare il momento.
-Chi?- chiese la
ragazza seguendo il suo sguardo.
-Quella dama.-Claire spostò lo sguardo rabbridendo,
mentre Peter stringeva le labbra per non ridere
-In un
delirio di onnipotenza Angela Petrelli si è
immaginata così.-
-Io la odio...-sibilò Claire.
-Lo so.- Peter le fece segno di scendere da lui, aspettò che si
spostasse, ma lei invece si sistemò meglio,
poggiandogli la testa sulla spalla, stringendo la camicia fra le dita, accocolandosi, sistemandosi per dormire.
-Ho le netta sensazione
che non mi lascerai andare.-
-Su dillo con me
...Grazie Isaac.-
-Non serve essere un preveggente.-
Peter si spiumacciò il cuscino sotto il capo, allacciando le
dita attorno alla vita di Claire, chiudendo gli occhi , lasciandosi cullare dal respiro che gli solleticava il
collo: sbagliato, giusto, bianco, nero, non esiste nulla del genere in natura,
si disse sentendo i muscoli del collo rilassarsi.
Il mondo, grazie a Dio, era fatto di
toni di grigio in cui potersi nascondere, in cui poter seppellire la propria
vergogna, quell'amore malsano e malato che se non
sfogato prima o poi avrebbe finito con l'ucciderlo.
Guardò l'angelo che gli si era
accucciato fra le braccia sussurrando quel " Ti
amo, maledizione" che per mesi gli era pesato sul cuore minacciando di
farglielo scoppiare, le baciò i capelli chiudendo gli occhi cercando di
prendere sonno.
La ragazza si mosse poggiandogli un
bacio sul collo, in quel punto dove poteva percepire il cuore battere -Ti
amo anch'io...- s'interruppe per
poi scoppiare a ridere al ricordo di quel
"Maledizione!"
detto di cuore -
...Porca vacca!-
Fine.
Pucciosi! Pucciosi! Io amo questi due!
Dedicata a tutti/e i fans della coppia Peter/Claire!