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Autore: Shellyng    03/05/2013    3 recensioni
«Quindi, tu saresti una specie di Ally McBeal?»
Quinn scoppia a ridere, trattenendosi dal riversare il contenuto della sua birra sul pavimento in legno. Schiocca la lingua contro il palato e lo guarda, la fronte aggrottata.
«Io sono molto meglio.»
Puck annuisce, battendosi una mano sulla testa.
«Come ho fatto a non pensarci. Tu sei Quinn Fabray.»
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray | Coppie: Puck/Quinn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Glee
Personaggi/Pairing(s):  
Quinn Fabray/Noah Puckerman
Avvertimenti: 
future life, oneshot, het.
Note: i personaggi hanno la sfortuna di non essere miei. Nessuno mi paga per scrivere questa roba, molti lo farebbero per farmi smettere


Sogni nel cassetto.

Sono di nuovo in ritardo.

Pensa Quinn, mentre con la mano alzata rincorre un taxi sulla strada.
Ma niente, quello non si ferma, tira dritto come se lei fosse invisibile e non esistesse. Sbuffa, brontolando in maniera disconnessa e scorbutica.
Le braccia incrociate e una preghiera sulle labbra.
Si volta in tempo per vedere un motorino sfrecciarle accanto, che la fa indietreggiare un po' troppo. La sua scarpa slitta sulla strada ancora umida di pioggia e si ritrova a gambe all'aria. Qualcuno le tende una mano.
La prende e ringhia qualcosa tra i denti.
«Sempre la solita distratta, Q.»
Apre la bocca. Una volta, due.
Quel sorriso lo riconoscerebbe ovunque. E quella cresta, poi.
«PUCKERMAN?»
La sua voce viene fuori di qualche tono più alta.
Sorpresa, grata.
Un sorriso sincero sulle labbra.
Lui la solleva senza difficoltà, porgendole la borsa che poco prima le è scivolata dalle dita. Quinn lo guarda, attenta, studiandolo nei minimi particolari.
Quella bocca storta in una smorfia. Gli occhi dolci e preoccupati, il naso arricciato.
«Che diavolo ci fai qui?»
La domande le sorge spontanea. Lui ridacchia, indicando lo studio alle sue spalle.
«Sono venuto a cercarmi un avvocato- »
«Sei nei guai?»
Quinn non gli lascia neanche finire la frase. Abituata com'è a risolvere casi in tribunale non si tirerebbe certo indietro per difendere il padre di sua figlia.
Puck le posa le mani sulle spalle.
«Wow, grazie per la fiducia Fabray. »
Ghigna, divertito.
Quinn gli sorride di rimando, sospirando sollevata.
«Non sono nei guai. Ho solo bisogno di qualcuno che mi dia una mano per compilare le ultime scartoffie del bar.»
Il sopracciglio di Quinn si inarca, facendo immediatamente riscaldare un po' il cuore di Puck. Gli è mancato quello sguardo. Quello che sembra giudicarti e ti fa sentire piccolo. Ma allo stesso tempo curioso e confortante.
Annuisce, grattandosi la testa.
«Sì, bè. Il mio bar. L'ho preso in gestione un paio di settimane fa e le cose sembrano funzionare. Così.. sai.»
Quinn si morde le labbra e gli butta le braccia al collo. Lo stringe forte e inspira profondamente il suo profumo. Il respiro di Puck sui capelli, le sue mani strette intorno ai fianchi. Restano così, stretti per strada come due amanti che si rivedono dopo un tempo infinito.
Poi Quinn si avvicina al suo orecchio, e timidamente gli sussurra una frase che li riporta entrambi al liceo.
«Sono fiera di te, Noah.»

«Quindi, tu saresti una specie di Ally McBeal?»
Quinn scoppia a ridere, trattenendosi dal riversare il contenuto della sua birra sul pavimento in legno. Schiocca la lingua contro il palato e lo guarda, la fronte aggrottata.
«Io sono molto meglio.»
Puck annuisce, battendosi una mano sulla testa.
«Come ho fatto a non pensarci. Tu sei Quinn Fabray.»
«Esatto.»
Lo ammonisce lei, la lingua tra le labbra strette, come una bambina. Puck la ritrova cresciuta e ancora più bella, se possibile. Si rimprovera un po' per quel pensiero, ma è impossibile fare altrimenti mentre gli occhi nocciola di Quinn percorrono la stanza intorno, attenti.
E' molto ben arredato Puck, complimenti.»
Noah ammicca, colpendosi il petto orgoglioso.
Poi ridacchia e scuote la testa.
«Non è merito mio. Rachel e Kurt mi hanno dato una grande mano.»
Lei lo osserva e si mordicchia le labbra.
«Li senti ancora?»
Lui risponde senza pensarci, come se fosse una cosa naturale.
«Perché tu no?»
E Quinn abbassa lo sguardo.
Non sente nessuno, da quando è finito il liceo. O meglio, da quando è stata al matrimonio del signor Schuester. Avrebbe voluto, certo, ma le cose a Yale si sono fatte troppo incasinate, e tra esami e scadenze non ha avuto neanche il tempo di pensarci.
E poi, ci si abitua facilmente alla solitudine.
«Bè, allora possiamo organizzare una rimpatriata, una sera.»
Puck la capisce al volo, la sua espressione.
E lei gli sorride, un ringraziamento implicito sulla bocca.
«Si, e insomma..»
Il ragazzo si blocca. Manda giù a fatica e facendosi coraggio prende un respiro profondo.
«Mi chiedevo se, ovviamente se tu sei libera, ti andava di uscire con me, qualche volta.»
Gli occhi di Quinn si spalancano un po', a quella richiesta. Ma è solo un attimo prima che le sue labbra si tirino in un sorriso felino.
«Mi stai chiedendo un appuntamento, signor Puckerman?»
Lui arrossisce, all'inizio.
Poi tira fuori il suo tono più malizioso e scrolla le spalle.
«Sono sempre il Packasaurus.»
Le risate di entrambi si mescolano.
«Ah, quindi sarei solo un nome nella lista?»
Puck bofonchia qualcosa, qualcosa che Quinn non capisce. Gli pizzica un fianco, costringendolo a ripetere l'ultima frase. Lui si indispettisce un po', poi affranto, alza le mani.
«Dicevo che non lo sei mai stata. E se fosse così non avrei bisogno di riprovarci o sbaglio?»
Lei annuisce, rimanendo per un attimo in silenzio. Il panico che chiude la gola di Puck, facendogli pensare di aver detto qualcosa di stupido.
«Q, io..»
«Mi piacerebbe molto uscire con te, Noah.»
«DAVVERO?»
La sua sorpresa è scritta su tutto il viso e Quinn lo trova oltremodo adorabile. Si avvicina e gli prende la faccia tra le mani, strofinando il naso contro il suo.
Poi lo bacia, dolcemente, sfiorandogli appena la bocca.
«Davvero.»
Noah la bacia di nuovo e ancora.
E si sente felice come un bambino.
Un bambino che ha appena realizzato il suo sogno nel cassetto.


Angolo degli alcolisti anonimi.

Gente, ho avuto una botta di Quick feelings che la metà basta.
Ho DOVUTO scrivere questa cosa. Mi prudevano le mani.
Non so come stia andando avanti Glee, Ho quittato al limite dell'esasperazione, per cui non credo ci siano riferimenti spoilerosi. Non dopo la 4x14, comunque.(BLESS THIS EPISODE I SWEAR.)
Detto ciò, il QUICK E' LA MIA OTP HET 5EVER (E VIVONO ENTRAMBI FELICI E CONTENTI CON SANTANA. THREESOME IS BETTAH.) E SE NON VI PIACE I'M JUDGING YOU SO HARD.
That's it, that's the post. ILU ALL.


  
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