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Autore: My Dream    03/05/2013    0 recensioni
"Se io me ne andassi un giorno, tu cosa faresti?"
"Farei di tutto per farti tornare"
"E se io non potessi tornare?"
"Ci proverei fino a morire"
"E se fossi tu a stancarti di me?"
"Non mi stancherò mai di te, amore"
---
E invece l'hai fatto, poco prima di morire.
Un omicidio da chiarire, un colpevole da trovare, un processo..
Ma per fare tutto questo bisogna prima smettere di dire BUGIE.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molte volte avevo sentito dire la frase: "Hai un unico difetto: respiri", ecco, lui non respirava più.

La vita si divertiva spesso a sconvolgermi l'universo, mai in tutti questi anni avrei pensato di potermi ritrovare in un tribunale accusata di omicidio.
Sì, mi accusavano di aver ucciso il mio ex ragazzo e questo perchè? Perchè qualcuno dice di avermi vista uscire da casa sua pochi minuti dopo l'omicidio..
Il bello è che io quella sera non ero andata a casa sua.
Non avevo idea di chi fosse quel testimone oculare e perchè sostenesse questo, ma mi sarei difesa con le unghie e con i denti per evitare la prigione.
"Signorina, come si dichiara?" Mi chiese il giudice, mi alzai in piedi.
"Innocente, Signor Giudice" Dissi a testa alta, lo sentii sbuffare piano, cosa si aspettava? Voleva che mi dichiarassi colpevole? Be', non lo ero.
"Bene, allora che cominci questo processo.." Disse il giudice un pò sconsolato. Giornata pesante per lui?
Chiamarono a testimoniare qualcuno che non avevo mai visto prima e, come al solito, io mi persi nei miei pensieri.

"Se io me andassi un giorno, tu cosa faresti?"
"Farei di tutto per farti tornare"
"E se io non potessi tornare?"
"Ci proverei fino alla morte"
"E se fossi tu a stancarti di me?"
"Non mi stancherò mai di te, amore"


Ricordai questa conversazione senza un motivo preciso, forse perchè mi aveva promesso che non si sarebbe stancato, che sarebbe rimasto con me fino alla fine, e invece..

Risposi al cellulare,
"Pronto?"Risposi, era lui.
"Ciao, ti volevo dire che.. E' meglio se non ci vediamo più, è per il tuo bene fidati, addio" Riattaccò dopo aver finito di parlare.
Cominciai a piangere in silenzio sforzandomi di capire perchè l'avesse fatto, me l'aveva promesso..



Dopo questo episiodo, ricordai anche la sera dell'omicidio:

Era notte fonda ed io stavo ancora passeggiando per le vie della città, squillò il cellulare e risposi. Numero sconosciuto.
"Pronto?"
"Stai per cadere definitivamente.." Una voce cupa e inquietante mi sussurrò quelle parole tramite il cellulare, sbiancai e riattaccai in fretta.
Cominciai a camminare ancora più veloce, a ogni rumore strano mi veniva la pelle d'oca, dopo un po' di passi cominciai a correre e arrivai a casa sana e salva.
Il giorno dopo, la notizia del ritrovamento del suo cadavere. Tutto era collegato, ne ero certa.


Un viso angelico e familiare seduto al banco dei testimoni mi fece ritornare momentaneamente alla realtà, fissai quella ragazza dai capelli corvini e dagli occhi color ghiaccio, avrei giurato di averla già vista..
Notai che faceva di tutto per evitare il mio sguardo e questo mi fece insospettire..
"Dunque, lei sostiene di aver visto la signorina uscire dalla casa della vittima pochi minuti dopo la consumazione dell'omicidio?" Esordì il giudice, dunque era lei il testimone bugiardo..
"Si" Disse sicura di sé, in quel momento il suo sguardo catturò il mio e mi ricordai improvvisamente dove l'avevo vista..

"Ehi, amore" Dissi baciandolo, poi mi accorsi che c'era una ragazza di troppo..
"Ci conosciamo?" Le chiesi, lei mi lanciò uno sguardo gelido come i suoi occhi,
"No e non mi interessa conoscerti" Disse glaciale,
"E' mia sorella" Disse lui, annuii.
"Piacere" Le dissi sorridendo
"Ti farò pentire di esserti avvicinata a lui.." Disse sussurrando.



All'inizio non diedi molto peso alle sue parole, errore.
Aspettai che finisse il processo per avvicinarmi a lei, non mi avevano ancora detto se mi avrebbero dichiarato colpevole o meno..
"Tu sei sua sorella.. Mi ricordo di te, perché hai mentito?" Le chiesi, lei mi guardò con quei suoi occhi inquietanti,
"Perché voglio farti soffrire.. Ho ucciso io mio fratello quella sera, volevo fartela pagare in qualche modo e così mi è venuta la bella idea di darti la colpa dell'omicidio" Spalancai gli occhi,
"Hai ucciso tuo fratello per questo? Ma cosa ti ho fatto?" Non riuscivo proprio a capire.
"Tu me l'hai portato via!" Disse tra le lacrime.
"E così l'hai ucciso per vendicarti di me.." Cominciò a singhiozzare disperata.
"Io non volevo, non volevo ucciderlo.. E' colpa tua! Se non fossi arrivata tu, lui sarebbe ancora mio e di nessun altra!" Continuò.
"E così lui aveva capito tutto e mi aveva lasciata solo per proteggermi?" Lei annuì a testa bassa, i miei occhi divennero lucidi. Lui non si era stancato di me, l'aveva fatto per salvarmi dalla morte.. Le lacrime cominciarono la loro corsa lungo le mie guance ed io le lasciai fare, avevo bisogno di sfogarmi..
"Lui mi voleva solo proteggere.. Ed è morto.. Non doveva andare così, no!" Urlai disperata, lei era in piedi di fronte a me e piangeva in silenzio con aria colpevole.
"Mi dispiace.." Disse, annuii e tornai al mio posto per sapere se il suo piano sarebbe andato bene o se fossi stata libera.

"Ti amerò per sempre, qualunque cosa succeda, tu sei mia" Mi disse,
"Anch'io, lo prometto"


Continuai a piangere in silenzio mentre ricordavo tutte le nostre promesse, lui le aveva mantenute davvero..
"Signor Giudice! Sono stata io, è colpa mia, io l'ho ucciso" Disse sua sorella, mi voltai verso di lei che mi sorrise leggermente,non riuscii a ricambiare e così il sorriso morì sulle sue labbra.

Ero libera, la sua morte non era stata vana ed io avrei ricominciato. Per me, per lui, per noi.
Tutte le bugie erano state smascherate e chiarite, non c'erano più fantasmi alle mie spalle e potevo finalmente guardare avanti.
Di una cosa ero certa: non l'avrei mai dimenticato e non avrei mai trovato nessuno come lui.
  
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