Dedico questa poesia alla mia sempai indiscussa e idolo personale. Spero che la apprezzerai, perché, Lee-sempai, questa poesia è per te. Questa, è la tua poesia.
Notte
Lentamente, il buio avanza,
Senza fretta,
Innondando di luce scura
Le strade e le vie.
Piccoli occhi
Si aprono nel cielo,
E scrutano assonnati
Le cose di quaggiù.
Pigramente
Un piccolo concerto
Leva il suo canto
Alla madre della notte,
Che silenziosa,
Li ascolta e sorride
Grata.
Per le vie taciturne
E vuote
Le ombre passeggiano
E si salutano sussurrando.
Dalle case, si levano
Lievi i respiri tranquilli,
Dei bambini,
Che dormono di sogni
E di serenità.
Là nel cielo,
Le piccole iridi di luce
Ormai sveglie nel gelo,
Colei che cuce
Osservano attente,
Per imparare
E ricordare
Le innumerevoli trame tessute
Come le vite delle genti di qui
Che sotto la sua protezione sono cresciute.
Una madre così,
Affettuosa e paziente,
Non si trova oggidì
In tutta la gente.
E dall’alto di lassù
Ci osservano curiose
Le stelle,
Nella notte che avanza
E che scorre ad oltranza.
-Angolo della poesia spastica-
Salve a tutti! ^^ Oggi vedrò di essere più breve. Innanzitutto un enorme grazie a chiunque abbia letto questa poesia, anche se per sbaglio, grazie a tutti voi. E in secondo luogo ma non per importanza un ancora più grande grazie a Lady Lee, che ha recensito la mia precedente poesia e mi ha dedicato la sua storia “La scrittrice”. Grazie mille sempai, ti sono debitrice a vita. Spero che ti sia piaciuta la mia poesia. E un grazie anche ad Alex, o Alesaphi24, per aver recensito la scorsa poesia.