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Autore: ElodieH    03/05/2013    2 recensioni
Brittany Susan Pierce è una studentessa della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Siamo nel Capodanno del 2006 e la scuola ha organizzato una festa per celebrare l'inizio dell'anno nuovo con tutti quegli studenti che hanno deciso di passare le vacanze natalizie ad Hogwarts.
A Brittany non piace la festa, ma il motivo non è solo quello..
Dalla storia:
« Paperella, stai bene? Che cosa è successo? » sussurrò premuroso Sam portando la piccola in un posto più appartato.
« Nulla, non mi piace questa festa. » borbottò Brittany con occhi tristi.
Quel ragazzo la stava invitando a sfogarsi, a tirare fuori quello che per troppo tempo aveva tenuto dentro. Ma il problema non era solo la festa, quella era solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso e basta.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Marley Rose, Quinn Fabray, Rachel Berry, Sam Evans | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love like fools.'
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Ciao a tutti,
eccomi con una one-shot tra Brittany e Sam dalla storia "Love like fools" :)
Spero vi piaccia fatemi sapere cosa ne pensate!
Siete sempre i più belli, un bacione e buon week-end!!

 



Erano le sei e mezza serali del trentuno dicembre del duemilasei, la vigilia di Capodanno. Il buio era calato già da qualche ora, tutto intorno ad Hogwarts era illuminato solo dalla luce dei lampioni. Aleggiava un silenzio tombale, interrotto solo da qualche sparo che anticipava, di molto, l’arrivo della mezzanotte. Un freddo venticello muoveva le foglie degli alberi, preannunciando una notte molto fredda. Nulla di strano, dopotutto. Era inverno, un inverno freddo.
Una bambina bionda cercò di farsi largo tra le persone che occupavano tutto il corridoio.Voleva raggiungere la Sala Grande, ma con tutta la gente che c’era, fu praticamente impossibile. La musica era altissima,  ragazzi e ragazze che ballavano ovunque, perfino sulle scale che portavano ai piani superiori della più grande scuola di magia di tutti i tempi.
Tra uno spintone e l’altro, la piccola riuscì ad entrare nella Sala Grande.
Quella bambina bionda con gli occhi azzurro cielo si chiamava Brittany Susan Pierce, Tassorosso ed era l’undicenne più innocente agli occhi di tutti.
Brittany era speciale e lei lo sapeva.Vedeva il mondo con occhi diversi; con occhi estremamente puri.
La dolce Tassorosso era ignara di quanto il mondo avrebbe potuto essere crudele con lei o con i suoi amici, semplicemente vedeva del buono in tutto e tutti.
Quell’anno, però, per lei era stato il più bello di tutti: aveva conosciuto Sam, Marley, Quinn, Mylène e, il tizio un po’ strano di cui non si ricordava mai il nome, Joe.
Ai suoi amici voleva bene, ma solo uno di loro era riuscito a capirla veramente: Sam Evans, il biondino a cui piaceva suonare la chitarra e fare impressioni di personaggi famosi nel mondo magico.
Lei le adorava; ogni tanto ci provava anche, ma Sam era decisamente più bravo e più divertente.
Fortunatamente il suo amico era di Tassorosso come lei, quindi aveva certamente stretto amicizia di più con lui.
La notte adoravano giocare a scacchi dei maghi anche se poi, Lord Tubbington, il gatto di Brittany li sgridava e così rimettevano il gioco a posto.
Non avevano di certo voglia di assaggiare la furia felina di Lord T!
Qualcuno le sfiorò delicatamente il braccio nudo.
Brittany si fermò, guardò Sam dritto negli occhi e gli sorrise dolcemente, nascondendo un velo di tristezza, che Sam notò subito.
La biondina tornò con la mente a quando conobbe il Tassorosso, era il primo giorno di scuola di quell’anno. Tutti e due erano dei Nati Babbani, figli di non maghi, e per tutto la durata di quel fatidico giorno non fecero altro che parlare del Mondo da cui provenivano e di quanto bizzarro fosse quel posto.
Si trovarono subito:

Una folla di piccoli bambini di undici anni scesero dal treno, mentre quelli più grandi attraversavano la strada per prendere delle carrozze che si traevano da sole, e andarono incontro a quello che sembrava essere un uomo gigante.
Una bambina biondina dai dolci occhi azzurri, con la coda e vestita con la divisa scolastica, chiese ad un bambino biondo tanto quanto lei:
 « Secondo te, avrà mangiato tanti spinaci come Braccio di Ferro quel gigante? » il biondino le sorrise e rispose: « Credi che dovremmo mangiare tanti spinaci per diventare come lui? »
« Beh, Lord Tubbington ne mangia parecchi! Solo che lui ha una pancia gigante. Forse diventeremmo giganti in quel senso, come Lord Tub. » disse la bambina bionda al nuovo amichetto di fianco a lei.
Sam le sorrise e così fece Brittany contenta e un po’ spaventata da quel nuovo mondo.
Il bambino vedendo la piccola in quello stato di agitazione, racchiuse la mano di Brittany con la sua, come a dargli forza.
Brittany l’apprezzò e strinse per rimandargli quella forza.
« Mi chiamo Sam. » disse il nuovo amichetto della biondina.
«Mi chiamo Brittany e mi piacciono gli unicorni. Credi che esistano in questo mondo? Vorrei tanto adottarne uno! » rispose Brittany dimenticandosi per un attimo di dove fosse e cosa stesse facendo.


Non si lasciarono la mano fino a ché non chiamarono Sam per essere smistato in una delle quattro Case di Hogwarts.
« Paperella, stai bene? Che cosa è successo? » sussurrò premuroso Sam portando la piccola in un posto più appartato.
« Nulla, non mi piace questa festa. » borbottò Brittany con occhi tristi.
Quel ragazzo la stava invitando a sfogarsi, a tirare fuori quello che per troppo tempo aveva tenuto dentro. Ma il problema non era solo la festa, quella era solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso e basta. No, c’era dell’altro. Non aveva mai detto a nessuno che certe volte si sentiva soffocare da tutte quelle stupide “attenzioni” che riceveva perché la gente pensava che fosse stupida, che era stanca di fare bel viso e cattivo gioco davanti gli altri, era stanca che le persone la vedessero solo come la “dolce ed innocente ragazza di Hogwarts” e non semplicemente come Brittany, perfino i suoi migliori amici a volte la trattavano in quel modo e lei non ce la faceva più. Sui suoi genitori non poteva contare, non aveva mai avuto un gran bel rapporto con loro, soprattutto con sua madre, quindi non parlava mai con loro. Confidare tutto a Mylène, Quinn e Marley sarebbe stata una buona idea se non che Quinn avrebbe trovato tutto davvero molto stupido e Marley le avrebbe dato ragione, avrebbe potuto dirlo a Mylène ma non sarebbe stata in grado di darle un consiglio concreto. E poi Brittany aveva paura che dicendo tutte quelle cose, sarebbe passata per una debole senza carattere e questo non voleva che succedesse. Lei che si era sempre dimostrata determinata, allegra, capace, non poteva dire quelle cose. Ma a lui? A lui avrebbe potuto dirle tutte quelle cose? Forse si. Dopotutto lui era Sam, sapeva che poteva fidarsi. Aveva senso sfogarsi con il Tassorosso e lasciare che si preoccupasse più del dovuto? No, non era così egoista l’undicenne.
« Brittany, non ti credo. Sai che ci sono quando avrai voglia di parlarne.» disse Sam convinto dell’affermazione appena detta.
Sorrise alla bambina.
« Lo so, ora vorrei starmene per i fatti miei. Andrò a trovare Lord T, magari gli va una partita a scacchi. » la bambina gli fece l’occhiolino e Sam scoppiò a ridere.
« Va bene, paperotta. Fai la brava e soprattutto batti quel gattaccio! » disse il biondino beccandosi un’occhiataccia da parte della Tassorosso.
Sam fece la faccia da cucciolo e la bambina lo perdonò all’istante, odiava quel lato “debole” che aveva con Sam.
Brittany gli si avvicinò, si mise in punta di piedi e gli diede un bacio sulla guancia. Per un attimo si persero nei loro profumi. Sam avvertì una scossa quando le labbra della ragazza gli sfiorarono leggermente la guancia, sentiva la gola secca.
« Brittany, tu mi piaci. » mormorò Sam rosso fino alla punta dei piedi. Brittany lo guardò e fece un sincero sorriso, uno di quelli dolci e le sue gote si arrossarono delicatamente.
« Anche tu, Sam. » rispose la bambina con gli occhi lucidi dalla felicità, il suo cuore prese a battere forte e lo salutò con un bacio vicino alle sue labbra.
Poi la piccola Tassorosso si allontanò; gli sorrise e lui sorrise a lei, entrambi si voltarono in due direzioni diverse dandosi le spalle e iniziando a camminare. Come spesso accade, Brittany si voltò a guardarlo, ma il ragazzo continuava a camminare spedito. Quando lei tornò a guardare davanti a sé, fu il Tassorosso a girarsi a guardarla, ma la bambina camminava tranquilla.
I loro visi si voltarono spesso, senza mai incontrarsi, anche se avrebbero voluto.
  
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