Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Sibilla9    03/05/2013    4 recensioni
Mitra Thompson - Completo chiaro con cappello e trench - Cadillac V8 - Hotel Monteleoni
Klaus si trova a New Orleans nel 1928.
Lui è un vampiro originale mentre gli altri sono tutti umani.
Gli amici di cui si è sempre fidato ( più o meno ) lo hanno tradito, facendolo finire in un'imboscata proprio poco prima dell'inizio della ff. In tutto ciò lui non può contare neppure su Caroline, perchè lei ha scelto di stare con Tyler, voltandogli le spalle.
Come ben sappiamo Klaus è implacabile, quindi, non aspettatevi pietà.
Genere: Azione, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic






Da ascoltare " The Phoenix " dei Fall Out Boy






1928 New Orleans


Put on your war paint

Nosce te ipsum, recitava il tempio di Apollo a Delfi: Conosci te stesso.
Ero l’unico essere esistente al mondo che poteva permettersi il lusso di non tremare davanti a nessuno: io ero il più potente e loro, patetici esseri inferiori, non erano proprio niente.

Loro volevano liberarsi di me ? Oh non sapevano con chi avevano a che fare: io non avevano paura.
Io ero il padrone di me stesso.

Guidavo senza oltrepassare il limite di velocità con la cappotta beige abbassata: non avevo fretta, avevo tutto il tempo che desideravo. Crono me lo aveva concesso.
Un solo faro acceso incendiava l’asfalto, l’odore della benzina m’inebriava i sensi, il vento mi sferzava temeriaramente il volto, poichè il parabrezza non c’era più, come gli specchietti del resto o buona parte della mia amata macchina.

Bring home the boys in scraps
Scrap metal the tanks

Non sapevano una cosa: nessuno che si mettesse contro di me, arrivava a vedere il sole sorgere.

Hey Youngblood doesn’t it feel like our time is running out

Arrivai: 214 Royal Street.
Accostai e dopo di che fermai la vettura, scendendo con calma determinazione.
Io sapevo cosa ero e soprattutto cosa volevo al contrario della delicata umanità.
Presi il cappello chiaro posto sul sedile accanto e me lo posizionai sulla testa, accarezzandomi lentamente la falda larga posta a pararmi quasi del tutto gli occhi, mentre aprivo quel che rimaneva della portiera e scendevo.
Osservai e sfiorai quasi con tristezza, sotto la luce radete di un lampione, la vernice rovinata dai fori delle pallottole arrivate alla carrozzeria grigia e bordeaux della mia Cadillac V8.

Avevano organizzato un'imboscata.
Indurii i tratti del volto.
Perdonarli perché non sapevano quel che facevano ?

Hey Youngblood doesn’t it feel like our time is running out

Presi un fiammifero e con quello accesi placidamente la mia ultima mezza sigaretta.
Ero deluso ed anche molto irritato, il mio sguardo era seccato e superiore.
Quelle erano delle misere creature e, soprattutto, una misera epoca.
Avevano inavvertitamente fatto il passo più lungo della gamba.
Sorrisi ciccando.
Mi venivano alla mente le parole magistrali di Virgilio nelle Bucoliche : Non omnia possumus omnes. Non tutti possiamo tutto. Ma io sì, potevo.
Risi senza emettere un suono mentre mi portavo la mano sinistra, ancora insanguinata, nella tasca dei miei pantaloni avana d’alta sartoria: Io ero la Fenice, non loro.
Il mio cuore era vestito di nero: a lutto.
Ero stato di nuovo tradito da coloro che reputavo amici.
Avevo un conto in sospeso da riscuotere.

Because the world is just a teller and we are wearing black

Ragazzini, stolti e penosi.
Nella tasca sentii quei proiettili proprio tra le mie dita macchiate: argento e legno fusi assieme.
Pensavano fossero sufficienti per sbarazzarsi di me…
I giovani erano sempre più ingenui.
Il sangue era potere, avevo detto: il mio, intendevo.
Il mio tempo stava finendo ?
Oh no, quello era solo l’inizio.
Non ero io il miserabile, io ero la Fenice e come tale sarei rinato.

Then I’ll raise you like a phoenix
Wearing all vintage misery
No I think it looked a little better on me
I’m going to change you like a remix
Then I’ll raise you like a phoenix

Inclinai il capo a guardare di scorcio le nuvole: era iniziato a piovere, presto sarebbe sopraggiunto un temporale in piena regola.
Io stesso l’avevo ordinato per l’occasione.
Mi sentivo vagamente eccitato: avrei messo a fuoco il cielo questa sera.
Fantastico.

Setting fire to the sky

La sigaretta era ancora accesa in bilico tra le mie labbra, quando presi incurante il mitra automatico da dentro la sua custodia, nel bagagliaio, nel frattempo che la benzina continuava ad uscire dal serbatoio.
Il Thompson, il mitra, era sempre stato il mio preferito e questa volta non era mai stato tanto leggero tra le mie mani.
La libertà rende leggeri.

Avrei dipinto un nuovo quadro domani, sì, o magari questa notte.
Gli occhi mi rilucevano raggiati mentre mi umettavo le labbra al pensiero.

Il mio lungo trench nocciola aperto, svolazzava nel vento di fine Novembre, mentre camminavo per le strade deserte di New Orleans.
Quella sarebbe stata la mia città, non più quella di un gruppo di ragazzini sfrontati.
Proprio a quel pensiero mi tolsi la cicca dalle labbra e la lanciai all’indietro, incurante del fatto che la benzina prese fuoco.
Dopo poco sentii esplodere la macchina e la pompa di benzina situata in prossimità.
Polvere alla polvere.

Strike a match and I’ll burn you to the ground

La mia guerra era vinta prima che iniziasse.

The war is won before it’s begun

Entrai nell’ Hotel Monteleone e chiusi gli occhi inalando il forte odore di vaniglia, cannella, dopobarba e fumo mischiati assieme, udendo il cicaleccio vociare delle donne e i borbottii o risolini contrariati o compiaciuti degli uomini.
Rumori di bicchieri, piatti, mescite di vino e alcool vario si mescolavano ai tintinnii degli orecchini e agli ordini impartiti ai camerieri frenetici.
Le luci sfaccettate dei lampadari e degli abiti mi costrinsero a chiudere, per un solo attimo, le palpebre.
Camminavo serenamente pacifico con un sorriso sfacciato dipinto sul volto.
Guardai in modo superficiale e supponente la gente che, osservando la mia arma, fuggiva e non capivo il perché: tanto sarebbero morti comunque.
Un giorno valeva l’altro.

Raggiunto il bar, vidi la cantante sul palco: Caroline, proprio lei cercavo.
La guardai e mi sentii morire, ma non sarei morto io.
Non più.
Le avrei potuto donare il mondo, sarebbe stata Regina e potente dea, ma aveva fatto la sua scelta.
Quindi era venuto il momento di scontarla: ad una causa corrisponde un effetto.

Release the doves
Surrender love
She broke our spirits with no impact

Si trovava sdraiata sulla coda bianca del pianoforte che Tyler, il suo nuovo fidanzato, cercava in modo inetto di suonare e cantare al medesimo istante.
La musica aveva appeno iniziato a risuonare tra quelle pareti, quando, notai i miei ex sedicenti conoscenti.

You are a brick tied to me that’s dragging me down

Stefan, Damon, Elena, Katherine e tutti gli altri si trovavano ai tavolini in prima fila, accalcati tra la folla della sala.
Erano tutti umani.

Un cameriere sbadato mi venne addosso, Matt, mi chiese velocemente perdono.
Questo, trovando il mio aspetto malconcio, si ritrasse e in modo seccante << Che ci fai qua ? Che cavolo vuoi ancora Klaus ? Caroline ha fatto la sua scelta.>>
Lo osservai sbadatamente senza rispondergli, per poi, per pura noia, strappargli il cuore dal petto.
Era come affondare le mani nella panna montata.
La musica era stata appena interrotta bruscamente.

Setting fire to the sky
Here, here comes this rising tide so come on.

Sorrisi e alzai le sopracciglia divertito, quindi, diedi inizio alle danze …

So dance along to the beat of your heart

Piegai il braccio portandomi il mitra in posizione…
Mi aggiustai meglio il cappello chiaro sugli occhi, non necessitavo della vista per farli fuori, quindi, senza dare loro il tempo di realizzare quello che stesse succedendo, feci fuoco …

Cross walks and crossed hearts and hope to die

Vidi i loro volti terrorizzati riparare rispettivamente i loro amati.
Il rumore del mitra sovrastava le urla incessanti.
Il pianoforte di Chicago: il Thompson, quanto era bello sentirlo di nuovo infrangere qualsiasi elemento contrastasse il suo raggio d’ azione: i vetri dei bicchieri, delle bottiglie, i tavolini, le tovaglie, le tende di velluto rosso, i vestiti luccicanti, il pianoforte bianco e, infine, trapassare le speranze delle persone che ancora, invano, tentavano di fuggire da me e di resistere, in modo del tutto ridicolo, ad una raffica di proiettili del tipo .45 ACP di 22 mm. di lunghezza x 11,43 mm di diametro.
Croce sul petto peccatori, questo è il vostro giudizio personale.
Quella era la mia musica e il mio strumento di redenzione per i loro peccati.
Finalmente morirono uno dopo l’altro.

Addio vecchio Klaus.
Benvenuto nuovo Klaus.
Sospirai raggiante: ero rinato.

Soffiai divertito su quell’adorabile giocattolo, poggiandolo a terra.
Non avevo trovato nulla di più adatto, per far cessare le loro inutili vite, se non usare quell'arma che sarebbe diventata il simbolo indelebile di quell' epoca.
Andai dietro il bar e mi miscelai il mio cocktail: French 75.
Gli ingredienti erano ben nascosti ma di certo c’erano.
Io volevo il potere ed io ero il potere stesso.
<< Prosit ! >>

Mi voltai intorno e vidi che la sala era impregnata del loro misero sangue: l’odore acre mi inebriava i sensi.

Mi avvicinai al palco e, guardando il pianoforte distrutto, toccai la guancia candida della mia Caroline, dicendole:
<< Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. >>
E quella, mi girai per ammirarla, era la mia opera d'arte.

One maniac at a time we will take it back
















Spazio personale:


Salve =)

E' da un po' che ci lavoravo ... Io la trovo magnifica !
Non so voi ...
Grazie a chi leggerà e commenterà =D

Ho deciso di fargli fare una strage perchè, ascoltando questa canzone, mi è venuto in mente lui con gli abiti del ballo anni '20.
Ho pensato al mitra Thompson perchè verso la fine della canzone quei "rumori" mi sono sembrati spari.
Forse potrebbe essere una possibile reazione di Klaus, vecchia maniera, al ritorno di "qualcuno" nella 4x19.
Io non ho nulla contro Caroline o gli altri, figuriamoci, io li amo !



Precisazioni:

- L'indirizzo 214 Royal Street dell' Hotel Monteleone è realmente esistente ieri come oggi a New Orleans !

- Quello che dice alla fine:<< Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. >> è stato scritto nel manifesto del Futuristo nel 1909 da Marinetti.
Essendo artista Klaus, ho dedotto, che dovesse esserne a conoscenza perchè è un movimento artistico.
- Il French 75 è un cocktail di quel periodo, come l'arredamento decò.
- Il mitra Thompson era conosciuto come "pianoforte o la macchina da scrivere di Chicago" e i proiettili che indico sono proprio i suoi.
- Diciamo che ho preso vagamente a modello i gangster ed anche Vash the Stampede.



Per chi volesse sto scrivendo una storia multicapitoli su Damon ed Elena ambientata nel 1864.
La narrazione è dal punto di vista di Damon.
Vi lascio il titolo ed il link: Cambio d' Ali - La Cura



Ciao !
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Sibilla9