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Autore: Danetta    04/05/2013    2 recensioni
"- Ti prego Flora, non puoi partire! - la implorò il ragazzo avvicinandosele.
- E perché mai non dovrei? Ormai ho deciso, sarà meglio per tutti! - replicò la ragazza, sperando che la sua voce non tradisse i suoi sentimenti: avrebbe voluto abbracciarlo, chiedergli scusa e tornare a casa con lui. Ma non poteva farlo."
2585 parole dedicate alla mia coppia preferita di Professor Layton. avevo scritto questa storia tempo fa e l'ho ritrovata da poco, l'ho riveduta e ora ci tenevo a postarla. spero davvero che vi possa piacere ( e perdonate eventuali ooc, ma non sono mai stata molto esperta di questo fandom ^^ )
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Flora Reynolds, Hershel Layton, Katia Anderson, Luke Triton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- E’ molto semplice, questa è la soluzione più adeguata -
- Incredibile professore! Grazie mille! - disse Anton.
- Non c’è di che, amico -
Anton stava per partire, e avrebbe lasciato Katia da sola, ma il professore si offrì di ospitarla da noi per un po’ .
- Grazie! - disse Katia buttandosi su Luke. Feci una smorfia, mi dava fastidio vedere qualcuno così appiccicato a lui, ma non sapevo il perché.
- Flora, che hai? Perché quella faccia? - mi chiese Luke.
- Niente, niente… -
- Sarà… comunque, andiamo a casa? -
- Certo Luke - intervenne il professore - Seguici, Katia -
Quando arrivammo a casa il professore decise che Katia avrebbe dormito nella mia stanza. Che era vicina a quella di Luke.
Quella sera non ero di buon umore e andai a letto presto, insieme a Katia. Quando si fece tardi, quasi l’una, ancora non riuscivo a dormire: continuava a frullarmi in testa il recente ricordo di Katia intenta ad abbracciare Luke… e a quanto pare nemmeno lei riusciva a dormire.
- Flora? Sei sveglia? - mi chiese con un fil di voce.
- Si, perché? -
- Volevo chiederti una cosa, ma non so se sia il caso… - rispose, facendosi improvvisamente timida.
- Non ti preoccupare, spara -
- Ok: cosa ne pensi di Luke? - disse allora, voltandosi verso di me - Secondo te è carino? -
- Perché me lo chiedi? - le domandai io, senza voltarmi e con la voce un po’ roca.
- Vabbè, tanto tu sei la mia migliore amica, posso anche dirtelo: credo di essermi innamorata di lui… -
SHOCK!
Shock totale. Non sapevo perché, ma faceva male: era doloroso per me sentirle dire questo, e le dovevo dare anche un consiglio… Cosa fare? Katia era la mia migliore amica, ma Luke… bè, lui aveva qualcosa di speciale, non so cosa ma era davvero speciale… E a questo punto non potevo più negarlo a me stessa, ormai era chiaro: anche io ero innamorata di lui…
- Beh, è carino… - dissi semplicemente, cercando di non far trasparire dal mio tono quelli che erano i miei veri sentimenti.
- Dici che dovrei farmi avanti? -
- NO! - esclamai, mettendomi a sedere sul letto con uno scatto fulmineo, e guardandola negli occhi, confusi come mai li avevo visti.
- C..come scusa? E perché? -
Panico, cosa dovevo dire adesso? Maledizione a me e al mio istinto, perché diamine avevo urlato così?!
- Beh… secondo me vi conoscete ancora troppo poco - cercai disperatamente di rimediare al mio disastro.
- Già, forse hai ragione tu… Sai cosa gli piace fare? -
- Adora il teatro - come me del resto.
- Perfetto! Domani lo inviterò a teatro, anche se in realtà non sopporto commedie e cose varie… ma almeno così ci potremo conoscere meglio! -
Indugiai un attimo, in silenzio. Volevo a tutti i costi dissuaderla dall’invitarlo, ma non potevo fare questo alla mia migliore amica, non per del semplice e puro egoismo.
- Ok, ma ora dormiamo! - le sorrisi. Quanto era difficile sorridere così…
- Ok, notte! - rispose lei felice.
- Notte! -
Mi addormentai con un amaro pensiero in testa: domani, tutto così in fretta… di sicuro lo avrei perso, avrebbe senza dubbio preferito Katia. Ma in fondo, chi ero io? Per lui non ero mai stata niente più di un’amica…
 
 
- Flora! Su svegliati! -
- Uhm… Cosa? Ah, Katia, sei tu, cosa succede? -
- Non dirmi che te lo sei dimenticato! Oggi devo invitare Luke a teatro, ma io non c’è la faccio a chiederglielo, se magari ci fossi anche tu sarei molto più tranquilla, mi fai questo favore? -
Quella semplice frase riuscì a buttarmi giù di morale già di prima mattina. Perché diamine avrei dovuto assistere a qualcosa che già sapevo mi avrebbe ucciso dentro?!
- Tranquilla, sono sicura che non hai bisogno di me, andrai benissimo! - le dissi con un finto sorriso stampato sulle labbra, sperando di evitare questa cosa. Lei mi abbracciò.
- Grazie amica mia! Non so come farei senza di te! Allora io vado, mi butto… ciao Flora, augurami buona fortuna! -
Cosa caspita avevo appena fatto?! Avevo incoraggiato la mia migliore amica a corteggiare il ragazzo che mi piace?! Che pasticcio…
 
 
- FLORA!!! Ha detto di si! Ha detto di si! -
- Wow! Che fortuna! - le risposi, cercando di nascondere il più possibile quel tono sarcastico che mi spingeva le parole fuori dalla bocca.
- Quando avete deciso di uscire? -
- OGGI! -
Rimasi spiazzata. Non avevano perso tempo…
- Perfetto… -
- Ti volevo chiedere di aiutarmi con il make-up: tu sei sempre così carina, e
magari mi potevi dare una mano… che ne dici? -
- Certo - dissi, e subito maledissi la mia lingua per aver dato consenso. Ma allora ero davvero scema?!
- Magnifico! Grazie mille. Cominciamo subito? -
“Allegria!” fu il mio pensiero, in tono sarcastico.
 
 
TOC!TOC!
Non avevo mai visto Katia così agitata.
- La porta! La porta! -
Aveva indossato un abito elegante color turchese, da giorno, e le stava davvero bene. Era bellissima.
- Luke! - esclamò aprendo la porta.
Katia rimase come imbambolata, e anche la sottoscritta, che guardava da dietro il ragazzo. Così vestito era anche più bello del solito!
- Ciao ragazze! Katia, bellissima come sempre. Vogliamo uscire? - la elogiò. Come suo solito si comportava da gentiluomo.
- Subito! -
Lui si avviò fuori e Katia, prima di seguirlo, mi fece l’occhiolino.
- Ciao Flora! -
Finsi un sorriso e li osservai sparire dietro la porta.
 
 
Erano appena usciti quando arrivò il professore. Mi osservò un momento e poi mi chiese se stavo bene.
- Mai sentita peggio… -
- Su parla, che hai? - mi domandò, premuroso come al solito, dopo essersi seduto affianco a me.
Un tempo non lo avrei mai detto, ma fu proprio il professore il primo con cui mi confidai. Accadde tempo fa, e io ancora non ammettevo a me stessa di essere innamorata di Luke, ma il professore mi capì e mi fece sentire di nuovo tranquilla.
Quindi decisi di confidarmi con lui un’altra volta.
- Sai una cosa? Secondo me non c’è bisogno di preoccuparsi: Luke ti sorprenderà ,fidati di me -
E uscì anche il professore, lasciandomi sola con tutte le mie preoccupazioni dentro quella stessa maledetta stanza  da cui erano usciti Luke e Katia poco prima.
 

 ♦
 

Ormai Katia e Luke uscivano sempre più spesso insieme, sembravano diventati inseparabili dopo quella famosa uscita a teatro.
TOC!TOC!
Andai ad aprire la porta
- Ciao Flora! -
- Luke! Che sorpresa! - ormai era da giorni che non lo vedevo - entra pure! -
Luke entrò nella stanza e ci sedemmo ognuno su uno dei due letti.
- Come va con Katia? - chiesi, facendo finta di niente.
- Bene, mi ha chiesto di diventare il suo ragazzo… -
Rimasi spiazzata e lo osservai. Mi colpì la noncuranza con cui aveva pronunciato quelle parole, come avesse detto la cosa più logica, normale e quotidiana del mondo!
Sentivo le lacrime ribollire: stavo per scoppiare, ma non volevo mettermi a piangere lì, non così, non davanti a lui. Mi morsi la lingua per distrarmi col dolore, ma non ebbe gli effetti sperati. Balzai in piedi, ecco che veniva fuori una delle mie caratteristiche: dopo la tristezza prevale la rabbia.
- Sarai contento adesso?! -
- Come? Cosa ho detto di male? -
Sentire quella risposta mi fece sentire ancora peggio. Voleva farmi credere che non se ne era accorto?!
- E bravo Luke, mi prendi pure in giro?! -
Quelle parole uscirono dalle mie labbra senza che potessi fare niente per controllarle, per fermarle.
- Io non sto prendendo in giro nessuno! Che ti succede?! Sei impazzita adesso?! -
Iniziai a gridargli contro tutto ciò che mi veniva in mente, senza ascoltare niente di quello che diceva lui. In quel momento ringraziai il cielo che Katia e il professore erano usciti a fare la spesa: se ci avessero sentito sarebbe stato ancora peggio…
A un certo punto, dovevo averne sparata una davvero grossa, perché lui si zitti di colpo, e nei suoi occhi leggevo una grande delusione… che avevo detto?!
- Mi odi? Beh, se è questo quello che pensi, allora non ti disturberò più. Uscirò dalla tua vita, e tu dovrai uscire dalla mia, sarà meglio così. -
Fece per uscire, scuro in volto e arrabbiato come non mai, ma si fermò sull’uscio.
- Non mi ero mai accorto che fossimo così diversi… -
Poi uscì. Quell’ultima frase continuò a rigirarmisi in testa: l’aveva pronunciata con tanto di quell’odio che mi fece capire che questa volta l’avevo perso davvero, e non mi ero mai sentita così male…
 

 ♦
 

- Luke! Stai bene? Entrando abbiamo sentito urlare… - mi assalì Katia, con ancora in mano le buste della spesa.
- Di sicuro non sto bene. Ero andato da lei per dirglielo ma si è infuriata senza motivo e abbiamo finito col litigare… -
- Oh… mi dispiace, ma gliel’hai detto alla fine? O non si sarà mica arrabbiata per quello?! - mi chiese, curiosa e un po’ afflitta.
- No, non si è arrabbiata per quello, non sono riuscito a dirle niente. Chissà che le è preso, così di punto in bianco… -
 

♦ 

 
Come mi era saltato in mente di aggredirlo così? Che colpa ne aveva lui? La colpa era tutta mia, io che non gli avevo mai detto cosa provavo e mi ero prestata ad osservarlo mentre pian piano si innamorava della mia migliore amica… ero stata una stupida e pretendevo di potermi arrabbiare? Sapevo solo una cosa a quel punto: l’avevo perso, e adesso probabilmente mi odiava. Dovevo farmi da parte, lasciarlo vivere felice con Katia, e c’era solo un modo per farlo: la capitale. Roma mi aspettava.
҉

 ♦

 
Era passata mezz’ora dalla mia litigata con Flora. Katia era andata a chiamarla per la cena. Speravo con tutto il cuore che mi avrebbe ascoltato questa volta, e che avremmo fatto pace. Anche io ero stato esagerato a prendermela tanto con lei.
- AAAH!!! -
- Katia! Cosa succede?! - chiesi, dirigendomi verso la stanza delle ragazze, dopo aver sentito l’urlo di Katia. Il professore venne con me.
- FLORA  É SPARITA!!! -
- COSA?! - gridammo in coro io e il professore. Mi precipitai nella stanza: di Flora nessuna traccia.
- Non è da nessuna parte! Quando sono entrata c’era la finestra aperta e questa lettere! -
Quasi le strappai il foglio dalle mani e iniziai a leggere.
 
Cari amici,
forse questa sarà l’ultima volta che vi scriverò. Mi sono resa conto che in queste condizioni non reggo più, e mi dispiace perché vi procuro solo problemi. Ma non voglio più farlo: se state leggendo questa lettera significa che probabilmente sono già in stazione, il mio treno starà per partire. Volevo solo dirvi addio per l’ultima volta, e chiedervi scusa per tutto. Luke, mi dispiace se ti ho detto quelle cose, non so che mi sia preso, ma non ti odio, non potrei mai! Non ho mai odiato e mai odierò nessuno di voi, ma sento che per voi sarà molto più facile se me ne vado, perciò addio, amici…
 
Flora
 
 
Era colpa mia. Avevo esagerato e lei aveva deciso di partire. Fissai un attimo la finestra aperta, con le tende che venivano spostate dal vento. Accartocciai il foglio e presi a correre, prima fuori dalla porta e poi fuori dal palazzo. Dovevo raggiungere la stazione prima della partenza, a tutti i costi.
 

 
- Buona sera, un biglietto sola andata per Roma, per favore - dissi gentilmente all’uomo della biglietteria.
- Certo signorina, ecco a lei -
Presi il biglietto e diedi all’uomo i soldi.
- Il treno partirà tra mezz’ora dal binario 3, le auguro buon viaggio! -
- Grazie -
 
҉

 ♦

 
Arrivai alla stazione col fiatone. Per fortuna alla biglietteria non c’era nessuno. Mi ci precipitai di corsa.
- Scusi, da dove e tra quanto parte il prossimo treno per Roma?! -
- È sul binario 3 e parte tra 15 minuti, quindi puoi anche respirare, ragazzo - mi sorrise l’uomo.
Tirai un sospiro di sollievo.
- Oh… per fortuna sono in tempo. Grazie mille signore! -
 
҉

 ♦

 
- FLORA!!! -
La ragazza seduta sulla panchina del binario 3 si voltò al sentire il suo nome.
- Flora! Ti ho trovata finalmente! -
- Luke?! Che ci fai qui?! -
- Ti prego Flora, non puoi partire! - la implorò il ragazzo avvicinandosele.
- E perché mai non dovrei? Ormai ho deciso, sarà meglio per tutti! - replicò la ragazza, sperando che la sua voce non tradisse i suoi sentimenti: avrebbe voluto abbracciarlo, chiedergli scusa e tornare a casa con lui. Ma non poteva farlo.
- Flora ti prego  ascoltami! Non c’è motivo di partire, perché mai dovresti farlo?! -
- Perché?! Perché non riesco più a vivere così! -
- Così come? -
- Sapendo che la persona che amo si è innamorata della mia migliore amica! -
Si pentì di quelle parole appena uscirono dalla sua bocca.
- Cosa? - chiese il ragazzo, spiazzato da quell’ultima affermazione.
- Svegliati Luke! Vuoi sentirmelo dire? E va bene: TI AMO! -
Lei disse questa frase tutta d’un fiato, tanto ormai non serviva più mentire.
Lui rimase ancora più spiazzato, se possibile. Non credeva alle sue orecchie.
- Contento adesso? L’ ho detto… -
Continuò la ragazza, abbassando gli occhi per paura di incontrare quelli di lui. Segui un attimo di silenzio.
- Beh, allora sei una sciocca! - ribatté Luke, con un sorriso sincero che gli si era dipinto in volto.
- Se mi avessi lasciato finire di parlare prima, in camera tua, ti avrei detto che non ho accettato la proposta di Katia, e ti avrei detto anche il perché! -
Flora rialzò lo sguardo speranzosa verso di lui, che intanto le si era avvicinato ancora.
- Come? Non hai accettato? E perché? -
- Diamine Flora, anche tu devi svegliarti! Non ho accettato per un semplicissimo motivo… -
Le prese le mani e la guardò negli occhi, era arrossito di colpo.
- Flora, TI AMO! -
Alla ragazza sembrò che la testa le scoppiasse. Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. Questo voleva dire che Luke la ricambiava?
Istintivamente spostò le mani e, ad occhi chiusi, gli gridò contro.
- Perché dovrei crederti?! Se fosse vero perché in questi giorni continuavi a uscire con Kat… ! -
Non poté finire la frase.
Le portò le mani alla vita, la portò a sé, e le rese la ragazza più felice del mondo.
Le aveva dato una risposta a tutte le sue domande, ed era la miglior risposta che avesse potuto darle: la baciò. Un bacio che, nella sua semplicità, riuscì a dire più di quanto avrebbero detto mille parole.
Quando quel contatto finì, lei credeva di essere in un sogno, non riusciva a realizzare che tutto quello stava accadendo realmente.
Sul viso di lui si ridipinse un dolce sorriso, mentre continuava a tenerla stretta a sé.
 - Mi credi ora? -
Lei lo abbracciò e quasi gli fece perdere l’equilibrio. Lui rise. E si diedero un altro bacio.
- Ti amo Luke! -
- Mai quanto io amo te! -
 
 

Tornarono a casa, insieme e felici. Il biglietto del treno accartocciato sul pavimento della stazione,
e un treno per Roma passò sul binario 3,
ma quella sera nessuno salì.

 


NDA =)
ciao a tutti! prima di tutto chiedo scusa per eventuali ooc, ma non sono mai stata molto esperta di questo fandom. ho scritto questa storia tempo fa e in questi giorni l'ho ritrovata sul mio computer, e ci tenevo a postarla anche se so che non è niente di che. spero che comunque vi abbia fatto piacere leggere, e vi ringrazio per aver impiegato un po' del vostro tempo nella lettura della mia storia ^^
alla prossima, se ne avrete voglia!
baci,
Danetta <3

   
 
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