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Autore: Annette85    04/05/2013    7 recensioni
Ron si accasciò sulla poltrona del salotto sbuffando sonoramente: erano ore che stava aspettando Hermione.
Erano ore che lui era pronto per partire e lei, stranamente, doveva ancora finire di preparare la propria valigia.
«Hermione», cantilenò lui richiamando l’attenzione della fidanzata. [...]

Storia classificatasi terza al "Contest dell'amore" di fabi300108 sul forum di EFP.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nota: Storia che all'inizio doveva essere basata sul prompt 'Quanti cavolo di libri ti stai portando?' del Meme dell'Estate di michiru_kaiou7, poi il prompt è stato inserito, ma la storia si è evoluta per conto proprio (come al solito u.u).
Dopo secoli, finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa di più lungo di una flash... anche se ho l'impressione di aver scritto qualcosa di sconclusionato =D in questo caso chiedo venia, ma tenete conto che sono reduce da parecchi blocchi dello scrittore, quindi è stata dura anche sbloccarmi un po' e riuscire a mantenere un filo conduttore nella storia!
La storia si è classificata terza al Contest dell'amore indetto da fabi300108 sul forum di EFP.
Non vi tedio oltre e vi auguro semplicemente buona lettura^^ (e se vorrete commentare, non fatevi problemi, anzi ;D)


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Erano ore

Ron si accasciò sulla poltrona del salotto sbuffando sonoramente: erano ore che stava aspettando Hermione.

Erano ore che lui era pronto per partire e lei, stranamente, doveva ancora finire di preparare la propria valigia.

«Hermione», cantilenò lui richiamando l’attenzione della fidanzata.

«Che c’è?» ringhiò lei furiosa dalla camera da letto.

Ron sospirò cercando di mantenere la calma, l’ultima cosa che voleva era litigare con lei e rischiare di dover partire da solo. «Vorrei solo sapere a che punto sei. Va bene che possiamo materializzarci direttamente là o usare la Metropolvere, ma...»

«Non dire che siamo in ritardo, perché non è assolutamente vero!» lo interruppe lei con veemenza.

Ron alzò gli occhi al cielo: «Non intendevo questo», rispose con estrema calma. «Mi chiedevo solo che cosa ti impedisse di essere già pronta, visto che di solito sei tu che devi aspettare me».

«Oh, povero Ronald, che per una volta deve aspettare. Anche se sto impiegando più tempo per preparare la valigia, francamente non vedo dove sia il problema», replicò con astio Hermione.

Il mago si alzò dalla poltrona e si diresse con passo stanco verso la camera da letto, diede una sbirciata all'interno e trovò quello che non si sarebbe mai aspettato dalla propria fidanzata: maglie, pantaloni, camicette, biancheria intima, per non parlare di piume, pergamene e libri sparpagliati ovunque.

La valigia era già stracolma di cose e Hermione cercava di infilarci ancora roba, in modo da non dimenticarsi nulla.

«Quanti cavolo di libri ti stai portando?» sbottò Ron a un tratto notandone sul fondo una quantità impressionante.

Hermione fece un piccolo salto per lo spavento, si girò e fulminò con lo sguardo il fidanzato. «Ne porto quanti mi pare e piace!» ribatté spostando la propria attenzione di nuovo sulla valigia da riempire.

«Hermione», iniziò Ron con calma. «Staremo via soltanto due giorni».

La strega sbuffò: «E allora?» continuò impuntandosi come una bimba piccola che vuole un giocattolo.

«E allora non so quanto ti convenga portarti dietro l'intera biblioteca di Hogwarts», suggerì Ron, che si stupì di dover spiegare una cosa tanto elementare alla propria geniale fidanzata. «Senza contare che avevo ben altri programmi», disse poi guardandola in modo malizioso, cercando di appoggiarle le mani sulla vita.

«Lo sapevo!» sbraitò Hermione mentre si allontanava di qualche passo da Ron come se l'avesse scottata. «Dovevo solo immaginare che ne avresti approfittato per mettermi le mani addosso».

Ron la guardò con la bocca spalancata: da quando era diventata così… pudica? Da quando pensare di avere un momento di intimità insieme significava andare dritto all'inferno?

«Her...», provò a dire Ron.

«No, non dire niente!» urlò la strega interrompendolo, poi si girò di nuovo verso la valigia e vi infilò dentro altri quattro libri da almeno ottocento pagine ciascuno.

Ron continuò a fissarla senza avere la forza di dire o fare qualcosa, come se fosse stato pietrificato da un incantesimo.

“Ok, a mali estremi, estremi rimedi”, pensò il mago risvegliandosi all’improvviso dopo svariati secondi di immobilità durante i quali Hermione aveva messo in valigia altri libri e altri vestiti. Afferrò la propria bacchetta e con un gesto repentino l’intero contenuto saltò in aria.

Ron si aspettava di vedere roba volare ovunque, ma ciò che non si sarebbe mai aspettato era la quantità precisa. Dalla valigia saltarono fuori talmente tanti vestiti e libri che sembrava davvero che la strega si stesse portando appresso l’intera biblioteca di Hogwarts, per non parlare dell’armadio congiunto di Fleur, Angelina, Ginny e della stessa Hermione.

Non si era minimamente accorto che la fidanzata avesse un così ricco guardaroba.

«Ronald Weasley, perché l’hai fatto?» urlò ancora più infuriata Hermione, mentre cercava di togliersi una maglietta che le era finita in testa a seguito dell'eruzione della valigia.

Ron non rispose, risoluto e serio eliminò l’Incantesimo Estensivo Irriconoscibile dalla valigia e vi infilò magicamente lo stretto necessario per due giorni e qualche libro sottile, leggibile in poco tempo, giusto per farla contenta.

Diede un’ultima occhiata in giro, poi con un movimento secco chiuse la valigia e la trasportò fino in salotto senza proferire verbo.

Hermione continuò a guardarlo seccata, ma lo seguì come fa un cagnolino con il proprio padrone.

«Mi vuoi dire finalmente perché l’hai fatto?» chiese Hermione incrociando le braccia al petto e guardando il fidanzato come si guarda una cosa disgustosa.

Ron sbuffò: «Perché non saremmo mai riusciti a partire entro quest'anno», disse con semplicità. «E poi scommetto che avresti dato la colpa a me per il ritardo».

Hermione aprì e chiuse più volte la bocca nel tentativo di difendersi, ma non trovò nulla di sensato da dire: Ron la conosceva fin troppo bene e in quel frangente lui aveva ragione da vendere.

«Scusa», bisbigliò arresa abbassando la testa.

Ron ghignò: «Ti scuso solo se ti rimangi quello che hai detto prima riguardo l'approfittare del viaggio per metterti le mani addosso».

«Sei sempre il solito», disse lei ridendo e dandogli un piccolo schiaffo sul braccio.

Ron sorrise e si abbassò per darle un bacio a fior di labbra. Hermione, dapprima presa un po’ alla sprovvista da quel gesto, rispose con entusiasmo e trattenne il fidanzato abbracciandolo e approfondendo il bacio.

«Chi avrebbe dovuto approfittare di chi?», scherzò Ron con fare malizioso quando si separarono l’uno dall’altra.

«Ma stai zitto», soffiò Hermione prima di ricominciare a baciarlo.


Erano ore che Ron aspettava di partire, ma si sa, c’è sempre un buon motivo per ritardare almeno un po’ la partenza.

   
 
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