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Autore: Anonimadelirante    04/05/2013    1 recensioni
Sirius è scappato.
Regulus si trova da solo a fronteggiare qualcosa più grande di lui. Troppo grande.
Dal testo del secondo capitolo:
“Ti odio, ti odio [...]
Non hanno neanche più senso queste due parole.
Però fanno così male...
Così male, quando te le ho urlate l'ultima volta.
Così male a te. Così male a me....
[...]
Ti odio, ti odio, ma non me ne spiego il motivo. [...]
Ti odio. TI ODIO.
[...] Ti odio perché non ho mai avuto il coraggio di dirti che ti voglio bene.”
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mio fratello è figlio unico'
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Capitolo primo: Non ne sei convinto

 

 

 

 

Sono Figlio Unico. Il cuore di mio fratello, per i miei genitori, ha smesso di battere il giorno che se n'è andato.
Per me no. Come potrebbe essere così?

 

 

 

-No! Narcissa, lasciami in pace tu non mi capisci!
-Ascolta, ti prego...
E' già abbasta difficile così. Possibile che tu, Cissi, riesca a peggiorare la situazione? Non sopporto di vedere i tuoi begl'occhi inondati di lacrime.
Anche i tuoi.
Non ce la faccio.
-No! Tu non puoi capire! Tu non sai cosa vuol dire.

 
Meno male. Meno male che non lo sai.

 

 

 
 

Piango. Da solo nella mia camera verde e argento.
Non ce la faccio più.

Perché, perché proprio a me?
Sono solo. SOLO.

Perché mi hai abbandonato?”

 

 

 

-Il padroncino desidera qualcosa?
-No! Lasciami in pace Kricer!
-La Padrona Walburga mi ha ordinato di riferirle che ci sono ospiti a cena.
-Non me ne frega niente.
-E... le farebbe molto piacere se scendesse, padroncino...
Kricer, le orecchie abbassate e lo sguardo da cane bastonato, sembra quasi che mi stia supplicando.
Se non vado lo puniranno.
Lo puniranno al posto mio.

 A te non farebbe piacere, vero?

-D'accordo. Dille che arrivo.
Mi asciugo in fretta le lacrime.
E Kricer corre via, sollevato.

 

 

La vita continua.
Continua, anche se tu te ne sei andato.
Via. Per sempre.
Dovrò farci l'abitudine.

 Non ce la faccio.

 

 

Non ce la faccio.
Non ci riesco.
Ci ho provato, ma è proprio più forte di me.
Non riesco ad accettarlo.
-Sei l'unico erede maschio dei Black, adesso, figlio mio.
-Lo so, Padre. Ne sarò degno.

 

 Adesso.
Possibile che una sola parola possa far così male?
Possibile.

 

 

 

Non ce la faccio.
Non posso accettarlo.
Perché. Perché te ne sei andato?

 

 

Ne sarò degno.
Non posso.
Non ne sono degno.
Ci ho provato, davvero.
Sono Serpeverde, un amante del Quiddich, un bravo ospite, conosco il protocollo e lo rispetto...
Cosa devo fare?
Non ne sono degno.
Ricordi cosa mi dicevi quando non riuscivo a volare, Sir?
Riprova! Non provi abbastanza! Non ne sei convito!” 

Cosa devo fare?
Si aspettano troppo da me.
Riprova! Non provi abbastanza! Non ne sei convito...

 

 

 Non ne sei convito...

 

 

 

Sono arrivati.
-D'accordo, d'accordo. Arrivo!-
Scendo le scale, lentamente.
Effettivamente con una lentezza esasperante, ma è l'unica cosa che mi salva.

 

 

 

Il tempo si è fermato da quando te ne sei andato.
No. Non è vero.
E' solo un'impressione.
E' che non è il tuo cuore ad aver smesso di battere, è il mio.

Perché Sir? Io non capisco...

 

 

 

No.
Non è vero che il tempo si è fermato.
E il fatto che, come ogni domenica, arrivi la famiglia di Meda ne è la conferma.
-Benvenuti- sento la mia voce fredda, che comunica esattamente il contrario.

 -Dobbiamo festeggiare, Reg.
Finalmente ci siamo liberati di quel Traditore...-
Il bisbiglio mi arriva al cervello quando ormai Bella sta abbracciando i miei.
Il suo profumo, violento, insieme a quella considerazione, come uno schiaffo.

 

 

 

Traditore...
Fa male sentirti chiamare così...
Traditore....

 

 

 

A cena si parla delle solite cose, delle solite notizie...
Non è cambiato niente, niente.
No. Non è vero.
Sai qual è il mio nuovo posto, a tavola?
Quello del primogenito...
Quello dell'unico erede...
Il tuo.
No. Il mio.
Quello dove dovevi sedere sempre...
Quello che odiavi tamto...
Già. Quello.
Non è più il tuo, Sir.
E' il mio.

 Mi piace.

 

 


Non ne sei convinto...

 

 

 

-E così lo processeranno! Ma vi pare giusto?
Solo per aver ammazzato quegli sporchi, viscidi Babbani...
-Pazzesco!- Trilla Bellatrix, indegnata.-Già, pazzesco- Convengo.

 

 

Pazzesco...
Pazzesco che tu te ne sia andato così...
Che sia stato dimenticato così...

Pazzesco....

 

Pazzesco che quel tizio venga processato...
Pazzesco.
Pazzesco... Pazzesco.

 

 

 

-Pazzesco...- ripeto.

 

 

 

 

No.


Non ne sei convinto, Reg.

  
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