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Autore: izayoi007    23/11/2007    12 recensioni
Nuova pubblicazione dalla vostra carissima (mica tanto...T_T) Izayoi007.
Questa volta mi cimenterò in un "opera" un pò particolare...ne vedremo il risultato!!!
Ed ora...chi mi ama mi segua!!!
Mi aspetto una marea di commenti!!!bacioni Izayoi007
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FEELING’S STORMING

 

 

 

CAP.1 “SUICIDE”

 

Non so ancora bene il perché, ma improvvisamente mi ritrovai in cima a quella torre.

Era buffo…l’ultima volta che ci ero salita non era stata un’esperienza altrettanto piacevole…ora invece mi sento così bene…

Ci ero stata un sacco di volte, ma quella fu come la prima.

Mi sembra di essere un bambino che scopre qualcosa per la prima volta in vita sua: felice ed allo stesso tempo un po’ spaurito…

È come assaggiare un piatto nuovo di cui si sanno già tutti gli ingredienti ma che attira comunque la nostra attenzione.

Devo ammetterlo, sono sempre stata maledettamente curiosa…e questa mia curiosità mi ha spesso cacciato nei guai, e per l’ennesima volta in vita mia ero in guai molto seri!

Da lì si vedeva l’intera città, era come respirarla tutta, permearla attraverso i pori della mia pelle e farla mia attraverso un irrazionale processo di assorbimento.

Tutto era luce, sembravano tante piccole lucciole che brillano nel buio della notte.

Non aveva mai notato quanto la mia città fosse bella, così ricca e prosperosa.

Era un tripudio di colori.

Le persone quasi non si vedevano, sembravano tante piccole formichine che freneticamente si muovevano in quel grande formicaio che era Tokyo la notte.

Non pensavo proprio che le notte ci fosse tanta vita per le strade del centro, erano quasi più affollate che di giorno!

La cosa strana era che nel momento in cui volgevo lo sguardo appena fuori dal centro, non era la stessa cosa. Sembrava si passasse improvvisamente dal caos più totale al silenzio più assoluto. Era…strano!

Il filo dei miei pensieri venne inaspettatamente interrotto da una nuova ondata di sentimenti a me estranei, quelli per i quali mi trovavo lassù.

Il mio cuore era diviso in due e mi sembrava che le due parti si stessero staccando l’una dall’altra sempre di più.

A questo punto vi chiederete voi: ma cosa centra tutto questo con il fatto che sei lì in cima, completamente sola, nel cuore della notte, in pieno inverno, con un freddo cane e per di più in pigiama?!

Bella domanda…ebbene, non lo so neppure io!

So solo che ero a casa mia, nel mio letto e stavo per addormentarmi, quando, improvvisamente, mi sono sentita immensamente triste e disperata, di uno sconforto che divora il cuore a grandi e dolorosi morsi e mi sono ritrovata senza nemmeno rendermene conto, in cima a questa torre!

Da una parte sentivo che era sbagliato, che non dovevo essere lì, che io non dovevo essere lì.
Era come se quei sentimenti non mi appartenessero, come se sentissi la sofferenza di qualcun altro e non potessi fare nulla per evitarlo, ma comunque sentivo un dolore lancinante comprimermi il petto. Stavo persino piangendo!

Il bello è che non avevo neppure alcun motivo!

La mia parte razionale, il mio vero io, quello che realmente mi apparteneva, voleva allontanarsi da lì il prima possibile.

Dall’altra parte non potevo farne al meno, il dolore mi stava uccidendo e sentivo il desiderio sempre più pulsante di farla finita e di buttarmi di sotto.

Era inspiegabile, eppure era così.

I miei piedi si muovevano da soli, un passo dopo l’altro non facevano altro che avvicinarsi sempre di più a quel cornicione, che avviarsi sempre più in fretta alla fine.

Ero cosciente del fatto che non avevo alcun motivo per farlo ma, dannazione, non riuscivo a capire!

Singhiozzavo così forte che il frastuono del traffico sotto di me era quasi sovrastato dal rumore che causavo.

Poi sentì qualcosa come un altro pianto - molto disperatamente simile al mio, a dire il vero - provenire da poco lontano da me.

Mi voltai e trovai una donna, non più tanto giovane, che piangeva anch’ella a pochi passi dal bordo del parapetto.La riconobbi immediatamente: era la mia vicina di casa.

Oh, no! Ora capisco…

Doveva essere quella cosa che mi ha spiegato Ryo giusto un paio di giorni fa…com’è che l’aveva chiamata…?!Impa…ampa…empa…empar…Ah…! È vero! Empatia!

Accidenti, tutta colpa di quello che è successo la settimana scorsa!!!

 

 

- Non ti lascerò fare quello che vuoi del mio pianeta, Kisshu! - il suo ghigno canzonatorio mi fece irritare ancora di più, e mi scagliai su di lui con tutta la rabbia che avevo in corpo, ma prima che potessi raggiungerlo, qualcosa mi bloccò, afferrandomi per la vita.

- MewIchigo! - sentii le mie compagne chiamarmi a gran voce, mentre, con mio sommo dolore, venni scagliata violentemente contro un albero da quel chimero dalle sembianze umanoidi, più precisamente di donna.

- Ribbon lettuce rush! - il colpo le venne rispedito indietro, con il risultato di farla finire poco distante da me.

- MewLettuce, stai bene? - chiesi apprensiva, lei si limitò a farmi una smorfia piuttosto significativa e tentò inutilmente di rialzarsi in piedi.

Continuammo ad attaccare il chimero ancora ed ancora ma quello ci rispediva indietro tutti i nostri colpi.

- Che facciamo?! È invincibile!! - MewMint mi parve molto più preoccupata di quanto mi aspettassi, una goccia di sudore freddo le attraversò la tempia e l’affanno dimostrava tutta la sua stanchezza.

- Non perdiamoci d’animo, avrà pure un punto debole! - cercavo sempre di incoraggiarle, era la mia tattica migliore, ero la leader e dovevo essere io la prima spronarle e l’ultima a perdere la speranza, proprio come un capitano deve essere l’ultimo ad abbandonare la sua nave.

- Già…ma quale? - Zakuro era sempre molto riflessiva e studiava il nemico con attenzione, ma io ero stufa di quella storia e decisi che era ora di mettervi la parola fine.

Mi lanciai verso il chimero, con il preciso intento di abbatterlo, ma in quello stesso istante,non so per quale motivo, Kisshu decise che era ora di ritirarsi, ma nel momento stesso in cui fece per “risucchiare” la bestia all’interno di una strana ampolla, io finì proprio in mezzo alla traiettoria e tutta l’essenza del chimero, ridotta in una nebbiolina rosastra, mi investì in pieno, stordendomi e facendomi svenire.

 

Maledetta io e la mia impulsività, un giorno o l’altro ci rimarrò secca!

Beh…questa sembra la volta buona…

 

Sentii un dolore lancinante alla testa e subito dopo aprii lentamente gli occhi, all’inizio tutto era offuscato e i rumori e le voci ovattate ed un insieme di mormorii indistinti.

- Ehi! Guardate, si sta svegliando! - distinsi la voce di Pudding e poco dopo i tratti confusi di due visi maschili sopra di me. Appresi in seguito che si trattava di Keiichiro e Ryo, insieme al resto delle mie compagne e che ero sdraiata sul lettino nel sotterraneo del laboratorio del caffè Mew Mew.

- Come ti senti Ichigo…?- il tono e il viso di Ryo mi parvero perplessi e preoccupati allo stesso tempo, mentre mi porgeva quella domanda.

- Bene…credo…solo un po’ confusa…- mi passai una mano sul viso e mi stropicciai gli occhi, tentando di svegliarmi del tutto.

 

“ Cavolo, mi hai fatto preoccupare!!”

 

- Scusami…mi dispiace! - esclamai ancora intontita, voltandomi verso il biondo che mi guardò perplesso, come il resto dei miei compagni.

- Per cosa?-

- Beh…mi hai appena detto che ti ho fatto preoccupare! - sul suo viso si formò una chiara espressione mista di stupore ed imbarazzo e le sue gote si imporporarono leggermente.

- Io non ho detto proprio nulla! - si difese contrariato.

Lo fissai perplessa. Ma che diavolo stava dicendo?! L’avevo sentito chiaramente!

 

“Ma che bello, adesso sente persino le voci! Perfetto, è ammattita del tutto!”

- Mint piantala! Non sono ammattita!! - la mew blu sobbalzò.

- Cosa?! - mi domandò quasi alterata.

- Ok, qui mi sembra chiaro che c’è qualcosa che non và…- mi voltai verso Keiichiro tentando di comprendere cosa ci fosse che non andava.

“Deve esserle accaduto qualcosa quando è entrata in contatto con quella sostanza!”

 

- Cosa pensi che possa avermi fatto quella roba? - anche Keiichiro sobbalzò.

- Come hai fatto a…io l’ho solo pensato! - mi guardarono tutti con stupore e in quel momento mi sentì quasi come un fenomeno da baraccone.

- Lettuce…prima, mi hai detto che il chimero che vi ha attaccate era in grado di assorbire e rispedire indietro gli attacchi e che era dotato persino di assalti psichici e mentali, giusto? - vidi la mia amica, dopo che Ryo le aveva rivolto la parola, chinare il capo imbarazzata e diventare rosso gambero, annuendo impacciata. Improvvisamente sentii le guance scaldarsi e un profondo sentimento di ammirazione e…“affetto”, un affetto molto speciale, invadermi l’anima, facendomi persino imbarazzare. Di questa mia reazione si accorse Zakuro.

- Guardate…sta avendo la stessa reazione di Lettuce…- disse, rivolgendosi chiaramente a me.

Non capì, mi sentivo tremendamente confusa e lo fui finché il biondo americano alla mia sinistra non espose la sua teoria.

- Ebbene, secondo me quel chimero doveva essere empatico,oltre che dotato di grandi poteri psichici, e tu Ichigo devi aver assorbito i suoi poteri per errore! Per questo senti i nostri pensieri e percepisci i nostri stati d’animo…sei diventata empatica! - snocciolò serio, con sicurezza, passandosi una mano tra i capelli biondi.

- Che significa che Ichigo è “in panico“?! - mi sembrò chiaro che Pudding non aveva mai sentito quella parola, ma a dire il vero neanche a me era tanto chiaro cosa volesse dire.

- No, non “in panico” ma “empatica”.L’empatia è la capacità di percepire gli stati d’animo altrui come propri, cioè si è particolarmente sensibile, in parole povere e semplici…- le spiegò, cercando di essere il più chiaro possibile e di farle capire il più possibile.

Quanto a me, in quel momento capì solo che per me non significava altro che ulteriori guai…

 

 

 

…e infatti! Guarda dove mi trovavo ora!!

Stavo quasi per buttarmi giù dal quel luogo solo perché la mia vicina di casa voleva farlo!

Cercando di mantenere la calma, presi il cellulare e composi un numero a me ormai ben noto.

Udì il telefono squillare un numero indefinito di volte e finalmente una voce maschile, impastata dal sonno, mi rispose infastidita.

- Pronto…-

- Pronto, Shirogane sono Ichigo…-

- Ichigo?! Che diavolo vuoi a quest‘ora?! - in effetti erano le quattro di notte…

- Ho un problema…-

- E dovevi proprio chiamare me?! Non potevi disturbare il tuo…- mamma mia, stava per farmi saltare i nervi! Il bello era che in parte era lui il responsabile di tutta questa storia.

- Sto per buttarmi giù dalla torre di Tokyo! - dall’altro lato del telefono non udì più alcun rumore.

Eccomi di ritorno con una nuova storia! avviso subito che sarà piuttosto breve, anche se non so di preciso il numero dei chap....presto aggiornerò anche le altre storie, per ora godetevi questa! Mi scuso per la mia assenza piuttosto prolungata ma ho avuto seri problemi con il computer (stavo impazzendo!!!!) ora spero di riuscire ad aggiornare in fretta!!! bacioni Izayoi007

  
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