Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Life is free    04/05/2013    8 recensioni
George non riuscì a trattenere una lacrima.
Ricordava la scena come se tutto fosse successo il giorno prima.
Fred combatteva, lanciava incantesimi, ne schivava, parlava con Percy, guardava Hermione... faceva troppe cose insieme per potersi concentrare.
E quando un incantesimo colpì il muro dietro di lui, capì subito di non avere scampo.
Non interruppe la frase rivolta a Percy, non smise di sorridere.
Guardò George, poi di nuovo Hermione.
E il fratello gli lesse sulle labbra due semplici parole: "Ti amo".
Poi tutto era finito.
Era morto, schiacciato da un muro, senza la ragazza che amava vicino a lui.
Non era un finale degno di Fred Weasley, decisamente no.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley, Hermione, Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Storie di una ragazza che ama Hogwarts.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sempre a guardarla da lontano, vero Fred?

George conosceva il suo gemello meglio di quanto conoscesse sè stesso.
Sapeva che Fred aveva sempre avuto una cotta per la Granger, e dopo tanti anni questo l'ha portato a tornare sui suoi passi, a cercare di ricordare com'era nato quell'assurdo amore.

Probabilmente era stato quando la piccola Hermione, sulla carrozza dell'Espresso, era riuscita a tenergli testa.
-Dammi quella Cioccorana, è del mio amico Neville!-
-Non conosci la parola magica, ragazzina?-
-La ragazzina ha un nome, Hermione Granger-
-Fred Weasley, e lui è George-
-Beh, Fred Weasley- pronunciò il suo nome come un insulto -Dammi quella cioccorana o ti lancio uno Stupeficium!-
-Tu non lo sai fare uno Stupeficium! E questa rana non te la darò mai!-
Detto questo il rosso se la mangiò.
Lei divenne rossa dalla rabbia.
Era vero, uno Stupeficium non lo sapeva proprio fare.
Optò quindi per pestargli un piede e andarsene sbuffando.
-Oh, quella bambina se la vedrà brutta, davvero brutta!- sibilò Fred rivolto al gemello.
George però aveva notato che quell'anno lui non aveva fatto altro che tenerla d'occhio.
"Strano, davvero strano" aveva pensato perplesso "Non è il tipo che guarda gli altri senza un motivo preciso, di solito se prova interesse verso qualcuno gli parla...".


Hermione era più piccola rispetto a loro, era ancora una bambina.
Frequentava il secondo anno quando i gemelli erano già al quarto.
Le loro strade avrebbero presto preso direzioni completamente diverse.
Lei voleva studiare, lavorare al Ministero, loro volevano abbandonare Hogwarts per aprire un negozio di scherzi.
Lei odiava il Quidditch, loro erano dei favolosi battitori.
Lei era rigida, attenta, loro erano disinvolti, sempre allegri.
E allora perché Fred se n'era innamorato?

Al settimo anno, finalmente, George trovò il coraggio di chiederglielo.
Erano in Sala Grande, e qualcuno, come accadeva sempre più spesso ormai, stava guardando la ragazza.
-Senti Freddie...-
-Uhm?-
-Perché guardi sempre la Granger da lontano?-
Il gemello si era quasi strozzato con il succo di zucca che stava bevendo.
-Tu come hai fatto a...-
-E' palese. Solo una ignorante in fatto di sentimenti come Hermione può non averlo notato-
Ci furono lunghi attimi di silenzio.
-E' solo una ragazzina, in fondo...-
-Guardala, Georgie. Non è più una ragazzina. Sta crescendo, diventa sempre più bella, scaltra e intelligente. Ed è di Ron, nostro fratello. Io... non posso, non potrei mai portargliela via-
Qualche altro minuto di silenzio.
-Andiamocene da qua-
-Cosa?-
-Abbiamo i soldi per aprire il negozio, è inutile restare. E a te starle lontano ti farà bene-
-Hai ragione, stasera lasceremo Hogwarts in grande stile-

Quella sera, infatti, i due se n'erano andati.
Ma prima di scappare sulle loro scope, Fred non aveva potuto fare a meno di rivolgere un'ultima occhiata alla ragazza.

Si erano rivisti dopo qualche mese al negozio di scherzi.
Avevano accolto Ron, Hermione ed Harry con gioia, ma George sapeva che Fred stava combattendo contro quella voglia di prendere la ragazza e fuggire con lei lontano da Ron.
Appena i tre se ne furono andati George lo prese da parte, lontano da sguardi indiscreti.
-Diglielo, Fred. Confessale il tuo amore prima che sia troppo tardi-
-C'è ancora tempo-
-Siamo in guerra. Potrebbe succedere di tutto... lei potrebbe...-
-NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO!-
-Ascolta il tuo gemello, una volta tanto. Non voglio che tu la perda prima ancora di averla avuta-

Quel giorno non potevano nemmeno lontanamente immaginare che il ragazzo di lì a poco sarebbe morto.

George non riuscì a trattenere una lacrima.
Ricordava la scena come se tutto fosse successo il giorno prima.
Fred combatteva, lanciava incantesimi, ne schivava, parlava con Percy, guardava Hermione... faceva troppe cose insieme per potersi concentrare.
E quando un incantesimo colpì il muro dietro di lui, capì subito di non avere scampo.
Non interruppe la frase rivolta a Percy, non smise di sorridere.
Guardò George, poi di nuovo Hermione.
E il fratello gli lesse sulle labbra due semplici parole: "Ti amo".
Poi tutto era finito.
Era morto, schiacciato da un muro, senza la ragazza che amava vicino a lui.
Non era un finale degno di Fred Weasley, decisamente no.
Pochi giorni dopo nel comodino del gemello George aveva trovato una lettera.

"Se muoio non dire ad Hermione che l'ho sempre amata, la faresti solo soffrire"

George sorrise e si affacciò alla finestra.
Uno sprazzo di luce rossa squarciò il cielo.
Probabilmente era uno sguardo, lo sguardo di un ragazzo morto, diretto a una ragazza ancora viva.
"Sempre a guardarla da lontano, vero Fred?"



Angolo Autrice:
Non so nemmeno se si capisce qualcosa, ma io c'ho provato u_u
Triste? Si, da morire, come sempre.
Baci, Noemi.

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Life is free