Martin non poteva fare a meno di pensare che ci forse qualcosa di maledettamente sbagliato nello sguardo che il 'timido' Richard gli stava rivolgendo.
Avevano lavorato a stretto contatto per mesi - e spesso quel 'stretto' era diventato 'intimo' - e poteva dire di aver imparato tante cose sul suo conto.
Cose professionali, ed altre meno nobili. Per quel motivo poteva definire 'strani' quegli occhi che lo studiavano - mentre le mani giocavano distrattamente con una bottiglia di birra. Perché Martin sapeva quanto il suo collega preferisse evitare un contatto visivo prolungato, eppure non smetteva di fissarlo.
Deglutì, a sua volta incapace di volgere altrove lo sguardo. Era impossibile negare un certo stupore davanti a quell'atteggiamento del collega, ma ne era anche intrigato, e la cosa lo eccitava non poco. Soprattutto quando portò con una lentezza quasi estenuante la bottiglia alle labbra, socchiudendole e posandole sopra il bordo.