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Autore: Book boy    04/05/2013    0 recensioni
[Dust]
Nel 1938 una spedizione nazista trovò nel artico una navicella spaziale aliena con tanto di equipaggio ancora vivo. Subito gli scienziati di Hitler iniziarono a studiare la tecnologia aliena e scoprirono che le navicelle funzionavano con il Virill, oppure chiamato VK un minerale alieno che si trovava anche sulla terra. Così iniziò una guerra tra le principali superpotenze del mondo. Mentre in Europa la Russia combatte contro la Germania nazista, sul "fronte orientale" ovvero il fronte del Pacifico, alcuni giacimenti di VK si trovano in alcuni atolli e isolette in mano all'impero giapponese. Utilizzando i camminatori da battaglia di ultima generazione, gli Stati uniti d'America invadono i possedimenti giapponesi nel tentativo di impossessarsi dei preziosi giacimenti. La guerra vista da un soldato americano ed uno giapponese attraverso i loro punti di vista "avversari".
Genere: Angst, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Atollo Makin, fronte orientale. 1941.
L’esplosione fece saltare per aria il bunker della munizioni che sprizzarono scintille ovunque. Le truppe scorrazzavano a destra e a sinistra per spegnere gli incendi che si appiccarono all’interno delle trincee e per tentare di resistere all’ennesimo assalto statunitense. Gli americani bombardavano le posizioni giapponesi dopo di che avanzavano con i loro camminatori BT-41, armati con cannoni da fanteria .70 mm e mitragliatrice da .50 mm, che bersagliava le truppe di fanteria nemiche. In oltre le corazzature dei camminatori americani erano molto più solide rispetto a quelle dei camminatori giapponesi, che erano armati con mitragliatrici Gatling da .80 millimetri, capaci di oltrepassare le blindature di alcuni mezzi di trasporto statunitensi. –Giù la testa!- Un proiettile d’artiglieria piombò sulle trincee facendo alzare una nuvola di terra. La fanteria giapponese tentennava mentre la macchina da guerra dei marines avanzava come una bestia infernale. Alla fine, dopo una strenua difesa durata per giorni nelle peggio condizioni, le postazioni difensive furono conquistate. Dietro ai camminatori americani confluirono le truppe di fanteria supportate dai carri armati e dai blindati verde oliva. –John, porta i tuoi uomini su quella collina- Ordinò il capitano ad un caporale indicando una bassa collinetta su cui sorgeva un bunker abbandonato dalle truppe in ritirata –Controllate che sia libero e setacciate le trincee lì interno, muovetevi!- 
-D’accordo signore. Avete sentito ragazzi, dirigiamoci verso quel bunker!- Per John era la prima missione come caporale perciò si sentiva molto orgoglioso. Al suo comando vi era una squadra da 13 uomini. Il numero 13 forse portava sfortuna, ma lui non era superstizioso. Avanzò con cautela, seguito dai suoi uomini che erano quasi tutti suoi coetanei di 20 – 25 anni massimo. Saltarono all’interno di una trincea e subito un puzzo tremendo si insinuò all’interno delle narici dei soldati, puzzo di carne bruciata. I cannoneggiamenti su quelle posizioni avevano martoriato le truppe che si trovavano di stanza su quella posizione che era stata presa di mira a causa della sua posizione strategica. John avanzò a lentamente, dopo essersi annodato un fazzoletto sul viso per cercare di arginare quel puzzo pestilenziale. Il fucile era spianato, lo teneva puntato di fronte a sé, pronto a premere il grilletto contro qualsiasi potenziale nemico. Un soldato della sua squadra lo superò, arrivarono ad una deviazione nella linea della trincea, svoltarono l’angolo. Il soldato avanzava due passi davanti a lui, quando da dietro un cespuglio spuntò la canna di una mitragliatrice giapponese che iniziò a vomitare fuoco contro i militari americani. Il caporale Cercò di fermare il soldato ma era troppo tardi, fu crivellato da una decina di colpi. John allora si voltò e con uno scatto fulmineo di andò a riparare dietro al angolo. La mitragliatrice continuò a sparare nel tentativo di colpire qualche obbiettivo ma tutti i colpi andavano a vuoto conficcandosi dentro il muro. John ordinò –Passatemi una granata!- Un soldato gli mise in mano una bomba 44-5b, modello da fanteria dell’esercito degli stati uniti, di produzione canadese. Il caporale tolse la linguetta e gettò l’ordigno oltre la parete laterale. Tutti si tapparono le orecchie in attesa della rumorosissima esplosione che avvenne poco dopo. John svoltò l’angolo e corse verso la mitragliatrice, dove trovò il mitragliere in fin di vita. Nel petto aveva conficcati decine e decine di frammetti di ferro. Il caporale lo finì con un colpo dritto al cuore. Si appoggiò al muro, osservando il cadavere del suo sottoposto, il primo soldato che veniva ucciso mentre era sotto il suo comando. Era distrutto, perché naturalmente si sentiva il diretto responsabile dell’accaduto, quasi come se fosse stato lui a gettare in avanti il soldato come carne da mandare al macello. La sua prima missione… e già aveva perso un soldato. 

Atollo Makin. Base militare giapponese di Song-in.

Il soldato semplice Yum-oh si mise in spalla il fucile e si incamminò in direzione della piazzetta di tiro dell’artiglieria, dove erano già pronti a sparare cinque cannoni di grosso calibro, probabilmente dei .450 e al massimo .480 mm capaci di ridurre in polvere un grattacielo di New York. Yum andò a parlare con il capo pezzo del cannone centrale, quello più grande. Battè i tacchi e si mise sull’attenti –Soldato semplice Yum-oh, signore, sono stato assegnato alla squadra di supporto artiglieria, signore, mi è stato riferito di parlare con lei.- Il capo pezzo lo squadrò da capo a piedi, con uno sguardo diffidente e quasi stizzito, poi vedendo che era soltanto un ragazzo di non più di 18 anni gli chiese –Hai mai combattuto in vita tua?-
-No, signore.-
-Come pensavo… al supporto artiglieria mandano solo i meno validi, bè, questo tuo incarico farà di te un soldato vero. Ora ti faccio una domanda ben precisa, a cui dovrai rispondere con sincerità…-
-Sì, signore.- 
-Bene, allora: Servirai il tuo imperatore con onore, difendendo il grande impero giapponese dai suoi molteplici nemici fino alla morte?- Il soldato deglutì a fatica, ma poi rispose –Sì, signore-
-Perfetto, allora mi stai simpatico ragazzo. Ora… muoviti, dato che non serve che tu protegga i cannoni da soldati nemici, almeno renditi utile in qualcosa, inizia a lavare i seggiolini dei tiratori, muoviti!- 
-Sì, signore, subito, signore.- . 
Yum stava frizionando per bene con la spugna il piccolo seggiolino in metallo che era tutto sporco di polvere, quando gli si avvicinò un commilitone –Ehi! Io sono Hu-in, ma puoi chiamarmi solo Hu, sono nuovo e tu?- 
-Anche io, comunque mi chiamo Yum-
-Piacere di conoscerti Yum, sei nell’artiglieria…- Ma si corresse appena vide i simboli della divisa color kaki di Yum –Ah! Sei del supporto artiglieria, io invece sono un meccanico, o almeno lo ero e quindi mi hanno messo a riparare i cannoni e ad assicurarmi che sparino e funzionino correttamente, poi da quando abbiamo perso le fortificazioni a Telingh dovremo puntare molto sulla difesa più che sull’attacco, altrimenti in poche settimane i giacimenti di VK sull’isola saranno in mano americana e noi naturalmente non possiamo permetterlo! Comunque sia è stato un piacere conoscerti e chiacchierare con te, ma purtroppo devo tornare a oliare gli ingranaggi del cannone numero 2. Ti saluto! –Fece un gesto di saluto con la mano e se ne andò. Yum lo salutò con un cenno e tornò a pulire il seggiolino. Forse la guerra non gli avrebbe portato solo sventura in fondo. Yum terminò la pulizia dei cannoni quando era ormai notte inoltrata e il comandante gli diede il permesso di andare a riposarsi negli alloggi della truppa. Dirigendosi all’edificio blindato in cemento armato che fungeva da dormitorio, passò di fronte alla piazzetta dove vi erano parcheggiati i camminatori da battaglia. L’impero giapponese ne aveva di due tipi: Uno era grande e grosso, con una corazzatura pesante, armato con un piccolo cannone anticarro ed una mitragliatrice gatling ed era quello che si utilizzava contro i carri armati o i camminatori nemici; l’altro era un camminatore più piccolo e versatile, con una blindatura relativamente leggera, ed armato con un lanciafiamme Pt-64, di fabbricazione coreana. Quest’ultimo veniva utilizzato nelle zone più impervie, specialmente nelle giungle, contro la fanteria. Sta di fatto che i camminatori giapponesi non avevano niente a che vedere con quelli tedeschi o russi, questi erano delle vere e proprie macchine da guerra, quasi indistruttibili. Yum scosse la testa e si tolse l’elmetto dalla testa, entrò negli alloggi e osservò i soldati che già sonnecchiavano sdraiati sulle brandine che probabilmente erano fastidiosamente scomode. Comunque appoggiò l’elmetto su una mensola dove vi erano appoggiati tutti gli altri, mise il fucile al suo posto vicino alla sua branda e iniziò a spogliarsi rimanendo con indosso solamente la camicia della divisa, i calzini e le mutande 
  
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