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Autore: Shiho Miyano    04/05/2013    2 recensioni
auguri Conan!!!!
"Era sabato. Le 7.30 per la precisione. Le 7.30 di una lunga giornata in cui le ore si sarebbero malignamente fermate con l'intento di non farla finire mai,per la grande gioia del ragazzo tutt'ora sdraiato sotto le coperte con le palpebre particolarmente pesanti...."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'M EIGHTEEN




Era sabato. Le 7.30 per la precisione. Le 7.30 di una lunga giornata in cui le ore si sarebbero malignamente fermate con l'intento di non farla finire mai,per la grande gioia del ragazzo tutt'ora sdraiato sotto le coperte con le palpebre particolarmente pesanti.

si cominciò a sentire l'invitante odore del caffè; acre e dolce allo stesso tempo. Da quant'era che non lo beveva? tanto....

inspirò a fondo tirando le braccia per togliere anche le ultime traccie d'intorpidimento dovuto dalla scomoda posizione di quella notte,quella notte che era finita troppo presto.....non aveva voglia di affrontare quel giorno di Maggio,e solo questa indisposizione lo costrinse ad riabbandonarsi al caldo abbraccio delle lenzuola,del cuscino.

le tende lasciarono penetrare qualche timido raggio di sole che attraversò lentamente la stanza andando ad illuminare le iridi socchiuse del giovane.

inutile dire che Conan Edogawa era nemico acerrimo delle levatacce mattutine,soprattutto quando era in pieno week-end,soprattutto quando era il 4 maggio....

si scostò qualche ciuffo lungo e ribelle dagli occhi appuntandolo dietro alle orecchie. forse quei capelli mogano stavano diventando troppo lunghi di frangia,forse avrebbe dovuto tagliarli.....

tagliare....quante cose avrebbe voluto tagliare oltre ai capelli: le brutte esperienze,i brutti ricordi,il giorno in cui era diventato Conan...e il 4 maggio.

gia,il 4 maggio.....aveva sempre odiato il giorno del suo compleanno,e diabolica ironia della sorte,era lo stesso giorno in cui il suo idolo letterario era morto,quando il grande Sherlock Holmes aveva dato la vita alle cascate di Reichembach nel tentativo di sconfiggere Moriarty. A quanto pare portava sfiga in tutti i fronti.....

sospirò godendosi ancora una volta il dolce e buon profumo del caffè che aleggiava tra camera sua e la cucina,dove Ran stava preparando la colazione...

ma ci pensate? 18 anni,ne mancavano solo 2 per essere maggiorenne....quanto li aveva bramati quei 20,il tempo passato a dimenticare qualsiasi compleanno ed a contare i giorni che lo separavano dal traguardo,solo per essere finalmente ammesso nella polizia anche semplicemente come assistente,per non essere più discriminato o chiamato moccioso,per avere la soddisfazione di non essere più chiamato dalla propria madre "Shin-chan".

ma ora,ora era Conan,e sebbene ne avesse appena compiuti 18 ne dimostrava solo 8 quindi tutti quei conti e speranze erano rimandati finchè non avesse sconfitto l'organizzazione. un motivo in più per odiare il proprio compleanno.

non aveva voglia di lasciare il tepore del letto,non aveva voglia di sentirsi tirare le orecchie solo 8 volte invece che 18,e non aveva voglia di sorbirsi gli auguri di sua madre!

invocò tutti i Kami possibili sperando in una realtà impossibile,che Yukiko-chan si scordasse di fargli gli auguri. lo faceva sentire ogni volta un poppante e lo imbarazzava alquanto,anche se non era paragonabile ai tempi di quando lo chiamava a ricreazione alle medie per chiedergli se avesse preso la merenda e se i bulli lo avessero preso in giro;e no,quello era peggio di ogni cosa.....

ripensò velocemente a tutti gli avvenimenti di quei due anni,e quello che gli si ripresentò più vivido degli altri fu quello di Ray Curtis,il ricordo di quella sera,la delusione cocente che però è scemata nel vederlo tremendamente pentito e distrutto,nel sentirlo difendere gli atleti quando stava per pronunciare la frase al completo,prima che pronunciasse l'ultima parola e che si formasse un triste "allora è vero.....gli idoli atletici sono tutti dopati"....quello insieme a molti altri fu uno degli avvenimenti che gli rimase più impresso. Ray Curtis,insieme a molti altri.....

aveva imparato veramente tanto i quei due anni passati da Conan,aveva anche capito,grazie a Curtis,quale sentimento portasse una persona ad uccidere,aveva avuto la risposta alla domanda che lo aveva accompagnato per tutta la vita.....eh,si,gli doleva ammetterlo ma diventare Conan non aveva avuto tutti svantaggi.

si girò su un fianco strizzando gli occhi,col vano tentativo di riprendere sonno. vano,appunto.

si ritrovò a pensare a Ran,a tutte le volte che l'aveva vista piangere per lui,per Shinichi.

ricordi piuttosto tristi,doveva ammetterlo.....

poi c'era Ai....ovvero,Shiho Miyano. la creatrice del farmaco che lo aveva ridotto in quel modo,ma che ora lo affiancava prontamente avendo anche subito la stessa sua sorte,anche se più internamente all'organizzazione dove aveva perso i genitori e successivamente sua sorella,Akemi....

Akemi che era morta tra le braccia di Conan,e che gli aveva chiesto un ultimo favore prima di esalare il suo ultimo respiro...."proteggi mia sorella"....

si rigirò ancora nel letto con lo stomaco che si attorcigliava malignamente.

Ai, Ai di cui ultimamente non faceva altro che guardarle le labbra.....

Ayumi,Genta e Mitzuhiko,l'inseparabile squadra dei giovani detective,

e poi Hattori,mamma e papà,Agasa,Jodie,Akai,Sera,Okiya,Vermouth.....

tanti nomi,tanti ricordi.....

scacciò ancora una volta il sole,il tremendo sole che lo aveva svegliato del tutto.

afferrò prontamente il telefono alla prima vibrazione,e non si stupì per niente del nome che appariva sul display dello smarphone;"mamma".....lo aveva praticamente predetto,e si lasciò sconfiggere dall'obbligo di affrontare quella giornata iniziata moooolto male....

-pronto,mamma?.....non mi chiamare in quel modo,non sono più un bambino!...-

afferrò la maniglia della porta e l'odore del caffè lo assalì letteralmente mozzandogli lo sbuffò a metà. entrò a passo sicuro nel salone e salutò con una mano la soleggiata Ran che aveva fatto capolino con un sorriso dalla cucina.....il solito sorriso puro di ogni mattina che gli diede una botta allo stomaco

-eh?..no,no,no!....cosa?...MAMMA!-

si lasciò cadere afflitto sulla sedia,con una fumante colazione servita davanti agli occhi e una liceale allegra che lo spiava dalla cucina....

   
 
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