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Autore: giuliaoiboboi    05/05/2013    1 recensioni
TRATTO DALLA STORIA:
Poco prima di girare l’angolo per andare nel corridoio della mia classe, qualcuno mi strinse il polso. Mi girai e, il mio cuore si fermò. Era Niall. Lo guardai con una faccia interrogativa, mentre le mie gambe stavano tremando all'impazzata. “no, non sei stupida, solo che potresti salutare prima di andartene” disse lui guardandomi negli occhi. Io gli sorrisi e risposi “mi dispiace, ero e sono di fretta, comunque ciao!”. “vai dal tuo morosetto dai!” disse ironico.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui, Julie Padoin,16 anni, alta, magra, capelli biondo scuro lunghi fino a metà schiena e occhi verdi scuro. abito in una piccola cittadina del Veneto dove frequento la stessa scuola del ragazzo di cui da poco mi sono innamorata. Esatto. Lui si chiama Niall, Niall Horan, e non è il classico ragazzo a cui tutte sbavano dietro. Forse perché non è tra i ragazzi più popolari della scuola, non è il classico figo che si fa 10 ragazze in una sera, forse perché non è perfetto come le altre ragazze vorrebbero. Comunque, il mio rapporto con lui? Beh diciamo che per un po’ ci siamo sentiti su facebook ma niente di chè, dato che a quei tempi lui non mi piaceva, e perciò non mi mostravo interessata. E di questo me ne pento ogni giorno di piu. Ogni giorno pensavo a quanto la mia vita fosse insensata e inutile, ma poi qualcosa cambiò..
 
 
21 gennaio 2013
Ero al bar della scuola, sola come un cane, dato che le mie amiche non avevano voglia di accompagnarmi, stavo seduta su un tavolino mentre mangiavo quel panino che ormai, dato il mio stato d’animo, non aveva nessun sapore. Si ero triste, triste perché quello stupido ragazzo non mi calcolava minimamente. mi guardavo attorno dispersa tra i miei mille pensieri e nel frattempo mangiavo lentamente quel panino sperando che il tempo si fermasse, ma così non fu e come ogni giorno arrivò al bar anche Niall, puntuale come sempre, 5 minuti prima del suono della campana di fine ricreazione. Si appoggiò al bancone del bar e ordinò il suo solito panino al prosciutto. Solitamente, appena prendeva il panino tornava in classe. Ma oggi non andò proprio così. Prese il panino è si avvicinò al tavolo dove erano seduti dei suoi amici. Scherzo un po’ con loro e si guardava attorno, come se fosse stato alla ricerca di qualche cosa che non riusciva a trovare. Io lo stavo letteralmente fissando, e lui se ne accorse. Che figura di merda. Abbassai velocemente lo sguardo, fingendo di fare altro e iniziai a far finta di mandare un messaggio col cellulare. Poi alzai un attimo gli occhi e mi accorsi che Niall si stava avvicinando al mio tavolo. Sentivo il cuore scoppiarmi dentro al petto e le mani mi tremavano. mi stavo innervosendo in una maniera indescrivibile. Non sapevo neanche dove guardare, se guardarlo o se far finta di no essermi accorta di lui. D’un tratto vidi la sua mano appoggiarsi al mio tavolo e mi disse “posso?”. Io credendo che si riferisse se poteva prendere la sedia gli dissi “certo, prendila pure”. Lui rise divertito, aggiunse: “ma no, io intendevo se potevo sedermi con te”. Oddio, che stupida perché non ci ero arrivata?! Che strano però, d’un tratto si vuole sedere vicino a me, cos’ha? Ha preso forse una botta in testa? Non potevo rifiutare un’occasione del genere, ma se si sedeva non avrei saputo che fare, di che parlare, come comportarmi.

Io iniziai a mandare tre mila messaggi alle mie amiche per dirle di venire al bar per salvarmi dal quel momento imbarazzante. Lui interruppe il silenzio chiedendomi “allora, come stai?”, si interessa a me? Oh wow, Julie facciamo progressi!! “eh insomma dai, te? Tutto apposto?” avevo un sorriso da imbecille stampato nel viso, sembrava che avevo una paralisi. Lui mi guardò e mi domandò “cosa c’è che non và?”. COSA C’è CHE NON VA? SCHERZI SPERO? SONO FOTTUTAMENTE INNAMMORATA DI TE, TU è DA MESI CHE NON MI SCRIVI, NON MI CALCOLI, E ORA MI SPUNTI QUI VICINO A CHIEDERMI COME STO. OK. “no, niente tranquillo”, risposi imbarazzata io. Come ti spiego certe cose?!! Non potresti capirmi bel ragazzo!! Sono cose troppo complicate da spiegare. Lui mi guardò negli occhi e sorrise, poi disse “certo che ogni tanto potresti farti sentire eh” e accennò una risatina mista tra imbarazzo e divertimento. Però, si aveva ragione, potrei farmi sentire, ma scusa, se vedi che io non lo faccio, fallo tu cazzo, oh no, giusto, i ragazzi di oggi sono immersi nell’orgoglio. Risi nervosamente, non sapendo cosa dirgli. così lui mi disse: "che cè? non ho forse ragione? o ti faccio talmente scifo che preferisci non scrivermi?" ma cosa dici stupido!!? se solo sapessi cosa sto provando in questo momento!! Se solo potessi sentire quanto veloce il mio cuore sta battendo, se solo sapessi quanto sono cotta di te!  Non sapevo cosa dirgli, poi trovai le parole adatte "stupida, tutto qui, non è che mi fai schifo, anzi, è solo che ho un carattere un po' strano, faccio fatica a scrivere ai ragazzi capisci?" appena finii la frase suonò la campana, io mi alzai di scatto, dato che mi ero dimenticata che dovevo ancora copiare i compiti di matematica, e velocemente mi incamminai in classe. Poco prima di girare l’angolo per andare nel corridoio della mia classe, qualcuno mi strinse il polso. Mi girai e, il mio cuore si fermò. Era Niall. Lo guardai con una faccia interrogativa, mentre le mie gambe stavano tremando all’impazzata. “no, non sei stupida, solo che potresti salutare prima di andartene” disse lui guardandomi negli occhi. Io gli sorrisi e risposi “mi dispiace, ero e sono di fretta, comunque ciao!”. “vai dal tuo morosetto dai!” disse ironico. Probabilmente disse così perché in classe con me c’è un ragazzo con cui ho un rapporto stupendo, Luck, con cui scherzo sempre e passo la maggior parte delle mie giornate. Risi e nella mia mente continuavo a ripetermi “abbracciami cazzo, abbracciami cazzo, abbracciami cazzo, abbracciami cazzo” ma cosi non fu, quindi gli sorrisi per l’ennesima volta e prima di entrare in classe mi girai un'altra volta per guardarlo e mi accorsi che lui fece lo stesso. Mi salutò con la mano e poi entrambi andammo a lezione. Diciamo che quella per me non fu una vera e propria lezione, dato che per due ore non feci altro che pensare e ripensare a quei momenti, talmente belli da sembrarmi impossibili.
Alle 13 mentre stavo aspettando il pullman per tornare a casa…

SPAZIO AUTRICE:
 Ehi ragazzuole belle!! Cosa ne pensate!!?? Jè la mia prima ff, pero vi piaccia! Fatemi sapere cosa non vi è piaciuto e cosa invece vi è piaciuto, in modo che posso migliorare i miei prossimi capitoli.  Recensite! Ciaoooo!! Un bacio a tutte!

Continuo a 5 recensioni..
JU. 

  
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