Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: _Alluka_    05/05/2013    5 recensioni
One shot sui protagonisti e i sentimenti che li legano. Spoiler per chi segue solo l'anime e il manga italiano.
Missing Moments del capitolo 34.
[Mikasa x Eren]
Enjoy :)
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eren Jaeger, Mikasa Ackerman
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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We are strong, aren't We?




- Mikasa? Credo che dovresti andare anche tu all’incontro. -

- No, io... penso che sia meglio che rimanga qui. -

- Sei sicura? Ti farebbe bene venire un po' in superficie, stare in questi umidi sotterranei è deprimente e.. -

- No, vorrei restare con Eren se non vi dispiace. -

- Capisco, a più tardi allora... -

- Sì. -

Mikasa guardò Eren respirare profondamente, steso sul letto sotto le coperte pesanti. Con una mano sfiorò la sua fronte scostandogli i capelli che la coprivano, fortunatamente la febbre era scesa e tutti i segni che la trasformazione aveva lasciato erano completamente scomparsi.

Lo guardò bene.

- Non dovresti continuare a far finta di dormire, sai che me ne sono accorta. -

Eren aprì lentamente gli occhi verde acqua ma non disse una parola, lasciando che un nuovo silenzio invadesse quella stanza buia dei sotterranei; si limitava a fissare il soffitto.
Si sentiva meglio rispetto a poche ore prima, quando il corpo cristallizzato di Annie era stato trascinato via dai soldati per essere spostato in un posto sicuro, lontano da occhi indiscreti e sotterraneo. Per quanto ne sapesse, poteva anche trovarsi nella stanza accanto.

Stava meglio, sì, ma dentro sentiva ancora quel conflitto di emozioni che lo prendeva durante la battaglia, quando le sue sembianze erano quelle di un possente titano. Confusione, aveva il cervello in fiamme, disperazione per l’ennesima perdita di un gran numero di soldati che avevano una famiglia, una casa a cui tornare, degli amici... ma ancora di più, rabbia. Ribolliva completamente, nemmeno lui sapeva fino in fondo il vero motivo di tutta quell’ira.

- Eren... – La voce di Mikasa lo riscosse dai suoi pensieri contorti.

- Eren. – aveva pronunciato di nuovo il suo nome, il tono fermo e piatto, rigida e composta; quasi come se lo avesse fatto solo per sentire di nuovo il suono di quelle quattro lettere che formavano il nome del ragazzo.

- Quella ottenuta oggi può davvero considerarsi una vera vittoria? -  aveva finalmente preso la parola, la voce bassa e roca per essere rimasto parecchio tempo senza parlare.

- Che vorresti dire? –

- Cosa abbiamo guadagnato oggi? Morti, sangue, abbiamo persino scoperto che forse sono stati i titani stessi a proteggerci per questi ultimi cento anni! E poi?! Ad un passo dalla verità abbiamo perso l’unica persona in grado di poterci dire cosa cazzo sta succedendo! Sì Mikasa, stavo facendo finta di dormire! Ascoltavo quello che diceva Armin e mi sforzavo di mantenere il sangue freddo e gli occhi chiusi per cercare di non alzarmi in piedi e cominciare ad urlare! –

- Vedi di calmarti invece, fuori c’è un soldato di guardia. –

- Il caporale Rivaille ancora non si fida di me? –

- È per precauzione, non serve solo a tenere te dentro ma a lasciare altri fuori... –

- Altri? –

- Abbiamo ragione di pensare che Annie non sia l’unica persona da cui dobbiamo difenderci. –

- Che cosa?! Stai insinuando che ci sono dei traditori dentro le mura oltre a lei?! Non è possibile... devo alzarmi, ora. –

- No, tu devi rimanere qui dove sei. Sei ancora troppo debole per rientrare in servizio, hai ancora un po’ di febbre... –

- Sto bene! Voglio solo fare due pass... agh! – mentre tentava di alzarsi, le sue parole furono interrotte dalla mano di Mikasa che gli spinse indietro la testa facendolo ricadere pesantemente sul cuscino, poi gli salì sopra.

- Dannazione, mi hai fatto male! – con le mani sulla in fronte e gli occhi serrati stava mentalmente maledicendo la sua situazione, imprecando per il mal di testa improvviso che quella spinta gli aveva procurato a causa delle sue ancora deboli condizioni.

- Tu rimarrai dove sei fino a che non ti sarai ripreso del tutto, non costringermi a legarti. –
 
- Ma tu non puoi...! – cercava di dimenarsi per quanto la stretta di Mikasa intorno alle braccia glielo permettesse.

- Eren! – aprì, per la seconda volta in quei cinque minuti di conversazione, gli occhi, metabolizzando lentamente il male alle tempie. Decise di rimanere steso per evitare un altro attacco da parte della ragazza.

All’improvviso qualcosa di caldo e umido gli cadde sul viso.

Lacrime.

Si asciugò con la manica il viso accorgendosi che quelle lacrime non erano sue. Mikasa piangeva, si era sporta così avanti che il suo volto ora si trovava proprio sopra quello di lui con le mani a sostenere il corpo appoggiate ai lati del cuscino.

- Tu... stai piangendo. –

Un’altra lacrima cadde, cadde sulla bocca di Eren che sentì il suo sapore. Era salata, come quelle infinite distese d’acqua di cui parlava il vecchio libro del padre di Armin.

- Perché piangi... – in tutta la sua vita aveva pianto talmente poche volte da poterle contare sulle dita di una mano. Piangeva ma il suo viso non era cambiato: nonostante le lacrime la sua espressione era ancora composta e calma, aveva iniziato a piangere appena era salita su di lui per tenerlo fermo.

- Perché? –

- Non ti lascerò morire una seconda volta, io ti proteggerò anche quando sarai un titano. Io sarò lì... –

Mentre parlava Eren si era alzato fino a sedersi per potersi trovare esattamente di fronte a lei, a pochi centimetri dal suo naso.

- Perché tu per me sei... – non disse più nulla, non ne aveva la possibilità perché la sua bocca era stata chiusa da quella del ragazzo; qualche secondo e chiuse gli occhi, erano immobili l’una sulla bocca dell’altro, nemmeno la brama di approfondire di più quel contatto perché non era quello lo scopo di quel gesto. Si staccarono dopo un po’ di tempo, sembrato quasi un’eternità e si guardarono seri negli occhi con ancora i nasi che si sfioravano.

Intanto Eren prese tra le mani il volto di Mikasa e con i pollici asciugò le lacrime rimaste.

“È nobile il modo in cui combatti per proteggere il tuo innamorato”
“Lui è...”

- Tu sei la mia famiglia, ovunque andrai io ti seguirò e ti proteggerò! A costo della vita. -

- Io non voglio più dipendere da te. non voglio farmi proteggere sempre, devo dimostrare quello che valgo o le mie all’inizio saranno state solo parole. –

- Lo so. –

- Ed è per questo che d’ora in poi sarai tu a dover dipendere da me. E con quello che sono in grado di fare ora io ti proteggerò e ripagherò il mio debito di tutti questi anni. -







_Note

Heilà fandom di Shingeki no Kyojin!
Non ho molto da dire in verità... solo che non vedevo l'ora di pubblicare qualcosa relativo a questo manga che mi ha rapito già dal primo capitolo :)
Ringrazio la mia beta Nuvolanera8 che mi sostiene sempre e corregge i miei orrori grammaticali, ti voglio un mondo di bene <3
A presto!


_Alluka_
   
 
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