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Autore: YokoPucioLove    24/11/2007    3 recensioni
Cosa sapete davvero riguardo gli Shinigami? Dei della morte? Ne siete sicuri? O forse il banale errore di una forza superiore che ha abusato della sua autorità..?
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rem, Ryuuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti. Questa è la mia prima fanfiction su questo genere. Sinceramente non so se piacerà, come verrà fuori, o come è impostata. Ammetto che non è stato semplice scriverla, soprattutto perchè mi sono un attimo dovuto immedesimare nel carattere dei personaggi, creandone un altro più antico, diciamo, creando un background valido affinchè si potessero giustificare certe emozioni... Non sto a dirvi altro, altrimenti vi perdete il piacere della lettura.. ^^
Mentre la scrivevo non vi nascondo che mi sono messo a piangere, eheh, però, beh, mi direte voi. Buona lettura. ^^


All'interno di una sfera trasparente, canalizzato nel soffio di un riflesso, stava il buio più totale a forgiare la scintilla primordiale. Vomitata come fosse una disgustosa ameba, quello sgorgare progressivo di rossi fiumi, a fondere ossa e terra. Tuoneggiava nel cielo notturno, a tratti illuminato dall'ira inarrestabile delle scintille astrali. Quella massa deforme, fusa con la crosta aliena, a testimonianza del suo eccitato fare, raggiungeva temperature tali, da far sentire innocuo l'inferno stesso. Inebriando le menti di coloro che nel suo ventre cercavano vita, quel profumo di nero e piccante, a sfaldare i pori della derme infantile. Una pioggia rossa, mista ad acidula nube, crepava la sua pelle adesso rugosa. La vecchia canuta, piegata sulla schiena rattristata per la mancanza della prole, si spense in un sonno lieve, trovando la sua pace interiore. Quando il suo fragile corpo si decompose, la sua derme macchiata si tinse di viva cromatura, affluendo al suo capo la degna chioma di una giovane gravida. Il ventre rigonfio del seme maturo, frutto di un rapporto ai più sconosciuto. Partorì come la più fertile venere, quei suoi figli narcisisti. Nell'abbraccio protettivo di una madre ai suoi figlioli, le sue mani vive e rigogliose accarezzavano i capelli della sua prole. Annidata nella bellezza di un sorriso, l'amore sempiterno del suo calore, ebbe che rifulgere per l'attesa dei loro primi passi. Ogni supporto materno ai figli adolescenti ora divenuta un'incestuosa danza per i loro non più verginali corpi . Deflorata della sua interigrità , la nutrice partoriente fu abbracciata dalla rifulgente prole, che seminando amore a quella madre premurosa, diede al mondo i figli della stessa sua sostanza. Quando una goccia di porporato nettare, sfiorò lentamente la terra rigogliosa, parve che si riscosse ogni vita spentasi ante. Cosa accadde quel giorno, vi narrerò da ora, affinchè sappiate tutti, come il mondo è nato, e come continua. Il cielo, indignatosi per lo scempio consumato nel verde grembo, pianse velenoso buio, che colpì quelle angeliche creature, facendole deambulare per il mondo senza meta. Dilanianti torture che subivano costoro, a testimonianza della loro nascita, quel loro castigo, punito per un rapporto innaturale, concesso solo alle bestie. Il cielo, nella sua errabonda ignoranza, non comprese quanto quell'Amore, potesse portare prosperità nel verde grembo, ed egoisticamente, senza conoscerne le reali intenzioni, punì costoro, proiettandoli in un mondo a parte, ove le più invereconde torture, furono processo per la loro condanna. A detta del cielo,
"Chi nasce senza la vita, è nato morto, e muore senza vivere, merita di morire ancora".
Il cielo parlò, e ad un tratto i loro corpi vennero risucchiati in un vortice cupo, che li vide sprofondare negli abissi sconosciuti, dai quali non fecero mai più ritorno. Quando caddero nel terreno arido, i loro corpi avevano assunto sembianze ripugnanti, da fare ribrezzo persino al più orrendo mendicante  durante "La Fète De Foux".
Uno di loro parlò.
"Questo posto è inospitale, moriremo tutti"
Lo scompiglio generale non tardò ad arrivare. E quando tra di loro, cercarono di ammazzarsi tale fu lo sconvolgimento emotivo, che nell'istante in cui quelle rudimentali armi toccavano i loro corpi, queste li trapassavano come fossero fatti di oscura nube.
Non tardò ad arrivare la coscienza generale che li portò a ricordare le parole del cielo. Quella fu una punizione, una punizione che li condannava all'immortalità. Uno di loro, probabilmente più determinato, lanciò un appello.
"Se questo è davvero il nostro mondo, il nostro mondo allora possiede le nostre regole. E se le nostre regole sono quelle di stare bene, noi staremo bene!"
Allo stupore generale, nessuno ebbe il coraggio di ribattere, giacchè presi dallo sconforto, non riuscirono a dire una parola d'opposizione. Presto si resero conto, che il loro mondo, rispetto a quello degli umani, aveva la particolarità di possedere un ritmo temporale differente, scandito da epoche totalmente sfalzate.
Nella follia di quel mondo, il cielo parlò nuovamente a costoro, pronunciando la sua sentenza finale.
"Voi, che vi elevate alla stregua di un dio, e avete consumato il vostro banchetto viscerale per soddisfare la vostra sete di sapere. Voi, che tanto sostenete il libertinaggio dei vostri gesti, vi affido il potere sulla vita."
Un silenzio oltremodo gelido, s'impadronì dei loro corpi, i quali non si mossero, se non per tremare come foglie al vento.
Il cielo riprese.
"Ed è per questo, che vi condanno all'immortalità, ed è per questo che vi condanno alla sofferenza. Solo togliendo la vita ai viventi, potrete continuare a vivere. E se non lo farete, presto incorrerete nella morte più atroce. E la vostra anima non troverà pace, perchè siete schiavi della sofferenza."
Il cielo tuonò, come a voler sottolineare la sua autorità, mentre da lassù, non si sa bene da dove, una pergamena, una pergamena avvolta in un nastro di raso nero, allegatavi una piuma, priva d'inchiostro tuttavia.
"Su questa tela, dipingerete il destino dei viventi, versando il vostro sangue per il sacrificio delle loro vite. La vostra punizione sarà il vostro tormento. Vi lascio una possibilità di scelta, vi lascio la facoltà di scegliere. Una vita immortale, segnata dall'angoscioso rimorso di uccidere coloro che furono vostri simili, oppure, una morte spirituale che vi porterà all'agonia eterna?"
Il cielo tacque, e coloro che furono gli dei del nuovo mondo, sussultarono in preda alla follia, al rimorso, ad un rimorso che neanche loro sapevano da cosa derivasse. In verità, in preda ad un rimorso che non aveva motivo di esistere. Quell'inesatto sentenziare del cielo, quella condanna ingiusta, per i creatori di vita, adesso, totalmente schiavi della morte.
"Così, voi, figli di morte, non potrete togliervi la vita a vicenda, poichè siete seme di uno stesso aborto."
E a quelle parole, le creature s'irretirono, lanciando suoni gutturali simili ad urli, che si dispersero nell'aria rapidi e fulminanti, mentre il cielo lentamente si assopiva, soddisfatto per quel suo macabro capolavoro.

" . . . Ryuk, stai dormendo. . ?"
Un batticuore inaspettato iniziò a farsi strada nell'animo della Shinigami. Una strana sensazione, quell'angosciosa morsa lungo il diaframma. Era come caduta in un suo baratro da cui non riusciva più ad uscirne.
"Che succede?"
Mormorò Ryuk, mentre il suo sguardo inespressivo osservava il crucciato volto di Rem.
Lentamente si alzò, piano, e la sua attenzione venne rivolta totalmente a quella distesa di desolazione.
"Niente, semplicemente . . . Mph . . . "
Cosa mi succede? Cosa, cosa sto facendo. Non ho mai provato questa sensazione. Anzi, a dire il vero, non ho mai provato alcuna sensazione.
"Nulla, mi annoiavo semplicemente."
Cosa mi porta a mentire in questo modo? No, come faccio ad essere così sicura di aver mentito? Forse, forse mi annoiavo davvero. Sì, è senz'altro così!
Vero Rem?
Ryuk la osservava in tralice, mentre alzandosi esclamò.
"A volte mi chiedo cosa ti passa per la testa. Il Re degli Shinigami ha chiesto di vedermi. Ci becchiamo, cià."
La sua totale indifferenza risultava essere un'esasperante incubo nella mente di Rem.
"Perchè mi ha ignorata in questo modo? Cosa ho fatto per meritarmi la sua indifferenza?"
Tutto questo non riusciva a spiegarsi. Non riusciva a spiegarsi gli atteggiamenti di Ryuk, nè tantomeno le sue sensazioni.
"Uno Shinigami non prova nulla, giusto? Magari, magari sto solo poco bene. Sì, è possibile. Anzi, a-anzi, ne sono certa."
E ogni affermazione, risultava una pugnalata alla propria autostima.

Fruscii, pensieri che si susseguivano nella sua mente.
Ci pensava, ci pensava notte e giorno da quando aveva chiuso quel Death Note in una cripta.
Quanto, quanto tempo senza usarlo, quanti rimorsi.
Forse il tempo, è stato testimone dei suoi gesti,
Forse il tempo è stato testimone della sua vera natura.
Forse, il cielo aveva sbagliato nel giudicarli.
Un errore pagato a caro prezzo,
Un errore che cielo comprese forse troppo tardi.
Sospiri che baciavano lacrime.
"Quel tuo guardarmi, quel tuo essere semplicemente tu. Mi manchi.."
E lì, lungo quella parete, figura di Shinigami a contemplare la bellezza della luna.
Nel socchiudere le sue palpebre, allargò le braccia al cielo,
Cercando quell'abbraccio di un padre mai avuto.
Lo sconforto più totale, per il perdono di quel giudizio.
E nell'osservare quanto amore provato,
Il cielo si tinse di pioggia e di nero.
E nell'abbracciare il padre tanto cercato,
Si dissolse come una nube tenue,
Lasciando di sè soltanto un soffio, un ricordo.
Nel cielo tinto di nubi e ricordi,
Due voci che parlano piano,
Ed un fiato di essere umano
Il suo viaggio verso il mondo sottrattogli,
Il suo viaggio nel condursi alla fonte
Lacrime per il suo dolore.
E mentre tornava a nuova vita,
La morte subentrava al corpo vecchio,
Ed il frutto proibito rotolando per la strada,
Annunciò sibilante quel cambiamento.
Nell'abbraccio di un ricordo,
Nel gaudio di una speranza
Al cielo stava elevandosi.
A lei così vicino, a lei così vicino
Le sue palpebre si riaprirono con lentezza,
Lasciando che quel sogno sfumasse nella sua tenerezza.
In quell'arida terra, che nessuno conosce, ad osservare il cielo lontano,
Irto di stelle, laddove una rifulge più forte per lui,
Quella stella che osserva tremando,
Stringendosi al corpo d'un mostro sensiente,
L'amara consapevolezza d'una vita mai vissuta.
Quel quaderno maledetto che venne preso dalla sua mano,
Iniziando a scrivere il nome di colui che tanto sconforto nel suo animo ha portato.
Qualche lettera ancora, per punire quel castigo, benchè ogni errore sia stato già punito.
"Principio......."
Questo fu dunque, il suo esito finale, scrivendo il nome del suo boia.
E mentre tentava l'assurdo fare, il cielo osservando l'agire spontaneo,
Si piegò privo di forze, piangendo amaro.
Pioggia rossa come in origine, a bagnare la terra giovane,
Ed il corpo del dio divenire solo illusione.
Solo un sorriso per quel folle gesto,
Mentre una mela cadeva alla terra.
Questa mia follia, mi ha portato ad essere ciò che sono
E qui imploro del cielo il perdono.
Questo castigo immeritato, non posso accettarlo.
E mentre il mio corpo muore, la mia anima viaggia verso un mondo lontano.
Non posso fare a meno di sorridere,
Perchè vedo già il tuo volto.
Tendo la mia mano verso di te, riesco quasi a toccarti.
Ti prego, stringimi forte a te,
Ora che ogni male è passato,
Ora che il mondo è solo un ricordo,
Non lasciarmi mai più.
Tremo, tremo perchè ho paura di vedere questa realtà.
Tremo, perchè ho paura di vedere cosa siamo diventati..
E mentre Ryuk tremava, una voce dolce, e melodiosa,
Dalla fluente chioma doroata, sussurrava all'orecchio di un morbido viso.
"Amore mio.. Apri gli occhi.."
E nella sua perfezione, gli occhi si aprirono come mare in tempesta,
Infrangendosi contro il verde grembo, di madre terra..

FINE.. PS: Vi sono una serie di flashback all'interno della storia. La prima parte riguarda il principio, secondo il quale gli shinigami furono i primi uomini sulla terra. Successivamente si riconduce a prima che Ryuk conoscesse Raito, poco tempo prima comunque. La parte in cui Ryuk si ricongiunge al cielo, è un dormiveglia dello shinigami, che dopo essersi svegliato, prende coraggio e tenta l'impossibile. Ovviamente, con la morte del cielo avviene la morte degli shinigami, e Ryuk può riconogiungersi a Rem. ^^. Se rileggete, forse risulterà più chiara. Tra l'altro volevo aggiungere i miei ringraziamenti a tutti coloro che seguono la mia folle mente contorta, trovandomi pure simpatico XD. Ecco, a questi invito a mettere una camicina bianca con le cinghie e chiamare un numero dove verranno tre signori muscolosi e vi porteranno in un bel posto. Mhauahaua XD Vi Adoro :***
  
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