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Autore: Pikky    24/11/2007    14 recensioni
[One-shot scritta per una sfida su un altro sito... I protagonisti sono ovviamente Ron ed Hermione, adoro troppo scrivere su di loro... ^^ Spero che vi piaccia e che recensiate... Pikky91]
- Ti prego, metti via quella cosa infernale… - disse poi, evitando accuratamente di guardare l’amica negli occhi, per non causarle un altro scoppio di ilarità.
- Prima dimmi cos’è… – rispose la ragazza non appena si fu ripresa in modo tale da riuscire a formulare un frase di senso compiuto, mettendo insieme le parole senza intervallarle con risate di alcun tipo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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REGALI (DECISAMENTE) IMBARAZZANTI

REGALI (DECISAMENTE) IMBARAZZANTI

 

Harry, Hermione e Ron si trovavano in camera di quest’ultimo, seduti sul letto. Stavano cercando di sottrarsi agli ordini della signora Weasley, che era molto indaffarata per via dell’imminente matrimonio di Bill e Fleur (sarebbe avvenuto nel week-end) e dava ordini a destra e a manca a chiunque le capitasse a tiro. Harry ed Hermione cominciavano a capire perché la donna avesse insistito tanto ad ospitarli per l’estate: quattro braccia in più avrebbero di certo fatto comodo nel corso dei preparativi. I due ragazzi, però, avevano pensato bene di rifugiarsi tutti in camera di Ron, logicamente insieme a quest’ultimo, mentre tutti gli altri erano fuori ad allestire il giardino.

La riccia si stava lamentando del fatto che il giorno prima avesse dovuto, assieme a Ginny, mettere i confetti nei sacchettini, fatti in casa, da dare poi agli invitati e ai conoscenti: era stato fin troppo estenuante, non tanto per il lavoro, che non era poi così male, ma per il fatto che ad aiutarle c’era Fleur, che non si stancava di ripetere quanto fosse emozionata di diventare ufficialmente parte della famiglia Weasley. Nel bel mezzo di un’imitazione, a dir poco perfetta, di quest’ultima, la mora starnutì.

- Salute! – disse Harry.

- Che se va… - aggiunse Ron borbottando.

Hermione, tenendosi una mano davanti al naso e alla bocca, gli lanciò un’occhiataccia, dopodiché gli chiese: - C’è un fazzoletto di carta qui nei dintorni?

- Oh sì, dovrebbe esserci un pacchetto nel cassetto della scrivania… - le rispose il ragazzo indicandoglielo. La ragazza si diresse così alla scrivania, aprì il cassetto e prese il pacchetto di fazzoletti, ne tirò fuori uno e si soffiò il naso. Decise poi di rimettere il pacchetto nel cassetto, ma nel farlo notò casualmente un luccichio proveniente da una catenella, così, curiosa, l’afferrò e la tirò fuori per vedere cos’era: era una collana, dalla cui catena d’oro pendeva la scritta ‘Amore Mio’ in lettere auree.

Hermione, dopo essersi immaginata l’amico con indosso quella cosa, scoppiò a ridere di gusto, mentre, sul letto, le orecchie di Ron stavano diventando perfino più rosse dei suoi capelli ed Harry stava facendo di tutto per trattenersi dall’avere la stessa reazione dell’amica.

Per lui quella collana non era una sorpresa, l’aveva già vista a Natale, ma il ricordo di quella mattina e dell’orrore che aveva visto dipinto sul volto dell’amico gli erano tornati in mente e perciò non riusciva a restare completamente serio. Ma se fosse scoppiato a ridere, il rosso non gliel’avrebbe mai perdonata.

Ron d’altrocanto, nemmeno ricordava di aver buttato quell’orrenda collana nel cassetto, la mattina di Natale, prima di scendere al piano di sotto, altrimenti avrebbe preso lui stesso il pacchetto di fazzoletti, evitando così che Hermione scoprisse quell’oggetto che per lui era fonte di imbarazzo.

Dannazione, perché non l’aveva buttata direttamente nella spazzatura?

- Ti prego, metti via quella cosa infernale… - disse poi, evitando accuratamente di guardare l’amica negli occhi, per non causarle un altro scoppio di ilarità.

- Prima dimmi cos’è… – rispose la ragazza non appena si fu ripresa in modo tale da riuscire a formulare un frase di senso compiuto, mettendo insieme le parole senza intervallarle con risate di alcun tipo.

- Non è niente… - rispose Ron, non accennando ad abbandonare quel rossore che ormai si era diffuso a tutto il viso.

- Non è niente? Se non fosse niente non saresti così rosso da fare invidia a Grattastinchi… – chiese la ragazza con un sopracciglio alzato e brandendo la collana a mò di arma, decisa a non mollare. Voleva sapere cos’era quella collana e ciò implicava anche la sua provenienza.

- E’ il regalo… Il regalo di Natale… Che… Che mi ha fatto Lavanda… - buttò fuori il rosso, tenendo lo sguardo fisso sulle proprie gambe e pronunciando il nome di quest’ultimo con voce flebile.

Al sentir pronunciare quel nome il sorriso di scherno di Hermione sparì per un attimo, poi ricomparve, ma la ragazza non potè fare a meno di pensare al periodo in cui Ron e la bionda erano stati insieme e a quanto lei fosse stata male.

Ridere di lui per via di quella collana, però, poteva essere considerata una piccola rivincita.

Quando si fu calmata disse: - E credeva davvero che tu l’avresti messa?

- Evidentemente sì… - le rispose Harry, ridacchiando e dando sfogo a parte delle risa che prima era stato costretto a trattenere.

Sghignazzando, la ragazza rimise la collana al proprio posto, dopodiché disse: - Vado giù in cucina a bere una tazza di the…

Oltre che farla scoppiare a ridere come aveva fatto poche volte in vita sua, quella collana aveva risvegliato in sé dei ricordi abbastanza dolorosi e quindi voleva starsene un po’ da sola.

Ad un cenno d’assenso degli amici, uscì dalla stanza e scese al primo piano, in cucina, dove si preparò una tazza di the caldo al limone. Tenendo la tazza fra le mani, sorseggiandone il contenuto di tanto di tanto, se ne stava appoggiata con la schiena al frigorifero, mentre con la mente era tornata a qualche mese prima.

Le sensazioni che aveva provato quando, non appena entrata in sala comune, dopo la partita di quidditch che aveva visto Grifondoro vincitrice, aveva visto Ron e Lavanda avvinghiati su quella poltrona, intenti a pomiciare, erano tornate perfettamente vivide, come se le stesse vivendo sulla propria pelle in quel preciso istante.

Rabbia, delusione, gelosia, tristezza, sgomento, frustrazione, voglia di vendicarsi, di piangere, di prendere Ron a calci e pugni, di prendere Lavanda per i capelli e buttarla giù dalla torre di Grifondoro, di concentrarsi solo sullo studio per non pensarci, i sensi di colpa per essersi comportata male con lui non appena aveva sentito che era stato avvelenato…

Tutti quei sentimenti e tutte quelle sensazioni che aveva provato in quel momento e per tutto il periodo della loro relazione.

Bevve una grossa sorsata di the con l’intento di mandare giù il magone che le era appena venuto: d’altronde che motivo aveva di tuffarsi nuovamente in quell’orribile stato d’animo, ora che tutto era passato?

‘Basta, non devo più pensarci…’si disse mentalmente, mandando giù l’ultima sorsata di the.

 

 

 

Non appena Hermione fu uscita dalla porta, Harry scoppiò a ridere e l’amico gli tirò un pugno sul petto, facendolo smettere.

- Perché cavolo ridi? È stato già abbastanza imbarazzante veder ridere lei, se poi ti ci metti anche tu…

- Ok, ho ricevuto il messaggio… Ridevo solo perché mi è tornata in mente la mattina di Natale…

- Ma allora lo fai apposta, eh? – disse Ron, prendendosi la testa fra le mani. Quello appena avvenuto era stato un momento decisamente imbarazzante. Vedere l’amica, non che la ragazza di cui era innamorato, maneggiare il regalo natalizio della sua ex ragazza non era stata una bella scena… Per un attimo aveva perfino temuto la sua reazione: temeva di ritrovarsi nuovamente con dei canarini assassini che volevano a tutti i costi graffiargli il viso. Quando però l’aveva vista scoppiare a ridere, da una parte si era sentito sollevato, mentre dall’altra avrebbe voluto sprofondare.

- Chissà cosa diavolo starà pensando Hermione adesso… - aggiunse poi, passandosi una mano tra i capelli.

- Beh, non ti resta che andare giù e chiederglielo… - propose Harry, sicuro al cento per cento che l’amico non l’avrebbe fatto.

- Ma sei impazzito?!

‘Appunto…’ disse il moro fra sé e sé.

- Però non è un’idea malvagia… - aggiunse poi il rosso, ripensando a ciò che l’amico gli aveva appena detto, dopodiché si alzò dal letto e oltrepassò la soglia della propria camera, lasciando Harry a fissarlo ad occhi aperti.

Mentre scendeva le scale, però, si accorse che andare da lei e dirle ‘Scusa, ma cosa stai pensando adesso, dopo aver visto quell’obbrobrio di collana?’ non era esattamente una buona idea, anche perché avrebbe rischiato di fare la figura del cretino, cosa che gli riusciva abbastanza bene normalmente, senza il bisogno che Harry si inventasse quelle trovate.

‘Oddio che le dico?!’ si chiese il ragazzo, mordendosi il labbro inferiore coi denti.

‘Trovato!’ si disse poi, dopo averci pensato abbastanza.

Non appena entrò in cucina vide Hermione di spalle, china sul lavandino a sciacquare la tazza con cui aveva bevuto il the.

- Hermione… - disse lui, appoggiato allo stipite della porta.

Nel sentirsi chiamare, la ragazza sobbalzò, dopodiché si girò verso di lui e gli disse, con aria di rimprovero: - Ron, mi hai fatto prendere un colpo!

Il ragazzo le sorrise in segno di scusa, mentre lei si asciugava le mani con uno straccio, poi prese un respiro profondo e le disse: - Se me l’avessi regalata tu l’avrei messa.

Ed era la verità. Se Hermione gli avesse fatto un regalo del genere, per quanto avesse potuto non apprezzarlo, l’avrebbe comunque indossato, pur di non deluderla, pur di strapparle un sorriso.

Ma quel regalo gliel’aveva fatto Lavanda.

E Lavanda non era Hermione.

- Cosa? – gli disse quest’ultima, non sicura di aver capito bene. Ron avrebbe messo quell’obbrobrio, se fosse stata lei a regalarglielo?

- Avrei messo quella collana, se fossi stata tu a regalarmela… - ripeté il ragazzo, con la punta di entrambe le orecchie rossa.

Allora aveva udito bene. Ma non capiva il perché di quella frase che l’amico le aveva detto, così gli chiese: - E perché mai?

‘Ecco, adesso è il momento giusto per dirle tutto quello che provo per lei… Forza e coraggio… Ce la posso fare… Ce la devo fare…. Ora o mai più… Adesso come adesso potrebbe anche essere la mia ultima occasione…’ si disse mentalmente, dopodiché prese un paio di respiri profondi, chiudendo gli occhi, mentre Hermione lo guardava perplessa, e infine le disse: - Perché ti amo, Hermione.

‘No, non è possibile. È un sogno dev’essere per forza così… Ma no, non può essere un sogno… Ricordo perfettamente di essermi svegliata, questa mattina… Quindi non è un sogno. Ma allora… Ron ha detto che mi ama?! Santo cielo, l’ho aspettato da una vita! E allora perché adesso me ne sto qui impalata? Devo fare qualcosa… O anche dire qualcosa… Basta che mi do un mossa…’ pensò la ragazza, restando a bocca aperta.

- Anch’io ti amo, Ron… - gli disse, poi, avvicinandosi a lui, che, vedendola approssimarsi, fece due passi avanti, finché non se la trovò di fronte. Non credeva alle sue orecchie. Non credeva di essere corrisposto, non dopo quello che le aveva fatto mettendosi con Lavanda. E invece anche Hermione provava per lui ciò che lui provava per lei.

Era un momento perfetto, ma poteva esserlo ancora di più, così il ragazzo si avvicinò al viso della ragazza e posò le proprie labbra sulle sue, in un dolce bacio, che fece venire il batticuore ad entrambi. Ron le cinse poi la vita con le braccia, mentre lei gli allacciò le proprie al collo e socchiuse leggermente la bocca per invitarlo ad approfondire il bacio, cosa che il ragazzo fece senza troppa esitazione.

Entrambi desideravano quel momento da tempo, e ora che finalmente il loro più grande desiderio si era realizzato non volevano che quel momento si rovinasse.

Proprio in quell’istante, però, la signora Weasley entrò in cucina per bere un bicchiere d’acqua quando, assistendo a quella scena si bloccò e disse, cercando di non far trasparire dalla sua voce il divertimento che provava: - Ecco dov’eravate finiti voi due, al posto di esser fuori a dare una mano… Avanti, filate ad aiutare gli altri!

I due ragazzi, imbarazzati, si diressero in giardino, tenendosi mano nella mano. Nel farlo passarono di fianco alla signora Weasley, che facendo bene attenzione a non farsi vedere dal figlio, fece l’occhiolino ad Hermione, che le sorrise impacciata.

 

 

 

Harry si trovava sulle scale e rideva come un matto, cercando di non fare troppo rumore. Aveva appena assistito alla scena della signora Weasley che rimproverava Ron ed Hermione, e la visione era stata molto divertente.

‘Chissà se Lavanda scoprisse che il suo regalo non è stato poi così inutile… Si roderebbe il fegato…’ pensò poi il ragazzo, avviandosi anch’egli in giardino.

 

 

 

 

 

Che ve ne pare?

L’ho scritta per la sfida di Charlotte Doyle ‘Great Romancers’, su Accio fanfiction, ma ho deciso di pubblicarla anche qui per vedere che ne pensate… Mi raccomando, recensite!

Baci, Pikky91

   
 
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