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Autore: MissGomez    05/05/2013    1 recensioni
prometto che le altre fiction le terminerò, davvero.
- p r o l o g o -
Avevo un gran mal di testa, molto probabilmente, dovuto al fatto che ho bevuto molto questa notte, in discoteca, ma ora non è ciò che più mi interessa.
Ora, quello che mi interessa è dove cazzo mi trovo?
Alzo lo sguardo osservando la porta semi-aperta.
Mi alzai dal morbido letto, poggiando i piedi scalzi a terra, mi guardai leggermente, indossavo ancora il vestitino nero di ieri. Camminai fino alla porta, aprendola del tutto e sorpassandola: seguì le scale, scendendole e trovandomi in un grande salotto.
-ma-ma voi chi siete?- dissi sgranando gli occhi, notando tre ragazzi seduti su un divano a guardare la televisione. Poggiai la mano sullo su un tavolino per sorreggermi. Sentivo la testa girare. Chiusi gli occhi e caddi a terra, svenuta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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F
i r s t C h a p t e r


Ho bevuto, forse, quattro bicchieri di vodka e mi fa male la testa, ma vabbè.
Da quant’è che stavo ballando, in discoteca, con la mia amica?
Suppongo quasi tre ore e non ci siamo fermate neppure per un secondo: ho bisogno di una pausa.
-Torno subito- l’avvertì, lei annuì semplicemente, voltandosi verso dei ragazzi, strusciandosi su di loro.
Ridacchiai appena a quella vista: Tay, la dolce ed innocente che odia il sesso, che si struscia. Interessante.
Camminai verso il bancone, chiedendo al barista dove si trovasse il bagno. Me lo indicò velocemente.
-La ringrazio- urlai per farmi sentire. Lui annuì semplicemente, come fece in precedenza Tay.
Appena arrivata al bagno afferrai la maniglia ma stetti ferma appena sentì dei gemiti di dolore.
Mi mordicchiai il labbro, incuriosita ed aprì all’istante la porta. Ciò che vidi era.. terribile.
Un ragazzo in ginocchio, e sulla tempia aveva una pistola puntata da un ragazzo dai capelli biondo cenere,
di fianco a lui c’erano altri due ragazzi ma non mi soffermai nei dettagli perché chiusi immediatamente
la porta, facendola sbattere come una deficiente e corsi via, dalla mia amica, ballando.
Il mio cuore batteva all’impazzata, la mia mente non faceva altro che pensare a quei quattro ragazzi.
Avevo paura, non era una novità, ma ne avevo davvero tanta.
Mi voltai verso il bagno e notai tutti e tre, cercandomi, o meglio, cercando colui che non avevano visto.
-Senti, ce ne andiamo?- le urlai all’orecchio. Lei scosse il capo divertita.
Vaffanculo’ ecco il mio pensiero. Sospirai e mi andai a sedere su uno dei divanetti.
Uno di loro posò lo sguardo su di me, per poi su quella affianco a me e così via.
Ero una sospettata. Porca merda, pure quando devo andare al bagno combino casini?
Ok, io devo andare al bagno e non me ne frega niente, se mi vedranno tutta impaurita qui, sospetteranno.
Mi alzai e camminai verso di lui. Il ragazzo biondo cenere osservò il suo amico. Li sorpassai e feci per aprire
la porta ma uno di loro mi bloccò, facendomi così, voltare verso di loro.
-Il bagno è intasato..- alzai un sopracciglio.
Okay, non se ne sono accorti che sono io, ora mantieni la calma.

-C’è ne un altro più in là, se vuoi- mi sorrisi falsamente.
Annuì semplicemente togliendo la mano dalla maniglia –d’accordo, ti ringrazio-
affermai semplicemente. Lasciò il mio braccio e gli feci un cenno con il capo.
Seguì le indicazioni. Trovata la porta, la aprì ed entra: un altro bagno.

Appena terminato il mio.. bisogno, uscì ritrovandomeli tutti e tre di fronte.
Sobbalzai spaventata. Il ragazzo dai capelli biondo cenere rise.
-Sappiamo che eri tu- ecco, ora il mio cuore ricominciò a battere all’impazzata.
-Eh?- sussurrai fingendomi completamente confusa.
-Senti il barista ha fatto la spia. Cosa hai visto?- sbuffò sempre lo stesso.
-I-io…- non riuscivo a parlare, sentivo le mie gambe tremare sempre di più.
-Basta Justin, la terrorizzi solamente- gli disse il tizio che mi aveva dato l’informazione prima.
Il ragazzo biondo cenere si chiamava Justin. Ha un nome carino, come il suo viso.
Ma cosa cazzo sto dicendo? Selena, svegliati, non fa per te e poi è un.. assassino, credo.

-Senti tesoro, non vogliamo spaventarti, vogliamo sapere cosa hai visto- Justin, sbuffò guardando l’amico.
-Scusa, ed io cosa le ho chiesto Ryan?!?- sospirò poggiando una mano sulla sua fronte.
-Sei stato.. arrogante- Justin alzò un sopracciglio –ma stai zitto- non potei fare a meno di ridacchiare,
attirando così l’attenzione su di me.
Ryan, così si chiamava l’altro, sorrise al mio gesto, mentre Justin 

alzò un sopracciglio –sc-scusa. Comunque niente credo.
Ho aperto la porta e ho visto voi tre di spalle, credo.. io non me lo ricordo
-
dissi pensandoci su. Stavo mentendo, ovviamente.

-Non è che hai bevuto qualcosa?- domandò Ryan avvicinandosi a me, cercando di capire.
Scossi il capo –cazzate, quello che stava con noi ha detto il tuo nome, Selena, no?- sussurrò Justin ridendo.
Perché rideva non lo capivo –ho visto anche lui ma non so chi è- annuì. 
-Bene, verrai con me- sgranai gli occhi appena mi afferrò per il polso, trascinandomi.
-L-lasciami o urlo!- lo avvertì. Si fermò guardandomi.
-Tesoro, ho una pistola posso prenderla e sparare alla tua amichetta laggiù, è tua amica, no?- sorrise sghembo.
-Ti detesto- sorrise malizioso continuando a trascinarmi con sé. Mi sentivo morire.
Feci in tempo a prendere la borsetta e sfilare il cellulare inviando un messaggio, d’aiuto alla mia amica
e a mio padre. Eliminai i due messaggi inviati e in meno che non si dica,
mi ritrovai dentro un’auto, con la cintura di sicurezza.
Mi voltai notando Justin al volante.
Mi voltai sui sedili posteriori e non trovai né Ryan, né l’altro ragazzo.
Avevo paura a rimanere da sola con lui.

-D-dov’è Ryan?- chiesi guardando fuori dal finestrino. Il ragazzo rise divertito.
-Ti sei preso una cotta per lui? Dimenticatelo, tanto sarai mia- rise ancora una volta.
Lo guardai male, molto male –ho il ragazzo e poi non ti apparterrò mai!- sfilò la pistola dalle sue
tasche dei jeans e me la puntò contro
stà zitta. Fai quello che dico io, quando te lo dico io.
Sei mia, ogni cosa che tocco è mio, quindi sta zittà e dormi, se non vuoi che ti ammazzo
- annuì spaventata. 

Mi morsi il labbro inferiore e mi voltai verso il finestrino, poggiando il capo su di esso.
Chiusi gli occhi e cercai di non pensare al freddo che stavo provando sulla mia pelle.
Prima che potessi pensare a qualcosa, sentì delle braccia avvolgermi strette a sé, facendomi posare
il capo sul suo petto: Justin. Accese il riscaldamento, poggiando, sopra al mio minuto corpo, la sua
giacca di pelle. Alzai lo sguardo, incontrando i suoi occhi color miele. Fece un mezzo sorriso.
Feci per aprire bocca ma mi precedette –stai zitta e basta- alzai un sopracciglio sbuffando.
Strofinai il naso contro il suo petto. Lo sentì ridere, magari gli facevo il solletico.
In due secondi, fece partire l’auto. Non mi accorsi di nulla, mi addormentai beatamente.

Avevo un gran mal di testa, molto probabilmente, dovuto al fatto che
ho bevuto molto questa notte, in discoteca, ma ora non è ciò che più mi interessa.

Ora, quello che mi interessa è dove cazzo mi trovo?
Alzo lo sguardo osservando la porta semi-aperta.
Mi alzai dal morbido letto, poggiando i piedi scalzi a terra,
mi guardai leggermente, indossavo ancora il vestitino nero di ieri.
Camminai fino alla porta, aprendola del tutto e sorpassandola:
seguì le scale, scendendole e trovandomi in un grande salotto.

-ma-ma voi chi siete?- dissi sgranando gli occhi, notando i
tre ragazzi di ieri sera, seduti su un divano a guardare la televisione.
Poggiai la mano sullo su un tavolino per sorreggermi.
Sentivo la testa girare. Chiusi gli occhi e caddi a terra, svenuta.

L e g g i m i 
non è un gran chè, lo ammetto, ma spero vi possa piacre. un bacio.

potete seguirmi su twitter, basta che me lo dite e ricambio.
https://twitter.com/blandjelena



 

  
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