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Autore: Elrien    05/05/2013    3 recensioni
In questo racconto verranno narrate le vicende che separeranno i due gemelli Andreios e Anes, e la successiva guerra che porterà il mondo di Aduial sull'orlo della distruzione.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dalla raccolta delle Leggende Antiche
L'ombra della notte portava con sè violenza e morte. La battaglia andava avanti da troppe ore. Erano in tanti quelli che ormai non ricordavano nemmeno la ragione della guerra. Molti dei miei amici erano morti. Troppi. Noi pochi rimasti eravamo stanchi e Aegnor,il re, ci aveva abbandonato sul campo ad affrontare le truppe di Zeldar. Aveva preso il comando Atarie, troppo vecchio per combattere, ma ci guidava dalla torre e ci spronava. Tuttavia i nostri erano stanchi e le truppe di Zeldar troppo numerose. Alla fine ci riuscirono, oltrepassarono le mura e con grida terrificanti si diressero verso la torre di Atarie. Corsi più che potei per raggiungerlo, seguito da un drappello di uomini. Cominciammo a combattere con le ultime forze che reggevano il nostro corpo. Ma il Fato non diede ad Atarie la possibilità di superare la notte. Una freccia gli trapassò il cuore, io corsi nella sua direzione per sorreggerlo ed evitare che rovinasse al suolo. I suoi occhi mi guardavano ma non mi vedevano, il suo sguardo era perso in una dimensione dove io da vivo non potevo raggiungerlo. Ma, prima che esalasse il suo ultimo respiro, riuscì a pronunciare alcune parole, conosciute oggi sotto il nome della Profezia. Mi disse con voce stanca ma chiara:" Vai a Kalandros. Un'altra guerra è in arrivo, tra due fratelli, un mashio e una femmina. Solo al termine di questa guerra il popolo di Aduial troverà la pace". Dopo quelle parole che arrecarono altra sofferenza al mio cuore, il corpo senza vita si fece più pesante tra le mie braccia e l'anima di Atarie abbandonò la carne per raggiungere la dimora dei suoi padri. Tra lo sconcerto e la disperazione mi resi conto che tutti i miei uomini erano morti. Mi resi conto che per me non ci sarebbe stata più speranza se fossi rimasto in quel luogo di morte. Allora  senza rifletterci troppo corsi nelle scuderie reali e saltai in groppa al cavallo reale. Galoppai per miglia e miglia fino a quando non persi i sensi. Mi ritrovai in una capanna di contadini che mi avevano trovato e salvato. Ancora oggi non sono riuscito ad esprimere la mia gratitudine nei confronti di quella famiglia. Se non mi avessero soccorso io oggi non potrei narrare le vicende che seguirono. Rimasi per tre mesi sulle spalle di quella brava gente che medicò con grande cura le mie ferite e mi offrì ogni giorno 3 pasti caldi e un comodo letto. Quando mi sentii in forze li saluai e partii nella direzione di Kalandros. Avevo intenzione di raggiungere quella città e prepararmi in attesa che la profezia si avverasse. Non avrei mai immaginato che il Fato mi avrebbe portato proprio al fianco di quei due fratelli, Andreios e Anes. *Angolo della scrittrice* ciao a tutti, io mi sono iscritta oggi, e questo è il mio primo atricolo... :D spero vi piaccia! commentate e fatemi sapere!! grazie :D
  
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