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Autore: NicoloCappello    06/05/2013    0 recensioni
L'anno è il 2029, il mondo è finito da un pezzo a causa del morbo che ha reso la stragrande maggioranza degli esseri umani dei rabbiosi infetti sempre in cerca di nuove prede.
In Sicilia imperversa da qualche anno il Killakommando guidato dal Demone, una grossa forza di predoni che si sostenta di razzia in razzia, cannibali e adoratori del demonio.
Gli si frapposero i Giustizieri guidati dallo Sceriffo e prima ad Alamo, poi al Monastero le due fazioni si diedero una spietata battaglia senza quartiere. Al Monastero lo Sceriffo riuscì a decapitare il Demone e il Killakommando senza più un capo si divise nelle più piccole bande che lo componevano.
Dopo qualche mese qualcuno le ha nuovamente riunite.
Tutto quel che leggerete fa parte del background di PROGETTO EDEN - Post-Apocalyptic LARP, una campagna di gioco di ruolo dal vivo tutta siciliana attiva dal 2011, questo un nostro video: http://www.youtube.com/watch?v=8_9quHbG-1k
Se interessati questo è il gruppo di facebook principale: https://www.facebook.com/groups/progettoeden/?fref=ts
Mentre questo è il gruppo che utilizziamo per le giocate stile play by forum: https://www.facebook.com/groups/320814158013249/
Buona lettura ;)
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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1-Il Vampiro
2-Hesperax
3-Veleno
4-Flamer
5-Sabluk
6-Ram
7-Uriah

Questi erano gli ultimi nomi rimasti sulla sua lista. Molti altri erano stati spuntati e se fosse andato tutto per il verso giusto lo sarebbero stati anche quelli.
Gli tornarono alla mente le parole di un'amica: "Lascia a me i primi due."
"Non comincerò da loro, fatti bastare questo."

Gli altri agivano in gruppo, orchestravano assalti e usavano parole come "ripiegare", "difendere la posizione" e simili. 
Parole che per lui non avevano senso.
Adesso che gli altri erano morti, la maggior parte almeno, iniziava il suo lavoro.
Probabilmente questo sarebbe stato l'ultimo ma non era rilevante, doveva farlo, per Alamo, per il Monastero e per il futuro dell'isola.

Cominciò da un campanile.

-----------------------------

Era il tramonto, le lenti sulla sua maschera attutirono la forza del sole quanto bastava per permetterle di fissarlo per bene.
Quel fuoco bruciava da milioni di anni, il fuoco... aveva abbracciato quella merda di suo padre nel rogo del vecchio fienile, crepitava tutt'attorno mentre il suo uomo veniva decapitato e ben presto lei avrebbe consegnato al suo bacio incandescente i due bastardi che gliel'avevano portato via.
Cominciò a tremare, quando la situazione le sfuggiva di mano allora qualcos'altro prendeva il controllo, qualcosa di folle, istintivo, qualcosa che adesso doveva starsi buono per il bene del suo proposito.
Cercò di calmarsi pensando che le fiamme avrebbero presto lambito i suoi nemici e che il suo uomo sarebbe stato vendicato ma tutto questo sarebbe potuto accadere se tutte e cinque le fazioni si fossero nuovamente riunite.

"Si, così sarà. E poi amore mio avrai il tuo ardente sacrificio. "

-E' ora.
Era V.
-Arrivo. 
-A che pensavi?
-A nulla. Sono arrivati tutti?
-Aspettano solo noi.

La donna sistemò il proprio Kryss nel fodero sulla coscia seminuda mentre armava l'uzi. Insieme a V passò in mezzo a tutti i loro seguaci, Testa-di-Kuoio, Flamer, Axia e le loro bande, insieme ancora agli Sfregiati, agli Assassini Rossi e ai più letali di tutti: gli Skortikati.

-Il segnale per i Predators?
gli chiese.
-"Addìo."

-Appropriato.

Guardandosi attorno contò meno di una settantina di uomini fedeli a lei e V ma se tutto fosse andato per il verso giusto sarebbero di nuovo stati LA minaccia.
Lui salì sul tetto della propria jeep, non aveva mai amato queste cose "Ma se vuoi essere il capo devi uscire dall'ombra." lei l'aveva avvertito.
In piedi sopra la jeep lui guardava verso la piazza di Sciara, da tutte e cinque le vie che si affacciavano su di essa spuntava una banda diversa con davanti un capo diverso. 

http://www.assarca.com/public/sicilia/pza_castelreale_sicilia_sicily.jpg

V aveva un cappotto di pelle usurato che gli cadeva come un mantello, sotto di esso portava un'armatura da strada che non sarebbe stata così speciale se non fosse lordata dal sangue di tutti quelli che aveva ucciso, alla mano destra aveva un guanto artigliato, al collo una croce dai bordi affilati come coltelli e la sua maschera da battaglia piena di denti e zanne lo rendeva una presenza terrorizzante e affascinante allo stesso tempo. 
Si, era davvero convinta che lui avrebbe potuto prendere il posto del suo uomo.

-Hesperax.
La chiamò, lei gli passò il megafono sorridendogli e pregando che avrebbe scelto le parole giuste.
Il Vampiro lo prese e tornò a scrutare la piazza.
-Sono contento di rivedervi tutti riuniti come ai bei tempi, Veleno, Sabluk, Uriah e Ram.
"Cerca di imbonirseli... va bene ma deve fargli capire che non scherziamo."
-Sono sicuro che se avessero ancora la testa sulle spalle anche Julian, Kor, l'Orbo e Stoccarda sorriderebbero come sto facendo io.
Mentre pronunciava quelle parole gli Skortikati lanciarono le teste dei quattro capibanda in mezzo alla piazza.
"Bene. Ora fagli vedere che puoi essere il capo."
-Loro hanno compiuto delle scelte e queste scelte li hanno portati alla morte.
Vi ho chiamati per rimettere insieme le forze, sconfiggere i nostri nemici e vendicare il Maestro: il Demone.
-Il Demone era il Demone, tu che cazzo sei? Una sanguisuga? Solo perché ti scopi la sua troia non vuol dire che hai le palle di comandare. Non sei un capo, "Vamp". Manco per il cazzo.
Fu Veleno a parlare, lui e i suoi erano soliti ricoprire le loro lame e le loro pallottole col veleno naturale più facile da reperire: merda essiccata, se ti ferivano e non avevi del disinfettante morivi nel giro di qualche giorno.
-Davvero?- Il Vampiro sorrise sinistramente. -Chiediamolo a loro...
Era il momento, Hesperax si voltò verso i resti del Killakommando.
-Chi brucerà Urbania?
-VAMP!
Tuonarono i loro fedeli.
-Chi comanda il Kommando?
-VAMP!
Altre voci si unirono, li avrebbero sentiti fino a chilometri di distanza ma non importava, andava fatto.
-Chi seguirete?
-VAMP! VAMP! VAMP!
Li guardò e sorrise inebriata dall'ebbrezza del momento, si, il suo uomo sarebbe stato orgoglioso di loro.

Il Vampiro guardò verso i rivali agli angoli della piazza.
-Unitevi a me e dimentichiamo gli screzi passati. Il Kommando esisterà ancora.
Hesperax lo vide e si convinse che fosse perfetto, la sua flemma contrapposta alla ferocia del suo aspetto spiazzava gli avversari; mentre il Demone conquistava i cuori con la rabbia lui lo faceva con lo stile e lo charme, le sue mosse sarebbero state più ponderate mentre quelle del suo uomo erano furiose e dettate dall'umore. 

Si, con lui alla guida sarebbero stati inarrestabili. 

-VAMP! VAMP! VAMP! 
Anche Ram e i suoi presero a inneggiare a lui ed Hesperax avrebbe scommesso l'anima che presto sarebbero stati seguiti da Sabluk e dagli altri.
Sarebbero arrivati gli infetti ma li avrebbero tolti di mezzo in fretta, non sarebbero stati una minaccia.
-VAMP! VAMP! VAMP!

Qualcuno dalle altre bande cominciava ad unirsi alla loro litania, stava andando tutto per il verso giusto. 

In meno di un minuto il Kommando sarebbe stato di nuovo integro e loro ne avrebbero cavalcato l'onda di distruzione fino ad Urbania, fino al cuore del Governatore e dello Sceriffo.
Per un attimo provò lo stesso brivido di quando il Demone ascese al comando tanti anni prima e senza pensare iniziò anche lei a gridare il nome del loro nuovo leader.

-VAMP! VAMP! VAMP!
Era tutto perfetto.

BANG! 

Non capì subito, in mezzo a tutto quel vociare lo sparo sembrava soltanto un rumore sommesso ma l'inquietudine le montava dentro e cominciò a cercare con lo sguardo finché non lo vide...
Il corpo di Veleno, senza testa, continuava ad agitarsi in preda agli spasmi come se non avesse ancora capito di essere morto.
Vide i veleniti berciare, imbracciare le armi e sparare verso di loro, Vamp era immobile sul tetto della jeep con ancora il megafono in mano, ora che le sue parole servivano più che mai non gliene veniva neanche una...
-Sta giù!
Hesperax lo afferrò per le gambe e lo tirò sul retro dell'auto facendolo rovinare a terra mentre le pallottole fischiavano tutt'attorno.
-I Predators! che cazzo hanno fatto?
Gli urlò in faccia Hesp, Vamp non la ascoltò, si rialzò e guardò verso la piazza...
Dal lato di Sabluk vennero lanciate delle bombe a mano verso Ram e verso le loro posizioni; quella cagasotto di Uriah ancora non aveva deciso da che parte stare, lei e i suoi si sarebbero avventati sulla fazione in svantaggio appena possibile. 

Era finita.
-C'eravamo quasi Hesp...
Lei riuscì quasi a sentire il suo rammarico mentre i vetri della jeep venivano violentati dai proiettili alla merda dei Veleniti.
-Vamp, Ram non...
Il Vampiro non la fece finire, prese il megafono e gridò: "ADDIO!"

Dalle palazzine lì attorno esplosero tre colpi simultanei, il primo attraversò lo sterno di Uriah facendole esplodere la colonna vertebrale e spezzandola in due, il secondo strappò via il braccio sinistro di Sabluk mentre il terzo asportò mezza mandibola a Ram.

Era il punto di non ritorno, da lì in poi sarebbe stato solo il Caos.
Hesp l'avrebbe fatta pagare ai responsabili ma sarebbe stato dopo, c'era una battaglia da vincere.

Hesperax fece cenno a due dei suoi di salire mentre lei si piazzò sul retro della jeep insieme a Flamer. 
-Vamp, copritemi.
-Dove credi di andare?
-A fare ciò che avrebbe fatto lui.

La jeep corazzata sfrecciò attorno alla piazza, sarebbe passata davanti tutte le altre bande in un'azione quasi suicida, un'azione degna della donna del Demone.
-Ecco i Sabluki.
I proiettili del Kommando erano tutti rivolti ai Sab's che presi dalla botta cercavano di portare il loro capo sbracciato in salvo nelle retrovie e non potevano pensare al mezzo in avvicinamento.
"Vamp sta facendo il suo lavoro" pensò Hesp mentre dava fuoco a due lembi di stoffa.
L'auto stava passando davanti i nemici, la donna uscì dal tettuccio lanciando in rapida successione due molotov in mezzo a loro; Flamer aprì il retro dell'auto e diede fiato al suo bambino: un lanciafiamme homemade che non aveva nulla da invidiare a quelli del vecchio esercito. 
Lo sfiato durò meno di un secondo ma bastò a rendere quella via un inferno di fiamme e carne sciolta.
I prossimi in traiettoria erano i veleniti ma i bastardi s'erano preparati e si misero a lanciare rozze granate artigianali verso di loro. 

Il pilota sapeva il fatto suo e schivando minimizzò i danni, non riuscì però a schivare la smitragliata all'odor di merda che lo inchiodò per sempre al sedile.
Senza più controllo la jeep impennò sul marciapiede e prese il volo.

Quando Hesperax si svegliò l'odore di benzina era così forte che rischiò di vomitare, la maggior parte delle sue molotov si ruppe ed era un miracolo se ancora nulla avesse preso fuoco.
Prese un profondo respiro e ignorò le escoriazioni al braccio e alla gamba, fu più difficile ignorare le due costole fratturate che raschiavano sul polmone... si fece forza, non poteva mollare, la battaglia doveva essere vinta.

Uscì a fatica dai resti dell'auto portandosi un tascapane con le uniche tre bombe rimaste e si guardò attorno... I proiettili delle cinque fazioni erano finiti alle prima battute dello scontro e tutto stava risolvendosi in un brutale corpo a corpo da strada, forse era rimasta priva di sensi più del previsto.

Flamer era lì vicino a dispensare assaggi di inferno verso i veleniti, la piazza invece era una bolgia infernale, una gigantesca mischia dove tutte e cinque le bande s'erano riversate con mazze, catene e coltelli. Vide i suoi amici di un tempo scannarsi l'un l'altro e contro gli infetti attirati da tutto il casino che stavano facendo. 
Proprio come in quel fottuto Monastero...

Iniziarono a tremarle le mani, scorse Vamp a una trentina di metri di distanza mentre infilava il suo guanto artigliato dentro la faccia di un nemico.

"Dov'è la tua flemma adesso?"
-La troia del Vampiro!
Due veleniti le correvano incontro, fucili a tracolla, coltelli alla mano. "Cinque" la mano arrivò all'uzi, l'estrasse e li freddò con una smitragliata quando le erano quasi addosso. 

"Zero"

Hesperax gettò l'uzi e tossì sputando sangue per terra. Poco distante qualcuno aveva lanciato un fumogeno che il vento aveva espanso rapidamente ammantando la piazza di Sciara, riuscì a infilarsi la maschera antigas a mezza faccia appena prima che le arrivasse la ventata. 

Per quanto corposa fosse la cappa non riuscì più a scorgere i cadaveri dei veleniti appena uccisi; tutt'attorno sentiva soltanto grida umane e infette, tonfi sordi e le sfiammate di Flam che davano una profonda e sinistra tinta rossa alla cortina. 

Era all'inferno.
"Non doveva finire così... per un cazzo di proiettile..." Hesperax sentì il proprio demone farsi strada dentro di lei; senza il Kommando non avrebbe potuto vendicare niente e nessuno, le loro già esigue forze stavano sprecandosi in quella battaglia inutile... fu lì che realizzò: non ci sarebbe più stato nessun Kommando, Urbania sarebbe rimasta in piedi e lei non avrebbe mai messo le mani ne sul Governatore ne sullo Sceriffo... 

Il suo ardente sacrificio era stato fatto a pezzi da quel singolo colpo. 
La frustrazione del fallimento mista al dolore per le ferite la fece gridare dalla rabbia e senza che se ne accorgesse il suo demone le era scivolato dentro prendendone il sopravvento. 
Senza pensare diede fuoco alla prima molotov, percepì un grosso combattimento alla sua sinistra e lanciò la bomba oltre il fumo in quella direzione, le urla disperate l'appagarono facendole dimenticare il dolore. Accese la seconda molotov che si andò ad infrangere contro il muro di automobili messo insieme dai Rammer disperdendoli, la terza arrivò dritta sulla jeep capovolta e madida di benzina che esplose in maniera spettacolare prendendo il volo e detonando letali pezzi di lamiera e vetro per mezza piazza.

"Avrai lo stesso il tuo sacrificio..."
Flamer aveva finito di arrostire alcuni infetti e cambiò la bombola alla propria arma; Hesperax col volto sfigurato dalla furia gli corse incontro e gli strappò il lanciafiamme dalle mani.
-Che cazzo fai, puttana?
Per tutta risposta Hesp estrasse il Kryss e colpendo come un'aspide gli perforò l'occhio destro arrivando fino al cervello e lì rimase. Nessun grido.
Cinque predoni la videro e si lanciarono contro di lei, non riconobbe neppure la banda di appartenenza, forse proprio uomini di Flamer... li irrorò di fiamme godendo come una puttana nel sentire la loro carne sfrigolare.
L'unica cosa che desiderava più di uccidere era avere di nuovo il suo uomo dentro di lei, il Vampiro era troppo freddo, lei invece voleva avvampare di piacere.
Prese a camminare dando fuoco a qualsiasi cosa si muovesse, non importava da che parte stessero, dovevano bruciare tutti, doveva bruciare tutto.
Vide due uomini avvinghiati in un abbraccio mortale e gli donò il bacio dell'inferno, un terzo che stava correndole incontro si rese conto della propria follia, girò i tacchi e corse via... ma non abbastanza in fretta.
-Nadia!
Quel che rimaneva della consapevolezza di Hesperax riconobbe la voce che la chiamava, era Vamp.
Il Vampiro venne fuori dal fumo come un incubo, aveva il braccio sinistro martoriato ma l'artiglio sul destro era interamente rosso di sangue; la sua maschera era sfaldata e aperta, un profondo taglio gli attraversava la guancia e i suoi occhi erano lo specchio della frustrazione.
I due si guardarono per pochi attimi, attimi che parvero infiniti; probabilmente anche lui in quel momento, in quello sguardo capì che era tutto finito, che il sogno era spezzato.
Le disse addio con gli occhi, deglutì e scomparve tra il fumo. 

Non si sarebbero rivisti mai più.
Sulla piazza era sceso un silenzio spettrale, Hesperax incedeva tra il nero fumo della jeep incendiata fino a quando non riuscì a vedere altro che fiamme e corpi bruciati; non capì nemmeno dove si trovasse per quanto spessa fosse la scura coltre che l'abbracciava.
Sorrise sinistramente ammirando lo spettacolo che aveva creato, staccò la bombola dal lanciafiamme e la lanciò lontana vedendola scomparire oltre un muro di fuoco dopodiché...

KA-BOOM!

-Questo è per te amore mio! Ecco il tuo ardente sacrificio!

 

E rise.

------------------

I rumori erano cessati già da parecchie ore, adesso lì fuori poteva essere sicuro.
Spostò la martoriata campana dentro cui s'era infilato e diede un'occhiata: il corpo del cecchino dei Predators era lì dove l'aveva lasciato, il fucile che gli aveva preso in prestito non più, al suo posto un infetto che gli spolpava il femore.
La bestia non fece in tempo a voltarsi che un colpo silenziato le trapassò il cranio.
L'uomo s'affacciò dal campanile e vide addirittura più di quel che sperava di vedere.
La piazza era annerita quasi in ogni punto dalle fiamme, almeno un centinaio di cadaveri carbonizzati la puntellavano con altrettanti infetti a banchettare.
I palazzi tutt'attorno stavano ancora andando a fuoco e difficilmente si sarebbero spenti fino all'indomani.
Una o due auto s'erano dileguate e Dio solo sapeva se a bordo ci fossero stati il Vampiro o la donna del Demone.
"Un solo colpo." Pensò soddisfatto l'uomo sul campanile.
Il Killakommando era definitivamente morto, quel che ne rimaneva era troppo poco per esser considerato una minaccia; l'uomo sentì un brivido e seppe che gli altri che lo stavano guardando adesso potevano riposare in pace, il suo compito era stato portato a termine, Alamo e il Monastero erano stati vendicati.
Caronte sorrise, prese la sua lista e ne depennò tutti i nomi meno i primi due, di loro non era sicuro...  

-Giustizia è fatta amici miei.

Caronte e i suoi spettri lasciarono Sciara agli infetti, sempre gli unici reali vincitori di ogni battaglia. 


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Dopo il rogo di Sciara, nel 2029, il Killakommando cessò definitivamente di esistere.
Durante quel nebuloso accadimento perì la stragrande maggioranza degli elementi rimasti alla un tempo letale forza predonica già provata dalle battaglie ad Alamo e al Monastero. 

Fuggendo dall'inferno di fiamme e infetti scatenati i resti del Kommando si divisero ulteriormente vanificando ogni significativa minaccia da lì a dieci anni a venire.
Si dice che Hesperax abbia trovato la morte qualche settimana dopo in circostanze poco chiare mentre del Vampiro si sa anche meno, ogni tanto se ne può sentir parlare in qualche bettola da gente che l'avrebbe avvistato ma i più ritengono che sia morto quel giorno, anche lui bruciato e irriconoscibile come tutti gli altri capibanda.

 

 

FINE

  
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