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Autore: _Sherazade_    06/05/2013    6 recensioni
Cosa succederebbe se potessi incontrare davvero uno dei personaggi da me inventati?
Apodis e Shera a confronto.
[Apodis è un personaggio tratto dal racconto "La corte dei demoni"]
Racconto scritto per il contest "Io ti ho creato e io ti… Incontro!" sul forum di EFP
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il foglio bianco davanti a me. Mille immagini e storie mi attraversano la mente, eppure niente!
Le mie mani non riescono a scorrere sulla tastiera.
Paresi? Paura che la tastiera sia in realtà uno strumento di tortura elettrificato che al minimo contatto passa una scossa di non so quanti watt?
 
No, magari.
Il blocco dello scrittore colpisce ancora.
 
Mi raddrizzai con la schiena, almeno la nuova poltroncina da computer era estremamente comoda, storta ma comoda.
Fissai il soffitto, e l’unica cosa che mi veniva in mente era che avremmo dovuto dare una bella sbiancata. Ci voleva proprio, ma sapevo che sarebbero passati un bel po’ di anni prima di poter chiamare un imbianchino.
Nell’ultimo anno ne erano successe di cose. Da quando mamma è stata ricoverata molte cose son cambiate, alcune in meglio, e altre in peggio. Alcune erano una diretta conseguenza di tutto il calvario subito, altre erano semplicemente cose che sarebbero successe a prescindere da tutto.
La mia unica costante era l’amore della mia vita, il mio fidanzato, sempre vicino nei momenti difficili, e ovviamente anche in quelli più sereni.
La scrittura mi aveva aiutato spesso in passato, era il miglior sfogo per me, per tirarmi fuori dai momenti più bui, ora fatico un po’, lo ammetto. Ho in mente una quadrilogia, solo una storia completata, “La corte dei demoni”, gli altri sono in alto mare. L’ultima storia la lascerò davvero per ultima, le altre due mi stanno logorando.
Eppure ci sono, voglio dire, so come voglio far proseguire la storia.
Vorrei rielaborare e trascrivere i nuovi capitoli, ma appena mi siedo, prendo i fogli scritti a mano nel cuore della notte e apro Word “PUFF” la voglia di scrivere scompare magicamente, e la depressione sale.
Detesto quando succede, eppure non posso impedirlo.
 
 
Di solito, quando i blocchi si fanno avanti, basta la lettura di qualche vecchia storia e magicamente la voglia di scrivere ritorna.
- Magari funziona anche stavolta! – dissi a voce alta. Non c’era nessuno in casa.
Papà al lavoro, e mio fratello a scuola. I mestieri erano già stati portati a termine, quindi avevo tutto il tempo del mondo… fino all’ora di pranzo. In un paio di orette sarei certamente riuscita a completare qualcosa. Qualsiasi cosa.
 
Sentii un brivido di freddo, cosa normalissima in casa mia, quindi mi alzai per correre in camera ed afferrare la mia copertina in pile ma… c’era un uomo nella mia stanza!
Panico totale!
Chi era? Come aveva fatto ad entrare? Bello era bello, ma che ci faceva in casa mia?!?
Il suo viso era familiare, ed io ero pietrificata. Forse stavo per morire…
 
Non mi sarei mai sposata col mio amore, non avrei mai trovato un lavoro, comprato casa e un’auto, non avrei più rivisto le persone che amavo e…
- Ehi calma, non stai per morire! Certo, nella tua mente il mio era un ruolo legato alla morte, ma non sono certo venuto per prelevare la tua anima! – di che stava parlando? Spalancai gli occhi. Occhi dorati, capelli nero cobalto, figura muscolosa ma non troppo, quei vestiti…
- Apodis? – il bel ragazzo annuì. Non poteva essere!
- No, no, no, no, no, no – ridevo nervosamente, - no! Non può essere, tu sei…
- Il frutto della tua immaginazione? – chiese lui ridendo sotto i baffi, che non aveva.
- Esatto. Forse sto…
- Diventando pazza? No, non sei pazza, e sì, ti sto leggendo nel pensiero. – la cosa cominciava a farsi strana, bizzarra oserei dire.
- Non così tanto Barbara. Si può dire che io sia la tua musa… - disse mettendosi in pose idiote, riuscendo così a strapparmi un sorriso.
- Ti avevo immaginato… diverso, caratterialmente almeno. Più serio.
- Ho preso semplicemente vita, e poi… se mi fai dire cose come: “Mi innamorerò quando vedrò un ippopotamo e un coccodrillo prendere insieme il tè, e in abiti ottocenteschi”. – risi ancora. Avevo dimenticato quell’aspetto della mia “creatura”, quanti anni erano passati da quando nacque il primo Apodis?
- Mi hai sognato nel duemilanove… sono passati quattro anni.
- Apodis, com’è possibile che tu sia qui? Sto forse sognando? – perché di tutti i personaggi creati e non proprio lui mi era apparso? Perché non qualcun altro?
- Non stai sognando. Riguardo la tua prima domanda… semplice, avevi bisogno di me. – bisogno di Apodis…
Lui, che era sempre rimasto in piedi contro lo stipite della porta, finalmente si accomodò su una sedia… così come lo avevo immaginato nel mio racconto.
- Sì, questa scena è familiare anche per me, anche se il dialogo è decisamente diverso. Probabilmente avresti preferito Ael al mio posto e volare da qualche parte o sbaglio? – conoscere Ael… sì, mi sarebbe piaciuto vederlo dal vivo e trasformato in drago. Ael era il personaggio che forse aveva subìto più modifiche di chiunque altro nella storia. Eppure ero felice che ci fosse Apodis, se stavo impazzendo di sicuro avrei scoperto qualcosa di importante o particolare su lui o su chissà quale grande mistero del cosmo.
- Ti ricordi ancora il sogno? – annuii, e come avrei potuto dimenticarlo? Era l’inizio del secondo capitolo del racconto, e non solo. Come molti altri scrittori, io stessa attingevo l’ispirazione dai sogni che facevo.
Il primo incontro con Apodis avvenne nella dimensione onirica, e lì era davvero brutto all’inizio, era una sorta di bestia, anche se mi fidavo. Ho sempre pensato che i sogni fossero molto importanti, e la chiave di lettura di quel sogno era di non badare alla apparenze, come dice il noto proverbio:
 
L’apparenza inganna.
 
- Eri arrivato in un altro momento critico della mia vita, che per fortuna è solo un triste ricordo… - erano passati pochi mesi dalla fine di una relazione sentimentale.
- Lo ricordo bene… ora almeno hai trovato l’anima gemella. – disse sorridendo e io annuii. Era vero! Avevo finalmente trovato il grande amore, sì è così! Sono una sentimentale e me ne vanto.
- Sono due anni… e guardati… non ti ho mai vista così radiosa! Quando parliamo di lui almeno, se vediamo altri aspetti dell’ultimo anno almeno… ti spegni. Mi spiace. – già il mio amore mi faceva toccare il cielo con un dito, mentre l’altro lato della medaglia mi riportava ad altri eventi tutt’altro che piacevoli.
Sia all’interno della famiglia che esternamente, cose che mi toccavano più o meno profondamente.
Le strade non sono più sicure come una volta, i giornalisti, riportando i fatti, non fanno altro che seminare panico. Non è colpa loro, è la vita che è diventata uno schifo, e giustamente loro fanno il loro mestiere.
 
- Hai paura, vero? – certo che avevo paura, di un migliaio di cose: di non trovare lavoro, di non riuscire mai a crearmi una famiglia, di non farcela a fare quello che dovevo fare ecc. La paura è il male che distrugge la vita.
 
- Ricordi… quando mi hai fatto scegliere da che parte stare? – l’ultimo capitolo, Ayla era tornata alla sua vita di sempre, rinunciando così agli amici che aveva trovato e al suo amore: Apodis.
A sua volta lui rinunciò all’immortalità e scelse di passare il resto della vita insieme a lei.
Aveva scelto l’amore a tutto il resto, con la speranza che un giorno, uomini e demoni, potessero tutti vivere insieme in pace e armonia.
- Sì, lo ricordo Apodis.
- Tu sei simile ad Ayla, solo più decisa. Quando vuoi una cosa la prendi, lo dici, tuttavia… la paura ti butta giù, so che è difficile, - disse avvicinandosi e inginocchiandosi di fronte a me, - ma puoi farcela. – aveva usato il “puoi” non “devi”.
- Conosco bene tutte le difficoltà che il fato ha messo sul tuo cammino e ho visto come hai reagito. Sei stata molto brava Barbara, e voglio dirti una cosa, - disse con gli occhi lucidi, - tutti noi, i tuoi personaggi, gli amici che hai creato, ti siamo vicini, e continueremo ad esserci per il resto della tua vita.
Sorridi al mondo perché non hai solo noi, ma anche un sacco di persone che ti vogliono bene e ti sono vicine nel mondo reale, noi proteggeremo i tuoi sogni e faremo tutto quello che possiamo per aiutarti. Tutti insieme, ma tu non abbatterti, perché solo tu puoi fare quel primo importantissimo passa per non stare male e vivere. – stavo già piangendo da un pezzo, commossa dal modo in cui aveva cominciato a parlare.
Era nato dalla mia fantasia… eppure quei sentimenti erano reali.
Feci per abbracciarlo, suonò il campanello e mi voltai verso la finestra.
Era mio fratello di ritorno da scuola, dovevo aprirgli la porta, altrimenti avrebbe scampanellato a più non posso.
- Apodis, grazie per… - “tutto”, mi morì sulle labbra. Apodis era scomparso.
Corsi ad aprire la porta e tornati al pc per chiudere le pagine internet e word, quando vidi un nuovo messaggio di posta da un mittente sconosciuto con tanto di allegato.
La porta si spalancò, mio fratello mi salutò correndo in bagno non prima di avermi chiesto cosa ci fosse per pranzo. Gli borbottai qualcosa di incomprensibile mentre aspettavo che caricasse la pagina.
Il mittente era inesistente, ma l’allegato era una cosa meravigliosa.
Una enorme foto, con me al centro, abbracciata al mio ragazzo e tantissime altre persone i cui volti mi erano tutti noti. Sul lato destro c’erano gli amici, i parenti e tutte le persone care del mondo reale, vive o morte che fossero, dall’altra, tutti i personaggi che negli anni avevo creato, e che mi avevano regalato moltissime emozioni.
Sullo sfondo c’era uno striscione: Coraggio Babi, non sei sola e non lo sarai mai.
Ti vogliamo bene.
 
Mi asciugai le lacrime, e qualcosa si sbloccò in me. Avevo ancora paura, ma un nuovo coraggio alimentava la mia anima. Non ero sola, non lo ero mai stata.
Non lo avrei più scordato, e ogni volta che ne avessi avuto bisogno, quella foto me lo avrebbe ricordato per sempre.
 
- Perché piangi? – chiese mio fratello tornando in salotto.
- Niente, sono semplicemente felice. – lui rise dandomi della scema.
Avrei sempre cercato di sorridere alla vita, e sapevo che Apodis e tutti gli altri erano lì per aiutarmi, se mai ne avessi avuto bisogno.



L'angolo di Cendri/Shera ^^

Oh eccoci qua dopo un'infinità di tempo.
Questo racconto doveva essere maggiormente incentrato su Apodis... invece lui è stato il mio grillo parlante, la mia guida spirituale.
Ho aspettato fino alla fine del concorso per pubblicare la storia :D era lì ferma da un bel po' XD
Avrei diverse cose da pubblicare, ma prima dovrei trovare la voglia di trascriverle al pc -.-
Tra sto maledetto mal d'orecchie che va e viene e una cosa e l'altra un po' passa la voglia XD

Che altro aggiungere, spero vi piaccia e alla prossima ^^
  
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