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Autore: Newmoon    25/11/2007    3 recensioni
questa fanfiction è ambientata dopo la venuta di un ragazzo dal futuro che annunciò ai nostri eroi la venuta di due mostruosi cyborg. Naturalmente i protagonisti sono la mia coppia preferita: VEGETA E BULMA
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho scritto un’altra piccola fan fiction spero che vi piaccia. Lo so che ce ne sono tante ma non potevo non fare una fan fiction sulla mia coppia preferita, ovviamente BulmaxVegeta

          

Dopo l’esplosione del pianeta Namek, era arrivato un giovane dal futuro che, dopo aver parlato con Goku, predisse che dopo tre anni sarebbero arrivati dei mostruosi cyborg che avrebbero distrutto tutto.

I nostri eroi iniziarono ad allenarsi e Vegeta si trasferì alla Capsule Corporation.

Vegeta passava tutto il giorno ad allenarsi nella Gravity Room alzando sempre più la gravità mentre Bulma faceva qualche servizio e si buttava scocciata sui vari divani.

Quella mattina Bulma era in giro per la casa, annoiata e sudata per la troppa afa.

I suoi genitori ormai l’avevano svezzata, si facevano vedere soltanto a volte per pranzare e la sera e passavano tutto il giorno girando per le vetrine o andando a convegni.

Non che prima non ci andassero ma ora la cosa succedeva più frequentemente e soprattutto in estate!!

Girovagava per la casa senza una meta, dal giardino provenivano numerosi rumori di colpi…magari se quello scimmione non si stesse allenando potrebbe scambiare qualche parolina con qualcuno…

“Ho deciso vado a stuzzicarlo un po’..” ormai non aveva più paura di lui, non era più il guerriero spietato che tutti temevano e lei lo sapeva bene.

“Però potrebbe arrabbiarsi…non sopporta quando lo si disturba mentre si allena e poi deve diventare più forte perchè  deve aiutarci a sconfiggere i cyborg, io non voglio rimetterci la mia giovane e bella pelle…” mentre ancora pensava una figura familiare comparve alle sue spalle.

“Veget..” no, non era lui

“Ciao Bulma!”

“Yamcha! Ma da dove sei entrato?”

“Lo sai che sei parecchio distratta? Hai lasciato la porta aperta, poteva entrare chiunque…” Detto questo la afferrò per la vita.

Già. Stavano insieme. A dire il vero lei, lo teneva solo perché non aveva nessun altro con cui stare, ma non era sicura di provare qualcosa di certo per lui.

 Certo gli voleva bene ma solo da fratello e più spesso, in questo ultimo periodo, si era ritrovata a fantasticare su Vegeta…ok, ora stava uscendo pazza.

“E…lasciami!”

“Come siamo agitati oggi! Che c’è non sei contenta di vedermi?”

“Ehm…no, è solo che fa caldo!!” Era vero. Ma non era solo per questo. Ultimamente non sopportava di vedersi gente in giro, l’unica persona che sopportava era…no...non se ne era mai accorta…Vegeta.

“V…egeta” senza accorgersene pronunziò il suo nome

“ e dalle! Pensi sempre a quello lì! Insomma prima mi scambi per lui, poi pensi a lui mentre sei con me…”

“EH? Ma che io non ho detto mica VEGETA? Ho detto…la verdura, si, l’ho lasciata sul fuoco…”

“??” Senza darci troppo conto Yamcha si buttò sul divano e accese la Tv.

Forse il caldo la stava facendo impazzire.

Intanto Bulma si era rifugiata in cucina. Per precauzione aveva messo a bollire delle verdure.

Ma perché aveva mentito? Che c’era di male se lo pensava…

“Ma guarda!”

Si girò di botto

“Yam…Vegeta!”

“Come siamo agitati oggi! Che c’è non sei contenta di vedermi?” usando un tono sarcastico imitò la voce dell’uomo entrato prima di lui.

Bulma cercò di rimanere calma anche se sentiva il sangue salirle alla testa. Non era perché aveva preso in giro Yamcha, non era perché per poco non l’aveva lasciata stecchita a terra, facendola sobbalzare mentre era soprapensiero…era solo contenta di vederlo!

Rispose ferma: “Che vuoi? Ti si è rotta la Gravity Room? Non è mica colpa mia se non la tratti con riguardo, ora aspetti che arrivi mio padre perché io ho da fare e…”

“Ho fame!” detto questo aprì il frigorifero, le butto qualcosa sul tavolo dove era seduta e le si sedette accanto.

Bulma alzò la testa, guardando dapprima la roba surgelata e poi il suo sorrisino divertito.

“Guarda che non sono la tua schiava!! Se vuoi mangiare me lo devi chiedere per favore!”

“Uhm…questa parola mi suona strana..”disse sarcastico cercando di farla arrabbiare.

Ci era riuscito. “Fai da solo! Che c’è il grande principe Vegeta non si sa preparare da mangiare da solo? Ha bisogno dell’aiuto di una fammina terrestre?”

Per Vegeta era troppo. Dopo essersi alzato con una calma snervante  la minacciò :”Senti un po’, donna! Io sono abituato che quando voglio una cosa la ottengo..” le si avvicinò pericolosamente.

Bulma ribatté con voce non molto ferma “Senti, bello…io non sono la tua schiava perciò o fai quello che ti dico o puoi scordarti di mangiare perché io non ho intenzione d..”

Vegeta la sbatté delicatamente contro il muro “Vabbé, vorrà dire che…”

Yamcha sentendo Bulma parlare da sola urlò: “Bulma tutto a posto?”

“ehm…si, si va tutto bene stai tranquillo..”

Vegeta sbuffò, la lasciò e si avviò verso il salotto

Bulma decise che era meglio non fare storie e dopo averlo fermato, iniziò a cucinargli.

Quando Yamcha se ne fu andato, i genitori di Bulma chiamarono per avvisare che avrebbero dormito in albergo, così non aveva altra scelta che restare in casa da sola…ma in fondo non era proprio sola....c’era Vegeta…no, lui era come se non ci fosse…

Si avviò verso la sua camera, entrò in bagno e…

“V-vegeta?”

“Tsk! Il bagno della mia camera s’è rotto e perciò sono venuto qui…”

Non era nudo, era vestito, probabilmente aveva finito di farsi la doccia perché il bagno era tutto allagato.

Panico. Era l’unica cosa che sentiva.

Gli si rivolse: “Il bagno non S’E’ rotto da solo…scommetto che lo hai rotto tu! E poi guarda che macello che hai combinato! Ora ripulisci se no…”

Sperava che avrebbero iniziato a litigare e poi lui se ne sarebbe andato invece..

“Per sbaglio credo di aver colpito il lato dove c’era la mia camera, durante gli allenamenti e ora…”

Si butto sul SUO letto.

“..resto qui!”

Di nuovo. Ecco, aveva di nuovo il sangue alla testa, ma stavolta non era per l’emozione, era irritata, molto irritata…

“SENTI UN PO’, BRUTTO SCIMMIONE! IO TI OSPITO E TU CHE FAI? MI DISTRUGGI LA CASA!!! GRRRRRRR! ORA TI AMMAZZO!!!”

Si scaraventò su di lui ed iniziò a dargli insulsi “pugnetti” sul torace.

Dopo che Vegeta si fu stancato se la scrollò di dosso e alzatosi disse:

“Dammi un’altra stanza!”

Bulma si calmò. Ormai era fatta, la casa era andata distrutta. Che altro avrebbe potuto fare? Magari domani avrebbero chiamato una ditta di ristrutturazioni per farsi aggiustare il disastro combinato dal sayan..

“Senti un po’, ora dormi in salotto, perché tutte le stanze degli ospiti erano dal lato della tua e si dia il caso che tu l’abbia distrutto!”

“Tsk! Il principe dei sayan dormire sul divano, Mph! Sarai tu a dormire in salotto!”

Si buttò di nuovo sul suo letto.

Era estate faceva troppo caldo, il salotto era afoso, le mancava l’aria.

“Tutta colpa di quel mostro! Lui ha combinato il guaio e io devo dormire sul divano…”

Ci pensò. E se fosse andata a dormire nella sua camera? Di sicuro Vegeta non si sarebbe spostato ma almeno avrebbe potuto stare al fresco…

Guardò il termometro: 23°

“Acc...e pensare che di là entra un bel venticello fresco…”

BASTA. Si alzò. Percorse il lungo corridoio che portava alla sua camera, spalancò la porta…

Ma quando si accorse di averlo fatto veramente rimase pietrificata.

Lo spettacolo all’interno della camera era di un Vegeta in soli boxer addormentato su un letto senza coperte.

Poteva uscire, ce la poteva fare, lui non si  era accorto di nulla…

“Allora sei tornata eh, donna?”

Ok, ora era finita.

Si avvicinò molto lentamente al letto e si sdraiò.

“Di lì faceva caldo..”

Si girò sul fianco.

Vegeta la guardò per un bel po’, poi voltò la testa,

Bulma era visibilmente in imbarazzo, non sarebbe riuscita a dormire quella notte.

“Aiuto, mamma…non immaginavo che fosse così bello…accidenti a lui non poteva mettersi una maglia…”

Anche Bulma non era molto coperta ed anche Vegeta la guardava attratto:

“Tsk! Non pensavo che una donna terrestre fosse così bella…bella? Ma che vado a pensare! Uff, sono in astinenza da così tanto tempo che mi accontenterei anche di lei..”

Neanche lui voleva prendersi in giro.

Ogni volta che quella stramaledetta donna gli stava vicino perdeva tutti i sensi e aveva l’irrefrenabile impulso di saltarle addosso.

Basta. Era in astinenza ecco tutto.

Bulma era cullata dal dolce vento che penetrava dalla finestra e stava per addormentarsi, quando…

“Basta! Ora sei mia!”

Le braccia di Vegeta le avevano cinto la vita.

Era pietrificata. “V-vegeta…che fai?” si azzardò a domandare anche se conosceva la risposta.

Lui la portò sotto di sé.

La guardò. Era bellissima, non serviva più mentire. Questa volta avrebbe colmato il suo desiderio.

Lo guardò. Era bellissimo, non serviva più mentire. Quante volte aveva sognato quello che stava per accadere ed ora aveva quasi paura.

Già. Lei lo sognava delicato, un principe azzurro, invece lui stava per stuprarla.

Non si oppose. Lo lasciò fare.

 Chiuse gli occhi e se lo immaginò mentre le sussurrava parole dolci.

Era impossibile ribellarsi data la sua forza per questo poteva solo immaginare.

Vegeta la guardò. Dov’era finita quella donna che non gli lasciava mai pace con le sue urla?

Ora vedeva solo una ragazza fragile che non può far niente se non aspettare che tutto sia finito.

Si sentiva strano.

Istintivamente la spostò e vi si accomodò accanto.

Lei aprì piano gli occhi spaventata e lui le disse:

“Così non mi piaci più!”

Poi le diede le spalle.

Bulma lo guardava, non ci capiva più nulla…

“Non mi ha stuprata e mi ha persino lasciata andare…potrei scappare ma io so che non questo che voglio…”

le tornò in mente Yamcha. Se lui fosse stato qui l’avrebbe difesa. Già, forse era solo per quello che stavano insieme…aveva bisogno di qualcuno che la proteggesse…riguardò Vegeta. Come voleva che quel qualcuno fosse lui.Smise di pensare a Yamcha e avvolse le braccia intorno alla vita di Vegeta.

“Lui è molto meglio” pensò e si accoccolò sulla sua possente schiena.

Vegeta girò il capo. Sorrise senza accorgersene.

Lei gli rispose.

Iniziarono a baciarsi con una passione ad entrambi sconosciuta, potevano sentire ognuno il respiro affaticato dell’altro…

Bulma era in paradiso.

Mai aveva provato una sensazione del genere, mai era stata tanto felice di stare nelle braccia di qualcuno e mai avrebbe voluto come ora che quei momenti non finiscano mai.

Solo la luna fu testimone di quello che successe in una notte afosa d’estate dove due anime contrapposte si unirono per la prima volta: quella di un angelo dai capelli blu e quella di un diavolo sanguinario.

Fine.

  
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