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Autore: Lui_LucyHP    06/05/2013    0 recensioni
Londra, fine del diciassettesimo secolo. Il ricevimento per il fidanzamento del Conte Malfoy sarà al centro delle trame di un gruppo di nobili contro la Borghesia.
Prima Classificata al contest "Can I have this dance?" Di EmmaStarr.
Quarta Classificata al contest "Contest al contrario (edite)" di DonnieTZ.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Muggles in the 17th-18th century'
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Capitolo 2

28 Dicembre 1694

 

Narcissa continuò a fissare il suo riflesso nell'ampio specchio della stanza che occupava alla Corte. Per quanto ricco ed elaborato fosse il suo vestito, non riusciva proprio a farselo piacere. Per quanto la madre ripetesse che era ricco, elaborato e beige, il colore che andava di moda quell'anno, non si sentiva affatto a suo agio. Guardandosi ora, con l'abito addosso, non poté fare a meno di confermare l'idea che si era fatta quando le era stato recapitato: assomigliava fin troppo alle tende che la Regina Maria aveva fatto appendere poco tempo prima in tutto il palazzo.

«Non discutere e indossalo questa sera» le aveva detto la madre, quando aveva provato ad obiettare. «Il Conte Malfoy lo ha scelto personalmente per te e, dato che si tratta del ricevimento in onore del vostro fidanzamento, è buona norma che tu lo indossi».

Si alzò dal letto e il peso del tessuto fece scendere la scollatura dell'abito, già fin troppo accentuata, di qualche centimetro.

«Direi che lo ha scelto pensando a una delle tante cortigiane, più che per me» borbottò, cercando di sollevare il corpetto e nascondere il possibile, senza molto successo.

Uscì dalla stanza e raggiunse il salone secondario, dove avrebbe aspettato l'arrivo di Lucius.

«Finalmente sei qui!» esclamò la sorella Bellatrix, da poco diventata Marchesa Lestrange, che camminava nervosamente vicino alle porte che conducevano al Salone Principale e alla Sala da Ballo. «E per amor del cielo, tirati su quel vestito! Sembri una prostituta della città».

Narcissa si astenne dal commentare come avrebbe fatto di solito perché non voleva litigare con la sorella davanti alla madre, che aveva già abbastanza problemi. Solo tre mesi prima, Andromeda, la sorella di mezzo, aveva abbandonato la famiglia per sposare un borghese qualsiasi e si era trasferita in Francia. Il cuore del Conte Black, padre delle tre ragazze, non aveva retto il colpo e aveva cessato di battere pochi giorni dopo la fuga.

L'anziana Contessa Black era rimasta sola con due figlie, un matrimonio molto vicino e un fidanzamento da annunciare.

«Me l'ha regalato il Conte Malfoy» commentò, fredda. «L'ho indossato solo per non fargli un torto, ma quando saremo sposati non mancherò di fargli notare la sua mancanza di gusto».

«Oh, ma perché aspettare dopo il matrimonio?» chiese una fredda, strascicata voce alle sue spalle. «Non temete, Contessina Black, non romperò il fidanzamento solo perché voi non approvate i miei gusti in fatto di moda».

Narcissa sentì il sangue fluire dal volto e raggiungere l'orlo bordato del piccolo strascico con cui terminava il vestito. Avrebbe dovuto controllare chi aveva attorno prima di parlare; era una delle prime regole che aveva imparato della vita di Corte.

«Conte Malfoy, buonasera» salutò, girandosi e rivolgendo un piccolo inchino all'alto uomo biondo che era appena arrivato. «Non fraintendete, apprezzo molto il gesto, ma temo che il vestito non sia un modello adatto a me...»

«No» disse Lucius, puntando i freddi occhi grigi in quelli azzurri della ragazza. «Decisamente non fa per voi, ma non credo sia il modello».

Afferrò senza tante cerimonie la sua mano sinistra e infilò un grosso anello all'anulare; il grosso diamante centrale era circondato da una fila di tanti piccoli brillantini.

«L'anello di fidanzamento è nella nostra famiglia da secoli» spiegò Lucius, lasciando la mano. «Vedi di trattarlo bene».

E tu farai meglio a trattare bene me, che sono meno buona e tranquilla di quanto pensi.     

«Allora, entriamo?» chiese la Contessa Black, ansiosa di ufficializzare il fidanzamento dell'ultima figlia davanti a tutta la Corte.

Narcissa prese un bel respiro, appoggiò la mano sul braccio che il Conte le porgeva e seguì la madre e la sorella all'interno del Salone dov'era già riunita maggior parte della Corte.

Stare al centro dell'attenzione non erano cose per lei e di solito, nelle serate di Corte, cercava sempre di stare in disparte a chiacchierare con le poche ragazze che poteva considerare amiche. Quella sera però, gli occhi di tutti sarebbero stati puntati su lei e Lucius. Non era ancora cominciata e già non vedeva l'ora che finisse.

 

***

Il giro di cortesia a tutti i Nobili era sembrato interminabile a Lucius, che era stato costretto a rivolgere la parola a persone come il Duca Silente, il neo Conte Potter e consorte, per finire con i Baroni Weasley, in attesa dell'ennesimo figlio. Tutta gente piena di idee positive sulla borghesia che avrebbe contribuito di sicuro alla rovina della Corte inglese. Quella sera però avrebbero subito un duro colpo e, forse, avrebbe fatto tornare la nobiltà unita come mai era stata nei secoli passati.

Finalmente, quando anche il Re e la Regina si furono complimentati per le future nozze, fu libero di uscire nel terrazzo dove sicuramente lo stavano aspettando.

Scese la scalinata di pietra che portava al piccolo giardino interno e raggiunse le figure che si erano raggruppate attorno ad una grossa quercia.

«Il nostro promesso sposo è arrivato, finalmente» sibilò il Duca Riddle, con un ghigno sarcastico dipinto sul volto che tanto faceva sospirare le donne di Corte, dalle adolescenti che avevano appena fatto il loro ingresso in società alle molto più agiate signore che aspettavano solo di lasciarla definitivamente.

«Perdonate l'attesa, Duca» disse, chinando brevemente il capo, in segno di saluto.

«Non temete, Lucius, non ce l'ho con voi. Dopotutto è la vostra festa e non ho alcuna intenzione di rovinarla».

Lucius non capiva cosa volesse dire l'uomo. Avevano organizzato tutto per quella sera, che fosse sorto qualche problema all'ultimo e avessero cambiato i piani? Ma, a giudicare dalle facce perplesse degli altri presenti, non era l'unico ad aver perso qualche informazione.

«Duca, se non colpiremo questa sera, quando sarà?» chiese il barone Goyle.

«Colpiremo questa sera, ma gli effetti si avranno domani. La sostanza che userò agisce a distanza di qualche ora, per nostra fortuna» spiegò il Duca, trasformando il ghigno in un sorriso talmente freddo che avrebbe ghiacciato qualunque fuoco. «Sarebbe un guaio che il cugino del Re venisse arrestato per omicidio e rivelasse i nomi dei nobili coinvolti nel piano».

«Come agirete?»

«Con questo» rivelò il Duca, indicando uno degli anelli che portava alla mano destra. Era d'argento, con una grossa pietra nera al centro che l'uomo sollevò, rivelando una piccola cavità al suo interno colma di una polvere violetta. «In meno di dieci ore la Corte avrà un funerale da organizzare».

Estrasse dalla tasca un foglio piegato in quattro che porse a Lucius.

«Cos'è?»

«Un foglio importante; nascondetelo con cura» spiegò Riddle. «Mi fido di voi come di pochi altri, Conte Malfoy. Non deludetemi. Ora torniamo nel Salone, stanno per iniziare le danze e qualcuno deve aprirle assieme alla promessa sposa, no?»

Si diressero separatamente verso il Salone, per non destare sospetti.

 

***

Le danze erano entrate nel vivo e Lucius era impegnato a stare dietro alla sua fidanzata. Detestava ammetterlo, ma Narcissa Black era decisamente meglio di lui in quell'attività. Lo aveva condotto dall'inizio e lui l'aveva lasciata fare, anche perché stava scoprendo un lato della ragazza che non si aspettava affatto. Cominciava a pensare che Narcissa non fosse proprio la ragazza buona e tranquilla che aveva sempre visto a Corte.

Da quando avevano cominciato a ballare non aveva smesso un attimo di lanciargli strane occhiate, come se sapesse qualcosa di quello che lui e altri nobili stavano architettando.

«Non così, Conte Malfoy!» esclamò la ragazza, all'ennesimo sbaglio durante il minuetto. «Un passo a destra, uno indietro a sinistra, un altro a destra e un quarto di giro» ripeté nuovamente. «Nel minuetto i passi devono formare una zeta».

Lucius sbuffò spazientito.

«Quando me l'hanno insegnato, si faceva un cerchio».

«Quello era due anni fa» spiegò Narcissa, che sembrava divertita. «L'anno scorso era cambiato e si formava una esse, mentre ora è diventata zeta».

«Beh, grazie al cielo l'alfabeto è finito» commentò Lucius strizzando un occhio. «E anche la musica».

Le ultime note del violino non si erano ancora spente che già l'orchestra riprendeva con una nuova melodia.

«La Bourrée è in assoluto il mio ballo preferito» commentò Narcissa, andando a posizionarsi nella fila di donne che si era formata poco lontano, mentre Lucius raggiunse la fila di uomini e si posizionò di fronte a lei.

I componenti delle due file si mossero contemporaneamente, sincronizzati come se fossero una cosa sola. Due rapidi passi avanti, un tocco di mano al proprio compagno e due passi indietro. Poi di nuovo... e ancora.

Lucius lo trovava un ballo noioso, ripetitivo e troppo schematico, come tutti i balli di corte. Preferiva di gran lunga un diverso tipo di danza, se così si poteva chiamare, e non vedeva l'ora di praticarne un po'. Probabilmente Lady Clairwater sarebbe stata più che disponibile quella sera, non aveva smesso di fissarlo per un attimo da quando aveva messo piede nella stanza.

Finalmente anche la Bourrée terminò e il Maestro annunciò l'ultimo ballo, la Contraddanza.

Dopo un'infinita serie di passi, inchini e giri, terminò anche l'ultima musica e la Corte si congedò per la notte.

Lucius accompagnò Narcissa e la madre nelle loro stanze, le salutò e poi si diresse verso la sua camera.

Lungo le scale che portavano al piano superiore incrociò il Duca Riddle, che aveva un'espressione soddisfatta sul volto.

«Tutto come programmato» mormorò quando Lucius gli fu accanto, prima di superarlo come se nulla fosse.

Quando raggiunse la sua stanza, mise una mano nella tasca in cui aveva riposto il foglio che il Duca gli aveva affidato, ma la trovò vuota.

Il suo cuore perse più di un battito quando si rese conto che tutte le sue tasche erano vuote. Non aveva la minima idea di quando poteva essere caduto il foglio; aveva ballato nel Salone, si era spostato nella sala attigua dov'era stato servito il rinfresco e più volte era stato nella terrazza, durante qualche pausa nelle danze. Il foglio poteva essere ovunque e, peggio ancora, poteva essere stato trovato da chiunque.

Non aveva la minima idea di che cosa vi fosse scritto, ma sicuramente era qualcosa di molto pericoloso, altrimenti il Duca lo avrebbe conservato personalmente.

Avrebbe voluto uscire dalle sue stanze per cercare il foglio, ma non poteva assolutamente rischiare che qualcuno lo vedesse fuori quella notte; non con quello che sarebbe successo. La cosa migliore, cercò di convincersi, era aspettare la mattina seguente, svegliarsi prima di tutti gli altri e scendere a controllare. Se non avesse trovato nulla, avrebbe evitato Riddle per un po', il tempo necessario per decidere come confessare l'accaduto.

Mentre si preparava per la notte, immerso com'era nei suoi pensieri, non poté impedirsi di sussultare quando bussarono alla porta.

«Sono Lady Clairwater» disse una voce femminile.

«Anna, che piacere vedervi» sorrise, dopo aver aperto alla donna che per qualche ora gli avrebbe fatto dimenticare i suoi guai.

 

***

La mattina dopo il piano di Lucius andò a farsi benedire, assieme a quelli dell'intera Corte che si svegliò al grido di una spaventata cameriera.
«La Regina è morta!»

   
 
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