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Autore: distantmemory    06/05/2013    3 recensioni
Ricorda di aver bevuto un cocktail prima di essersi addormentato. Aveva cercato il Nascosto per tutta la sala, invano, e quindi si era sfogato con quell’alcol un po’ amarognolo che però era riuscito a tirargli in parte il morale. Poi era sprofondato su una sedia e aveva chiuso gli occhi. Per quanto tempo ha dormito? Poco importa. La festa è ancora attiva, tutti si divertono, ma di Magnus ancora nessuna traccia. È meglio andare a cercarlo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sa dove guardare. Preferirebbe bruciare, essere sepolto vivo, ma non assistere a quella scena. Perché proprio ora? Perché proprio dopo che si era ripreso? Pensava di poter resistere, di aver fatto un passo avanti. Ma ora, con quella visione, ne ha fatti cento indietro.

Nonostante tutto il tempo passato, fa ancora male. Nessuna ferita di un demone, nemmeno di quello più letale, nemmeno di Lilith, lo farebbe soffrire così. Ha tante cicatrici sul corpo e ogni volta che ne fissa una non sente nulla, magari sorride constatando di come è cresciuto e di quante battaglie difficili ha sopportato. Ma quella cicatrice non si è rimarginata ancora, ha paura che mai si rimarginerà. Anzi, teme che con il passare del tempo possa solo diventare più grande.

Maledice se stesso. Perché gli occhi gli pungono? Sente che scoppierà, prima o poi, che piangerà come non ha mai fatto. Quand’è stata l’ultima volta che ha pianto? Quando è morto Max. Ma si è ripreso in fretta, perché è stato consolato. Lui l’ha consolato. E ora chi c’è lì accanto a lui a cercare di farlo sentire meglio? Nessuno. L’unico che ne sarebbe in grado è proprio colui che lo sta angosciando.

Osserva con orrore le loro bocche, una sopra l’altra. Le loro lingue che giocano, le braccia di Magnus attorno alla vita di Camille, il respiro studiato della vampira, il movimento armonioso dei loro corpi. Ripensa a quando al posto di Camille c’era lui. Lo stregone era l’unico capace di renderlo davvero felice. Con lui non doveva nascondersi, poteva mostrare ciò che era veramente. E lui che pensava gli mentisse. No, Magnus lo amava sul serio e lui non gli aveva creduto. Magnus l’aveva sempre perdonato, anche quando lo frequentava solo per dimenticare Jace. E ci era riuscito, era riuscito a prendere il suo posto.

Immagina di essere al posto di Camille. Sente quasi la pelle d’oca, il respiro del Nascosto sul suo volto, i gemiti che escono dalla sua bocca, il caldo corpo di Magnus contro il suo. Sarebbe bello sentire di nuovo quelle emozioni, quell’ardore, ma la fortunata ora è Camille. Il fortunato non è più lui.

Non può fare nulla. La sua intenzione era quella di parlare allo stregone ma ormai è inutile. Si alza dalla sedia. In fondo, la sua storia con Magnus non sarebbe mai potuta andare avanti. Non sarebbero mai potuti invecchiare insieme, guardare le proprie foto e dire «Oh, guarda com’eravamo diversi!», rimpiangere la vita da giovani e voler ritornare al passato. No, perché Magnus è immortale, e magari la sua morte l’avrebbe solo fatto soffrire. È meglio che stia con Camille. In questo modo, potranno vivere per sempre insieme e Magnus non soffrirà per la morte di nessuno.

Alec esce con passo lento dalla stanza. Guarda un’ultima volta i due immortali avvinghiati l’uno all’altro e se ne va, prima di sentire il suo viso caldo e bagnato.




Il risveglio è così brusco e improvviso che per poco non cade dalla sedia. Sente la fronte imperlata di sudore e il corpo freddo, la pelle d’oca. Per fortuna era solo un sogno. No, un incubo.

Si guarda attorno. Adesso ricorda. È andato lì per parlare con Magnus. Non riesce più a sopportare di tenerlo fuori dalla sua vita, e Jace gli ha detto che nemmeno lo stregone riesce a stare lontano da lui. Ma sa com’è Magnus: pensa che in questo modo non può far altro che bene ad Alec, ma non è così. La distanza fa schifo.

Ricorda di aver bevuto un cocktail prima di essersi addormentato. Aveva cercato il Nascosto per tutta la sala, invano, e quindi si era sfogato con quell’alcol un po’ amarognolo che però era riuscito a tirargli in parte il morale. Poi era sprofondato su una sedia e aveva chiuso gli occhi. Per quanto tempo ha dormito? Poco importa. La festa è ancora attiva, tutti si divertivano, ma di Magnus ancora nessuna traccia. È meglio andare a cercarlo. Il sogno non deve diventare realtà.

Si fa spazio tra la folla. Ricorda ancora la prima volta che andò ad una festa di Magnus, dove lui gli aveva detto di chiamarlo. E lui l’aveva fatto.

Non vede lo Stregone da nessuna parte. Probabilmente, sta in una delle tante camere della casa. Comincia ad aprirne una dopo l’altra, senza risultati. Ne apre un’altra e lo vede.

Sgrana gli occhi. No, non può essere troppo tardi, non deve. È quello il motivo per cui è lì: evitare che succeda. Il suo incubo ha preso vita, è reale. Osserva i due immortali abbracciati, la lingua di Magnus nella bocca della vampira, senza dar peso allo Shadowhunter. Sono così presi dal bacio che non hanno sentito la porta aprirsi. Alexander li fissa senza sapere che fare. Stringe un pugno ed evita di scaraventarlo addosso a Camille. Deve mantenersi calmo. Sente gli occhi che pungono e, come nel suo sogno, il volto si ricopre di lacrime. Vorrebbe ma non riesce a trattenerle. Capisce che è finita. Sbatte la porta e scappa via. Un braccio sugli occhi chiusi per non far vedere agli altri che piange, come un bambino, ma i singhiozzi sono troppo forti. Come nel sogno, dovrà dimenticare Magnus.

È troppo tardi.




Magnus si stacca da Camille. La sua espressione è indifferente, anzi, sembra quasi spaventata. Le da le spalle e avanza di qualche passo. Le spalle sono basse. Si porta le mani ai capelli.

«Grazie.» Sussurra. «Ora puoi andare.» Il suo tono è calmo ma è palese il suo dolore.

«Magnus.» Anche Camille bisbiglia e si avvicina un po’. Allunga una mano come se vuole toccarlo, ma subito la fa tornare al suo posto, accanto al fianco. Lo Stregone le ha spiegato perché ha voluto farlo, far vedere ad Alec che è felice anche senza di lui quando è esattamente il contrario. Ha capito che in questo modo cerca di far capire al ragazzo di dover voltare pagina e non pensarlo più. Gli aveva causato problemi con i genitori e non voleva che il Cacciatore fosse triste anche per colpa del suo passato, della sua eternità. Ma non capisce che in quel modo è anche peggio? «Sei sicuro di questa tua scelta? Lightwood ci starà molto male.»

«Lo so, ma con il tempo se ne dimenticherà, lui non ha tutta la vita davanti, non deve aspettare solo me.»

«Ma tu sì. È questo il problema. Quando stavamo insieme, non ti vedevo così… innamorato.»

«Per favore, va’. Non ho più bisogno del tuo aiuto.»

Camille sospira. Sa che Magnus vuole rimanere da solo e quindi se ne va.

Lo Stregone si lascia cadere sul divano. Sa di aver fatto una cazzata. In questo modo Alec si farà una nuova vita, ma lui non riesce a vedere la propria senza lo Shadowhunter. Come aveva detto la vampira, era davvero innamorato. Tra tutte le persone, proprio di un mortale doveva invaghirsi? Non riusciva a immaginare un futuro senza Alexander, senza le sue guance costantemente rosse, senza i suoi occhi blu oceano, senza i suoi capelli corvini. Era assolutamente il ragazzo più bello che avesse mai visto, più bello anche di Will. Avevano gli stessi colori, ma queste tinte assumevano un che di più delicato in Alec.

Sarebbe davvero riuscito a vivere senza di lui?

Si mette una mano sugli occhi. Non che qualcuno possa vederlo, ma non ha voglia di essere osservato in uno stato tanto orribile.

Le lacrime sgorgano dai suoi occhi. Nel frattempo, anche Alec piange nella sua camera. Jace, Isabelle, Maryse, Robert, nessuno ha più importanza ormai.




Che stupido.

Piango per un ragazzo, un ragazzino di soli 18 anni.

Quasi un bambino, in confronto a me.

Queste maledette lacrime. Quando finirete di scorrere?

Alexander, ho davvero fatto la cosa giusta?

Cosa farò senza di te? Cosa farai senza di me?

Cosa faremo senza di noi?

Alec, ricorda, per sempre.

Aku cinta kamu.

Anche dopo la morte, resterai il mio eterno futuro.























Ehi! Sono tornata con una nuova storia sui nostri adorati Malec.♥
Ho scritto velocemente questa storia e non ne sono molto convinta, specialmente per il finale. Secondo voi dovrei metterla come "Incompiuta"?
A quanto pare mi piacciono i finali tragici ma, prima o poi, scriverò qualcosa con un finale felice. :)
Avete dei pareri? Mi basterebbe una piccola recensionuccia. :c
A presto, malec (potrei cambiare nick).

   
 
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