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Autore: luna nueva 96    06/05/2013    1 recensioni
CROSSOVER TVD/Merlin
Una donna torna dal passato di Niklaus. Una donna conosciuta e da molti amata.
Intrigante, capricciosa, bellissima.
In un momento in cui tutto sembra sprofondare nel buio, Klaus vedrà di nuovo la luce.
Tutto grazie a lei.
Dal secondo capitolo:
Anche i suoi fratelli a quanto pareva-Rebekah ,Eliah e Kol; Finn era stato in precedenza pugnalato e chiuso in una bara- puntavano lo sguardo fisso sui colli della servitù; persino Elijah, con la sua ferrea morale buonista, Klaus potè giurare, stava già pregustando il momento in cui avrebbe saziato la sua sete.
Qualche servo particolarmente coraggioso osava lanciare sguardi malevoli a Rebekah, sguardi a cui lei non mancava di rispondere, in un connubio di gesti carezzevoli e provocatori.
Kol rise leggermente. –Fratelli, questa sera mangeremo da re-
-O il re- lo corresse Rebekah
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Merlino, Morgana
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il “devo parlarti” era sempre stata un’espressione che a Niklaus Mikaelson aveva fatto molta paura;  “devo parlarti” sottintendeva “di qualcosa che potrebbe metterti in un pericolo mortale” e questo non gli piaceva affatto. Se poi a dire questa frase era una strega- se era in particolar modo Bonnie Bennett- allora era certo di non avere possibilità di scampo.

Ma Niklaus si sa, è sempre un incredibile vigliacco, così, quando quella mattina si era ritrovato Bonnie sulla soglia di casa non ci aveva pensato due volte a sbatterle la porta in faccia.

Non aveva fatto in tempo ad allontanarsi di un passo, che un altro paio di colpi, questa volta più seccati, lo avevano costretto a (ri)aprire la porta.
Se avesse potuto- e poteva- Bonnie lo avrebbe incenerito con lo sguardo; purtroppo però aveva una missione da compiere.

Lo superò senza troppi convenevoli entrando in casa senza permesso, seguita da Klaus che sperava in un qualunque miracolo che gli facesse risolvere quella situazione in più in fretta possibile.

-Posso offrirti qualcosa, mia cara?- domandò.

La strega ghignò. –Con il tuo senso dell’umorismo probabilmente mi offriresti del sangue-

L’Originale storse il naso e si chiese se a furia di stare per così tanto tempo a Mystic Falls fosse diventato così prevedibile. Non importa, gli ricordò una vocina nella mente, presto avrebbe dovuto tornare a New Orleans; il suo impero e il suo erede lo attendevano.

-Sono qui per un motivo Klaus- gli ricordò Bonnie- e riguarda Silas-

Klaus lasciò andare il fiato che fino a quel momento aveva trattenuto e si permise un sorriso di sollievo. –Mi dispiace amore, ma sto per lasciare la città quindi Silas prestò non sarà più problema mio. E se vuoi un suggerimento consiglio anche a te di andare via da qui prima che si scateni l’inferno-

La strega deglutì e Klaus capì che quella che era stata detta come una battuta era in realtà per la ragazza di fronte a lui una tentazione più che reale. –Non mi importano i tuoi programmi futuri, anche se non sai quanto sarò felice di non vedere più il tuo brutto muso in giro- riprese- ma questo devi ascoltarlo, perché riguarda te personalmente-

L’Originale si sedette sulla poltrona, e invitò la sua ospite a fare lo stesso di fronte a lui. –Prego-

-Sai che Silas ha aperto il velo…-

-…dopo averti manipolata, sì. C’ero anch’io quel giorno, eri parecchio fuori di te-

Bonnie ignorò la frecciatina che naturalmente il vampiro non vedeva l’ora di mandare.

-Il varco non è ancora aperto del tutto e finchè io non decido di aiutarlo nessuno spettro può tornare sulla terra. Però…-

Eccolo, il però che non voleva sentire.

-…ce n’è uno in particolare. E’ una donna ed è forte, così forte da riuscire a superare quasi totalmente il velo. E’ una strega, mi appare nei sogni… e chiede di te. Vuole parlarti Niklaus-

Bonnie trovò il successivo silenzio dell’Originale fin troppo inquietante. –Il suo nome?- chiese poi

-Non lo so, non me lo ha detto-

Klaus scoppiò in una risata isterica. –Mi stai prendendo in giro, è una trappola. Ma ti è andata male Silas, non sarò più una preda così facile- disse tagliente.

Dovette sbattere un paio di volte le ciglia prima di capire bene la situazione; poi scoppiò una fragorosa risata, sicuramente diversa da quella del vampiro di fronte a lei prima. Klaus l’aveva accusata di essere stata facilmente manipolata da Silas, ma lui ne era addirittura terrorizzato e cercava di mascherarlo entrando in paranoia.

-Non sono Silas- gli disse- e tu sei patetico-

La mano di Klaus fece presa sul suo collo e la sbattè contro il muro. Per Bonnie però, forte dalla sua nuova magia, fu fin troppo facile provocargli un aneurisma. Con Silas in giro il grande Klaus non faceva più così paura.

Quando  si decise a cessare l’incantesimo, Klaus non aveva la forza neanche di alzarsi da terra; si accovacciò allora al suo livello e decise di ritorcergli contro la sua stessa strategia. –Stammi a sentire ibrido dei miei stivali- gli sibilò- la tua amichetta non mi lascerà dormire finchè non le parlerai e se non lo sapessi ho gli esami finali tra pochi giorni, il sonno mi serve! Quindi le parlerai, che tu lo voglia o no!-

Klaus strinse i denti, ma nonostante l’orgoglio lo stesse pugnalando, non si permise di reagire. –Va bene- rispose controvoglia- ma è morta. Come faccio a parlarle?-

Bonnie sorrise leggermente. –Questo lascialo fare a me-

                                                                  ******
Nella lunga serie di streghe con cui aveva avuto a che fare nella sua vita, Klaus non aveva mai capito come delle semplici candele potessero aiutarle a svolgere degli incantesimi così complicati; a volte gli sorgeva il dubbio se non le usassero soltanto per fare un po’ di scena.

Le candele erano le uniche cose che servivano a Bonnie a quanto pare per permettergli di parlare con un morto. A quanto gli aveva spiegato sarebbe entrato in una specie di trans, e per un periodo di tempo limitato alle energie che avrebbe avuto durante l’incantesimo, si sarebbe trovatodall’altra parte. Come Ulisse, pensò Klaus. Ulisse aveva incontrato lo spettro della madre nel mondo dei morti, chissà se anche lui avrebbe potuto rivedere la sua famiglia. Michael, Esther, Kol, Finn… tutti a modo loro, chi più chi meno, lo avevano odiato, eppure lui non riusciva ad odiare loro e solo pensare che avrebbe potuto vederli un’ultima volta gli faceva battere il cuore di gioia.

Naturalmente poi c’era l’interrogativo che gli premeva più di tutti: chi era la fantomatica strega che desiderava parlare con lui? Forse era Qetsiyah che voleva dargli informazioni su come sconfiggere Silas, ma in quel caso, pensò Klaus, si sarebbe fidata molto più di una sua discendente diretta come Bonnie invece che di uno scherzo della natura come lui. Oppure era qualche strega anziana che voleva metterlo in guardia su suo figlio; anche lui- o lei- andava contro le leggi della natura umana.

-Sei pronto Niklaus?- Bonnie lo distolse dai suoi pensieri.

L’ibrido annuì. –Non fare brutti scherzi strega, mi raccomando-

Bonnie invocò gli spiriti in latino arcaico- riuscì a comprenderla perché lui stesso conosceva bene la lingua- ma ad un certo punto del rituale, Klaus sentì le palpebre farsi più pesanti, la mente spegnersi, il suo respiro diventare più regolare. Mentre si addormentava, sentì Bonnie augurargli buona fortuna e dirgli di fare in fretta.

                                                                     ******

Non se l’era aspettata così, l’ altra parte. Il mondo è condizionato dall’immaginario dantesco, quando si pensa all’Inferno vengono subito in mente fiamme, grida di dolore, demoni alati e tanto buio. Se Klaus avesse dovuto descrivere quel luogo invece lo avrebbe fatto usando la parola “ameno”; avrebbe raccontato che si trovava in un immenso campo di grano, che il sole splendeva alto nel cielo e che faceva caldo, molto caldo.

Osservò una coccinella posarsi sulla sua mano e sperò vivamente che la storia che lega le coccinelle alla fortuna non fosse solo una diceria.

Forse non era l’Inferno, pensò Klaus; forse la persona che doveva incontrare era finita in Paradiso. La cosa restringeva di molto il campo allora, Klaus non aveva avuto molto a che fare con la brava gente. Respirò a pieni polmoni quell’aria surreale- più leggera rispetto a quella terrestre, più pulita-. Se era davvero il Paradiso, quella sarebbe stata la prima e unica volta che ci avrebbe messo piede; se anche un giorno avesse dovuto crepare avrebbe fatto buona compagnia a Lucifero, e la cosa non lo mandava di certo di buon umore.

-Oh andiamo!, sei ancora troppo giovane per morire Niklaus-

Persa nei meandri della sua memoria, quella voce prese vita nella testa di Klaus, e poi uscì da una bocca-carnosa e sensuale, tutta da baciare-, ma quella bocca faceva anch’essa parte di un volto, e non di un volto qualsiasi. Che volto! Sublime, seducente, regale. Il viso della persona in questione prese forma e successivamente un’identità ben distinta.

E il suo nome risuonò nella testa dell’Originale tanto forte da cambiare da quel momento in poi il Destino






Primo esperimento di cross-over, quindi non so come sia venuto. Ho sempre immaginato inserire Klaus nel contesto di Merlin, dato che lui secondo quanto ci dice la Plec è stato trasformato circa 1000 anni fa. Mi è sembrato un cross over fattibile, ecco. Mi chiedo piuttosto se abbiate indovinato chi è la donna che ha espressamente chiesto di vedere Niklaus, anche se sono certa che molte persone l'abbian già capito. 
Ci vediamo-si spera presto- al prossimo capitolo in cui, preparatevi ve lo anticipo già, faremo un salto nel passato.
Baci
luna*


PS. Se volete fate un salto a leggere la mia raccolta- e magari lasciate anche una recensione-  di drabble/flashfic su TVD 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1710691&i=1
  
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