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Autore: Alaska Shine    06/05/2013    16 recensioni
Io non amo il tuo lavoro, la tua famiglia o la tua vita…Io amo te e basta! Io amo Emiliano, quello che mi ha accompagnato a fare benzina “ lo vidi sorridere probabilmente a causa del ricordo “ quello che non mi voleva fare il tatuaggio, quello che mi ha disinfettato, quello che mi ha ordinato di andarmene quando ferito perché spaventato all’idea che potessero ritornare e fare del male a me, quello che ha provato di tutto per allontanarmi e proteggermi, quello che quando orami tutto sembrava perduto e corso fuori a baciarmi…E poi si amo anche l’Emiliano serio, di poche parole, quello che pur di proteggermi arriva anche a mentirmi, ma non ci posso fare niente "
Dal capitolo 1
Ecco qua una fan fiction tutta su: Annuccia e Emiliano!!!!
Non so voi ma io ho adorato questa coppia e quindi ho deciso di scrivere una ficcy che parlasse unicamente del loro amore e dei risvolti che la loro relazione potrebbe prendere.
Ecco qua uan ficcy a base di tanto ma tanto romantcismo per vie di Roma!!
Questa ficcy è nata come shot, ma vorrebbe tanto continuare come long, fatemi sapere voi cosa fare...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tatuaggio sul mio cuore recitava “ ti amo “

 

 

“ Benvenuta a casa mia scricciolo “ quando la porta si aprii finalmente potei vedere il suo mondo:

Era un piccolo appartamento, al secondo piano di una palazzina posta vicino al suo negozio di tatuaggi, dalle semplici pareti sul colore beje e composta semplicemente da quattro stanze: un bagno, una cucina comunicante con un piccolo salottino e una camera da letto.

Forse molte persone avrebbero detto che non era niente confronto alla mia villetta nella quale vivevo con la mia famiglia, ma io la trovavo addirittura migliore.

Mi ricordava lui, forse era per quello che mi piaceva così tanto…dai colori che avrei usato per descriverlo all’odore fresco, dolce e che ormai avevo ben impresso nella mia mente, e poi era caldo e rassicurante, un po’ come i suoi abbracci.

Forse l’unica cosa che non mi sarei mai aspettata di trovare era l’ordine che regnava in quel piccolo appartamento…non so precisamente perché mi ero fatta quell’idea, ma non mi sarei mai aspettata che Emiliano fosse un tipo di persona così ordinata e precisa nelle sue cose.

-O forse lo conosci ancora da poco tempo -una vocina nella mia testa si fece eco nei miei pensieri, ricordandomi che in fin dei conti lo conoscevo solo da due mesi, e che stavamo insieme solo da due settimane.

Ebbi un’improvvisa voglia di conoscere il più possibile su di lui, anche i suoi più piccoli difetti.

“ Mi piace “ esclamai all’improvviso “ davvero? “ sembrò quasi sorpreso, eppure a me non pareva di avere detto niente di così strano “ si, mi ricorda te: I colori, il profumo, le sensazioni…boh, sinceramente non lo so neanch’io “ le mie parole dette com’erano uscite sembravano non avere un senso logico, eppure nella mia mente tutto sembrava così chiaro.

Emiliano scoppiò in una fragorosa risata, non l’avevo sentita ancora tante volte, anche se dovevo ammettere che nelle ultime due settimane erano diventate molto più frequenti…o forse era solo una mia impressione?

“ Pizza? “ mi chiese Emiliano ancora sulla porta d’ingresso con i cartoni in mano “ certo, anche perché non so te, ma io sto morendo di fame “ dissi mentre mi dirigevo verso la cucina “ tu stai sempre morendo di fame “ lo sentii dire alle mie spalle mentre chiudeva la porta d’ingresso.

“ devo crescere io tesoro…non siamo già tutti vecchietti come te “ dissi cercando di avere un’espressione più angelica possibile, per tutta risposta Emiliano si avvicinò a me “ non mi sembra che però il tuo vecchietto ti faccia schifo, giusto? “ il suo viso cominciò ad avvicinarsi pericolosamente al mio “ giusto “ risposi ormai incatenata ai suoi occhi castani che sapevo mandarmi fuori di testa con una tale velocità da potere essere definita illegale.

Le sue labbra finalmente toccarono le mie e ancora come quella prima volta davanti al suo negozio mi sembrò di sentire i fuochi d’artificio nella mia testa...erano morbide, perfette, passionali, dolci e sembravano essere fatte per toccare le mie.

Il bacio da prima delicato e dolce si fece sempre più passionale: come solo lui sapeva fare chiese con un tocco delicato alle mie labbra di aprirsi e subito naturalmente queste acconsentire, le sue mani andarono a posarsi sui miei fianchi e mi attirarono ancora di più a lui…adoravo quel suo modo di legarmi a se mentre mi baciava, mi faceva sentire voluta e amata.

Ci staccammo solo quando ormai avevamo entrambi il fiato corto e avevamo bisogno di riprendere ossigeno “ sai che con te qua dentro anche a me piace di più? “ e mentre diceva quelle parole, mi abbracciò ancora di più facendo così modo che la mia testa andasse ad appoggiarsi proprio sul suo petto.

“ cosa stai facendo? “ mi chiese Emiliano mentre cominciavo a stendere la tovaglia sul tavolo “ apparecchio? “ chiesi con fare ovvio e non riuscendo bene a capire il motivo della sua espressione “ per mangiare la pizza dal cartone? “ la sua faccia era sempre più allibita…erano quelle piccole cose che mi facevano ricordare il suo passato: Lui non aveva mai avuto una famiglia con la quale cenare attorno a un tavolo la sera, sua madre era morta, suo padre da quello che avevo capito non c’era mai stato, aveva dovuto crescere da solo, e già a sei anni probabilmente si era trovato in casa da solo, certe abitudini probabilmente non le aveva mai viste neppure da lontano.

“ Tu lasci fare a me che non sbagli “ gli dissi sorridendo continuando la ricerca delle varie stoviglie per la cucina, seppur piccola e dalle poche ante dovetti aspettare l’aiuto di Emiliano per trovare tutto.

Cenammo tranquilli e sereni tra scherzi e risate…sembravo conoscerci da sempre.

La sera ormai era scesa su Roma, le luci del centro erano lontane ed Emiliano ed io eravamo proprio sul piccolo balcone di casa sua.

Io ero comodamente appoggiata sulla ringhiera di ferro mentre Emiliano era proprio dietro di me con il suo petto appoggiato alla sua schiena.

“ è tutto così perfetto “ dissi ad alta voce un mio pensiero quasi senza nemmeno accorgermene, sentii Emiliano sorridere appena dietro di me “ sei la prima ragazza che me lo dice “ appoggiò la sua testa sull’incavo della mia spalla “ ma di certo non a pensarlo “ mi sembrava impossibile che nessuna ragazza prima di me,  che fosse dalla sua ex a una sua amica, non avesse mai provato quella sensazione in sua presenza…Emiliano era nato per scaturire quella sensazione di pace e serenità.

“ Invece credo proprio di si “ la sua voce aveva perso il tono spensierato che aveva fino a pochi secondi fa, mi voltai verso di lui…ora ero schiacciata tra la ringhiera e il suo corpo…non che la cosa mi dispiacesse, chiaro.

“ Perché dici così? “ gli chiesi guardandolo negli occhi “ diciamo che non sono mai stato tipo da relazioni serie, e le poche ragazze che mi sono piaciute veramente in passato finivano sempre per stancarsi di me, ero troppo complicato o almeno così dicevano…Alla fine però dicevano tutte la stessa cosa e ancora prima che me ne accorgessi, avevano già cancellato il mio numero dalla rubrica “ i suoi occhi nascondevano chiaramente qualcosa in più.

“ C’è di più, lo vedo “ mi avvicina ancora di più al suo viso “ ho paura “ mi rispose semplicemente lasciandomi basita: Lui ragazzo ventenne tatuatore cresciuto da solo aveva paura.

“ Di cosa? “ chiesi seria non riuscendo a capire veramente il senso delle sue parole “ che succeda lo stesso con te “ i suoi occhi non erano mai stati più seri di allora “ non succederà “ dissi sicura delle mie parole, ma lui non sembrò convincersi più di tanto.

“ Come fai a dirlo? Come fai a sapere che un giorno non ti stancherai di me? Diciamoci la verità Anna: Quando eri piccola, ti saresti immaginata veramente un ragazzo come me? Te lo dico io, no! Come giusto che fosse, ti sei sempre immaginata un ragazzo della tua età, massimo comunque della tua scuola, studente, con una famiglia a cui essere presentata, magari con una piccola villetta a schiera nel centro di Roma, e come massimo problema che fiore regalarti a San Valentino.

E invece guarda: Ragazzo ventenne, tatuatore, con un padre che non vede ormai da anni e che vive solo in un appartamento della  periferia di Roma dove, diciamolo tranquillamente, non c’è esattamente della gente raccomandabile.

Quindi si ho paura di perderti, che tu ti accorga di quanto sia incasinata la mia vita e decida di lasciarmi prima di entrarne a far parte irrimediabilmente anche tu “.

Le sue parole mi avevano buttato quasi in uno stato di shock…lui aveva veramente paura, aveva paura di perdere me.

Non mi aveva ancora detto quelle due magiche paroline, ma dopo quelle parole sapevo che comunque erano già impresse nella profondità del suo cuore.

“ Io non amo il tuo lavoro, la tua famiglia o la tua vita…Io amo te e basta! Io amo Emiliano, quello che mi ha accompagnato a fare benzina “ lo vidi sorridere probabilmente a causa del ricordo “ quello che non mi voleva fare il tatuaggio, quello che mi ha disinfettato, quello che mi ha ordinato di andarmene quando ferito perché spaventato all’idea che potessero ritornare e fare del male a me, quello che ha provato di tutto per allontanarmi e proteggermi, quello che quando orami tutto sembrava perduto e corso fuori a baciarmi…E poi si amo anche l’Emiliano serio, di poche parole, quello che pur di proteggermi arriva anche a mentirmi, ma non ci posso fare niente.

E poi ormai non sei più solo! “ dissi tutto di un fiato tenendo gli occhi sempre bassi e con le guance che minacciavano di diventare di un colore rosso porpora da un momento all’altro.

“ e chi c’è? “ chiese restando sempre serio, potevo sentire il suo sguardo penetrarmi con la sua intensità “ ci sono io con te “ e mentre dicevo quelle parole alzai la testa fiera guardando negli occhi.

“ Ti amo Anna “ e subito dopo quelle parole le sue labbra per la seconda volta in quella serata ritoccarono le mie.

Non c’era niente di sbagliato in quel momento e tutte le forze dell’universo sembravano essere convogliate in quel piccolo ma perfetto attimo.

Venti minuti più tardi mi ritrovai seduta sul piccolo tappetto del salottino di Emiliano intenta a cercare un film da vedere “ questo no, questo no, questo l’odio, l’ho visto cento volte, mi fa paura, terrorizzante, questo mi fa venire gli incubi, assolutamente no…Amore ti piacciono gli horror per caso? “ lui ormai era seduto comodamente sul divano da quasi un quarto d’ora, aveva capito fin dall’inizio della mia ricerca che l’avrei portata avanti per le lunghe.

“ Sono dei capolavori tesoro, sei tu che non sai apprezzarli “ disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo “ ma fanno paura “ dissi indicando la copertina di un film con sopra una donna che urlava circondata da demoni.

“ Ma di cosa hai paura se hai un petto caldo e sicuro a cui stringerti? “ e mentre diceva quelle parole sfoggiò un sorriso malizioso…non l’avevo mai visto con quel genere di sorriso, ma dovevo ammettere che era…sexy.

-Sexy? Ma Anna che cavolo vai a pensare?  -  Di nuovo la vocina nella mia testa, decisi di ignorarla.

“ Pessima tattica amigos, l’horror per spaventare la ragazza ormai non va più di moda dagli anni 70…e poi non ho bisogno di una scusa come uno spavento per appoggiarmici o sbaglio? “ cercai di mettere la più malizia possibile nella voce, e probabilmente ci riuscii poiché per due secondi mi parve di vederlo sbiancare.

Tornai alla ricerca “ TROVATO! “ quasi urlai presa da un momento di estasi totale “ alleluia, allora cosa guardiamo? “ chiese mentre già si sistemava sul divano “ la bella e la bestia “ per poco non cadde giù dal divano.

“ ma tu hai sedici anni “ disse con voce più acuta di un tono “ sisi, confermo “ la sua voce se possibile si fece ancora più stridula “ ed io ne ho venti “ non sembrava entusiasta della mia scelta “ esattamente “.

Decisi di lasciare stare dal momento che sembrava odiare l’idea di guardare un cartone animato “ ok, vediamo qualcos’altro “ e stavo già per sistemarlo al suo posto quando “ no, va bene scricciolo, ma solo per questa volta “ e al suono di quelle parole subito mi affrettai a inserire la cassetta nel lettore e a farlo partire “ grazie “ dissi ancora euforica mentre gli davo un piccolo bacietto sulla guancia.

“ Non mi meriterei un bacino anche da un’altra parte? “ mi chiese con fare retorico mentre si avvicinava a me “ no “ e mentre gli facevo la linguaccia, mi voltai a guardare il cartone che iniziava alla televisione lasciandolo così senza parole.

“ Emi “ lo richiamai dopo cinque minuti dall’inizio del cartone ricordandomi di una cosa “ dimmi “ sbaglio o la sua voce era già impasta dal sonno? “ come mai se lo odi tanto come cartone lo avevi in videocassetta? “ lo sentii irrigidirsi “ quando me ne sono andato di casa non ho badato molto a quello che prendevo con me, mi sono semplicemente limitato a prendere su il più possibile dalla mia camera “ rispose evasivo, ma mi accontentai…non era ancora il momento di parlarne.

Mi addormentai.

Il suono della suoneria del mio cellulare mi obbligò ad aprire gli occhi, anche Emiliano sembrò accorsene poiché anche lui apri gli occhi.

“ Pronto? “ risposi senza guardare di chi era il nome sul display “ Anna, finalmente…Ma si può sapere dove sei finita? Dovresti essere a casa già da più di due ore “ guardai l’orologio sul mio cellulare, o caz…

“ Scusa papà e che Giulia ed io ci siamo addormentate mentre guardavamo un film e…scusa papà “ cercai di essere il più dolce possibile, non potevo farlo insospettire in alcun modo.

“ Adesso torno papà, sto già prendendo le mie cose “ cominciai a correre per tutto l’appartamento per riprendere tutte le mie cose “ no, resta lì, vengo a prenderti io a quest’ora “ NO!NO!NO! SOS!SOS!  

“ Ma cosa dici? È tardi…resta a casa, non voglio farti attraversare tutta Roma alle due del mattino “ dissi cercando di apparire il più nomale e convincente possibile “ ma tu dove stai scusa? “ la domanda da un milione di dollari “ da Giulia “ ….O da Emiliano.

“ Sicura? “ la sua voce si era già addolcita “ sicura “ cercai di avere una voce forte e decisa “ ok, va bene, per questa volta passi, ma la prossima volta avvisami un po’ prima ok? Mi stava venendo un infarto “ il mio solito papà perennamente preoccupato per la sua piccola Annuccia…ma orami c’era Anna!

“ Va bene papà. Buonanotte “ e stavo per riattaccare quando “ Anche a te. Ti voglio bene Annuccia “ mi dispiaceva quasi mentirgli così, ma già non sapeva nulla della storia tra me ed Emiliano figuriamoci se avrebbe mai acconsentito a sapermi solamente a mangiare una pizza a casa sua.

“ Abbiamo un problema “ esclamai quando  finalmente chiusi la chiamata “ e perché mai? “ ma veramente non capiva? “ ed io dove vado a dormire scusa? “ gli chiesi con fare ovvio “ qui “ rispose semplicemente anche lui con fare ovvio.

Alla fine mi lasciai convincere, e non potei che essere più che felice di quello.

Per dormire mi diede una sua canotta grigia sbracciata e un paio di suoi boxer, ma dovetti ammettere che la cosa mi piacque parecchio: Era bello essere circondata completamente dal suo profumo.

“ io dove dormo? “ chiesi entrando nella sua camera da letto mentre lui era già comodamente coricato sotto le coperte “ nel letto, forse? “ arrossì di botto.

Io? Lui? Nello stesso Letto? Potevo morire in quel momento.

“ Non ti mangio mica “ mi disse guardandomi e sorridendo mentre probabilmente scrutava la mia espressione sconvolta.

“ Affare fatto, ma questa è l’ultima volta che finiamo in una situazione simile “ dissi mettendomi anch’io sotto le coperte la più lontana possibile da lui…mi vergognavo, ecco la verità!

“ Se, se, va bene “ e mentre diceva quelle parole, che conteneva una chiara noto d’ironia, si spostò nel letto fino a quando non sentii chiaramente il suo braccio destro circondarmi la vita e avvinarmi ancora di più a lui.

Appena il mio corpo toccò il suo tutta la mia timidezza scomparve e rimasi semplicemente a godermi il momento: Era il mio Emiliano, con lui potevo stare tranquilla.

Mi accoccolai ancora di più al suo petto, arricciai le mie gambe con le sue, non c’era niente di più bello che sentirlo cos’ vicino.

Tra le sue braccia il mondo intero scompariva e mai come in quel momento mi sentii al sicuro da tutto e da tutti.

“ Buona notte amore “ sussurrai prima di cadere nel sonno, ma comunque riuscì chiaramente a sentire “ buona notte scricciolo “ e poi caddi nelle braccia di morfeo.

Quella notte dormimmo così: Abbracciati, sereni, felici e incapaci di sperarci.

 

Eccomi qua…Questa ficcy è nata come shot, ma vorrebbe tanto continuare come long…La decisione spetta solo a voi, fatemi sapere voi cosa ne pensate…Nella speranza che via sia piaciuto…

Ally salvatore.

   
 
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