Il
tatuaggio sul mio cuore recitava “ ti amo “
“
Benvenuta a casa mia scricciolo “ quando la porta si aprii
finalmente potei vedere il suo mondo:
Era
un piccolo appartamento, al secondo piano di una
palazzina posta vicino al suo negozio di tatuaggi, dalle semplici
pareti sul
colore beje e composta semplicemente da quattro stanze: un bagno, una
cucina
comunicante con un piccolo salottino e una camera da letto.
Forse
molte persone avrebbero detto che non era niente
confronto alla mia villetta nella quale vivevo con la mia famiglia, ma
io la
trovavo addirittura migliore.
Mi
ricordava lui, forse era per quello che mi piaceva così
tanto…dai colori che avrei usato per descriverlo
all’odore fresco, dolce e che
ormai avevo ben impresso nella mia mente, e poi era caldo e
rassicurante, un
po’ come i suoi abbracci.
Forse
l’unica cosa che non mi sarei mai aspettata di trovare
era l’ordine che regnava in quel piccolo
appartamento…non so precisamente
perché mi ero fatta quell’idea, ma non mi sarei
mai aspettata che Emiliano
fosse un tipo di persona così ordinata e precisa nelle sue
cose.
-O
forse lo conosci ancora da poco tempo -una
vocina nella mia testa si
fece eco nei miei pensieri, ricordandomi che in fin dei conti lo
conoscevo solo
da due mesi, e che stavamo insieme solo da due settimane.
Ebbi
un’improvvisa voglia di conoscere il più possibile
su
di lui, anche i suoi più piccoli difetti.
“
Mi piace “ esclamai all’improvviso “
davvero? “ sembrò
quasi sorpreso, eppure a me non pareva di avere detto niente di
così strano “
si, mi ricorda te: I colori, il profumo, le sensazioni…boh,
sinceramente non lo
so neanch’io “ le mie parole dette
com’erano uscite sembravano non avere un
senso logico, eppure nella mia mente tutto sembrava così
chiaro.
Emiliano
scoppiò in una fragorosa risata, non l’avevo
sentita ancora tante volte, anche se dovevo ammettere che nelle ultime
due
settimane erano diventate molto più frequenti…o
forse era solo una mia
impressione?
“
Pizza? “ mi chiese Emiliano ancora sulla porta
d’ingresso
con i cartoni in mano “ certo, anche perché non so
te, ma io sto morendo di
fame “ dissi mentre mi dirigevo verso la cucina “
tu stai sempre morendo di
fame “ lo sentii dire alle mie spalle mentre chiudeva la
porta d’ingresso.
“
devo crescere io tesoro…non siamo già tutti
vecchietti
come te “ dissi cercando di avere un’espressione
più angelica possibile, per
tutta risposta Emiliano si avvicinò a me “ non mi
sembra che però il tuo
vecchietto ti faccia schifo, giusto? “ il suo viso
cominciò ad avvicinarsi pericolosamente
al mio “ giusto “ risposi ormai incatenata ai suoi
occhi castani che sapevo
mandarmi fuori di testa con una tale velocità da potere
essere definita
illegale.
Le
sue labbra finalmente toccarono le mie e ancora come
quella prima volta davanti al suo negozio mi sembrò di
sentire i fuochi
d’artificio nella mia testa...erano morbide, perfette,
passionali, dolci e
sembravano essere fatte per toccare le mie.
Il
bacio da prima delicato e dolce si fece sempre più
passionale: come solo lui sapeva fare chiese con un tocco delicato alle
mie
labbra di aprirsi e subito naturalmente queste acconsentire, le sue
mani
andarono a posarsi sui miei fianchi e mi attirarono ancora di
più a lui…adoravo
quel suo modo di legarmi a se mentre mi baciava, mi faceva sentire
voluta e
amata.
Ci
staccammo solo quando ormai avevamo entrambi il fiato
corto e avevamo bisogno di riprendere ossigeno “ sai che con
te qua dentro
anche a me piace di più? “ e mentre diceva quelle
parole, mi abbracciò ancora
di più facendo così modo che la mia testa andasse
ad appoggiarsi proprio sul
suo petto.
“
cosa stai facendo? “ mi chiese Emiliano mentre cominciavo
a stendere la tovaglia sul tavolo “ apparecchio? “
chiesi con fare ovvio e non
riuscendo bene a capire il motivo della sua espressione “ per
mangiare la pizza
dal cartone? “ la sua faccia era sempre più
allibita…erano quelle piccole cose
che mi facevano ricordare il suo passato: Lui non aveva mai avuto una
famiglia
con la quale cenare attorno a un tavolo la sera, sua madre era morta,
suo padre
da quello che avevo capito non c’era mai stato, aveva dovuto
crescere da solo, e
già a sei anni probabilmente si era trovato in casa da solo,
certe abitudini
probabilmente non le aveva mai viste neppure da lontano.
“
Tu lasci fare a me che non sbagli “ gli dissi sorridendo
continuando la ricerca delle varie stoviglie per la cucina, seppur
piccola e
dalle poche ante dovetti aspettare l’aiuto di Emiliano per
trovare tutto.
Cenammo
tranquilli e sereni tra scherzi e risate…sembravo
conoscerci da sempre.
La
sera ormai era scesa su Roma, le luci del centro erano
lontane ed Emiliano ed io eravamo proprio sul piccolo balcone di casa
sua.
Io
ero comodamente appoggiata sulla ringhiera di ferro
mentre Emiliano era proprio dietro di me con il suo petto appoggiato
alla sua
schiena.
“
è tutto così perfetto “ dissi ad alta
voce un mio pensiero
quasi senza nemmeno accorgermene, sentii Emiliano sorridere appena
dietro di me
“ sei la prima ragazza che me lo dice “
appoggiò la sua testa sull’incavo della
mia spalla “ ma di certo non a pensarlo “ mi
sembrava impossibile che nessuna
ragazza prima di me, che
fosse dalla sua
ex a una sua amica, non avesse mai provato quella sensazione in sua
presenza…Emiliano
era nato per scaturire quella sensazione di pace e serenità.
“
Invece credo proprio di si “ la sua voce aveva perso il
tono spensierato che aveva fino a pochi secondi fa, mi voltai verso di
lui…ora
ero schiacciata tra la ringhiera e il suo corpo…non che la
cosa mi dispiacesse,
chiaro.
“
Perché dici così? “ gli chiesi
guardandolo negli occhi “
diciamo che non sono mai stato tipo da relazioni serie, e le poche
ragazze che
mi sono piaciute veramente in passato finivano sempre per stancarsi di
me, ero
troppo complicato o almeno così dicevano…Alla
fine però dicevano tutte la
stessa cosa e ancora prima che me ne accorgessi, avevano già
cancellato il mio
numero dalla rubrica “ i suoi occhi nascondevano chiaramente
qualcosa in più.
“
C’è di più, lo vedo “ mi
avvicina ancora di più al suo
viso “ ho paura “ mi rispose semplicemente
lasciandomi basita: Lui ragazzo
ventenne tatuatore cresciuto da solo aveva paura.
“
Di cosa? “ chiesi seria non riuscendo a capire veramente
il senso delle sue parole “ che succeda lo stesso con te
“ i suoi occhi non erano
mai stati più seri di allora “ non
succederà “ dissi sicura delle mie parole,
ma lui non sembrò convincersi più di tanto.
“
Come fai a dirlo? Come fai a sapere che un giorno non ti
stancherai di me? Diciamoci la verità Anna: Quando eri
piccola, ti saresti
immaginata veramente un ragazzo come me? Te lo dico io, no! Come giusto
che
fosse, ti sei sempre immaginata un ragazzo della tua età,
massimo comunque
della tua scuola, studente, con una famiglia a cui essere presentata,
magari
con una piccola villetta a schiera nel centro di Roma, e come massimo
problema
che fiore regalarti a San Valentino.
E
invece guarda: Ragazzo ventenne, tatuatore, con un padre
che non vede ormai da anni e che vive solo in un appartamento della periferia di Roma dove,
diciamolo
tranquillamente, non c’è esattamente della gente
raccomandabile.
Quindi
si ho paura di perderti, che tu ti accorga di quanto
sia incasinata la mia vita e decida di lasciarmi prima di entrarne a
far parte irrimediabilmente
anche tu “.
Le
sue parole mi avevano buttato quasi in uno stato di
shock…lui
aveva veramente paura, aveva paura di perdere me.
Non
mi aveva ancora detto quelle due magiche paroline, ma
dopo quelle parole sapevo che comunque erano già impresse
nella profondità del
suo cuore.
“
Io non amo il tuo lavoro, la tua famiglia o la tua vita…Io
amo te e basta! Io amo Emiliano, quello che mi ha accompagnato a fare
benzina “
lo vidi sorridere probabilmente a causa del ricordo “ quello
che non mi voleva
fare il tatuaggio, quello che mi ha disinfettato, quello che mi ha
ordinato di
andarmene quando ferito perché spaventato all’idea
che potessero ritornare e
fare del male a me, quello che ha provato di tutto per allontanarmi e
proteggermi, quello che quando orami tutto sembrava perduto e corso
fuori a
baciarmi…E poi si amo anche l’Emiliano serio, di
poche parole, quello che pur
di proteggermi arriva anche a mentirmi, ma non ci posso fare niente.
E
poi ormai non sei più solo! “ dissi tutto di un
fiato
tenendo gli occhi sempre bassi e con le guance che minacciavano di
diventare di
un colore rosso porpora da un momento all’altro.
“
e chi c’è? “ chiese restando sempre
serio, potevo sentire
il suo sguardo penetrarmi con la sua intensità “
ci sono io con te “ e mentre
dicevo quelle parole alzai la testa fiera guardando negli occhi.
“
Ti amo Anna “ e subito dopo quelle parole le sue labbra
per la seconda volta in quella serata ritoccarono le mie.
Non
c’era niente di sbagliato in quel momento e tutte le
forze dell’universo sembravano essere convogliate in quel
piccolo ma perfetto
attimo.
Venti
minuti più tardi mi ritrovai seduta sul piccolo
tappetto del salottino di Emiliano intenta a cercare un film da vedere
“ questo
no, questo no, questo l’odio, l’ho visto cento
volte, mi fa paura,
terrorizzante, questo mi fa venire gli incubi, assolutamente
no…Amore ti
piacciono gli horror per caso? “ lui ormai era seduto
comodamente sul divano da
quasi un quarto d’ora, aveva capito fin dall’inizio
della mia ricerca che l’avrei
portata avanti per le lunghe.
“
Sono dei capolavori tesoro, sei tu che non sai apprezzarli
“ disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo
“ ma fanno paura “ dissi
indicando la copertina di un film con sopra una donna che urlava
circondata da
demoni.
“
Ma di cosa hai paura se hai un petto caldo e sicuro a cui
stringerti? “ e mentre diceva quelle parole
sfoggiò un sorriso malizioso…non
l’avevo
mai visto con quel genere di sorriso, ma dovevo ammettere che
era…sexy.
-Sexy?
Ma Anna che cavolo vai a pensare? -
Di
nuovo la vocina nella mia
testa, decisi di ignorarla.
“
Pessima tattica amigos, l’horror per spaventare la ragazza
ormai non va più di moda dagli anni 70…e poi non
ho bisogno di una scusa come
uno spavento per appoggiarmici o sbaglio? “ cercai di mettere
la più malizia
possibile nella voce, e probabilmente ci riuscii poiché per
due secondi mi
parve di vederlo sbiancare.
Tornai
alla ricerca “ TROVATO! “ quasi urlai presa da un
momento di estasi totale “ alleluia, allora cosa guardiamo?
“ chiese mentre già
si sistemava sul divano “ la bella e la bestia “
per poco non cadde giù dal
divano.
“
ma tu hai sedici anni “ disse con voce più acuta
di un
tono “ sisi, confermo “ la sua voce se possibile si
fece ancora più stridula “
ed io ne ho venti “ non sembrava entusiasta della mia scelta
“ esattamente “.
Decisi
di lasciare stare dal momento che sembrava odiare l’idea
di guardare un cartone animato “ ok, vediamo
qualcos’altro “ e stavo già per
sistemarlo al suo posto quando “ no, va bene scricciolo, ma
solo per questa
volta “ e al suono di quelle parole subito mi affrettai a
inserire la cassetta
nel lettore e a farlo partire “ grazie “ dissi
ancora euforica mentre gli davo
un piccolo bacietto sulla guancia.
“
Non mi meriterei un bacino anche da un’altra parte?
“ mi
chiese con fare retorico mentre si avvicinava a me “ no
“ e mentre gli facevo
la linguaccia, mi voltai a guardare il cartone che iniziava alla
televisione
lasciandolo così senza parole.
“
Emi “ lo richiamai dopo cinque minuti dall’inizio
del
cartone ricordandomi di una cosa “ dimmi “ sbaglio
o la sua voce era già
impasta dal sonno? “ come mai se lo odi tanto come cartone lo
avevi in videocassetta?
“ lo sentii irrigidirsi “ quando me ne sono andato
di casa non ho badato molto
a quello che prendevo con me, mi sono semplicemente limitato a prendere
su il
più possibile dalla mia camera “ rispose evasivo,
ma mi accontentai…non era
ancora il momento di parlarne.
Mi
addormentai.
Il
suono della suoneria del mio cellulare mi obbligò ad
aprire gli occhi, anche Emiliano sembrò accorsene
poiché anche lui apri gli
occhi.
“
Pronto? “ risposi senza guardare di chi era il nome sul
display “ Anna, finalmente…Ma si può
sapere dove sei finita? Dovresti essere a
casa già da più di due ore “ guardai
l’orologio sul mio cellulare, o caz…
“
Scusa papà e che Giulia ed io ci siamo addormentate mentre
guardavamo un film e…scusa papà “
cercai di essere il più dolce possibile, non
potevo farlo insospettire in alcun modo.
“
Adesso torno papà, sto già prendendo le mie cose
“
cominciai a correre per tutto l’appartamento per riprendere
tutte le mie cose “
no, resta lì, vengo a prenderti io a quest’ora
“ NO!NO!NO! SOS!SOS!
“
Ma cosa dici? È tardi…resta a casa, non voglio
farti
attraversare tutta Roma alle due del mattino “ dissi cercando
di apparire il
più nomale e convincente possibile “ ma tu dove
stai scusa? “ la domanda da un
milione di dollari “ da Giulia “ ….O da
Emiliano.
“
Sicura? “ la sua voce si era già addolcita
“ sicura “
cercai di avere una voce forte e decisa “ ok, va bene, per
questa volta passi,
ma la prossima volta avvisami un po’ prima ok? Mi stava
venendo un infarto “ il
mio solito papà perennamente preoccupato per la sua piccola
Annuccia…ma orami c’era
Anna!
“
Va bene papà. Buonanotte “ e stavo per riattaccare
quando “
Anche a te. Ti voglio bene Annuccia “ mi dispiaceva quasi
mentirgli così, ma
già non sapeva nulla della storia tra me ed Emiliano
figuriamoci se avrebbe mai
acconsentito a sapermi solamente a mangiare una pizza a casa sua.
“
Abbiamo un problema “ esclamai quando finalmente
chiusi la chiamata “ e perché mai? “
ma veramente non capiva? “ ed io dove vado a dormire scusa?
“ gli chiesi con
fare ovvio “ qui “ rispose semplicemente anche lui
con fare ovvio.
Alla
fine mi lasciai convincere, e non potei che essere più
che felice di quello.
Per
dormire mi diede una sua canotta grigia sbracciata e un
paio di suoi boxer, ma dovetti ammettere che la cosa mi piacque
parecchio: Era
bello essere circondata completamente dal suo profumo.
“
io dove dormo? “ chiesi entrando nella sua camera da letto
mentre lui era già comodamente coricato sotto le coperte
“ nel letto, forse? “
arrossì di botto.
Io?
Lui? Nello stesso Letto? Potevo morire in quel momento.
“
Non ti mangio mica “ mi disse guardandomi e sorridendo
mentre probabilmente scrutava la mia espressione sconvolta.
“
Affare fatto, ma questa è l’ultima volta che
finiamo in
una situazione simile “ dissi mettendomi anch’io
sotto le coperte la più
lontana possibile da lui…mi vergognavo, ecco la
verità!
“
Se, se, va bene “ e mentre diceva quelle parole, che
conteneva una chiara noto d’ironia, si spostò nel
letto fino a quando non
sentii chiaramente il suo braccio destro circondarmi la vita e
avvinarmi ancora
di più a lui.
Appena
il mio corpo toccò il suo tutta la mia timidezza
scomparve e rimasi semplicemente a godermi il momento: Era il mio
Emiliano, con
lui potevo stare tranquilla.
Mi
accoccolai ancora di più al suo petto, arricciai le mie
gambe con le sue, non c’era niente di più bello
che sentirlo cos’ vicino.
Tra
le sue braccia il mondo intero scompariva e mai come in
quel momento mi sentii al sicuro da tutto e da tutti.
“
Buona notte amore “ sussurrai prima di cadere nel sonno,
ma comunque riuscì chiaramente a sentire “ buona
notte scricciolo “ e poi caddi
nelle braccia di morfeo.
Quella
notte dormimmo così: Abbracciati, sereni, felici e
incapaci di sperarci.
Eccomi
qua…Questa ficcy è nata come shot, ma vorrebbe
tanto
continuare come long…La decisione spetta solo a voi, fatemi
sapere voi cosa ne
pensate…Nella speranza che via sia piaciuto…
Ally
salvatore.