Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: fantastycgirl    25/11/2007    4 recensioni
Mobius è in pericolo. Sonic e i suoi amici ora dovranno affrontare un nemico che con le sue macchinazioni sta per sconvolgere le loro vite. Da adesso tutto cambierà.
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Rose, Knuckles the Echidna, Rouge the Bat, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Guai in arrivo

Capitolo: 1)Guai  in arrivo!!!

 

Piccola nota  : questa fanfiction si colloca dopo due anni dalla fine della seconda serie di Sonic X  e per facilitarne la lettura , farò un punto della situazione: Sonic, Tails, Knuckles, Amy, Cris ,Cream e Cheese hanno distrutto i Metarex sfruttando la potenza del Master Emerald ; grazie al sacrificio di Cosmo, una loro amica e, in ultimo, di Shadow il riccio  (rivale di Sonic), riescono a ripristinare la vita dei pianeti distrutti dai Metarex: mentre di Cosmo rimane solo un seme,di Shadow si pensa che sia morto ma in realtà dalle parole di Eggman (vitale nemico di Sonic in fine schieratosi con lui  contro i Metarex) si capisce che è ancora vivo ma in chissà quale angolo dello spazio. Intanto i protagonisti (compresa Rouge la ladra)  tornano su Mobius, il pianeta di Sonic. Notate bene che, avendo esaurito tutta la sua energia, il Master Emerald ora è a pezzi e quindi inutilizzabile da Knuckles, il suo guardiano. Questa fanfic sarà moooooooooolto lunga, quindi chi la legge deve armarsi di pazienza , ciò non significa ke  sarà noiosa . Ed ora, bando alle ciance…

 

 

 

 

 

 

L’odore dell’erba bagnata era sempre stato uno dei motivi per i quali adorava camminare ore ed ore,specialmente la mattina presto, nel boschetto vicino alle Mistic Ruins.

Quella mattina in particolare, già all’alba gironzolava tranquilla lì attorno. Arrivata vicino al solito gruppetto di salici, si sedette per ammirare il paesaggio….

“Strano.” pensò “Siamo in piena estate, eppure già cadono le foglie …”

Infatti, dinanzi a lei, un tappeto rosso e oro si stendeva per tutto il boschetto, facendo un netto contrasto con l’azzurro limpido del cielo mattutino.

“Se trovassi dei funghi potrei farci uno stufato”disse tra sé e sé “Sono sicura che Tails lo apprezzerebbe…da quando ha progettato quel nuovo radar non esce dalla sua officina neanche per mangiare, ma di certo un bel pranzetto lo distoglierebbe da quell’aggeggio.”

Così cominciò a cercare lì attorno e ,senza che se ne accorgesse, in poco tempo si spinse fino al fiume. Raccoglieva i funghi che, a suo parere, sembravano più invitanti e ogni tanto si fermava per posarli all’ombra di un grande faggio. Ad un certo punto Amy udì uno strano rumore, come se qualcosa di enormemente grosso fosse esploso… Facendo cadere tutti i funghi che aveva in mano, corse subito lì. Con lo sguardo percorse tutta la lunghezza del ruscello, fino a quando non notò che sulla sponda opposta, qualche metro più giù, qualcuno stava seduto, trafficando con uno strano aggeggio. Incuriosita, passò dall’altro lato del fiume e ,con cautela,  si avvicinò ma senza farsi vedere.

A: “E’ un ragazzo!”

Infatti, un giovane stava lavorando vicino a quella che le sembrò il relitto di una moto enorme, evidentemente cercando di ripararla al meglio. Amy si accorse di essersi avvicinata ancora di più quando lo sentì parlare…

“Maledizione! Ti va proprio ora a fare i capricci?” stava dicendo “Dovevo dimenticare gli attrezzi oggi che il motore praticamente è esploso…non potevi resistere per un altro paio di chilometri? E pensare che la città è a quattro passi da qui…”.Infuriato, di scatto si voltò come per cercare qualcosa e fu allora che  notò che qualcuno lo stava osservando.

Accortasi di essere stata scoperta, subito Amy si affrettò a dire: “Non ti stavo spiando!Ho sentito un rumore enorme e sono venuta a vedere e…”

Il ragazzo si alzò, evidentemente intenzionato a raggiungerla. Era un riccio di colore azzurro, e portava i capelli volutamente in disordine. I suoi occhi di un celeste chiarissimo (esaltati dalla tuta da meccanico nera che indossava) si strinsero in uno sguardo sospettoso mentre le si avvicinava. Intimorita, Amy fece per fare dietro front e correre a casa, ma lui, notando ciò, la trattenne per un braccio e la costrinse a voltarsi e a guardarlo…solo allora Amy si rese conto che ora sul suo viso c’era un sincero sorriso.

“Non volevo spaventarti” le disse lasciandole il braccio “E’ solo che non mi aspettavo di vedere nessuno qui”

Amy provò a dire qualcosa, ma dalla sua bocca uscì solo un mugolio…fino ad un attimo prima sembrava che quel tipo volesse aggredirla, ed ora le parlava amichevolmente!

Vedendo che non rispondeva, lui continuò: “Stavo andando in città, ma la mia moto si è rotta…come se non bastasse, con me non ho nessun attrezzo …li ho lasciati tutti a casa mia”

Riacquistato l’uso della parola, Amy si affrettò a rispondergli:

A: “Se vuoi so io come fare…”

“Tu?” rispose lui ridendo  “non hai l’aria di essere una meccanica”

A: “Non in questo senso!” disse, riprendendosi all’improvviso, scocciata del fatto che ridesse di lei “Il fatto è che un mio caro amico…”

“Almeno sono riuscito a farti parlare” la interruppe lui “Ti sei convinta ora del fatto che non mordo?”

Sorridendo imbarazzata e sorpresa dal suo comportamento, lei disse:

A: “Mi spiace tanto!E’ solo che a quest’ora del mattino di solito in giro non c’è nessuno…stavo facendo due passi qui vicino quando ho sentito uno strano rumore…”

 “Era quella lì”  disse lui, accennando con la testa alla moto qualche metro più dietro  “Il motore si è surriscaldato…stavo per saltare in aria!”

A: “Adesso capisco…” in realtà, quando aveva sentito quel fracasso, il suo primo pensiero era andato a Eggman  “ Se vuoi posso chiedere ad un mio amico di aggiustartela”

“ Non sai che grande favore mi faresti!” disse lui sollevato “E dimmi un po’…questo tuo amico abita molto lontano?”

A: “No,ma lascia la tua moto qui… verrà Tails  a occuparsene, ne sono sicura, non occorre portarla a casa sua. E comunque puoi stare tranquillo…conosco tutti quelli che abitano nei paragi, e ti  assicuro che qui non ci sono ladri”

“Fantastico! Se mi dici dove abita …vorrei parlarci”

A: “Se vuoi ti  ci accompagno io, sarei dovuta andarci comunque oggi…dovresti aspettare un attimo però, devo andare a prendere una cosa…”

“Fa con comodo.”disse lui con un sorriso a trentadue denti.

Subito, Amy si fiondò sotto il grande faggio dall’altro lato del fiume. Ci si inginocchiò sotto e mise in un fazzoletto la maggior parte dei funghi che prima aveva raccolto. Correndo a perdifiato e stando attenta a non farseli cadere, ritornò da lui.

“Eccomi”disse con il fiatone.

Iniziarono a camminare lungo un sentiero e ben presto uscirono dal fitto del bosco. Oramai il sole era alto e un’aria frizzante rendeva il tragitto più piacevole. Lui, notando che reggeva tra la mani un fagotto, in un ulteriore tentativo di fare conversazione, le chiese :

“Quello è il motivo per il quale oggi ti sei alzata all’alba?”

A: “Non proprio…” disse aprendo il fazzoletto e mostrandogli il contenuto “li ho raccolti per quell’amico di cui prima ti ho parlato. E’ un genio,e come tutti i cervelloni si cura più dei suoi studi che di se stesso!”

“Se non ho capito male, hai intenzione di cucinare questi funghi  per lui…”le rispose, guardando i funghi con apprensione.

A: “Esattamente…qualcosa non va?”

“Il fatto è che se non sbaglio alcuni di questi …beh…”

A: “Alcuni di questi,cosa?”

“Mi sembra di ricordare che quelli rossi sono velenosi!”

Fermandosi di botto, terrorizzata Amy guardò i funghi che aveva in grembo come se avessero tradito la sua fiducia.

A: “E adesso che ci faccio?”urlò isterica “Tanta fatica per nulla…e ora dovrò anche trovare qualcos’altro da cucinare!”

E invece no…basta che butti quelli velenosi…anzi dà a me, ci penso io!”

E senza neanche aspettare risposta le prese di mano il fagotto e  cominciò. Dopo alcuni minuti e gettati molti funghi le restituì quelli rimasti e disse:

“Sei fortunata, ce ne sono ancora abbastanza per la cena del tuo amico…come hai detto che si chiama?”

A: “Tails e …oh!, a proposito, io mi chiamo Amy!”

 Lui le tese la mano: “Piacere Amy, io invece sono Zaccaria, ma gli amici mi chiamano solo Zac ”

 

 

 

 

 

Eppure non capisco!”

Tails stava seduto ad un tavolo nel suo laboratorio, circondato da un numero sterminato  di cip e attrezzi. Con la testa china sul suo lavoro, aveva passato tutta la notte a cercare di capire cosa non andasse

“Mi sembra strano, questo radar lo abbiamo usato durante il nostro viaggio nello spazio, e non ci ha mai creato problemi!”disse tra sé e sé “Ora invece sembra che qualcosa interferisca con il segnale, ma come può possedere un energia superiore a quella degli smeraldi del Caos? Se solo Sonic li avesse tenuti con se avrei potuto analizzare meglio la loro carica elettromagnetica…perché diavolo ha lasciato che si disperdessero un’altra volta?” Infuriato si alzò e si tolse i guanti da lavoro. Con la testa carica di pensieri guardò fuori della finestra, alla disperata ricerca di un’idea geniale. Erano ormai parecchi giorni che non vedeva più nessuno: Sonic si era messo in viaggio per una meta sconosciuta tre giorni prima, e da allora non aveva ricevuto più sue notizie…Cream e Cheese  erano andati al mare con Vanilla per il week-end… e Knuckles naturalmente era su Angel Island a…

Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima?” disse, battendosi una mano sulla fronte “Potrei chiedere a Knuckles uno dei frammenti del Master Emerald! La sua struttura è identica a quella degli smeraldi e , dato che ora che è a pezzi, non penso farà tante storie…”. Conosceva bene il guardiano e dubitava che, qualunque fosse stato lo stato della pietra, avrebbe lasciato che la analizzasse senza problemi. “Comunque tentar non nuoce!” disse per farsi coraggio, e subito si diresse correndo verso il Tornado X  .Volando, sarebbe andato e tornato in meno di tre ore, possibilmente con uno dei frammenti del Master Emerald…

Completamente dimentico dell’appuntamento preso il giorno prima con Amy, accese il motore e decollò.

 

 

 

 

 

 

“ Aria di tempesta ”

In piedi  sulla parte più alta dell’altare, Knuckles osservava perplesso il cielo color grigio da più di un’ora. Con lo sguardo perso nel vuoto, pensava a come quella mattina si fosse svegliato tranquillo, senza la minima preoccupazione e senza la minima idea di quello che sarebbe successo di li a poco…

Come è possibile che il tempo sia cambiato così velocemente?” pensava “Eppure stamattina all’alba il cielo era limpido, non c’era neanche un filo di vento…queste nuvole

 si sono formate nel giro di  un’ora, ne sono certo! Ma come? Siamo in piena Estate…”

In realtà aveva già da tempo notato che qualcosa attorno a lui non andava: alberi che non fiorivano, ma che anzi perdevano già le foglie…venti che soffiano dalla parte opposta…notti gelide e umide come quelle invernali …

Un lampo squarciò il cielo dinanzi a lui, e subito ne seguirono altri ancora. La loro luce lo riscosse dai suoi pensieri ma non lo sorpresero più di tanto, perché gia da prima aveva immaginato che sarebbe venuto a piovere. Nonostante la forte pioggia continuò imperterrito a guardarsi attorno. “Senza dubbio c’è qualcosa che non va” pensò “Ma cosa?Il clima dell’isola è sempre stato  perfetto da quando sono qui! Se continua a peggiorare con questa velocità il freddo finirà col distruggere la vegetazione…”e, preoccupato, si voltò verso il bosco dietro di lui: le chiome degli alberi si piegavano inermi al forte vento, ma riuscivano ancora a reggere senza cedere alla sua violenza.

All’improvviso il rombo di un motore sovrastò i lampi. Tails era arrivato non senza difficoltà su Angel Island, e stava tentando di atterrare dove riteneva il terreno fosse più compatto.

Avendolo sentito, Knuckles volse lo sguardo verso l’alto e riconobbe il Tornado X. Subito gli corse incontro cercando di non farsi travolgere dal forte vento  e non appena arrivato su una piana li vicino aspettò che Tails planasse verso il basso.

“Tutto bene?” chiese il volpino.

“Non saprei…stavo pensando a cosa potrebbe causare questo tempaccio…”rispose Knuckles. Guardò interrogativo le nubi nere, quasi come se si aspettasse una risposta da loro.

“Si, beh…che ne dici di farlo in un posto un po’ più asciutto?”

Notando solo ora che Tails era completamente fradicio, disse : “Come preferisci…”e lo condusse in una grotta  poco lontano.

 

 

 

 

Una misteriosa figura  sfrecciò sul prato verde lasciando dietro di sé una  luminosa scia blu.

Sotto la pioggia  già da un bel po’, Sonic correva  senza sosta per arrivare il più in fretta possibile a casa del suo amico Tails. Nel frattempo,  pensava a cosa gli avrebbe detto per farsi perdonare di essere sparito così all’improvviso e di non essersi  più fatto vivo. Sorridendo divertito al pensiero della ramanzina che gli avrebbe fatto Tails al riguardo, aumentò ancora di più la velocità perché la pioggia in faccia, all’inizio piacevole, cominciava a dargli fastidio e perché non poteva muoversi come avrebbe voluto per paura di scivolare.

Gli sembrava che quella settimana lontano da casa fosse durata un millennio: mentre correva, guardava felice i paesaggi a lui tanto cari, gli alberi sotto i quali di solito riposava spensierato, le case illuminate del villaggio dentro le quali la gente si era rifugiata per sfuggire alla furia del vento e della pioggia. In una di quelle casine, ne era sicuro, Amy stava sorseggiando una cioccolata calda in compagnia di Vanilla e Cream, magari lamentandosi del fatto che non l’aveva portata con lui e parlando di come avrebbero recuperato quei preziosi giorni quando finalmente sarebbe tornato. Quasi gli dispiaceva di essere partito, ma visitare la città gli era , senza dubbio, piaciuto molto anche perché il caos e le luci di quell’ambiente gli avevano riportato alla mente i momenti trascorsi nella città di Cris sulla Terra: alla lunga però, quella situazione aveva cominciato a stancarlo parecchio e aveva deciso di ritornare a casa. Adesso, l’unica cosa che desiderava era ritrovare al più presto la compagnia dei suoi amici.

Un lampo squarciò il cielo ormai completamente nero e il fulmine toccò terra proprio nel punto in cui prima era Sonic. Fermandosi a guardare i disastri che quel tempaccio stava provocando, rise al pensiero di Knuckles in piedi sull’altare sotto tutta quella pioggia, a tentare di tenere il più possibile all’asciutto i frammenti del suo prezioso Master Emerald.

“Sto arrivando!” disse tra sé e sé .Con uno scatto oltrepassò un paio di colline e sparì dalla vista alla velocità della luce.

 

 

 

 

 

“Corri!”

Zac stava trascinando dietro di sè Amy tenendola per la mano. Quando il temporale era cominciato, loro erano ancora a metà strada. Avevano corso sotto tutta quell’acqua per un bel po’ di tempo, senza riuscire a trovare un riparo.

Amy tentava con tutte le sue forze di tenergli dietro, ma lui era troppo veloce per lei e sentiva che presto le sue gambe avrebbero ceduto.

 “Non potremmo fermarci sotto un’ albero?” gli chiese senza fiato, cercando di sovrastare con la voce il forte vento.

Z: “Sarebbe troppo pericoloso! Ci sono troppi fulmini… e se colpissero l’albero?”

A: “Lo so, ma io non ce la faccio più!”

Z: “La casa del tuo amico è ancora lontana?”

A: “No, un’altra cinquantina di metri…”

Z: “Allora cerca di resistere!”

Con l’ennesimo strattone, la tirò per tutto il sentiero, fino a quando non scorsero finalmente la casa di Tails. Desiderando con tutte il cuore che fosse lì, Amy si scaraventò sulla porta e cominciò  a bussare quanto più forte poteva.

A: “Perché non ci apre?”

Z: “Qui non c’e nessuno!La casa è deserta…le luci sono tutte spente!”rispose lui, guardando attraverso la finestra.

A: “Tails sul retro ha un laboratorio, potremmo provare ad entrare da lì…”

Z: “Allora sbrighiamoci!”

Corsero sul retro e,con grande sollievo, si accorsero che la porta era aperta. Si fiondarono all’interno della casa e, sfiniti, si accasciarono alle pareti. Quando finalmente ebbero ripreso fiato, Amy andò a cercare qualcosa con cui asciugarsi mentre lui accendeva il fuoco.

A: “Prendi questa” disse, porgendogli un’ asciugamano.

Z: “Mille grazie…conosci molto bene la casa, ci vieni spesso?”

A: “ Si ” rispose lei, sedendosi vicino a lui dinanzi al fuoco “Tails è un mio caro amico, trascorriamo molto tempo insieme…”

Z: “E’ anche lui un riccio come te?”

A: “No, è una volpe a due code…”

Z: “Avrei dovuto capirlo quando mi hai detto che è un genio…hai idea di dove si sia cacciato?”

A: “Proprio non saprei” disse lei. Ora che il peggio era passato, si sentiva un po’ scocciata per il fatto che non si fosse fatto trovare all’appuntamento “Forse ha avuto qualche impegno improvviso…”   

Z: “Sei sicura non gli dia  fastidio che tu abbia fatto entrare un estraneo in casa sua? Infondo…”

A: “Sta tranquillo, Tails è la persona più disponibile di questo mondo: quando gli avrò spiegato come sono andate le cose non farà obbiezioni. Piuttosto, che ne dici di una bella cioccolata calda? Io sto morendo di freddo…”

Z: “Sai preparare anche i dolci?” disse lui con una smorfia.

A: “Certo…la cosa ti sorprende?”

Z: “No. E’ solo che pensavo…devi essere davvero molto legata a questo tizio, insomma…passate molto tempo insieme, cucini per lui…non è che ti piace?”

Amy si voltò verso di lui così velocemente che si fece male il collo.

“Certo che no!” disse massaggiandoselo “Te l’ho detto…Tails e io siamo grandi amici, niente di più.”

Z: “Questo significa che non hai un ragazzo?”

La domanda la colse così di sorpresa che impiegò un po’ di tempo prima di rispondere. Per non far notare il suo imbarazzo, con calma cominciò a preparare gli ingredienti per la cioccolata e , solo quando ebbe finito, rispose: “Esattamente”

Z: “Lo sapevo. Se no stamattina non saresti stata sola…di certo ti avrebbe tenuto compagnia.”

A: “Tu invece?”

Z: “Neanche io…in realtà da poco però. Ci siamo lasciati  questa estate.”

A: “Mi spiace…”

Z: “A me no” disse con un sorriso “Se non avessimo litigato, non sarei partito, e quindi non avrei conosciuto te.”

Nei cinque secondi che le ci vollero per registrare quelle parole, Amy si chiese se dovesse rispondere o no: magari la stava solo prendendo in giro…Alla fine si decise.

A: “Non ti…”

TOC-TOC

Qualcuno stava bussando alla porta. Subito, Amy si staccò dai fornelli e corse ad aprire.

A: “Tails, che fine hai fa…Sonic!”

Z: “Chi?”

Sonic entrò dalla porta fradicio e con i capelli più disordinati del solito. Come se nulla fosse, si voltò verso Amy e disse:

“ Come va, Amy? Che ci fai a casa di Tails?”

A: “Niente di che…” Sonic era tornato al villaggio così come era partito, ossia senza dire niente a nessuno. Furiosa, Amy lo fulminò con lo sguardo: “Finalmente ti fai vivo!”

S: “Sono andato a fare un giretto…” disse  entrando.

A: “Un giretto lungo tre giorni???

S: “Mi sembra di si, tre o quattro…”disse, con aria noncurante “Non mi hai ancora detto che co…”

Le parole gli si  fermarono in bocca. Ora guardava con sguardo educatamente curioso Zac che, da parte sua, ricambiava. Quest’ ultimo, aveva ascoltato in silenzio tutto il discorso tra lui ed Amy, ed era giunto alla conclusione che quello doveva essere proprio Sonic, il famoso riccio blu che aveva salvato Mobius almeno un centinaio di volte. Mai avrebbe pensato di incontrarlo di persona, tanto meno in un paesino di campagna come quello…e invece eccolo lì dinanzi a lui…per non parlare del fatto che sembrava conoscere molto bene Amy!

A: “Oh si…” disse Amy, ricordandosi solo ora che c’era anche lui “ Zac, questo è Sonic. Anche lui è un caro amico di Tails…”

Z: “Piacere”disse, porgendo la mano.

S: “Benvenuto” disse Sonic stringendogliela “Non ti ho mai visto da queste parti…”

Z: “Infatti non sono di qui. Fino ad ora ho vissuto a Metal City, ma è da un po’ che penso di venire a vivere in campagna. I miei genitori vivevano in una casetta qui da qualche parte…penso che mi sistemerò lì.

S: “Conosci Tails?” disse, lanciando uno sguardo furtivo a Amy.

Z: “Beh ecco…non proprio…”

Accorgendosi che era in difficoltà e per evitare che dicendo qualcosa di inopportuno facesse andare Sonic su tutte le furie, Amy intervenne subito.

“Ho portato io Zac qui.”disse “ Stamattina si è rotta la sua moto, e quando l’ho visto ho pensato che Tails gliel’avrebbe riparata senza problemi, così…”

S: “Pensavo fossi un meccanico…” la interruppe Sonic, accennando alla tuta che indossava Zac.

Z: “Lo sono. E’solo che per la riparazione mi occorrono degli attrezzi che ora non ho: sono venuto qui solo per dare un’occhiata al posto, così non ho portato tutte la mie cose.”

S: “Se è così sei fortunato: Tails in questo genere di cose è un mago!”

Z: “Me lo ha detto anche Amy, per questo mi ha portato qui.”

S: “A proposito…” Sonic si rivolse ad Amy  “Sai come mai Tails non c’è?”

A: “Non saprei…io e Zac siamo entrati dalla porta del laboratorio!Pioveva a dirotto e così abbiamo preferito entrare piuttosto che aspettarlo sotto la pioggia…ma sono sicura che è uscito di fretta e furia! Le sue cose sono ancora tutte in disordine e poi non è mai venuto meno a un impegno! Stasera dovevo cucinare per lui…”

S: “Forse” disse Sonic con un ghigno “è per questo che è sparito!”

A: “Per tua informazione, io sono un’ottima cuoca!”

Z: “Adesso che ci penso…Amy, non mi stavi preparando una cioccolata?”

A: “Cos…oh!Scusa, hai ragione!” si volse infuriata verso Sonic “E’ tutta colpa tua! Sei sempre il solito, mi hai distratta! E poi, perché non mi hai detto che saresti partito?Sarei venuta con te…sarebbe stato così bello fare un viaggio solo io e te…”

“Mi spiace, non volevo disturbarvi” disse Sonic, facendo finta di non aver sentito l’ultima frase.

Z: “Io e Amy stavamo facendo due chiacchiere vicino al fuoco. Parlavamo di…”

A: “Zac, ecco la tua cioccolata! Bevi prima che si freddi, OK???

Il suo tono era talmente perentorio che Zac non ci pensò neanche a contraddirla, e così rimase per un po’ nel silenzio, chiedendosi perché mai Amy avesse reagito a quel modo.

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: fantastycgirl