For your health.





 

 
 
Qualcosa di piccolo e allungato, avvolto con carta di giornale legata con un giro di spago a mo’ di pacco regalo, finisce quasi per caso sulle gambe di Matt, che abbassa lo sguardo sorpreso, la console tra le mani, le dita che pigiano i tasti senza guardare lo schermo.

- Che cosa sarebbe? -

- Diciamo che voglio salvaguardare la tua salute per qualche altro anno. Che succede se ti prendi un cancro ai polmoni prima che riesca a risolvere il caso Kira? -

Il nerd stringe la sigaretta tra i denti mentre sorride a Mello, appoggiato contro il sudicio muro del loro “covo segreto”, che altro non è che una cantina in un edificio ormai caduto in disuso.

- Dovresti sapere benissimo che il cancro non è qualcosa che si prende da un giorno all’altro, stai portando sfiga, per caso? Non avevi detto che eri ormai vicino alla soluzione? -

Come se niente fosse, torna alla partita che stava disputando, imprecando tra sé e sé quando l’omino che stava muovendo finisce inesorabilmente per cadere giù da un burrone.

- Ecco, fantastico. Visto? Me l’hai ammazzato! -

Non riesce a schivare in tempo l’accendino lanciato con innaturale forza da Mello, e che finisce inevitabilmente per colpirlo in fronte. Il biondo sorride soddisfatto mentre Matt lascia cadere a terra la console, mugugnando lamentele e insulti al suo indirizzo mentre si tasta con circospezione la parte lesa. Un gonfiore sospetto è l’indice che un bel bernoccolo non si farà attendere.

- Ti ammazzo io se non ti sbrighi ad aprirlo! Non ti hanno insegnato ad essere gentile con le persone che ti fanno un regalo? -

Nonostante l’immotivato scatto d’ira, Mello appare tranquillo, quasi languido mentre solleva il viso per guardare fuori dalla piccola finestrella posta sopra la sua testa, lunga e stretta, che guarda direttamente sul marciapiede e permette di ammirare le numerose calzature dei passanti, così come quello che gettano a terra e che a volte finisce rotolando fino al loro scantinato.

- No, non me l’hanno insegnato. - La voce roca di Matt pare quella di un uomo che sta cercando di far ragionare un mulo. - Non ho mai ricevuto un regalo, tanto meno da te, ho paura di quello che potrei trovare qui dentro. - Detto questo, afferra con due dita il dubbio pacchettino, con la diffidenza che potrebbe avere un artificiere nell’armeggiare un qualcosa che quasi certamente è una bomba.

E’ lo sguardo del biondo che lo fa decidere ad aprire il pacchetto, e anche in fretta:  occhi di chi sarebbe capace di farti ingoiare il contenuto del presente senza pensarci due volte, spago e foglio di giornale compreso. Non ci mette molto, considerato che Mello, a quanto pare, non ci sa proprio fare con i nodi.

- Ma cosa… - Rigira l’oggettino  tra le mani più e più volte, come se non credesse ai propri occhi - o come se non volesse crederci - per poi scoppiare a ridere. - Altro che cicche alla nicotina e cazzatine varie, siamo diventati moderni, eh, Mello? -

Sembra quasi imbarazzato, il biondo, mentre si stringe nelle spalle, afferrando una tavoletta di cioccolata mezza mangiucchiata che teneva nella tasca posteriore degli stretti pantaloni di pelle.

- Si tratta solo di un’assicurazione. Provala e dimmi com’è. -

Matt solleva la sigaretta elettronica in modo che la fioca e nuda lampadina che penzola dal soffitto possa illuminarla per bene.

- Non potrà mai sostituire una sigaretta vera e propria. -

- E perché? -

- Il giorno in cui inventeranno il cioccolato elettronico, lo comprerò per te e te lo farò provare, così mi dirai che ne pensi. -

Mello sembra offeso da quella possibilità, mentre termina di mangiare quella tavoletta con fare quasi possessivo. - Nulla potrà sostituire il cioccolato vero e proprio! -

Un sorriso beffardo compare sulle labbra del nerd. - Ma come Mello, voglio solo salvaguardare la tua salute per qualche altro anno. Come faremo a risolvere il caso Kira se ti prendi il diabete? -

Questa volta è preparato, e schiva il pesante anfibio che stava per colpirlo.

- Matt… stai fermo e fatti ammazzare! -

Per tutta risposta, si sente una risatina.
 


 
 

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Non so nemmeno se definirla Fluff o meno (in fondo Mello ha fatto quel regalo a Matt perché almeno un poco pensa a lui!), lascio a voi lettori libertà di immaginazione. Spero che la lettura vi risulti quanto meno piacevole, purtroppo è molto che non scrivo ed ho sicuramente perso la mano. Però volevo tanto raccontare questa parentesi (probabilmente un po' surreale, ma tant'è), che mi era balzata per la mente!
Grazie mille a chi ha letto. <3