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Autore: SeleneAngel12    07/05/2013    0 recensioni
Darcy rise di gusto sotto il tocco leggero delle mani della madre sulla sua pancia in carne ed Harry pensò che quella fosse la scena più bella che avesse visto nell'arco di molto tempo.
Harry non chiese ad Hope come stesse, non sarebbe servito a nulla sentire che si sentiva bene quando sapeva benissimo che non era come, si limitò a tenerla stretta a sé guardandola baciare il figlio che tanto aveva desiderato, la baciò e la contemplò osservando quegli occhi che troppo spesso cambiava colore.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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To Love You More

 

 

 

Fece un passo verso destra e mise la mano all'interno del barattolo trasparente per tirarne fuori un biscotto dalla forma allungata. Si girò e sorrise al piccolo bambino dai capelli ricci che sbatteva le manine paffute da sopra il seggiolone azzurro.

Se solo avesse potuto l'avrebbe mangiato di baci perché nonostante fosse passato poco più di un anno dalla nascita del piccolo Darcy, ancora non riusciva a credere di essere diventato padre.

Si mise davanti al bimbo sorridendogli e schioccandogli un dolce bacio sulla fronte prima di passargli il biscottino alla panna che tanto lo faceva impazzire.

"Solo perché sta notte sei stato bravo ed hai fatto dormire papà"disse carezzandogli il volto perché sapeva che lui poteva capirlo e non perché era suo figlio, ma semplicemente perché era speciale e l'aveva capito subito, dalla prima volta che vide quegli occhi verdi scontrarsi con i suoi.

Si girò nuovamente ispezionando i danni fatti alla cucina nel corso della giornata e pensò subito che, date le circostanze, poteva decisamente essergli andata peggio.

Si toccò i ricci tirati indietro da un elastico e cominciò a pulire il piano cottura canticchiando seguito dal piccolino che tentava di mimare le parole del padre con scarso successo.

"Hey campione vedi di non sporcarti come il tuo solito, papà non ha molto tempo per prepararti e renderti presentabile, senza contare che ti devo anche cambiare il pannolino. Sai amore di papà? Non vedo l'ora che impari ad andare sul vasino, non è che sia la mia più grande ambizione pulire ogni giorno la tua pupù" disse avvicinandosi alle guanciotte paffute del piccolo Styles per poi mordicchiargli il naso a patata.

"Suvvia, non guardarmi così, non volevo offenderti. Ci lavoreremo insieme a quella cosa del vasino, si può sempre scendere a compromessi, se tu mi dai un pezzettino del tuo biscotto, io potrei anche non dire alla mamma che ti sei sporcato la camicia che tanto le piace, che dici?" chiese chinandosi in avanti per cominciare a ridere dell'espressione corrucciata dall'altro.

Il piccolo Darcy tese in avanti il braccio fin troppo piccolo per poter raggiungere la bocca di quel padre che lui amava incondizionatamente e che tanto lo rendeva felice e gli offrì l'ultimo pezzettino del suo amato biscotto, e sebbene fosse tutto mangiucchiato e bagnaticcio, Harry lo accettò perché sapeva che in quel piccolo gesto risiedeva tutta la fiducia che il bambino riponeva in lui.

"Grazie piccolo"disse solo prendendolo tra le sue braccia per portarlo nel bagnetto azzurro dove avrebbe potuto renderlo presentabile per andare finalmente dalla mamma.

Lo prese e dopo averlo profumato con tutti quei prodotti costosissimi, gli infilò un paio di converse bianche abbinate alle proprie.

"Sei tutto il papà"affermò fiero di sé stesso guardando i risultati di un lavoro di mezzora. Si, doveva dire che stava proprio bene con quei piccoli jeans neri e quella camicia bianca e la giacca blu firmata Burberry, che la mamma aveva tanto insistito per comprare.

Mise a terra il bimbo e gli prese una manina per portarlo in camera con sé mentre lui tentava di vestirsi in fretta e furia con il completo che Hope amava vedergli addosso.

"Siamo proprio belli" disse prendendo il telefono per fare una foto a se stesso ed al figlio mentre felici sorridevano all'obiettivo dell'iphone nero.

Si infilò la giacca blu sopra la maglietta bianca e si infilò le chiavi di casa nella tasca posteriore dei jeans neri mentre il piccolo Darcy lo imitava prendendo tra le manine paffute le chiavi giocattolo che la nonna Anne gli aveva regalato una domenica a pranzo.

"Campione, ora saliamo in macchina ma dobbiamo sbrigarci se vogliamo fare una sorpresa alla mamma. Ti ricordi cosa devi dire appena la vediamo?" chiese Harry allacciandogli la cintura di sicurezza per ancorarlo bene al seggiolino.

"Buuuuu" disse solo il bimbo sputacchiando in faccia al padre un po' sbigottito, ma allo stesso tempo divertito dalla scena.

Mise in moto la macchina e, mentre si dirigevano verso il centro di Londra tutti trafelati, tentarono di ripetere quelle poche parole da dire per farla sorprendere.

"No cucciolo, devi dire A-U-G-U-R-I M-A-M-M-A, dai su, ripeti" disse pazientemente il ragazzo forse un po' troppo giovane ed impegnato per essere un padre così bravo.

"Aguuii mama" ripeté il piccolo battendo le manine paffute ed il padre sorrise perché veramente non poteva esserci nulla di più perfetto di suo figlio, di loro figlio.

Fermò la grande Audi nera tra le strisce bianche dipinte sopra l'asfalto e scese prendendo un grosso respiro; l'aria sembrava quasi rarefatta e pesante in quel posto, l'aveva sempre pensato.

Prese in braccio il piccolo che si stropicciava gli occhi verdi perché si sa che i bambini tendono ad addormentarsi dopo un lungo tragitto in macchina e Darcy in questo non era diverso da tutti gli altri bambini del mondo.

Così strinse il suo cucciolo tra le braccia posandogli un bacio sulla massa informe di ricci troppo simili ai suoi e a passi ben decisi si diresse verso il parco colorato di quel verde primaverile più tipico dell'Irlanda che dell'Inghilterra.

Entrò dentro l'edificio bianco cangiante spingendo la porta trasparente per poi salutare quei volti familiari che gli riservavano dei sorrisi incoraggianti.

"Ti ricordi la stanza?"chiese al figlio sorridendo e lui di tutta risposta alzò la manina ed indicò una porta davanti a loro.

Fecero irruzione nella stanza numero 17 urlando così forte 'Tanti Auguri' che probabilmente l'aveva sentito tutto l'ospedale, ma né ad Harry, né tanto meno a Darcy importava di farsi sentire.

Hope sorrise così intensamente nel vederli che Harry avrebbe voluto immortalare quel momento però era consapevole che, se l'avesse fatto, lei si sarebbe sicuramente arrabbiata dicendo di non voler essere ripresa in momenti come questi.

Harry si avvicinò e prima di lasciarle strapazzare il piccolo Darcy le depositò un dolce bacio sulle labbra, uno di quelli casti e lenti che tanto gli piaceva darle al chiaro di luna durante una delle loro scampagnate in spiaggia.

"Mamaaaaa" urlò Darcy accarezzandole le guance scolpite per poi raggomitolarsi addosso a lei in quel gesto così intimo e così protettivo che le faceva capire quanto gli mancava la sua presenta costante.

"Il mio cucciolo di panda. Ma guarda come sei bello, hai messo anche la camicia che mi piace tanto" affermò Hope mettendo a posto il colletto scomposto della camicia dalla fantasia a quadri.

Harry si sedette accanto a loro sistemando la bandana azzurra sopra la testa della moglie lasciandosi sfuggire l'unico sorriso spento della giornata ringraziando mentalmente che lei fosse così intenta a giocare con il bambino da non accorgesene.

Era triste per tutti quella scena, per chiunque passasse, per chiunque li conoscesse, perché tutti sapevano che quello sarebbe stato l'ultimo compleanno di Hope, tutti sapevano, ma tutti facevano finta che non fosse così.

E tutti si chiedevano inevitabilmente come e se Harry sarebbe riuscito a sopravvivere senza di lei, se l'amore incondizionato verso suo figlio sarebbe riuscito a dargli una ragione per continuare la sua vita.

E la risposta sarebbe stata sì, perché oltre ad essere stato un compagno fedele ed amorevole, Harry era soprattutto un padre e lo sarebbe stato fine alla fine naturale dei suoi giorni.

"Oggi sono venute la nonna Anne e la zia Gemma, gli ho detto che festeggeremo il mio compleanno la prossima settimana quando mi permetteranno di tornare a casa con i miei due ometti preferiti. Pretendo una torta con la panna grandissima" disse allargando le braccia per far capire al figlio la grandezza del dolce che avrebbe voluto mangiare.

Darcy rise di gusto sotto il tocco leggero delle mani della madre sulla sua pancia in carne ed Harry pensò che quella fosse la scena più bella che avesse visto nell'arco di molto tempo.

Harry non chiese ad Hope come stesse, non sarebbe servito a nulla sentire che si sentiva bene quando sapeva benissimo che non era così, si limitò a tenerla stretta a sé guardandola baciare il figlio che tanto aveva desiderato, la baciò e la contemplò osservando quegli occhi che troppo spesso cambiava colore.

"Ci vediamo domani amore, dai Darcy, saluta mamma e dille che le vuoi tanto bene" disse prendendo in braccio il figlio dopo essere stati caldamente invitati dai medici a lasciare l'edificio.

"Tao mamma" disse il piccolo muovendo ritmicamente la manina ed il padre catturò l'unica lacrima salata che minacciava di uscire dall'angolo dell'occhio del bimbo.

Harry si abbassò per baciare un'ultima volta Hope perché c'era sempre il terrore che il domani non sarebbe mai arrivato.

"Mi dispiace amore" affermò Hope mentre gli lasciava una dolce carezza sul braccio marchiato di nero.

Harry sapeva a cosa si riferiva e come ogni giorno si girò con il bambino tra le braccia e tornò a casa dove sapeva ci sarebbe stata la madre pronta ad accorglierlo tra le sue braccia per un pianto liberatorio.

 

 

Ho sceso, dandoti l braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono

le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

 

E. Montale 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti, questa OS non doveva essere così triste, ma è venuta fuori così quindi teniamocela così.

Fatemi sapere che ne pensate ed ora mi dileguo.

Bye Bye

Selene

  
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